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progetto o progetto?

RAIMONDO MASU TEAM
4 anni fa
Ultima modifica:4 anni fa

Progetto o progetto?

posta così la domanda sembra non avere senso, ma pensateci e andate con la mente ai tanti quesiti posti qui a Design Dilemma, questa per esempio, cito... Comunque il mio problema è che la mia ristrutturazione è rimasta incompiuta e non so come fare a completare e avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti ...fine citazione. Ebbene qui il progetto certamente era stato fatto, ma nulla è andato secondo le previsioni del progetto, ovvero da un lato i costi lievitano, dall'altro il progettista è sfiduciato...ma c'è anch la tipologia di domande poste da chi, dice, non può permettrsi il progetto per bugdet troppo basso, e poi si viene a sapere che il costo degli errori supera di gran lunga un onorario....

Progetto o Progetto....ancora un elemento , da un po di tempo compaiono articoli monografici che promettono, promettono, uno addirittura annuncia "trucchi".

il Progetto a cui mi riferisco può essere definito . -anticipazione di un evento futuro- ovvero non promette nulla di diverso da cio che anticipa, attraverso l'organizzazione nello spazio secondo l'ordine del tempo di tutti gli atti necessari per arrivare a construire un determinato, e solo quel determinato manufatto dell'abitare. Il progetto nonda kla possibilità di costruire qualcosa di diverso dalla soluzione individuata a un problema.

Non ci sono trucchi in un progetto, e non ci possono essere finzioni, quelli funzionano solo nelle foto, al cineme, e si sa al cinema c'è la dissolvenza....ti serve un armadio, dissolvensa...l'armadio è pronto. , non si sono mi piace, ma pura e semplice creatività e capacità anticipatoria.

anche quando lo fate per voi, lo fate pensando di essere profondi conoscitori di voi stessi (falso ma va bene), fatelo pensando a cio che verrete essere, non a cio che sono stati gli altri.

Certo si può cambiare in corso d'opera, ma ricordate siete dentro un sistema.

Commenti (18)

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    molti chiedono, ma come valutare un progettista, come sceglierlo?

    Suggerisco due modi 1) da quante parole conosce. Ciò è difficile da individuare perche anche i venditori di elisir, e i simulatori conoscono molte parole. Ma in questo caso potrebbe essere utile verificare quante parole loro riescono a vedere nella fase realizzativa , nella fase di attribuzione di contenuto pratico, ovvero se dico pavimento devo essere certo che si accompagni a altre parole, come sottofondo, gallegiante,posa , fughe, sigillatura, fuga costruttiva, taglio acustico, sigillatura, pulizia...queste solo alcune, ma non basterà , sarà infatti l'ordine del tempo coerente nell'attribuire contenuto a quella sola parola conosciuta dal Committente, pavimento, e dare FORMA al pavimento, forma d'uso in cui entra anche lla bellezza in se che traffige il vedere.

    2) un maestro che si lasci superare. Questo è un'aspetto poco conosciuto. Ciascuno di noi impara per imitazione, ora nel progettare prima e nel costruire lo spazio dell'abitare dopo, non facciamo altro che trasformare non solo gli spazi in cui si agirà, predisponendoli a nuovi usi, ma soprattuto trasformare i nostri comportamenti. Sarà lo spazio, il nuovo spazio che lo imporrà, ...come fare...l'esperienza del progetto può essere presa come esperienza d'uso, simulazione, per l'uso futuro. L'atteggiamento no dovrà essere allora , -mi piace, lo compro-, ma - sono in grado di trasformare i miei comportamenti per ottenerne un maggiore beneficio con l'uso dello spazio così trasformato?-.

    Perchè in ciò si intende superare un maestro?. Semplicemente perchè il progettista nel prodisporre lo spazio dell'abitare che soddisfi future necessità, predispone e crea le regole per i nuovi comportamenti, regole che solo il progettista anticipa perch sa attribuire le parole coerenti e traducibili. Sarà tuttavia solo il Committente, con l'uso, che saprà fare meglio del progettista , solo attraverso l'uso egli svilupperà una maggiore coerenza duso aprendo un più complesso ordine di equilibri, a volte anche fuori degli obiettivi duso del progetto. Ma solo dopo non prima, non è possibile nulla , nessuna anticipazione d'uso, su cio che non si conosce..

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    altri chiedono direttamente o indirettamente : perchè un progettista?

    la risposta è implicita nel precedente intervento, ma vediamo la cosa da altro punto di vista, il terzo giusto per triangolare.

    Partiamo come si fa per alcune dimostrazione dei teoremi, per assurdo. Quindi diciamo che non serve il progettista, ovvero chi porta la domanda ha sufficienti elementi per trovare la risposta. e dunque potremo dire che il portatore della domanda è al contempo anche la risposta. Ma questo non puo essere dal momento che egli si trova in una posizione in cui il contenuto della domanda è in una posizione di discontinuità. E' come dire stavo: procedevo sul ponte morandi quando d'un tratto il ponte è caduto , io mi sono trovato sul bordo o peggio sono finito dentro la discontinuità.

    A questo punto è evidente che non posso io essere la risposta, ma prima di tutto avrò bisogno che da fuori, qualcuno riconosca il mio problema e mi mandi i soccorsi adeguati,,,da un semplice richiamo che mi faccia tornere indietro , ai soccorritori di varia esperienza e professionalità, ma per il ponte!? ovvero per ristabilire al continuit°?!?. Ne siamo a conoscenza tutti...è necessario un progettista, io da solo fermo su un lato dell'interruzione, non posso pensare di riprostinare la continuità

    allora perchè un progettista? semplicemente, portando la domanda non siamo in grado di dare il nome all'azione che dobbiamo fare per uscire dalla domanda....Paradossalmente si può anche dire che anche se la domanda contiene la risposta, non la vede perchè essa è in una posizione cosi vicina che non la si riesce a percepire, potrebbe essere come le scritte grandi in una carta giografica...pur essendo scritte a caratteri cubitali sono fuori dal nostro sguardo d'insieme.

    allora ecco la soluzione; per trovare la risposta a una nostra domanda sono necessarie due condizioni a) la visione panoromica, b) la visione di scopo, ma ahime sono tutte e due posizioni esterne alla domanda.

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  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Sceglierlo non è semplice, io 2 anni fa cercavo e non conoscevo HOUZZ alla fine ho trovato per passa parola e non mi dispiacevano i progetti fatti, ma ho capito subito che quei due architetti in coppia ( lui & lui ) molto affermati volevano dedicarsi solo a progetti di un certo valore l!!! Allora ho richiamato ilmio Geom di sempre e abbiamo fatto noi !!! Anzi io !!! perchè ho preso il sopravvento( NO la penisola e isola di moda non le voglio !! Il finto legno no !! la cucina la voglio cosi )lho fatto impazzire ma alla fine è rimasto contento anche lui !!!

    mA ORA CHE CONOSCO hOUZZ AVREI L IMBARAZZO DELLA SCELTA

    RAIMONDO MASU TEAM ha ringraziato stefaniasasso61
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    stefaniasasso61, questo è vero solo in parte, uno psicologo va in analisi da altro psicologo per poter esercitare, un avvocato da altro avvocato, io mi faccio allestire le mostre dei miei lavori da altri, ... solo taluni del nostro settore non vanno da altri professionisti, ovvero non vedono la risposta all'esterno... che dire...presunzione, delirio di onnipotenza, non so, ma un progetto non è un buttare via soldi. Quando va da un negoziante e le fa un veloce 3D, uno pseudo progetto , lei pensa che non lo si paga? o si!, lo paga e come, solo che non è esposto e quindi anche se sbagliato non potrà contestarlo e dunque attribuirà a se l'errore....

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa

    stefaniasasso61, la prima volta che ha una domanda che riguarda l'Abitare, scelga me, e stiamo a vedere! ...rido

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    no forse non mi sono spiegata intendo che se uno inizia a ristrutturare da solo senza un progetto di un architetto butta via dei soldi perchè deve rifare tutto !!!! E' facile anche che un ing si faccia consigliare da un architetto e viceveersa ma un profano che spacca dei pavimenti e poi si dispera perchè non sa come congiungerli era meglio se andava prima da un esperto che gli diceva " guarda che puoi trovare pavimento diverso metti in conto un pavimento nuovo se butti giù la tramezza !!"

    RAIMONDO MASU TEAM ha ringraziato stefaniasasso61
  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    molto vero infatti il progetto della veneta cucina lho pagato eccome infatti mi ha dato le misure precise dove rompere e far finire il muro solo dopo un acconto di 2000 euro ! Visto modello dato settimana stessa acconto iniziato i lavori e per fortuna che era azzeccato altrimenti ce l avevo nel c..... ! Cosi parlo male !!!!! rendering mi pare si chiami con le misure !!! Architetto del negozio bravo cmq!!!!

    RAIMONDO MASU TEAM ha ringraziato stefaniasasso61
  • User
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Il punto uno nel criterio della scelta del progettista credo sia lo scoglio maggiore, perché presuppone che anche chi pone la domanda, cercando all’esterno la risposta, conosca sufficientemente la materia per capire se il progettista che ha di fronte non sia un millantatore, ma un professionista serio. In pratica l’ignoranza non è ammessa e se lo sei (ignorante) ti trovi nella incapacità di ovviare al problema punto uno, ovvero non hai la capacità di valutare lo skill.

    A giudicare dalle problematiche lette su questa piattaforma, a parte i casi (molti) in cui non si vuole ingaggiare un progettista, gli altri riguardano un errore di valutazione del personale ingaggiato, con conseguente dispendio di budget nonché energie e ulcere a corredo.

    Insomma, una coppia di giovani sposi che deve ristrutturare casa deve studiare, prima di pagare uno che lo ha già fatto, per poter valutare quanto questo abbia studiato e quindi se sia quello giusto...ma come se ne esce?

    RAIMONDO MASU TEAM ha ringraziato User
  • Fabrizia CGJ
    4 anni fa

    RAIMONDO MASU TEAM mi interessa comprendere il concetto di "predisporre nuove regole per futuri comportamenti" Cosa intende esattamente? Nella mia ingenuità ho sempre pensato che una consulenza dovesse partire dalle esigenze del committente.

    RAIMONDO MASU TEAM ha ringraziato Fabrizia CGJ
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Fabrizia CGJ partire è diverso da arrivare.

    Non solo si parte in un progetto dalla domanda del committente, ma si verifica quali siano le risposte che non stanno piu rispondendo al punto da porre nuove domande, ma soprattutto cosa queste non risposte hanno indeterminato. Cosa voglio dire, se avverto un leggero malessere non vado subito dal medico, prendo una compressa di antidolorifico o antinfluenzali , a seconda dei casi. Se il malessere continua vado da un medico, che mi mandarà da uno o più specialisti. A ogni passaggio farò analisi fino che no si delinea il "caso clinico".. A quel punto fatta la diagnosi si incomincierà a intervenire con la cura. Qesto percorso è più o meno complesso a seconda dei casi, ma a un certo punto ci sarà un professionista che prendendo in mano la questione progetterà il protocollo di cura coordinando ogni specialista per poter arrivare alla guarigione. Parte della cura saranno anche i comportamenti ela rieducazione.

    Lo spazio dell'abitare nel quotidiano segue le stesse regole, quindi insieme allerisposte-oggetti il progettista deve individuare i comportamenti futuri, e lo farà posizionando opportunamente gli oggetti in modo che rispondano ai nuovi e coerenti comportamenti d'uso. Egli riordinera le regole del committente rifasandole e, se necessario, precisando con regole di maggior dettaglio e coerenza. Per la curiosità mi è capitato che il mio progetto fosse solo il rifasamente delle regole comportamentali senza sostituzione o aggiunta di nuovi oggetti. Come avviene? al prossimo intervento (se a qualcuno interessasse).

    ps- Fabrizia CGJ spero aver esposto meglio il mio pensiero.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Nina, lei scrive: cito, Insomma, una coppia di giovani sposi che deve ristrutturare casa deve studiare, prima di pagare uno che lo ha già fatto, per poter valutare quanto questo abbia studiato e quindi se sia quello giusto...ma come se ne esce? fine citazione.

    premesso che sempre è necessario studiare, purtroppo si constata che quasi sempre si sbaglia approccio: si studia, meglio ci si erudisce, per sostituirsi a un progettista o a uno specialista. Si deve studiare per aumentare le proprie capacità di scelta ovvero attribuire un valore e un peso alle questioni che si devono affrontare. Progettare l'abitare è possibile se si ha un metodo e ogni metodo è agito attraverso regole autosimilari. Regole che non agiscono sui contenuti,ma sulle relazioni . Queste regole sono utili perche sono uguali a ogni scala, ciascuno dovrà essere in grado di individuare la scale interessata dal suo problema. A seconda della scala egli potra intervenire , se i limiti propri lo consentiranno altrimenti dovrà rivolgersi allo specialista coerente che lo portI oltre i propri limiti per agire.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    le parole.

    1. sono tradotte , ma sono anche traducibili , cosi la regola: le parole mostrano chi le pronuncia, può essere intesa nello stesso momento : le parole mostrano la luce di che le traduce per se.
    2. Questo è quanto fa, odovrebbe fare, un progettista, non ha altro modo per indagare intorno alla domanda...mettere parole fra se e la domanda , seminarle e poi aspettare che germoglino... funziona sempre!!!
  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    comunque un progetto è tale se è a norma ed è anche rispettata la sicurezza altrimenti non si può definire progetto !

    RAIMONDO MASU TEAM ha ringraziato stefaniasasso61
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    stefaniasasso61, ciao! so di doverle un passaggio in questao ragionare intorno al progetto

    Per altro la sua domanda, apparentemente semplice o ovvia a seconda del livello, in realtà mostra una sorta di incrocio dove due strade si incontrano e ...

    mi riservo di risponderle, ho gia iniziato, ma vorrei essere il più preciso possibile e cio mi richede del tempo che in questi giorni è limitato.

    come premessa le posso anticipare che la progettazine normativa è la fase dirimente della progettazione. Lei potrebbe non conoscere nulla, ma collegando le norme come le bricciole di pollicino può arrivare a individuare l'ambito delle risposte. ma non riesce a guadare il fiume dalla scelta per questo occorre la progettazione di anticipazione. La norma rappresente l'esperienza, sono la sintesi di un processo. Mi spiego, il rapporto aeroilliminante , non è un numero, ma è la la media ragionata delle medie della casistica che a un progettista può presentarsi. Esprime la necessità media di una persona media che staziona in uno spazio di dimensioni medie e che contiene la quantita media di ossigeno per unita ti lavoro in unità di tempo. La dimensione della finestra quindi è il foro che lascia passare una quantita d'aria per unita di tempo necessaria alla risposta aero illuminante. Il progettista non deve calcolare questa quantità simulando ogni condizione, gli sarà sufficiene rientrare nel rapporto stabilito.

    adopo per il seguito della risposta.

  • Stefania Sasso
    4 anni fa

    Inizio carriera lavorato igiene pubblica oltre vaccinareb pargoli facevo sopraluoghi per licenze esercizi anche alberghieri... altezze ecc ed hov scoperto cosi che anche gli alloggi in costruzione erano soggettoa a controlli rapporti finestrev aareazioni luce ecc infatt io amando la corsia ho poi preso altra strada ma.mi.ha lasciato imprinting ..

  • Stefania Sasso
    4 anni fa

    La sicurezza lho imparata in vreparto e in Pronto Soccorso le scale senza protezione sono u.n pericolo

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    la matematica , la fantasia, l'estro,la professionalità ,l intelligenza, il buon senso, l' ingegno e anche a mio avviso il senso pratico nel collaborare con la manovalanza non sono aspetti da trascurare affinchè si ottenga un buon risultato a mio avviso parlo da profana.... sempre interessante leggerla PROf Arch MASU!!!!!! ( non si preoccupi quando non ha tempo per rispondere !!!) Buona Giornata o settimana !!!!!

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