Prima e Dopo: La Casa dei Nonni si Trasforma con una Scala-Divano
Luce, legno e mobili dalla duplice funzione trasformano (con successo) la casa di famiglia
Greta La Rocca
1 febbraio 2019
Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa e mi occupo di tutto ciò che riguarda la Comunicazione, off e on line.
Curiosa e appassionata scrivo da sempre (anche) di architettura e design.
Affascinata dalla bellezza, cerco il giusto compromesso tra estetica e funzionalità.
Collaboratior of Houzz Magazine. Journalist; I do PR activities also and in communication in general, both on and off line.
Curious and passionate, I write since ever (also) of Architecture and Design. Fascinated by beauty, I look for the right balance between esthetic and functionality.
Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa... Altro
Luce naturale, materiali come il legno e il valchromat (speciali pannelli in fibra di legno), mobili dalla duplice funzione e giochi di forme (tra richiami al passato e un omaggio ad Alvaro Siza) sono gli elementi chiave di questa ristrutturazione.
Siamo sulle alture di Genova, alle spalle della frazione di Bolzaneto, in un piccolo e caratteristico paesino che si chiama Begato. Qui, in mezzo a un bosco di castagni, negli anni ‘40 era stata costruita una palazzina. In questa casa, all’epoca abitavano i nonni dell’attuale co-proprietaria, una ragazza trentenne che ha scelto di vivere qui, in un ambiente ricco di storia e di ricordi, insieme al compagno.
Siamo sulle alture di Genova, alle spalle della frazione di Bolzaneto, in un piccolo e caratteristico paesino che si chiama Begato. Qui, in mezzo a un bosco di castagni, negli anni ‘40 era stata costruita una palazzina. In questa casa, all’epoca abitavano i nonni dell’attuale co-proprietaria, una ragazza trentenne che ha scelto di vivere qui, in un ambiente ricco di storia e di ricordi, insieme al compagno.
Foto di Anna Positano
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di trentenni
Dove: Begato, frazione di Genova
Anno di costruzione: 1940
Anno di ristrutturazione: 2017
Superficie: 105 m² (il soggiorno misura 23 m², la cucina 16 m², la camera matrimoniale 15 m², la stanza adibita a studio 10 m², la stanza che verrà adibita in futuro a cameretta 12 m², 4 m² il bagno della camera matrimoniale, altri 4 m² il secondo bagno, 5 m² il corridoio con armadio)
Budget: 130mila euro (compreso l’arredamento)
Architetti: Studio Gosplan Architects
«Non abbiamo cambiato la distribuzione degli spazi, ma abbiamo trasformato l’ambiente giorno così da rendere l’appartamento più luminoso e sfruttare tutte le aperture», afferma Lorenzo Trompetto, architetto dello studio che ha curato il progetto.
Sulla destra della foto vediamo uno scorcio del divano, di fianco al quale c’è la porta d’ingresso, alla sua destra la zona cucina, invece di fronte c’è il corridoio che porta alla camera da letto e ai bagni.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di trentenni
Dove: Begato, frazione di Genova
Anno di costruzione: 1940
Anno di ristrutturazione: 2017
Superficie: 105 m² (il soggiorno misura 23 m², la cucina 16 m², la camera matrimoniale 15 m², la stanza adibita a studio 10 m², la stanza che verrà adibita in futuro a cameretta 12 m², 4 m² il bagno della camera matrimoniale, altri 4 m² il secondo bagno, 5 m² il corridoio con armadio)
Budget: 130mila euro (compreso l’arredamento)
Architetti: Studio Gosplan Architects
«Non abbiamo cambiato la distribuzione degli spazi, ma abbiamo trasformato l’ambiente giorno così da rendere l’appartamento più luminoso e sfruttare tutte le aperture», afferma Lorenzo Trompetto, architetto dello studio che ha curato il progetto.
Sulla destra della foto vediamo uno scorcio del divano, di fianco al quale c’è la porta d’ingresso, alla sua destra la zona cucina, invece di fronte c’è il corridoio che porta alla camera da letto e ai bagni.
Pianta della casa post operam
PRIMA
La porta d’ingresso è dov’era prima, nello stesso punto, e si apriva su un corridoio lungo e stretto. A sinistra c’era il divano con il caminetto; a destra, invece, la cucina. «Abbiamo demolito queste pareti divisorie per beneficiare anche della luce che entra a sud».
La porta d’ingresso è dov’era prima, nello stesso punto, e si apriva su un corridoio lungo e stretto. A sinistra c’era il divano con il caminetto; a destra, invece, la cucina. «Abbiamo demolito queste pareti divisorie per beneficiare anche della luce che entra a sud».
Questa era la zona living con il divano, un tavolo da pranzo e la scala che porta al sottotetto.
La palazzina si sviluppa su tre piani. Essendo su un pendio, però, l’accesso è al primo sopraelevato. Al piano terra si trova la cantina.
La palazzina si sviluppa su tre piani. Essendo su un pendio, però, l’accesso è al primo sopraelevato. Al piano terra si trova la cantina.
La cucina prima della ristrutturazione.
Tutti i mobili sono stati realizzati su misura da Store & Home Tecnarreda, un falegname di Latina con il quale gli architetti collaborano. In basso a destra vediamo una panca contenitore che continua anche nella cucina: grazie a questa soluzione sono state ricavate delle sedute in più. «Abbiamo lavorato molto con mobili dalle linee semplici che rispondono a più funzioni» spiega l’architetto.
«Abbiamo scelto di mantenere il legno perché in legno erano tutti gli arredi della casa dei nonni. Abbiamo però sostituto l’essenza scura con un rovere naturale che contribuisce a portare più luce. Le parti grigie dei mobili sono sempre in legno: il materiale si chiama valchromat, è un pannello in fibra di legno colorato in pasta, quindi non è né laccato né verniciato. Infine, è molto robusto e può essere lavorato come fosse un massello e – aggiunge l’architetto – anche le zone blu sono state realizzate in valchromat e rispondono al desiderio di volere enfatizzare dei punti e dare un tema ad ogni angolo della casa».
La libreria, realizzata sempre dal falegname, ha anche la duplice funzione di nascondere le prime pedate della scala e tutti gli oggetti tecnologici che sono presenti in casa. Il compagno della proprietaria, infatti, è un appassionato di informatica e videogame.
Per la pavimentazione dell’ambiente giorno è stato scelto un parquet grigio ruvido tagliato a sega.
La ragazza nelle foto di questo Ideabook è Elena, un’amica della proprietaria.
Parquet: collezione Marmolada di Italparchetti
«Abbiamo scelto di mantenere il legno perché in legno erano tutti gli arredi della casa dei nonni. Abbiamo però sostituto l’essenza scura con un rovere naturale che contribuisce a portare più luce. Le parti grigie dei mobili sono sempre in legno: il materiale si chiama valchromat, è un pannello in fibra di legno colorato in pasta, quindi non è né laccato né verniciato. Infine, è molto robusto e può essere lavorato come fosse un massello e – aggiunge l’architetto – anche le zone blu sono state realizzate in valchromat e rispondono al desiderio di volere enfatizzare dei punti e dare un tema ad ogni angolo della casa».
La libreria, realizzata sempre dal falegname, ha anche la duplice funzione di nascondere le prime pedate della scala e tutti gli oggetti tecnologici che sono presenti in casa. Il compagno della proprietaria, infatti, è un appassionato di informatica e videogame.
Per la pavimentazione dell’ambiente giorno è stato scelto un parquet grigio ruvido tagliato a sega.
La ragazza nelle foto di questo Ideabook è Elena, un’amica della proprietaria.
Parquet: collezione Marmolada di Italparchetti
Ecco il punto in cui il grande mobile libreria finisce e inizia la scala.
La scala porta al sottotetto abitabile, oggi rimasto vuoto. Un tempo il sottotetto era separato dall’appartamento al piano terra (quello che ora è stato ristrutturato e che vediamo nelle immagini) da una porta, dopo la quale iniziava una scala a due rampe (l’abbiamo vista nella foto del prima, quella con la zona living).
Allo studio Gosplan è stato chiesto di sostituire questa scala e di progettare una soluzione diversa che dividesse il più possibile sopra da sotto, al fine di rendere i piani più indipendenti possibile.
«Questa particolare soluzione nasce dal desiderio di chiudere il più possibile i gradini. L’oblò non solo permette di vedere il giardino esterno, ma diventa anche un appiglio per appoggiarsi durante la salita. Inoltre vuole essere un richiamo e un omaggio allo stile dell’architetto Alvaro Siza; la finestra-oblò torna spesso, infatti, nei progetti dell’architetto portoghese, per esempio al Iberê Camargo Museum di Porto Alegre. Da ultimo, abbiamo scelto di realizzarla in valchromat blu per connotarla e creare anche l’effetto sorpresa e stupore per chi sale».
La scala porta al sottotetto abitabile, oggi rimasto vuoto. Un tempo il sottotetto era separato dall’appartamento al piano terra (quello che ora è stato ristrutturato e che vediamo nelle immagini) da una porta, dopo la quale iniziava una scala a due rampe (l’abbiamo vista nella foto del prima, quella con la zona living).
Allo studio Gosplan è stato chiesto di sostituire questa scala e di progettare una soluzione diversa che dividesse il più possibile sopra da sotto, al fine di rendere i piani più indipendenti possibile.
«Questa particolare soluzione nasce dal desiderio di chiudere il più possibile i gradini. L’oblò non solo permette di vedere il giardino esterno, ma diventa anche un appiglio per appoggiarsi durante la salita. Inoltre vuole essere un richiamo e un omaggio allo stile dell’architetto Alvaro Siza; la finestra-oblò torna spesso, infatti, nei progetti dell’architetto portoghese, per esempio al Iberê Camargo Museum di Porto Alegre. Da ultimo, abbiamo scelto di realizzarla in valchromat blu per connotarla e creare anche l’effetto sorpresa e stupore per chi sale».
Dall’apertura della scala vediamo il divano e, a sinistra, la porta d’ingresso.
La vecchia porta è stata sostituita con una in vetro blindato: è stata realizzata su misura, il telaio è in rovere naturale. «Volevamo sfruttare la luce il più possibile, anche perché dall’ingresso è possibile vedere il mare».
La panca è stata realizzata dal falegname, mentre la cuscineria da un tappezziere. «La struttura del divano prosegue e cambia la sua funzione, diventa prima piano d’appoggio e poi base da cui parte la scala».
Sulla destra, c’è il camino. È rimasto nello stesso punto in cui era prima, ma è stato sostituito: «Al posto del caminetto classico, ora c’è un camino ventilato che diffonde il calore nell’ambiente giorno».
La vecchia porta è stata sostituita con una in vetro blindato: è stata realizzata su misura, il telaio è in rovere naturale. «Volevamo sfruttare la luce il più possibile, anche perché dall’ingresso è possibile vedere il mare».
La panca è stata realizzata dal falegname, mentre la cuscineria da un tappezziere. «La struttura del divano prosegue e cambia la sua funzione, diventa prima piano d’appoggio e poi base da cui parte la scala».
Sulla destra, c’è il camino. È rimasto nello stesso punto in cui era prima, ma è stato sostituito: «Al posto del caminetto classico, ora c’è un camino ventilato che diffonde il calore nell’ambiente giorno».
A destra dell’ingresso c’è la cucina. Qui il parquet è stato sostituito con il microcemento: «Volevamo una soluzione più pratica e, inoltre, così abbiamo potuto distinguere visivamente la zona living da questa».
Il rettangolo in legno sopra i pensili che, nella prima foto, abbiamo visto partire dalla scala e proseguire anche in soggiorno, nasconde l’impianto elettrico, di condizionamento e il sistema di ventilazione forzata del camino. «Abbiamo scelto di realizzarlo in legno anziché in cartongesso per rendere l’ambiente più omogeneo e armonioso».
Lampada a muro: Potence Pivotante di Charlotte Perriand per Nemo; sedute cucina: Belleville di Vitra; tavolo da pranzo: Oppeby di Ikea
Il rettangolo in legno sopra i pensili che, nella prima foto, abbiamo visto partire dalla scala e proseguire anche in soggiorno, nasconde l’impianto elettrico, di condizionamento e il sistema di ventilazione forzata del camino. «Abbiamo scelto di realizzarlo in legno anziché in cartongesso per rendere l’ambiente più omogeneo e armonioso».
Lampada a muro: Potence Pivotante di Charlotte Perriand per Nemo; sedute cucina: Belleville di Vitra; tavolo da pranzo: Oppeby di Ikea
La cucina è stata realizzata su misura sempre dal falegname. Sono stati utilizzati gli stessi materiali: valchromat grigio per le basi e blu per i pensili sopra i fuochi. Il mobile in legno che vediamo sopra i pensili è un proseguimento della soluzione realizzata per nascondere gli impianti.
Per separare visivamente la zona di piano a sinistra, quella che affaccia sul tavolo e sul salotto, è stata realizzata un’alzatina. «Può essere funzionale per le spezie o piccoli condimenti, ma soprattutto vuole nascondere alla vista la zona di preparazione del cibo».
La lampada a muro è stata scelta dall’architetto che afferma: «Volevamo un elemento semplice che, nel medesimo momento, potessimo spostare in funzione delle esigenze: il braccio infatti ruota e la luce può cadere sul piano o sul tavolo, a seconda delle esigenze».
Elettrodomestici: forno combinato Siemens; colonna frigo a incasso Siemens; lavabo Franke; piano cottura Foster; top cucina: piano in quarzo sintetico di Santa Margherita
Per separare visivamente la zona di piano a sinistra, quella che affaccia sul tavolo e sul salotto, è stata realizzata un’alzatina. «Può essere funzionale per le spezie o piccoli condimenti, ma soprattutto vuole nascondere alla vista la zona di preparazione del cibo».
La lampada a muro è stata scelta dall’architetto che afferma: «Volevamo un elemento semplice che, nel medesimo momento, potessimo spostare in funzione delle esigenze: il braccio infatti ruota e la luce può cadere sul piano o sul tavolo, a seconda delle esigenze».
Elettrodomestici: forno combinato Siemens; colonna frigo a incasso Siemens; lavabo Franke; piano cottura Foster; top cucina: piano in quarzo sintetico di Santa Margherita
Nella foto vediamo l’inizio del corridoio che porta nella zona notte. Il mobile blu arreda una parete del corridoio e ha funzione contenitiva. Qui infatti sono state ricavate delle armadiature con apertura push-pull.
Il corridoio porta alla camera da letto. Lo specchio in fondo coincide con la porta d’ingresso della camera, che è scorrevole ed è alta 3.20 metri (l’apertura è verso sinistra e c’è una rientranza per posizionare la mano). «Così abbiamo raddoppiato lo spazio che sembra più grande e luminoso».
In foto, Elena riflessa nello specchio
In foto, Elena riflessa nello specchio
PRIMA
Un’immagine del lungo corridoio, a destra e a sinistra si sviluppavano le stanze: la porta in fondo è della camera da letto matrimoniale, le porte a destra portano nelle altre stanze, mentre la porta a sinistra conduce nel secondo bagno.
Un’immagine del lungo corridoio, a destra e a sinistra si sviluppavano le stanze: la porta in fondo è della camera da letto matrimoniale, le porte a destra portano nelle altre stanze, mentre la porta a sinistra conduce nel secondo bagno.
L’armadiatura in camera da letto nasconde un’apertura che svela una consolle trucco (lo specchio riflette il paesaggio esterno, a destra dell’immagine c’è infatti una porta finestra che porta a un terrazzino). «Abbiamo ripreso un elemento, la consolle, che vuole essere un richiamo all’abitazione dei nonni».
La testiera del letto nasconde un piano d’appoggio sopra, mentre lateralmente all’occorrenza svela due ripiani che sostituiscono i comodini. La testata, inoltre, al centro nasconde un modulo contenitore utilizzato per riporre eventuali altri cuscini.
La testiera del letto nasconde un piano d’appoggio sopra, mentre lateralmente all’occorrenza svela due ripiani che sostituiscono i comodini. La testata, inoltre, al centro nasconde un modulo contenitore utilizzato per riporre eventuali altri cuscini.
Quest’immagina mostra uno dei due bagni: è quello privato al quale si accede dalla camera da letto.
Il mobile bagno, in Corian, è stato realizzato su disegno degli architetti dal falegname. A lato è stata ricavata una nicchia, sempre in valchromat grigio.
Il color grigio è stato ripreso anche per evidenziare la zona wc: la parete è stata dipinta, mentre è stato selezionato già a catalogo un’azienda che avesse un wc in questa tonalità. «Questa soluzione ha permesso di movimentare il disegno del bagno e, nel medesimo momento, ha consentito di contenere i costi. Inizialmente infatti pensavamo di utilizzare il micro cemento per pareti e pavimentazione, ma non è stato possibile proprio per il budget a disposizione»..
Per illuminare il bagno, gli architetti hanno scelto una lampada in commercio che ha anche funzione di mensola. Hanno poi disegnato uno specchio che, come la consolle in camera, riprendesse le forme rétro e potesse essere posizionato nell’intercapedine dietro all’applique.
Lampada: Viiva di Nemo; sanitari: serie Milk, NIC Design
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto che preferisci in un Ideabook.
Il mobile bagno, in Corian, è stato realizzato su disegno degli architetti dal falegname. A lato è stata ricavata una nicchia, sempre in valchromat grigio.
Il color grigio è stato ripreso anche per evidenziare la zona wc: la parete è stata dipinta, mentre è stato selezionato già a catalogo un’azienda che avesse un wc in questa tonalità. «Questa soluzione ha permesso di movimentare il disegno del bagno e, nel medesimo momento, ha consentito di contenere i costi. Inizialmente infatti pensavamo di utilizzare il micro cemento per pareti e pavimentazione, ma non è stato possibile proprio per il budget a disposizione»..
Per illuminare il bagno, gli architetti hanno scelto una lampada in commercio che ha anche funzione di mensola. Hanno poi disegnato uno specchio che, come la consolle in camera, riprendesse le forme rétro e potesse essere posizionato nell’intercapedine dietro all’applique.
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