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CIL e CILA SCILA servono per le detrazioni?

Showroom Le Porte
6 anni fa
Ultima modifica:6 anni fa



Cari Pro, si sa che per ristrutturare occorre una SCILA e che per alcuni specifici interventi inerenti la sicurezza o la rimozione di barriere architettoniche ed altri interventi specificati nella guida delll ADE tra cui l’ecobonus, non servono permessi o documenti. Ma ristrutturare il bagno o la cucina o fare interventi di lieve entità senza avere presentato una Comunicazione presso il proprio Comune ( CIL o CILA) dà comunque diritto a detrarre il 50% delle spese come avviene per la ristrutturazione o per la manutenzione straordinaria? Esiste un tipo di intervento in tal senso che esonera dalla presentazione di tale documento? Spero che voi Architetti e Progettisti possiate fare un po’ di chiarezza in tal senso.

Commenti (400)

  • Franco2018
    3 anni fa

    La ditta include una specifica dichiarazione

    https://www.italtherm.it/admin/uploads/DETRAZIONE_50_BONUS_CASA_1411.pdf

    sui benefici fiscali dichiarando che quella caldaia ha un’efficienza maggiore del 90%

  • Franco2018
    3 anni fa

    Altre indicazioni, stavolta da Immergas


    "Al riguardo occorre sottolineare che l’Agenzia delle Entrate – nella Circolare n. 57/E del 24 febbraio 1998 sulla Detrazione IRPEF per le ristrutturazioni – ha ricondotto gli interventi “finalizzati al risparmio energetico” alla “manutenzione straordinaria”, anche in assenza di opere edilizie propriamente dette ed ha rimandato all’elenco riportato nell’art. 1 del D.M. 15 febbraio 1992 (ripreso a sua volta dall’art. della Legge 10/91); la detrazione risulta pertanto applicabile, ad esempio, a:

    - caldaie a gas ad “alto rendimento”(rendimento ≥ 90% al 100% della potenza)"


    https://www.immergas.com/imp/00K86/Detraz.50%25_Vademecum_GEN2020.pdf


    Anche qui si parla di caldaie a rendimento maggiore del 90% (così come indicato dal Italtherm) .


    Ma il documento della AdE

    https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Agevolazioni+fiscali+per+risparmio+energetico+it_Guida_Agevolazioni_Risparmio_Energetico.pdf


    conferma


    "l’esclusione dalle spese agevolabili di quelle sostenute per l’acquisto di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe A"


    Ma classe caldaia (A, B, ,,,) e rendimento, non dovrebbero rappresentare lo stesso concetto (magari con algoritmi differenti per arrivare al risultato)?

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    No Francesco. Devi sostituire un componente essenziale dell'impianto termico esistente, cioè un generatore. Ad esempio si può togliere la caldaia esistente ed inserire un nuovo generatore come una PDC invertibile o un qualsiasi altro generatore a condizione che il nuovo generatore, tra l'altro, ti garantisca un risparmio energetico maggiore e dimostrato per potere avere il bonus. Infine ti segnalo che forse c'è un problema nella nuova casa. Le case nuove devono già essere conformi che quanto previsto dalla ex legge 10/91. il che significa, tra le altre cose, che le valvole dei radiatori, devono già essere termostatiche. Quindi se non lo sono, dovresti chiederti che razza di relazione legge 10 ti hanno fatto, viceversa, se lo sono già termostatiche (come credo sia), non otterresti alcun risparmio con la loro sostituzione e quindi saresti proprio fuori dallo spirito delle detrazioni per ecobonus e pertanto non potresti già usufruirne, oltre al fatto che le valvole non possono essere considerate come un componente essenziale dell'impianto termico, come un qualcosa cioè, senza del quale l'impianto non funzionerebbe.
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  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Ma no Franco: l'Ade parla di caldaie a condensazione, ameno se ti riferisci alla parte che ho letto io sulla guida. Lo fa perché è abbastanza difficile trovare una caldaia non a condensazione che abbia una efficienza energetica per il riscaldamento superiore o uguale al 90%. Stesso discorso per la faq ENEA che ti copiai qualche giorno fa. Tuttavia è logico che le ditte produttrici di caldaie si ingegnino per fa si di avere prodotti che godano del beneficio fiscale pur non essendo a condensazione perché queste ultime, non sempre possono essere installate. D'altra parte, l'ENEA la possibilità di portare in detrazione con il comma 347 una caldaia di efficienza pari o superiore al 90% lo prevede (punto a della scheda esplicativa di cui ti allego il link). Cioè il problema c'è con le comuni caldaie, quelle di efficienza inferiore al 90%. Li devi dimostrare e sfruttare il comma 344. Viceversa, se hai una caldaia che rientra nel comma 347è fatta.

    La dichiarazione della ditta produttrice ce l'hai, la scheda ENEA ufficiale che ti dice (punto a) che puoi accedere al beneficio pure (te l'allego ora) ...... non ti rimane che andare in detrazione :)

    https://www.efficienzaenergetica.enea.it/media/attachments/2020/07/28/caldaie_condensazione.pdf

  • Utente-243764701
    3 anni fa

    Architetto le volevo esporre il mio caso...con un geometra ho aperto una SCIA a settembre per lavori di demolizione di piccole parti di muri e spostamenti degli stessi per modifiche funzionali e non strutturali in soffitta ed in cantina e nel box auto, oltre alla costruzione di muri per cabina armadio e ripostiglio nel sottoscala. La SCIA è stata chiusa pochi giorni fa' a meta gennaio 2021......solo ora sto pensando di cambiare gli infissi ma mi chiedo se è possibile approfittare del 50% di detrazione ristrutturazione....o devo aprire una nuova SCIA........solo per il cambio degli infissi.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Io sfrutterei l'ecobonus per gli infissi. Li sostituisce con nuovi rispettosi dei limiti tabellati per la sua zona ed il gioco è fatto. Nessuna CILA o altro titolo edilizio. Gli ulteriori paletti sono che i locali in cui mette i nuovi infissi devono essere riscaldati e non deve modificare le bucature in cui saranno alloggiati i nuovi infissi. L'aliquota di bonus che le spetterebbe è sempre del 50% e può anche fruire dello sconto in fattura o della cessione del credito.

  • Utente-243764701
    3 anni fa

    Architetto una delucidazione.....visto i parametri di legge per accedere al bonus 50% infissi....la cantina e la soffitta sono considerati ambienti non riscaldati (anche se in realtà lo sono)....quindi posso cambiare le finestre solo all'abitazione principale.
    Almeno così si potrebbe interpretare la regola.....almeno che non riapro una CILA o SCIA per manutenzione straordinaria o non faccio un cambio d'uso.....che penso sia abbastanza costoso.
    Grazie Architetto.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Beh! Se è per questo (non l'ho voluto scrivere prima per non impaurirla) ma i bonus sono per le abitazioni. Semplici abitazioni il bonus ristrutturazioni e abitazioni riscaldate l'ecobonus. Quindi, a norma a norma, lei già non poteva fruirne prima. Quindi non ci sarebbe CILA o SCIA che tenga.

    Diverso sarebbe il discorso se cantina e soffitta, a prescindere dalla destinazione d'uso che lei le ha dato, risultino almeno in comune e/o catastalmente locali d'abitazione.

    Ma di nulla, per così poco.

  • Maria Giovanna Piredda
    3 anni fa

    Buongiorno Architetto Abbate, solo una domanda, ma al superbonus 100% c'è qualcuno che può accedervi ? È un ginepraio veramente difficile per il professionista già solo capire se si può accedere.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Buongiorno Maria Giovanna. Gran bella domanda :)

    I requisiti per accedervi sono ormai chiari a tutti noi professionisti, ma al momento bisogna scindere in due blocchi: il super sismabonus che è già fattibile in toto ed il superecobonus che è un po' una barzelletta. Sul super ecobonus si sa tutto, si riesce ache a fare le proiezioni, i computi metrici, quadri economici ecc.. Tutto meno che uno dei documenti richiesti affinché il richiesto iter vada a buon fine. Parlo della fantomatica APE Convenzionale di cui non c'è ancora il formato ufficiale. Nulla di particolare: quella che vien fuori da qualsiasi software professionale adatto allo scopo è precisa nei calcoli e pienamente rispondente alle norme, ma ....... non si sa il suo formato, se le pagine che la compongono devono essere gialle, rosse o verdi o se si debba scrivere prima il nome e poi il cognome del committente o viceversa. Insomma "stronzate" di qusto genere. Il "bello" è che c'è stata una riunione del CTI ad inizio di settembre 2020 per decidere il benedetto formato ma ad oggi ..... il nulla. Cosa implicherebbe ad oggi la mancanza di questo documento in forma ufficiale? Semplicemente che ogni qualvolta si arriva ad uno stato di avanzamento o allo stato finale, non lo si può allegare e quindi, nel cassetto fiscale non arriva un bel nulla. Ovviamente i lavori possono già partire, anche finire tranquillamente ma nel cassetto fiscale di chi si sobbarca il credito non dovrebbe arrivare un bel nulla. Poi ci parlano di proroghe, ma proroghe di cosa se non si è mai partiti? Il bello è che nessun politico ne parla: per loro fila tutto liscio. Viva l'Italia. Per capirci ti allego quello che tira fuori il software che uso io. E' fatto dall'azienda leader del settore, la migliore che ci sia e ti garantisco che sono sempre i primi ad aggiornare i programmi. Sono di una serietà davvero unica.

    Questa la schermata topica, le lascio anche la data e l'orario del mio pc in bella vista, così come la versione del software usato.



    Da quest'altra immagine, da cui ho cancellato per ovvi motivi il mio numero di serie, si evince che non ci sono aggiornamenti disponibili e fidati: se non ci sono per questa ditta .... non ci sono per nessuno.



  • Maria Giovanna Piredda
    3 anni fa

    Grazie Architetto Abbate, sempre puntuale e preciso, dovrebbero metterci persone come lei al Ministero o perlomeno consultare i professionisti prima di legiferare.

  • Mattia
    3 anni fa

    Salve, volevo approfittare della conversazione per chiedere,dopo aver letto qualche articolo, ma se uno acquista casa da un impresa che ha ristrutturato si ha diritto a un bonus ristrutturazione forfettario pari al 25% del valore di acquisto dell'immobile, credo da ripartire in 10 anni?

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    La ringrazio per il pensiero Maria Giovanna ma no, credo che impazzirei a lavorare per un qualsiasi ente pubblico :) Mi è appena venuto in mente un episodio che mi è successo diversi anni fa, quando la mia regione, per le pratiche sismiche, passò dal cartaceo al digitale. Ricordo che ci fu un periodo di transizione, in cui gli uffici provinciali dell'ex genio civile, non accettavano più il cartaceo se protocollato da tecnici "comuni mortali": bisognava per forza inviare il cartaceo al comune di competenza, il quale, dopo aver apposto dei timbri, trasferiva alle sedi periferiche regionali dell'ex genio civile il tutto, ovviamente in tempi biblici. Così noi tecnici ci siamo fatti furbi: ci facevamo fare una delega dal comune e protocollavamo, come se nulla fosse cambiato, alla provincia di competenza. Ma bisognava però mettere quei benedetti timbri. Allora, per una mia pratica abbastanza urgente, mi presentai al comune per avere la delega e li mi rispondono di tornare tra qualche giorno per via dei timbri (saranno stati una trentina in tutto). Così mi offro di metterli io al posto loro, in modo da accelerare il tutto. Ci crede che per mettere trenta timbri, tra l'altro rigorosamente autoinchiostrati (roba da 5 minuti) ho perso mezza giornata? Bisognava metterli in una precisa posizione, né un millimetro sotto, né sopra, non più a destra o più a sinistra, guai se per caso erano storti. Poi bisognava correggerli a penna perché non erano adeguati alla recente modifica e quindi apporre un altro timbro che avallava la modifica a penna. A farli nuovi, per un qualcosa di transitorio, manco a pensarlo perché sarebbero stati soldi pubblici spesi male. Insomma un autentico casino per una cosa di una futilità unica. Decisamente no: impazzirei :)

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Non esattamente Mattia. Nel rispetto di tutte le altre condizioni previste le spetterebbe il 50% del 25% (o il25% del 50%, tanto vale la proprietà commutativa della moltiplicazione e quindi non cambia nulla) del valore forfettario di acquisto, con un massimale di € 96'000. Le faccio un esempio pratico che è più semplice da capire. Supponiamo che la casa, rispettosa di tutti i requisiti previsti sia sul mercato ad € 250'000. il suo 50% sarebbe € 125'000 di cui il 25% farebbe €. 31'250. Quest' ultima cifra rappresenterebbe l'ammontare della detrazione a cui avrebbe diritto e lo prenderebbe tutto perché l'importo da detrarre è inferiore al massimale di 96'000 euro. Viceversa se l'ammontare da portare in detrazione fosse stato di €. 100'000 (casa posta sul mercato a € 800'000 per intenderci), le avrebbero riconosciuto solo € 96'000 di detrazione perché €. 100'000 è superiore al masimale previsto di €. 96'000.

  • Mattia
    3 anni fa

    Si ha ragione, non avevo scritto il 50 di 25 certo. Mi conferma che se si acquista da immobiliare che appalta ristrutturazione ad altra impresa si perde quest'occasione?
    In caso sarebbe possibile almeno usufruire del bonus mobili agganciandosi alla ristrutturazione o vale lo stesso discorso.
    Grazie

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Si confermo e vale lo stesso discorso

  • Mattia
    3 anni fa

    Grazie architetto abbate, purtroppo ha confermato i miei dubbi... Invece ho letto che si potrebbe avere il bonus mobili installando il fotovoltaico, perché é considerato manutenzione straordinaria, in caso varrebbe anche se uno ha già la predisposizione e i pannelli solari? Secondo lei ne varebbe la pena? Grazie

  • Mattia
    3 anni fa

    Vista la sua cortesia e preparazione sull'argomento volevo chiederle anche un parere su questo articolo :
    https://www.informazionefiscale.it/?page=amp&id_article=3782
    C'é speranza?

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Certo Mattia. Come scrivo spesso, il bonus ristrutturazioni, non riguarda solo gli interventi di cui alla lettera a della relativa guida. Riguarda anche altre lettere che trova tutte elencate nella stessa guida. Se non vado errato, il fotovoltaico dovrebbe rientrare nella lettera F come intervento che consente un risparmio energetico e quindi, come del resto qualsiasi altro intervento di cui ad una o più lettere della guida relativa, le da anche diritto al bonus mobili. Per la predisposizione non credo ci siano problemi, perché la mera predisposizione, non consente alcun risparmio energetico. Se ne vale la pena oppure no nel suo caso non saprei dirglielo: sono abituato a ragionare con proiezioni, calcoli e fatture energetiche alla mano anche perché con il fotovoltaico in Italia è tutto un programma. In pratica l'energia prodotta e non consumata viene ceduta a Terna a costi irrisori e dato che c'è un rapporto di vendita, ci si pagano anche le tasse sopra. Poi, la notte che l'impianto non produce, si riacquista l'energia elettrica (diciamo quella prodotta e ceduta a Terna di giorno) ai prezzi classici del suo fornitore energetico e ci paga sopra anche le accise. Tutto ciò, a conti fatti, mi ha portato negli anni a progettare impianti fotovoltaici "cuciti addosso" al cliente, in base al suo consumo reale, ampliato di un pochino per tenere conto dei nuovi usi che lo stesso cliente avrà in più. Come se fosse un vestito di alta sartoria fatto ad hoc per quella persona insomma. Cosa dirle, a convenire conviene sempre, ma la sua dimensione va valutata di volta in volta, da sito a sito, da cliente a cliente.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Beh! Si. Tutto vero. Infatti se leggi l'interpello, ti rendi conto che i requisiti richiesti sono rispettati in toto. Infatti la ditta esecutrice si è avvalsa di altre ditte per i lavori, ma la pratica è intestata a loro. Quindi rispetta pienamente tutti i requisiti richiesti.

  • Mattia
    3 anni fa

    Grazie per la pazienza e le risposte.
    Per il fotovoltaico peccato la lontananza (sono in Lombardia) se no l'avrei chiamata sicuro... Eventualmente il problema energia in più di può risolvere con delle batterie di accumulo? Anche se ho visto che costano più dell'impianto...

    Ma quindi se la pratica fosse intestata all' immobilare dal quale ho acquistato che poi ha appaltato i lavori a terzi, avrei diritto al bonus?

  • Franco2018
    3 anni fa

    Non solo le batterie costano ma si esauriscono pure!!!

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Infatti. E a mio avviso sono la vera fregatura del super bonus. Già perché l’energia prodotta, una volta saturato l’accumulo, sarà letteralmente regalata a Terna. Ora, mano mano che l’accumulo perderà nel tempo le sue capacità di immagazzinamento dell’energia ....... :)

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Grazie per il pensiero Mattia, ma vedrà che troverà sicuramente professionisti in grado di farle tutte le protezioni di cui necessità esattamente come avrei fatto io.

  • Ely
    3 anni fa

    Buongiorno, stavo giusto per rivolgermi ad un professionista per un progetto che ho in mente sulla mia mansarda, pertinenza dell'abitazione, che è attualmente a rustico. Vorrei in primis installare il fotovoltaico e finire l'intera mansarda facendone uno spazio ricreativo/relax con spa domestica. Leggo ora dall'arch. Abbate che i lavori sulle pertinenze non beneficiano di alcun tipo di detrazione, è corretto? In questo caso quale quota potrei detrarre almeno relativamente all'impianto fotovoltaico? Inoltre, la pavimentazione della mansarda avrebbe anche una funzione isolante sull'abitazione sottostante, è inclusa nelle detrazioni? Ringrazio anticipatamente chi vorrà fornirmi qualche informazione.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Non è proprio esatto esatto Ely. Ad e sempio, per il superbonus, le pertinenze, se accatastate come altre unità, entrano nel calcolo dei massimali ma non si possono fare lavori trascinanti su di esse. Per gli altri bonus il discorso è un po' diverso: bonus ristrutturazioni per le ristrutturazioni delle abiatazioni esisteni e finite illo tempore. Quindi non rustici per intenderci. Per l'ecobonus invece si tratta di abitazioni finite e riscaldate in qualche maniera. Ed anche questo non è il suo caso.

    Ma mi pare di capire che la sua pertinenza è collegata al suo appartamento, nel senso che, se ho capito bene, sta sopra il suo appartamento e sopra ancora ha il tetto di sua proprietà. Ora, perché dovrebbe fare il fotovoltaico collegandolo, in termini di pratica al rustico quando può farto tranquillamente collegandolo alla sua abitazione che è già finita e che quindi può avere i benefici del caso?

  • Ely
    3 anni fa

    Grazie per la risposta architetto. Certamente il fotovoltaico lo collegheremo all'impianto elettrico dell'intera abitazione, che ha un'unica utenza ed è composta da taverna, piano terra e mansarda (attualmente non terminata). Contestualmente faremo i lavori di isolamento e pavimentazione della mansarda, che attualmente ne è sprovvista, come lo è di finiture a stabilitura e di bagno. È presente l'impianto elettrico e la predisposizione per tutti gli impianti e gli scarichi. È una metratura discreta, circa 120 mq, con 2 terrazzi, 3 portefinestre, 2 finestre e un abbaino molto grande. Altezza 1.20 in gronda e 3.70 al colmo, tetto in legno con travi in lamellare. È forse lo spazio più bello e suggestivo della casa e mi sembrava giunto il momento di valorizzarlo svuotandolo di tutte le cianfrusaglie accumulate là sopra. Voglio farci una vera oasi di benessere. Scusi le divagazioni, mi sono fatta prendere dall'entusiasmo e ho condiviso i miei progetti! Un cordiale saluto, di nuovo grazie.

  • Mattia
    3 anni fa

    Buonasera architetto la disturbo ancora, ma quindi se la pratica fosse intestata all' immobilare dal quale ho acquistato che poi ha appaltato i lavori a terzi, avrei diritto al bonus?

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Ma di nulla Ely, si figuri.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Beh Mattia, il bonus spetta se a venderle casa è la ditta che ufficialmente (quindi anche non materialmente) ha eseguito i lavori. In altri termini, sul titolo edilizio quale ditta figura? Se è la ditta che le vende casa, bene. Se altra ditta, nisba.

  • Mattia
    3 anni fa

    Perdoni l'ignoranza, per titolo edilizio intende la pratica aperta della ristrutturazione?

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Si Mattia

  • Mattia
    3 anni fa

    Grazie architetto, gentilissimo e disponibile anche al sabato, altro che il mio geometra...

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Di nulla Mattia.
    P.S. È uno dei tantissimi motivi per cui bisognerebbe sempre scegliere un architetto :) Scherzo. Ovviamente sono bravissimi anche gli appartenenti a tutte le altre categorie professionali del mondo dell’edilizia.

  • Federico Greco
    3 anni fa

    Buonasera, grazie in anticipo a chi vorrà chiarire questo dubbio. Sto affrontando una ristrutturazione che comprende allargamento della porta del bagno, e altre lavorazioni, il tutto inserito nella Cila. La ditta esecutrice dei lavori mi fatturerà l'intervento murario necessario per l'allargamento e l'installazione del falso telaio assieme a tutto il resto dei lavori, che procederò a pagare con bonifico specifico "parlante". La porta la acquisterò io in autonomia rivolgendomi ad una ditta specifica e provvederò io all'installazione. Per detrarre l'importo di acquisto della porta dovrei sempre pagarla obbligatoriamente con un bonifico "parlante". grazie nuovamente

  • stefaniasasso61
    3 anni fa

    Io avevo problema di inserire altra figura nel cantiere per cui la porta mi è stata inserita da una figura già presente in cantiere.ho fatto bonifico parlante per fornitura di porte

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Si Federico, ma se il bene (la porta) è acquistata direttamente da lei non avrà l'iva ridotta al 10%. Per i pagamenti e le detrazioni non cambia nulla. Stesse regole, stesse percentuali da detrarre.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Infatti Dottoressa. Per avere anche l'iva ridotta, i beni devono essere forniti da chi esegue i lavori. Se forniti da altra persona o dalla stessa committenza l'iva è piena ma si va in detrazione ugualmente e dato che l'iva per il committente è comunque un costo, va in detrazione anch'essa.

  • giuno
    3 anni fa

    Buongiorno a tutti e grazie a chi vorrà rispondermi. Devo affrontare una ristrutturazione completa di un appartamento approfittando dei benefici previsti dall'ecobonus. Mi chiedevo se rivolgendomi ad un architetto per il progetto degli interventi interni posso usufruire di benefici (sconto o altre soluzioni) con riguardo alla parcella.

  • Franco2018
    3 anni fa

    @giuno l'ecobonus al 110% è per le questioni energetiche, per altre cose invece c'è il bonus ristrutturazione al 50%. In entrambi i casi le parcelle sono detraibili e, se non erro, adesso tutto il credito di imposta può esser ceduto a terzi.

  • giuno
    3 anni fa

    Grazie Franco 2018. Ho un ingresso indipendente dal giardino e come intervento trainante inserirò la caldaia secondo quanto previsto dalla legge. Da lì poi partiranno gli interventi trainati e la ristrutturazione al 110 e al 50%. Fino ad oggi non avevo pensato di farmi aiutare da un architetto perché gli interventi interni non sono "importanti" ma se la parcella del professionista non andasse a gravare ulteriormente sul budget di spesa - attraverso la cessione o altro - ci farei un pensierino.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Oddio Alexa, oggi per quasi tutti i bonus è prevista sia la cessione del credico che lo sconto in fattura, oltre che la normale detrazione, quella che tutti conosciamo. In tutti i bonus, le spese tecniche sono comprese. E fino a qui, come le ha scritto Franco, non ci piove. Che non gravi sui massimali di spesa però non è esattamente corretto. Ogni bonus, ha i suoi massimali ed essi sono comprensivi di tutto, lavori, spese, iva, parcelle ecc.

    Detto questo, dal secondo suo messaggio, si evince che vuole sfruttare il superbonus 110%. Li ci sono un bel po' di regole da dover rispettare tra cui il salto delle due fatidiche classi e solo con la sostituzione della caldaia è difficile che faccia il doppio salto di classe, salvo che il nuovo generatore, usi in maniera spasmodica le rinnovabili. Poi, ancora, se vuole il 110%, un tecnico abilitato secondo norma, le serve per forza perché alla base del tutto ci sono un bel po' di documenti che il tecnico abilitato deve per forza prepararle. Senza quelli, niente superbonus. Quindi il tecnico deve averlo per forza.

  • Simo Bianchi
    3 anni fa

    Buongiorno architetto, approfitto della Sua gentilezza per esporLe il seguente quesito. Devo aprire una CILA (tramite un tecnico) per abbattere un tramezzo in bagno (non portante) e ristrutturare quindi il bagno e la cambio pavimentazione delle scale e corridoio che conducono al bagno usufruendo del bonus ristrutturazione del 50%. La mia intenzione è sostituire anche le porte interne.

    1- Posso farlo usufruendo della detrazione del 50% per il fatto di avere la pratica di matutenzione straordinaria?

    2- Devo indicare in qualche documentazione al Comune che intendo sostituire anche le porte interne o basta avere la CILA per il resto?

    3- Devo acquistare le porte obbligatoriamente dalla ditta che fa i lavori di abbattimento tramezzo/bagno e pavimento o posso rivolgermi anche ad una diversa?


    Grazie mille.

    Gabri.


  • giuno
    3 anni fa

    Grazie Arch. Abate per tutte le sue considerazioni ed i consigli. Sono al corrente della complessità della pratica ed infatti mi sta seguendo già un ingegnere nell'iter burocratico necessario per accedere ai benefici. Mi interessava in particolare la possibilità di usufruire anche dell'ausilio di un architetto per il progetto di ristrutturazione degli interni dell'appartamento facendo rientrare la parcella nelle voci per le quali è prevista la cessione del credito.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Buongiorno Gabri. in realtà, si va in detrazione per tutti i lavori, almeno in manutenzione straordinaria (quindi almeno in CILA) e per le finiture strettamente necessarie per finire completamente quel lavoro straordinario per cui si è aperta la CILA. Esempio: tiro giù un tramezzo e ne faccio uno nuovo in cui c'è anche una porta. Quella porta, così come tutto il resto (eventuali piastrelle, tinteggiature ecc su quel muro accedono alle detrazioni. Viceversa, se ho una porta interna che non mi piace perché è di un certo colore e voglio cambiarla con una di un altro colore, in teoria non potrei accedere al bonus 50%. Ma vedrà che il suo tecnico troverà tranquillamente il modo per far si che possa rientrare il tutto. Sta nella sua professionalità far si che un certo intervento, superi il sottilissimo confine che c'è tra manutenzione ordinaria (nessun bonus) e manutenzione straordinaria (in bonus).


    Si, se fossi il suo tecnico le indicherei tutti i lavori che deve fare, ingegnandomi anche sul come lei possa rientrare in toto nei vari bonus. Ma dato che, come me, ragiona qualsiasi altro tecnico..... non avrà problemi in tal senso.


    Se le porte, sempre supposto che il suo tecnico le faccia rientrare tutte, le vengono fornite (lavoro "chiavi in mano") dalla ditta che sceglierà per tutti i lavori che intende fare, avrà anche l'Iva ridotta, altrimenti, se acquista lei, si porta in detrazione il tutto, pure l'iva, ma quest'ultima sarà al 22% e non al 10%. Quindi se fornite dalla ditta, si porterà in detrazione anche il 5% di IVA, se le acquista lei, avrà comunque l'IVA in detrazione ma si scalerà il suo 11%. Cioè, l'iva, in entrambi i casi, per lei è un costo e come tale va in detrazione. Ciò che cambia è solo la sua percentuale da applicare e da dover anticipare e/o da cedere o da farsi scontare in fattura.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Buongiorno Giuno. Perfetto. Certo: lei è libero di avvalersi di tutti le figure tecniche che ritiere opportuno avere. Volevo solo precisarle, non sapendo se già ne fosse al corrente oppure no, che un tecnico abilitato, le serve per forza.

  • PRO
    Showroom Le Porte
    Autore originale
    3 anni fa

    Buonasera Giuno, mi permetto di aggiungere che se le porte le acquisterà da altra ditta e quest ultima si occuperà anche di installarle, potrà comunque avere L iva agevolata anche su queste e se avrà una cila per manutenzione straordinaria potrà portarle anche in detrazione.

  • PRO
    Showroom Le Porte
    Autore originale
    3 anni fa

    Intendevo simo bianchi

  • Utente-569272456
    3 anni fa

    Buon giorno Architetto. Dovrei ripavimentare il terrazzo (muro compreso) del mio appartamento con sovrapposizione delle mattonelle, allargare di 2 mq circa il balcone ad angolo del terrazzo con piattaforma in ferro, ridipingere l'appartamento interno, e chiudere con un muro (con apertura di relativa porta ingresso) una parte del salone per ricavarne una stanzetta bambino.


    Quali documenti serve presentare?

    Quali detrazioni avrò diritto?


    LA ringrazio anticipatamente.

    Cordiali Saluti

    Antonio

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    3 anni fa

    Buongiorno a lei Antonio ed a chiunque legga Houzz

    . Le rispondo seguendo la normativa nazionale, quindi tenga conto che potrebbe essere un tantino diverso li dove vive lei. Ma in linea di massima è come le scrivo di seguito.

    1. Ripavimentazione terrazzo. Edilizia libera. Non le serve nulla. veda punto 27 della tabella di cui le allego il link

    http://www.italiasemplice.gov.it/tabella-a/sezione-ii/sezione-ii-1-ricognizione-degli-interventi-edilizi-e-dei-relativi-regimi-amministrativi-1/1-ricognizione-degli-interventi-edilizi-e-dei-relativi-regimi-amministrativi/

    Detto questo, se mi è concesso, mi permetto di farle notare che, dal punto di vista sismico, aggiungere pesi superflui ad una struttura non è sicuro. Più pesa una struttura, peggio si comporta in fase sismica. Ora, aggiungere un pavimento su uno esistente non è che chissà quanto peso aggiunga (ad occhio circa 20 kg/mq, quindi un nulla) ma quel poco peso in più potrebbe fare la differenza tra una casa che, sottoposta a sollecitazioni sismiche, potrebbe crollare o la stessa casa che rimane in piedi. Ancora, il nuovo pavimento sovrapposto, erediterà tutti i difetti, odierni e futuri, degli strati sottostanti che, non essendo rifatti prima o poi avrà (sicuramente prima, dato che non li tocca). Ancora, i diversi materiali delle pavimentazioni potrebbero avere dilatazioni termiche diverse il che significa che la nuova pavimentazione le durerà meno. Insomma, a farla breve, ci sono mille ragioni per cui dovrebbe sostituire il pavimento e gli strati sottostanti al posto di sovrapporre. Capisco che il lavoro costa decisamente di più ed è più disagioso, ma se considera solo l'aspetto sismico citato in precedenza, capirà che sta risparmiando sulla sua pelle e su quella dei suoi cari.

    2. Allargamento balcone. La normativa nazionale prevede il Permesso di Costruire o, se la casa ricade in un piano esecutivo di terzo livello dettagliato, la S.C.I.A. alternativa al PdC. Questo in termini amministrativi. Poi c'è l'ex genio civile. Li va presentato il calcolo ante operam ed il calcolo post operam completi di tutti i documenti necessari per dimostrare che l'intera struttura, non peggiori il suo comportamento sismico. Questo se il balcone sarà attaccato alla struttura esistente. Viceversa, se sarà giuntato (distaccato dalla struttura esistente di un tot di cm. che vengono fuori da calcolo) basta il solo calcolo della nuova struttura. In entrambi i casi però, le servirà, oltre al tecnico firmatario della pratica, che presumo sarà anche il direttore dei lavori, anche un collaudatore in corso d'opera e finale ed un geologo.

    3 ridipingere. Edilizia libera.

    4. Chiusura con muro. CILA.

    Detto questo è ovvio che non farà un titolo diverso per ogni intervento ma solo quello più gravoso tra i citati in cui ricomprenderà il tutto. Quindi PdC o nel caso fosse possibile, la SCIA alternativa al PdC, in cui elencherà ogni lavoro che intende fare e deposito all'ex genio civile.

    Resta da vedere se c'è anche necessità di qualche nulla aosta, tipo se la casa ricade in zona tutelata ecc.

  • Giuseppe Arena
    2 anni fa

    Buonasera sto facendo una ristrutturazione in casa livello idrico / gas con scarichi fatti a nuovo in cucina e linea gas sostituzione boiler elettrico dal bagno per montaggio caldaia a camera aperta riello 11 lt classe A - e rivestimenti cucina nuovo ,.
    Il mio dubbio è di fare CIL Per fattura idraulico che ha fatto i lavori poi bonifico parlante -portale enea per lo scaldacqua a gas nuovo per risparmio energetico al 65 %.
    Mi può qualcuno rispondere se e la vía corretta o

Italia
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