Bellissima ristrutturazione!una domanda sui cassonetti per tapparelle.
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8 anni fa
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Commenti (9)
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8 anni faDiscussioni simili
Qual è per Voi il miglior materiale per il top della cucina?
(105) commentiAcciaio veramente pratico.. Per pulire il Viakal leva gli aloni.. Anche il laminam mi dicono.. Sia resistente.. A me hanno messo laminato(mi hanno detto sia buono la Veneta usa un laminato tedesco), ma io in pratica o mangio fuori o scaldo al micronde sia quando lavoro che quando sono in ferie.. Per me c'è ne d avanzo.. Mio marito quando cucina devo dire usa tavolette di legno e il ripiano in acciaio... mostra di piùChe pavimento scegliere per il b&b country chic?
(40) commenticiao Sara, scusami se non ho letto tutti i commenti. Brevemente: che tipo di solai verranno fatti? immagino che rimani sul tradizionale dell'edificio, quindi in legno (qui in Alto Adige ne usiamo molto). Non sono solai rigidi per cui il legno è la soluzione migliore. Userei delle assi massicce da 3-4 cm e farei in modo che collaborino con la struttura portante in modo da risparmiare sul materiale per la realizzazione dei solai. Con un valido collega e strutturista si riesce a ideare un buon pacchetto esecutivo del solaio. Se addirittura riesci a recuperare del legno vecchio (un vecchio tetto) e quindi ben stagionato, senza tarme e funghi, hai solo i costi del taglio e trasporto. A volte si trovano tali "occasioni". Ci sarebbero dei vinilici che riproducono in modo fedele il legno. Ma che differenza! Se hai solai rigidi, in calcestruzzo armato, allora puoi usare la pietra, il cotto e le piastrelle. Sconsiglio Resine o materiali a basi acriliche, epossidiche etc... non fanno bene alla salute. Cerca sempre materiali con basse emissioni di solventi anche per il resto dei materiali di ristrutturazione. Il tuo B&B rispetterà anche la salute di chi ci viene e l'ambiente! buona ristrutturazione!... mostra di piùAiuto per layout appart di 140mq nato dalla fusione di 2 appartamenti?
(31) commentiRagazzi non so come ringraziarvi, siete i miei ispiratori! E poi trovarvi entrambi d'accordo sulle modifiche mi ha molto entusiasmato, ed in effetti è un cambio azzeccatissimo! Entrare in casa sulla zona giorno anzichè vedere la cucina è proprio un impatto diverso. Ho spostato tutto e vi carico il bel risultato... Roberta sono d'accordissimo su tutte le tue intelligenti osservazioni sui motivi per cui invertire cucina e soggiorno. Sono in dubbio sulla spalletta proposta da Ungiornodisole che faccia da schermatura ulteriore alla cucina oppure al suo posto un mobile guardaroba ma non a tutta altezza, ma che comunque faccia la stessa funzione di mascheratura che è un'ottima idea. Nella zona notte ho girato il letto matrimoniale ed ora funziona meglio l'accesso alla finestra. E' vero che di solito la matrimoniale va messa nel posto più pregiato quindi nel mio caso verso il terrazzo, ma credo che i figli lo sfrutteranno molto di più di quanto non lo possa fare io. Per questo Ungiornodisole sono disposta a rinunciare al lato ovest... Che ne dite della disposizione che ho pensato per divano-tv-tavolo grande? C'è qualcosa che migliorereste? Pensavo ai riflessi sulla tv (pur essendo in una zona con meno finestroni rispetto a prima) o al fatto che bisogna passarci davanti per andare nella zona notte.... Grazie ancora per il vostro prezioso aiuto.... mostra di piùHelp ristrutturazione casa, vedete qualche errore clamoroso?
(19) commentiIo sono convinto che o avete proprio trovato il professionista sbagliato (puó succedere in tutti i settori, dunque non si puó escludere per principio), oppure, e mi permetto di pensare molto piú probabilmente, non vi siete fatti capire: il fatto che il professionista abbia cercato una soluzione cercando di effettuare meno demolizioni possibili, al di lá di tutto significa che ha cercato una soluzione a vostro vantaggio: la demolizione e l'interpolazione degli ambienti nella concretezza del cantiere non ha parametri di costi lineari come l'azione sulla carta dove spostare da qui a lí è esattamente la stessa cosa. Io penso si possa scommettere sul fatto che il professionista che avete contattato, a fronte di una attribuzione di incarico concreta con l'obiettivo di raggiungere la migliore soluzione per voi, sia disponibilissimo a considerare ed analizzare tutte le variabili possibili in dipendenza dalle ricadute funzionali piú o meno valide di una certa scelta rispetto ai suoi benefici, alla presenza di vincoli tecnici (l'intenzione di "ristrutturare" non definisce di per sé la possibilitá di abbattere il pilastro di un edificio per liberare lo spazio per un soggiorno, per capirsi) alla vostra disponibilitá di spesa, e tutto il resto delle valutazioni complesse che concorrono alla redazione di un progetto che sia realmente tale. Spero si capisca che, proprio in quanto analisi complessa, un progetto concreto non si puó sviluppare senza la giusta successione di azioni (di cui la prima è sempre il sopralluogo o quantomeno la descrizione molto esaustiva del reale, che non si puó ridurre ad una vaga piantina da agenzia immobiliare) e senza l'investimento di una quantitá di tempo. Spesso in questa piattaforma si perde di vista il fatto che il piú modesto giardiniere viene retribuito 10€ per annaffiare le piante per un'ora, mentre (tra i professionisti ci si domanda spesso il perché) secondo un immaginario diffuso dovrebbe essere a costo zero riversare nel computer i dati metrici di una pianta, analizzare le implicazioni note e produrre una rappresentazione per quanto elementare o appena abbozzata di una qualsivoglia soluzione, che di ore ne impegna ben piú di una soltanto. Non sará sicuramente stato il vostro caso, ma vi invito comunque a capire che se non si chiarisce in modo solido e concreto il valore del rapporto tra committenza e professionista, il secondo sará sempre indotto a proporre quanto di piú rapido e meno impegnativo possibile perché lo potrá affrontare solo come "approccio" per far capire come si potrebbe procedere tra tante strade, con il puro semplice e onesto scopo di raggiungere un impegno economico definito tra le parti prima di affrontare realmente nella sostanza lo sforzo necessario per costruire una "progettazione" che sia veramente espressione del nome. Dall'altro lato, invece, il primo approccio viene sovente interpretato esso stesso come progetto, ovvero risultato finale, e spesso da questo si traggono giudizi definitivi sul professionista. Non è colpa di una cattiva fede della committenza (esiste comunque anche quella): è colpa di un'abitudine di sistema all'acquisto del prodotto "da vetrina", giá nella sua veste definitiva, giudicato e scelto solo dopo averne verificato la soddisfazione; ma il progetto non è un prodotto da vetrina. "Progettare" su misura per un committente come nel caso delle situazioni che si espongono qui, non puó avere queste caratteristiche, perché si tratta di una progettazione non standardizzata. La progettazione di una sedia per un'azienda di produzione ha costi molto elevati e raggiunge il proprio risultato finale dopo mesi di gestazione: questi costi sono spalmati sulla vendita al dettaglio di decine di migliaia di esemplari, permettendo di proporre al cliente finale il prodotto da 300 euro che puó essere visto per come è da prima del suo acquisto, e acquistato a fronte della spesa solo dopo la certezza che quel prodotto soddisfi i nostri desideri (a volte neanche cosí riesce). Il prodotto, quella sedia di cui parliamo, è peró la stessa e parte dallo stesso progetto per la signora Maria e per la signora Giovanna. Quando la signora Maria e la signora Giovanna, invece, chiedono all'architetto il progetto per gli interni della propria abitazione, chiedono progettazioni singolari, specifiche, individuali: non sono azioni che il professionista puó standardizzare per raggiungere un "prodotto" del suo lavoro da rivendere per unitá: in pratica difficilmente l'architetto potrá produrre il progetto per gli interni di un appartamento e rivenderlo come pubblicazione a 10 euro per copia, tale che l'ipotetico cliente se lo acquista come un libro per ristrutturarsi casa. Spero, con questa noiosa filippica, di aver dato un piccolo ulteriore contributo per educare la committenza a capire le dinamiche che governano il processo di progettazione, che é qualcosa di maledettamente serio, che per raggiungere la sua vera efficacia non puó essere minimizzato a due righe scambiate su internet su una non meglio definita piantina. Non si puó considerarlo "il suggerimento gratuito di un amico di chat": quello non è "un progetto" e il professionista che lo suggerisce non è "un incapace": semplicemente non vi sta fornendo "un progetto": vi sta dicendo "signori, la vostra realtá e il vostro problema possono avere una soluzione; noi siamo in grado di fornirvela; la soluzione è complessa e consiste in un processo articolato di cui noi possiamo costituire una parte piú o meno estesa, dal controllo del tutto alla fornitura di una sola parte di esso; se siete seriamente disposti a perseguire il raggiungimento di questa soluzione raccogliamo gli elementi, definiamone i costi, e procediamo secondo quelle che sono le vostre disponibilitá ed i vostri desideri per quanto possibile". Pensare che tutto questo possa essere sintetizzato in un'operazione a costo zero ricavata dalla lettura di quindici risposte di frequentatori di un forum, è qualcosa che oggettivamente non ci si dovrebbe aspettare nemmeno entrando in un negozio di casalinghi cinese: l'equivoco sta tutto lá.... mostra di piùAndrea Maddii
6 anni faTommaso Giunchi Architetti
6 anni faGreta La Rocca
6 anni faTommaso Giunchi Architetti
6 anni faLuca Tonolini
5 anni faUltima modifica: 5 anni faTommaso Giunchi Architetti
5 anni fa
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Tommaso Giunchi Architetti