PERDITA BONUS MOBILI 2018

5 anni fa

Salve a tutti!! Con mio enorme ho stupore ho appena scoperto che, avendo iniziato i lavori nel 2016 (dicembre) e non avendo potuto comperare l'arredamento prima d'ora, ho perso il diritto al bonus mobili 2018, che sarà destinato solo a chi a iniziato i lavori a partire dal 01.01.2017... in pratica, se non sei sufficientemente abbiente da riuscire a ristrutturare e arredare casa entro un massimo di 24 mesi (17 nel mio caso), allora perdi il diritto alla detrazione del 50% sui mobili... mah...

Tralasciando le mie opinioni sull'argomento, mi sto domandando se può essere conveniente avviare una nuova pratica per qualche tipo di intervento che mi dia nuovamente il diritto di usufruire di questo bonus (i lavori precedenti li ho appena chiusi). Considerando che l'immobile in questione è una casetta singola, quale intervento potrei attuare? Chiaro che il lavoro in se e la pratica che dovrà essere presentata dovranno avere un costo contenuto, altrimenti non vi sarebbe alcun vantaggio nel portare avanti un'operazione del genere.. avete qualche consiglio da darmi?

Grazie mille!

Risposta in evidenza

PRO

Architetto Michele Abbate

5 anni fa

No, dovrebbe sostituire uno esistente. Mi ascolti: legga quella discussione, leggendo tra le righe, relativamente al cambio della disposizione dei pezzi igienici nel bagno. Mi scusi ma più preciso di così non posso essere. Però può sempre chiamarmi telefonicamente se vuole.

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Commenti (64)

Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Gentile Arch. Abbate, la ringrazio molto per la disponibilità e cercherò di contattarla quanto prima.

Showroom le porte, anche se mi infossi informata prima non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Ho avviato i lavori a dicembre 2016, perciò nel mio caso avrei avuto solo 13 mesi per completare il tutto. Lei ritiene che 24 mesi siano un giusto termine per ristrutturare e acquistare i mobili, ma giusto per chi? Premesso che un conto è rifare un bagno, un altro ristrutturare completamente un immobile, probabilmente ha ragione riferendosi a chi non ha problemi di disponibilità finanziarie, ma esistono anche situazioni in cui si è costretti a fare le cose un poco per volta in base alle proprie possibilità... Davvero ritiene che questa fetta di popolazione non debba avere diritto ad un bonus per i mobili, dopo essersi svenata per la ristrutturazione? E se le dicessi che un altro motivo per cui non sono riuscita ad arredare prima d'ora è che sto aspettando un contributo dalla mia regione (per l'acquisto (!!) della prima casa) che non è ancora arrivato a distanza di 2 anni e mezzo dalla richiesta, nonostante il regolamento regionale preveda tutt'altri termini (nonostante i miei vari solleciti e appelli al regolamento)? Purtroppo, come fin troppo spesso accade, in questo paese le regole non devono essere rispettate da tutti... e a farne le spese, il più delle volte, è proprio chi avrebbe più bisogno.
PRO
Showroom Le Porte
5 anni fa
Bisognerebbe però dire il motivo per cui ha chiesto il contributo regionale per l’acquisto della prima casa.
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Q
(10) commenti
Mi fa piacere che il sole le abbia fatto visita :-) Per quanto riguarda i miei dubbi, sono andata a cercarmi l'articolo della nuova legge di bilancio inerente la proroga del bonus mobili .. Purtroppo dice: 3. Al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, sono apportate le seguenti modificazioni: b) all'articolo 16, concernente detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia: 1) al comma 1, le parole: «31 dicembre 2017» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2018»; 3) al comma 2, le parole: «1º gennaio 2016» sono sostituite dalle seguenti: «1º gennaio 2017», le parole: «anno 2017» sono sostituite dalle seguenti: «anno 2018», le parole: «anno 2016», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «anno 2017» e le parole: «nel 2017» sono sostituite dalle seguenti: «nel 2018»; Uff... io spero ancora di sbagliare, ma più indago peggio è... da http://biblus.acca.it/la-legge-di-bilancio-2018-e-legge-le-novita-per-professionisti-ed-edilizia/ Bonus mobili Prorogato al 31 dicembre 2018 la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore ad A+; la detrazione spetta solo in riferimento agli interventi di ristrutturazione iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2017. Mah.... no comment! Se qualcuno può smentire quanto sopra, indicandomi il relativo articolo, gliene sarei molto grata!
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Infatti. Se la sostituzione della caldaia, intesa come componente essenziale dell'impianto termico, dia diritto oppure no al bonus mobili, non lo stabilisce certo né la commercialista, né io né altri, ma solo l'AdE che è l'organo ufficiale in materia. L'agenzia si è espressa in merito nel ormai lontano 2016, con la corcolare n. 3 al punto 1.5. https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getPrassiDetail.do?id=%7BBE25FA09-4445-4B1E-9962-8507FB6873A3%7D E quindi che la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione ed intesa come componente essenziale dell'impianto termico dia diritto al bonus mobili non ci piove. Ora il casino dove nasce? Nasce qualche anno fa, 2 se non vato errato, quando il governo prese un po' di lavori in ecobonus al 65% e li portò, sempre in ecobonus, al 50%. questo comportò, in prima battuta, che tutti, essendo le percentuali di detrazioni uguali tra ecobonus e ristrutturazioni, non compilasserò più le schede CPID nel portale ecobonus (che era l'unico portale ENEA che ci fosse). Facendo così però, lo stesso governo che aveva fatto la ca..ata, perdeva i dati sull'efficientamento energetico, tanto cari per cose tipo protocollo di Kyoto ecc. Così forzarono l'ENEA ad istituire un nuovo portale: quello per le ristrutturazioni in cui bisoganva e bisogna inserire tutto ciò che non può essere inserito nel portale ENEA ecobonus, anche cose che di fatto danno un risparmio energetico. Ma allora come si fa a capire in quale portale inserire cosa? Semplice: dipende dal tipo di ristrutturazione che si fa e cosa si sostituisce. Se la ristruttrazione è semplice, non si hanno particolari obblighi di legge sui componenti degli impianti da installare, viceversa se la ristrutturazione è più importante, la normativa distingue tra ristrutturazioni importanti di primo e di secondo livello, dettando verifiche termiche da fare e tabelle da rispettare. Facciamo l'esempio dei climatizzatori (non parlo di caldaie a condensazione perché ormai sono tutte a norma diciamo ecobonus). Ora, se compro un climatizzatore (PDC invertibile aria-aria) dal centro commerciale sotto casa, quelli da qualche centinaio di euro per intenderci, ecco che ho diritto al bonus 50 ristrutturazioni e posso solo inserirlo nel portale ENEA per le ristrutturazioni perché se tentassi di inserirlo nell'altro portale mi ritroverei con valori di COP ed EER non conformi e lo stesso portale non mi consentirebbe di chiudere la scheda. Mi bloccherebbe propio. Come accennavo prima, per le caldaie a condensazione il problema non sussiste perché ormai sono tutte, ma proprio tutte tutte a norma. E allora? In quale portale si inserisce la caldaia a condensazione per avere diritto al bonus mobili? Sembra indifferente, ma in realtà non è così. Se è vero come è vero che nel portale ristrutturazioni metto cose nuove, che mi consentono comunque di risparmiare, ma non esattamente a norma D.Lgs 192/05 (parlo di generatori ovviamente, va da se che per altre cose questo discorso non vale), allora perché dovrei mettere una caldaia a condensazione rispettosa del D. Lgs. 192 nel portale ristrutturazioni? Non c'è assolutamente nessun motivo, tanto più che la possibilità di accedere al 65% inserendo anche un dispositivo evoluto di controllo, oltre la caldaia e le valvole termostatiche c'è solo nel portale ecobonus. In ogni caso, per concludere, sia che si faccia accesso al bonus ristrutturazioni, sia se si faccia accesso all'ecobonus, il bonus mobili spetta: non mi risulta cioè che l'AdE abbia, successivamente al 2016, smentito se stessa. Ciò che conta è che la caldaia da sostituire sia a condensazione e sia anche un componente essenziale dell'impianto termico, un componente cioè senza del quale l'impianto non funziona. Oltre a questo, bisogna mettere anche le valvole termostatiche su ogni corpo scaldante e se si vuole il 65% anche il dispositivo evoluto.
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Grazie per le risposte. Cercherò di essere piu preciso, premettendo che ho fatto preliminare a giugno per appartamento allora già quasi completato e sul quale ho potuto scegliere poco e che intendo procedere nella maniera più etica e cristallina possibile. Il discorso ”post-rogito” nasce dal fatto che l’ADE si è pronuciata (o così mi pare di aver capito) in questi termini, dopo aver precisato che può usufruire del bonus mobili anche chi ha avito acceso al sismabonus, alla stregua di chi ha usufruito del bonus ristrutturazioni. 1) NON ho assolutamente intenzione di sostituire l’mpianto termico (cosa che troverei, seppur legale, assolutamente scorretta dal punto di vista etico): intendo semplicemente, stante la presenza della pompa di calore, acquistare ed installare gli spit idronici per cui esiste la predisposizione. Dato che buona parte del mobilio l’ho già acquistato fuori dal bonus e per la restante parte non sono arrivato al massimale di 16000 euro, chiedevo se fosse corretta l’interpretazione secondo cui gli split (ovviamente di classe A+ e come ”apparecchi per il condizionamento”) possano rientrare nel bonus mobili; 2) conferma quindi quanto avevo inteso, cioè che rientri nei 96000 esauriti. Capisco anche il suo punto di vista, ma capisca che dei 96000 chi acquista una nuova costruzione in realtà non è che usufruisca in toto, dato che il prezzo di partenza è di almeno 50000 euro superiore al prezzo di mercato (e qui si potrebbero aprire, e spero si aprano presso chi ne ha competenza, mille discorsi) 3) il costruttore ha dato di base controllo carichi e tapparelle e e nononstante le mie richieste, dato lo stato di avanzamento della costruzione quando l’ho trovata, non ha voluto implemetare nient’altro (che avrei pagato). Per cui, stante il fatto che a prescindere implementerò (bonus o meno), volevo capire se a questo bonus posso accedere ed in che misura. Cioè se questo 65% mi spetta, pur trattandosi di nuova costruzione, o, semmai dovesse “attaccarsi” alle opere di efficientamento già operate dal costruttore, possa passare al 110%. Ovviamente senza l’appiglio della sostituzione del generatore o similia. Il tutto nella massima legalità e senza sotterfugi (non mi sono sognato di fare, come mi avevano consigliato, il giochetto del doppio atto per avere detrazione sul box auto, per dirne una): proprio per questo mi spiacerebbe che lei o chiunque altri potesse pensare che io cerchi degli escamotages poco etici per ottenere qualcosa cui non avrei diritto. Non vorrei essere colpevole di qualcosa se, dopo aver risparmiato con il Sismabonus 50000 euro ”veri” (anzi meno, vista mancata detrazione box auto), nel caso in cui mi spettasse ecobonus 65% per domotica ne usufruissi. Questo a prescindere dal fatto che “colpevole” lo sia o meno chi, pur senza sismabonus acquisti, ha magari avuto legittimamente vantaggi superiori, però la domotica la mette col 110%. Mi interesserebbe il suo punto di vista, in merito all’aspetto etico prima che normativo, perché magari non ho colto qualcosa e mi mi andrei a trovare in una situazione in cui potrei sentirmi a disagio Grazie ancora
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bonus mobili 2018
Q
(1) commenti
Buongiorno Alessandro, ti invio il link del fascicolo informativo dell'Agenzia delle Entrate nel quale potrai trovare tutte le risposte alle tue domande e molto altro ancora sul bonus Mobili per il 2018. Buona giornata! Guida_bonus_mobili_2018
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Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Scusi ma non ho capito il senso della sua domanda! Ho chiesto il contributo perchè, a fronte dell'acquisto (e/o della ristrutturazione della prima casa), e nel rispetto di certi parametri reddituali, la mia regione offre la possibilità di ricevere appunto un contributo...
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Showroom Le Porte.. io le ho risposto, ma non ho capito che cosa intendeva con il suo ultimo commento... potrebbe spiegarsi? Grazie
PRO
Showroom Le Porte
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Enjoy, era solo per curiosità.

In realtà il motivo per cui non ho reputato opportuno proseguire la mia discussione è una divergenza di opinione che temo possa essere fraintesa. Non condivido il suo punto di vista perchè per me il contributo o il bonus non è una cosa dovuta ma è una opportunità che si può cogliere oppure no, ha una validità che deve poter permettere a tutti di usufruirne e non può restare illimitata nel tempo per avvantaggiare solo alcuni. In fondo Penso che possa ritenersi fortunata ad avere una regione che pur con certi ritardi contribuisce ad un acquisto così importante, e che potrà recuperare più del 50% della ristrutturazione effettuata , se non ha potuto usufruire del bonus mobili non è colpa dello stato che pone delle regole ma semplicemente che a volte non si puo avere tutto. Insomma vorrei che si uscisse ( in generale eh..) dall’ottica del lamentarsi a prescindere, lo sforzo per mantenere queste detrazioni è altissimo ed è a carico di tutti noi contribuenti nessuno escluso.
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Salve Isabella, in effetti credo che ci sia un fraintedimento proprio all'origne della discussione... io non mi sto lamentando a prescindere!

Il fatto di vivere in una regione che offre un contributo (ripeto, solo in presenza di determinati requisti, per un importo pari al 20% del costo di acquisto, fino ad un certo massimale, ed erogato in 10 rate annuali), è senz'altro una fortuna, ma cosa significa questo? Che perchè ho questa fortuna dovrei lasciar perdere le (poche) altre opportunità che questo stato ci offre? Sono una contribuente anche io e non ho mai chiesto nulla allo stato prima d'ora... quello che mi turba è che chi ha comprato i mobili nel 2016, aveva diritto al bonus purchè i lavori fossero stati avviati dopo il 26.06.2012, ovvero 4 anni e mezzo di tempo (che reputo un tempo ragionevole) mentre chi ha acquistato i mobili nel 2017 o nel 2018, doveva aver avviato i lavori non prima del gennaio dell'anno precedente... capisco che lo stato pone delle regole, ma questa mi sembra disparità, non equità!
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Se posso permettermi, per me avere ragione entrambe. Mi spiego meglio. Il bonus ristrutturazione ha da sempre carattere nazionale, ci sono quindi determinate regole e determinati tempi: se sei dentro, bene; se sei fuori, pazienza. Dal mio punto di vista, la cosa bella del bonus ristruttrazioni è che è uguale ovunque hai casa sul territorio nazionale e pertanto, qualsiasi contribuente, sa perfettamente che, indipendentemente da dove risiede, ha esattamente le stesse opportunità di potenziale fruizione.

Lo stesso discorso non vale però per le agevolazioni regionali sull'acquisto della prima casa. Qui lo stato ha fatto la legge quadro e poi, ciascuna regione ha legiferato nel dettaglio. Ovviamente tutte le regioni hanno, bene o male, fatto la propria legge in merito, ma alcune meglio ed altre peggio o quasi affatto. Alcune le hanno sfruttate meglio, altre peggio o affatto, facendo risultare, di fatto, agli occhi del contribuente, la faccenda abbastanza sperequata. In altre parole, ad esempio a me, in qualità di contribuente lucano, potrebbe risultarmi "strano" che regioni come la Lombardia, il Veneto, l'Umbria, il Piemonte, l'Emilia Romagna abbiano sfruttato nettamente meglio della Basilicata la propria legge in merito (dall'elenco delle regioni che si muovono meglio in materia ho volutamente escluso il Trentino alto Adige, perchè in quella regione, essendo a statuto speciale e godendo quindi di ulteriori "privilegi", potrebbe risultare ancora più stano). Ma sto usando il condizionale: perché? Semplice: quasi tutte le regioni che struttano nettamente meglio della mia le proprie leggi prima casa, sono anche nettamente più popolate della mia e quindi hanno più contribuenti ed anche maggior bisogno della legge stessa. Ne consegue che, almeno in questo caso, è altamente probabile che ci sia pochissima sperequazione in merito alla vicenda rapportata ai contribuenti ed al proprio territorio di appertenenza.

In ogni caso, io rimango della mia idea: delocalizzare il potere decisionale alle varie Regioni, va bene per moltissime cose, ma non va affatto bene per altre, come per l'edilizia in genere, se non altro per il fatto che ora tutti siamo più o meno convinti di pagar tasse che servono per sovvenzionare servizi di altre regioni e non è sempre vero, come in questo caso. Rimane infine il fatto che gli elettori di ogni territorio votano i propri rappresentanti regionali e quindi, se anche ci fossero delle sperequazioni, con chi vogliamo prendercela?

Chiudo il mio pensiero dicendo che magari ogni singolo centesimo che paghiamo di tasse servisse per darci servizi di ogni genere, tra cui anche una casa dignitosa a tutti ed indipendentemente da dove si risiede.
PRO
Showroom Le Porte
5 anni fa
Comprendo, ma sono aggiustamenti di sistema. Devo darle assolutamente ragione che non ci sia equità, però le dò una prospettiva diversa , pensi anche a coloro che stanno in affitto perchè non possono acquistare nulla ma con le loro tasse contribuiscono a regalarle il 20% della sua casa e il 50% della sua ristrutturazione, e pensi che con i nuovi decreti attuativi forse verranno limitate molte delle detrazioni a cui si ha diritto ora, però vorrei fosse chiaro che il mio commento non ha un intento polemico nei suoi confronti, lei fa e ha fatto benissimo ad usufruire di tutti i bonus che lo stato le ha messo a disposizione, voglio solo porle una prospettiva diversa per farle comprendere che quando non ce n’è più non ce n’è più. Un po’ come per le pensioni, c’è chi è andato con la retributiva degli ultimi 6 mesi o con 15 anni di contributi mentre i più giovani di noi e le nuove generazioni vivono nella più assoluta incertezza.... loro in fondo hanno fatto ciò che la legge concedeva ma ora noi ne paghiamo il conto e se non è disparità questa....

però , come le avevo detto, comprendo il suo disappunto.;)
utente A6257
5 anni fa
Buonasera, mi sapete dire se, in caso di manutenzione straordinaria, dal momento della comunicazione al Comune (CILA), esiste un termine entro il quale effettuare i lavori di ristrutturazione e acquistare i vari beni al fine di poter usufruire delle detrazioni previste? Grazie.
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Salve Patrizia. Tenga conto che, al momento, i bonus al 50% scadono il 31/12/2018. Dovrebbe fare il tutto entro questa data, salvo ulteriori proroghe che potrebbero esserci oppure no. Se le faranno, si saprà verso Natale, ma si può anche correre il rischio, come è sucesso quest'anno, che proroghino senza però dare la possibilità a chi si trovava in iter, di poter continuare a beneficiare del tutto. Quindi, ricapitolando, faccia tutto entro il 31/12/2018.
PRO
Showroom Le Porte
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Ottimo consiglio ma se non riuscisse a terminarli non deve preoccuparsi e mi auguro che le serva questo chiarimento:

Le detrazioni vanno per cassa e non per competenza quindi nel caso si trovasse a cavallo d’anno otterrà il bonus previsto rispettivamente nell’anno in cui ha pagato. Esempio se dà un acconto adesso che c’è la detrazione al 50% e salda l’anno prossimo dove sarà prevista al 36% , quello che ha pagato quest’anno lo recupera per il 50% e quello del prossimo anno per il 36%.

In teoria lo stesso discorso dovrebbe valere come è già accaduto se dovessero promulgare dei decreti nello stesso anno.
sonia bianchi
5 anni fa
Scusate se mi intrometto ma cambiare la caldaia con una a condensazione da diritto al bonus mobili? L'ho modificata nel 2016 iniziando a, portarla in detrazione nel 2017 e ho acquistato nel 2017 arredi e elettrodomestici classe energetica A++. Posso quest anno inserire gli elettrodomestici?
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Salve Sonia. In base a quanto riportato dalla circolare esplicativa 3E-2016 dell'AdE al punto 1.5, la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione, da diritto al bonus mobili. Questo è palesemente vero.

http://www.fiscal-focus.it/all/Circolare_3E-2016.pdf

Ancora vero è che nella guida relativa al bonus mobili, in una faq a pag. 7, si chiede più o meno quello che lei sta chiedendo, ma a mio avviso, si riferisce ad acquisti di mobili o elettrodomestici, fatti nello stesso anno d'imposta. Spiego meglio il mio pensiero. Vero è che nella guida bonus mobili si fa sempre e soltanto riferimento alla data di inizio lavori, mai alla fine, ma è anche vero che qualsiasi lavoro si faccia, si ha sempre un inizio ed una fine dei lavori. In particolar modo, per la sostituzione di una caldaia, parliamo di lavori che durano al massimo qualche giorno. Dal mio punto di vista, ne consegue che acquisti di mobili o elettrodomestici fatti nello stesso anno vanno bene, ma acquistifatti dopo un anno, la vedo dura. Cioè, se per ipotesi lei avesse sostituito la caldaia il 01/01/2016 ed ha acquistato mobili ed elettrodomestici anche il 31/12/2016 l'operazione la vedo fattibile. Non la vedrei fattibile per acquisti dal 01/01/2017, non per un lavoro che dura al massimo pochissime giornate. Ma se lei ha sostituito la caldaia a dicembre 2016 ed acquistato i mobili nei primissimi mesi del 2017, il discorso, per me, cambia.

Di fatto però l'AdE, che io sappia, per il bonus mobili, fa sempre e solo riferimento alla data di inizio lavori e mai alla fine e pertanto, anche se il mio pensiero è quello descritto, veda un po'lei. Tanto più che leggendo attentamente quanto riportato nella relativa guida, sembrerebbe che io abbia torto marcio e che lei possa fruire tranquillamente del bonus. Sempre che abbia pagato i mobili con le giuste modalità.

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Agenzia/Agenzia+comunica/Prodotti+editoriali/Guide+Fiscali/Agenzia+informa/AI+guide+italiano/Bonus+mobili+it/Guida_bonus_mobili_2018_140218.pdf
Ungiornodisole
5 anni fa
Salve... nella guida alle detrazioni fiscali di quest’anno dell’agenzia delle entrate , il semplice allargamento di un vano porta in una singola unità abitativa (o l’apertura di una nuova porta interna che metta in comunicazione due locali), si configura come lavoro che dà diritto alle detrazioni fiscali e, pertanto, al bonus mobili... ma come comportarsi quando questi lavori, nella normativa locale, non rientrano nella manutenzione straordinaria? È sufficiente compilare l’autodichiarazione in caso si voglia usufruire del bonus mobili?
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ciao unraggiodisole, come va?

Si: gli interventi da te desrcritti possono godere dei bonus, ma attenta però che non sono in edilizia libera, in nessun comune d'Italia. A novembre 2016, è stato emanato un D.Lgs. (il 222/16) che ha modificato il 380/01. Nel decreto, fatto proprio per uniformare e per semplificare un po'su tutto il territorio nazionale, c'è una tabella che indica, lavoro per lavoro, il titolo edilizio necessario. Ogni regione, poi, volendo, poteva modificare i dettami del decreto ma ovviamente chiedendo di più non di meno. Ragion per cui, essendo gli interventi da te descritti al punto 3 della tabella che poi ti allego, devi almeno fare una C.I.L.A. e quindi, poi ti muovi in funzione di questo titolo.

http://www.italiasemplice.gov.it/tabella-a/sezione-ii/sezione-ii-1-ricognizione-degli-interventi-edilizi-e-dei-relativi-regimi-amministrativi-1/1-ricognizione-degli-interventi-edilizi-e-dei-relativi-regimi-amministrativi/
Ungiornodisole
5 anni fa
Buongiorno Michele!! Tutto bene, grazie... e grazie anche per le indicazioni qui sopra.. probabilmente il mio tecnico si è confuso, oppure io ho frainteso.. ad ogni modo approfondirò la questione per risolvere questo problemino (che, a quanto pare, ha scombussolato i piani a diverse persone....)!! Una buona giornata :-)!
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
:-) Dai, poverino. Succede quando ti arriva un raggio di sole nello studio, soprattutto se è primavera inoltrata e piove sempre: è normale andare in confusione.

Per le indicazioni figurati: come sempre non c'è bisogno di alcun ringraziamento.
Ungiornodisole
5 anni fa
sonia bianchi
5 anni fa
Gentilissimo Architetto Michele Abbate, ho sempre piu le idee confuse dovendo effettuare ora il 730 e non sapendo se portare in detrazione alcune cose (lavatrice asciugatrice e altre piccole spese) .

Nell'ottobre scorso ho fatto richiesta all'agenzia delle entrate (la inoltro in copia) la quale mi ha dato una risposta non proprio chiarissima, o meglio ho percepito da questa che l'agevolazione avrei potuto utilizzarla ma solo se avessi realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia, cosi la maggior parte dei mobili li ho acquistati ma senza fare il bonifico parlante.

Però ho le fatture appunto di alcuni acquisti che potrei inserire...ma rimango con molti dubbi.

Le invio il tutto cosi che possa chiarirmi (se ho sbaglito a capire) le idee.

Grazie mille
sonia bianchi
5 anni fa
Ecco l immagine. Spero si riesca a capire
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Infatti la risposta conferma quando indicato nella circolare che le ho gia allegato. Cioè lei potrebbe usufruire del bonus mobili. Perché uso il condizionale? Solo perché dipende da come ha pagato i mobili o gli elettrodomestici. Se va a pag 5 della guida che ho allegato qualche messaggio fa, scopre che poteva pagarli o con bonifico parlante o con carta di credito o di debito. Se ha pagato con una di queste modalità le spetta. Se invece ha pagato in contanti o con assegno non le spetta.
sonia bianchi
5 anni fa
Ho pagato con bancomat come mi hanno detto. Il dubbio non è la modalità di pagamento ma il fatto che loro dicano che posso avvalersi del bonus a fronte di una ristrutturazione. Ma io ho cambiato solo la caldaia. Quindi posso comunque?
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Si perché per ciò che loro stessi hanno precisato nella circolare 3E del 2016 (che le ho già allegato nella mia prima risposta che le ho dato) la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione è considerata a tutti gli effetti un intervento di manutenzione straordinaria (vedi ultimo rigo a pag. 11) e come tale da diritto anche al bonus mobili. Guardi che la circolare l'hanno fatta loro: quindi vada tranquilla perché non possono rimangiarsi quello che hanno espressamente chiarito.
sonia bianchi
5 anni fa
Grazie mille per l'aiuto
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ma di niente Sonia.
Ungiornodisole
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Ciao a tutti!!

Rispolvero questo dilemma di Enjoy per chiedere consiglio per un mio amico, anche lui rimasto escluso dal famoso Bonus Mobili perché ha iniziato i lavori prima del 2017, e li ha chiusi da poco.

Capito che, installando una nuova caldaia a condensazione, avrebbe diritto al bonus mobili, (lui ne ha una vecchia al momento), M. si chiede come dimostrare l’avvenuto risparmio energetico, in considerazione del fatto che rispetto all’APE in suo possesso (consegnatagli dall’agenzia immobiliare all’acquisto dell’immobile), lui ha già sostituito gli infissi e installato i nuovi termosifoni (ancora mai attivati), ma non ha ancora richiesto una nuova certificazione dopo questi interventi… in pratica, sarà sufficiente una APE che dimostrerà la nuova classe energetica in conseguenza dei vari interventi effettuati
(sostituzione infissi, scuri, nuova caldaia), o deve richiedere un certificato prima della sostituzione della caldaia e un altro successivamente a questo intervento?

Tale certificazione andrà poi inviata all’AdE, insieme ai documenti per la dichiarazione dei redditi, o va semplicemente conservata in caso di controllo?

Grazie mille per chi vorrà dare una mano a dipanare questi dubbi.
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ciao unraggiodisole, secondo me il tuo amico non ha perso i benefici. Lui ha continuato i lavori nel 2018, pagato a bonifici parlanti anche nel 2018 e quindi non capisco perché pensi che abbia perso i benefici relativi al bonus mobili. Ne avrebbe diritto anche se avesse finito i lavori nel 2017. Tanto più che la guida "Bonus Mobili" che la stessa AdE ha pubblicato quest'anno, parla di lavori iniziati non prima del primo gennaio 2017 (secondo capoverso del paragrafo 1. a pag.2 della guida di cui ti allego il link. Cioè li avrebbe persi solo se avesse iniziato i lavori prima del 1/1/17.

Per quanto riguarda l'APE, deve sapere che è un documento richiesto (deve essere conservato ed esibito in caso di controlli) solo se i lavori riguardano una riqualificazione energetica globale e non mi mare lui sia in questa ipotesi (almeno tu non parli di cappotto ecc. ma solo di mera sostituzione dell'impianto termico esistente e sostituzione degli infissi). Non bastano questi due interventi per considerare la cosa inquadrabile in riqualificazione globale secondo me.

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Agenzia/Agenzia+comunica/Prodotti+editoriali/Guide+Fiscali/Agenzia+informa/AI+guide+italiano/Bonus+mobili+it/Guida_bonus_mobili_2018_140218.pdf
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Scusa ho letto male: pensavo avesse iniziato nel 2017.
Ungiornodisole
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Ciao Michele :-)!!!
Eh già... purtroppo anche lui li ha avviati prima del 2017, altrimenti non ci sarebbe problema. Ma quindi non deve dimostrare il risparmio energetico avvenuto con la sostituzione della caldaia? ..la guida dice

“Ho sostituito la caldaia, posso usufruire dell’agevolazione per l’acquisto di mobili?

Si, la sostituzione della caldaia rientra tra gli interventi di “manutenzione straordinaria”. E’ necessario, comunque, che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente.”
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Non deve far preparare l'APE: non è obbligato. Di fatto una caldaia a condensanzione di classe A, con valvole termostatiche e dispositivi di controllo di Classe V, VI o VIII, porta automaticamente un risparmio enegetico, perché sono già conformi alla norma, senza contare che compunque dovrà preparare o farsi preparare la relativa scheda ENEA. Ovviamente se mette solo la caldaia e valvole termostatiche prende il 50% di bonus. Se mette anche i dispositivi di classe V, VI o VIII, va in detrazione al 65%.

Lasciando stare, poi, la tecnologia più evoluta delle caldaie a condensazione che ormai hanno tutte (almeno quelle che sei costretto a montare per il bonus) il bruciatore modulante, disperdono meno ecc., se consideri che le caldaie, in quanto macchine, consumano di più mano mano che invecchiano, in linea teorica ed a prescindere dai bonus, si risparmia già se si sostituisse una vecchia caldaia, con una nuova uguale alla vecchia.

Infine, tra i documenti richiesti dall'ENEA, l'APE non compare. Ti allego il link ENEA della scheda relativa.

http://www.acs.enea.it/tecno/caldaie_condensazione.pdf
Ungiornodisole
5 anni fa
Grazie mille per la spiegazione esauriente.. Gentilissimo come sempre :-)!!

Riferirò tutto quanto al mio amico e magari vi farò sapere come va a finire, che forse può tornare utile a qualcuno, vista la mole di dubbi che si leggono a riguardo sul web....
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ma figurati.

Beh! Dai! Basta iscriversi ad Houzz e chiedere :-)
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Buongiorno a tutti.. alla fine, per non perdere il bonus mobili, ho fatto fare una nuova SCIA per nuovi lavori, così sono tranquilla che ne avrò diritto... Ora, però, ho una nuova domanda:

se qualcuno acquista un mobile per regalarlo a me e, nel bonifico, indica il mio codice fiscale quale beneficiario della detrazione, dite che posso avere diritto al bonus anche su quel mobile? Ho letto tutto ciò che ho trovato online, ma non ho trovato nè conferme nè smentite...
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Come non detto... ho appena trovato un riscontro..magari può interessare anche a qualcun altro.

Il chiarimento è nella circolare 17/E del 2015 dell?Agenzia delle Entrate. Questa si riferisce alle detrazioni per ristrutturazione, ma credo che sia ragionevolmente assimilabile al bonus mobili..

L'art. 3.1 di questa circolare, recita:

L’art. 16-bis, comma 1, del TUIR consente la detrazione delle spese documentate, sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Il successivo comma 9 prevede l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto interministeriale n. 41 del 1998, con cui è stato adottato il regolamento recante norme di attuazione e procedure di controllo di cui all’art. 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, in materia di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia. L’art. 1, comma 3, del citato regolamento prevede che “Il pagamento delle spese detraibili è disposto mediante bonifico bancario dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.”. Ciò premesso, si ritiene che nell’ipotesi in cui l’ordinante sia un soggetto diverso dal soggetto indicato nel bonifico quale beneficiario della detrazione, la detrazione deve essere fruita da quest’ultimo, nel rispetto degli altri presupposti previsti dalle disposizioni richiamate, ritenendosi in tal modo soddisfatto il requisito richiesto dalla norma circa la titolarità del sostenimento della spesa.
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Non solo: secondo me, o meglio, secondo quanto recitano le varie guide, può usufruire dei vari bonus, solo chi ha un diritto reale sull’immobile. Se chi acquista il mobile non ha un diritto reale sull’immobile, allora niente bonus mobili. Infine, solo per i mobili, puoi utilizzare anche la carta di credito per i pagamenti. Ora sono al cellulare, ma da qualche parte, forse anche in questo post, ho allegato il link della guida relativa ai mobili e gli elettrodomestici. Lì trovi tutto.
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Buongiorno Michele!! Sì sì, ormai ho letto più volte quella guida, ma questo aspetto, purtroppo, non è specificato... Chiaramente se chi acquista i mobili non ha diritti sull'immobile, non avrà diritto al bonus, ma mi interessava capire se, qualora io venga indicata nel bonifico come beneficiaria della detrazione, posso averne diritto io, pur non pagando i beni in prima persona, e a quanto pare sembra proprio che sia così :-)!!
Franco2018
5 anni fa
Nel mio condominio abbiamo fatto tutta una serie di ristruttrazioni ed ognuno, per la quota parte, usufruisce delle detrazioni: scopro adesso che potevo usare queste ristrutturazioni anche per comprare dei mobili. Abbiamo appena cambiato la lavatrice ma ahimè pagata in contanti. :-(
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Scusa Enjoy, ma se ti fai avere i soldi tu in altro modo e poi, con quelli paghi a bonifico parlante? Tieni conto che puoi pagare anche con carta di credito o di debito.
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Si Franco, purtoppo è così, ma in che rapporti stai con il venditore? Magari riesci a farti rendere i contanti e a fargli il bonifico. La lavatrice però deve avere i requisiti giusti (classe A+) altrimenti nisba.
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Sì Michele, questa sarebbe la soluzione più ovvia, ma non attuabile nel mio caso specifico :-)!

Cmq vi farò sapere se funzionerà!
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Il problema non è se funzionerà oppure no, ma se ti controlleranno oppure no. Cioè se non ti controllano, secondo me potrebbe anche funzionare, ma se ti fanno il controllo ...........
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
.. cioè? A me la circolare dell'agenzia delle entrate sembra molto chiara:

si ritiene che nell’ipotesi in cui l’ordinante sia un soggetto diverso dal soggetto indicato nel bonifico quale beneficiario della detrazione, la detrazione deve essere fruita da quest’ultimo

Cosa dovrei temere?
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Scusa Enjoy ma tu leggi solo ciò che ti conviene leggere, addirittura lo sottolinei pure , ma sempre fino a dove ti conviene, poi ometti: questo è il problema. Nella circolare che hai citato, nella domanda, ad un certo punto c'è scritto: "Si chiede di conoscere se, in presenza di tutte le altre condizioni previste dalla norma, sia possibile fruire dell’agevolazione nel caso in cui l’ordinante del bonifico sia un soggetto diverso dal beneficiario della detrazione qualora il codice fiscale di quest’ultimo risulti correttamente indicato nella disposizione di pagamento". Ti ho fatto grassetto la parte che ti sfugge, poi la vediamo meglio. Sempre li, nella risposta, come giustamente hai riportato, senza farlo grassetto però, c'è scritto (copio dal tuo messaggio): "Ciò premesso, si ritiene che nell’ipotesi in cui l’ordinante sia un soggetto diverso dal soggetto indicato nel bonifico quale beneficiario della detrazione, la detrazione deve essere fruita da quest’ultimo,nel rispetto degli altri presupposti previsti dalle disposizioni richiamate, ritenendosi in tal modo soddisfatto il requisito richiesto dalla norma circa la titolarità del sostenimento della spesa". Anche qui ho tolto il grassetto alla parte che tu vedi e l'ho messo alla parte che non vuoi vedere.

Quali sono questi presupposti o requisiti di cui si parla? Ma ovviamente quelli di cui al punto 1.1.2 della guida sul bonus ristrutturazioni o se preferisci le circolari AdE, parliamo della 29/E del 2013. In sostanza "il succo" è sempre quello: chi paga deve avere un diritto reale sull'immobile. Da qui la mia risposta di prima.
Enjoy
Autore originale
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Gentile Michele, innanzitutto grazie per l'approfondimento.. ammetto che quella parte mi era sfuggita, però il tutto non mi è ancora così chiaro. Ho letto sia la circolare 29/E del 2013, che l'art. 1.1.2 della guida (che però riguarda chi può fruire della detrazione), ma non trovo il punto in cui sarebbe specificato che anche chi paga deve avere un diritto reale sull'immobile... saresti così gentile da darmi anche questo riferimento? Grazie mille!

ps: C'è da dire anche che sia i documenti da te indicati, che la circolare indicata da me, sono relativi alle detrazioni per ristrutturazioni.. per i bonus mobili la faccenda sembra ancora meno chiara...
Franco2018
5 anni fa
Ho trovaro un articolo che recita

https://www.informazionefiscale.it/detrazione-mobili-elettrodomestici-modello-730-2018-istruzioni-compilazione

La detrazione per i lavori in condominio spetta solo se mobili ed elettrodomestici sono finalizzati all’arredo delle parti comuni (come guardiole o appartamento del portiere).

Quindi sembrerebbe che non posso usufruire del bonus per mobili acquistati nel mio appartamento, Avevo capito diversamente, :-(
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Enjoy non lo trovi sulla guida al bonus mobili ma su quella delle ristrutturazioni. Punto 1.1.2. Vero che non è il bonus mobili, ma è anche vero che che il bonus mobili è strettamente legato a quello ristrutturazioni. Ergo i reguisiti sono quelli che ti ho indicato.
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Ciao Franco, appena letto l'articolo. Tieni conto che si tratta di un articolo, non di una norma. Nella guida al bonus mobili, che io sappia, non c'è traccia di ciò che dice quell'articolo.
Franco2018
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Purtroppo l'esclusione è comfermata dall'Agenzia delle Entrate nel documento già indicato in questa discussione che riporto

https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Agenzia/Agenzia+comunica/Prodotti+editoriali/Guide+Fiscali/Agenzia+informa/AI+guide+italiano/Bonus+mobili+it/Guida_bonus_mobili_2018_140218.pdf

Vedi pag. 3
Franco2018
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
Ma alla fine, in soldoni, quanto si può risparmiare?

Supponiamo un reddito in secondo scaglione, da 28.001 a 55.000 €, con aliquota irpef al 38%.

Per semplicità supponiamo un reddito di 50.000 €, quindi di tasse deve pagare 19.000 €

La legge dice che ... è riconosciuta una detrazione del 50 per cento per l’acquisto di mobili ... La detrazione spetta su un ammontare massimo di 10.000 euro ... La detrazione è ripartita in 10 rate di pari importo.

Quindi, se spendo più di 20.000 euro, 10.000 li posso portare in detrazione sulle tasse, in 10 rate, ossia 1.000 euro l'anno . Quindi pago di tasse 18.000 € invece di 19.000 €

È corretto?

O è il 50% di 10.000 e quindi tutto si riduce della metà?
PRO
Showroom Le Porte
5 anni fa
Ultima modifica: 5 anni fa
50% di 10.000, quindi 500 all’anno

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