Le 11 Facciate Italiane Preferite dalla Community di Houzz
La facciata è il biglietto da visita della nostra casa. Scopri i progetti vincitori del Best of Houzz 2017
“La parte esterna anteriore, frontale, o comunque principale, di un fabbricato” [da Treccani.it]: così, in forma concisa, può essere definita una facciata. Ma simbolicamente è molto di più. Rappresenta l’involucro che racchiude la storia della casa e dei suoi abitanti, preservandone al tempo stesso la privacy. È anche la membrana che funge da filtro tra l’abitazione e l’ambiente circostante, tra spazio privato e mondo esterno.
Se da una parte ci sono aspetti tecnici e normative da rispettare – ad esempio accertarsi che la zona non sia soggetta a vincoli paesaggistici o urbanistici che potrebbero limitarne materiali, dimensioni, e persino il colore – dall’altra l’obiettivo è quello di creare un’architettura bella esteticamente, coerente con lo stile interno della casa e al contempo ben integrata con il genius loci del territorio.
Andiamo alla scoperta di alcuni progetti vincitori del Best of Houzz 2017 in Italia – che premia i professionisti che hanno pubblicato le foto più popolari su Houzz – per conoscere gli aspetti principali da tenere in considerazione e da cui prendere ispirazione.
Se da una parte ci sono aspetti tecnici e normative da rispettare – ad esempio accertarsi che la zona non sia soggetta a vincoli paesaggistici o urbanistici che potrebbero limitarne materiali, dimensioni, e persino il colore – dall’altra l’obiettivo è quello di creare un’architettura bella esteticamente, coerente con lo stile interno della casa e al contempo ben integrata con il genius loci del territorio.
Andiamo alla scoperta di alcuni progetti vincitori del Best of Houzz 2017 in Italia – che premia i professionisti che hanno pubblicato le foto più popolari su Houzz – per conoscere gli aspetti principali da tenere in considerazione e da cui prendere ispirazione.
2. L’incontro tra vecchio e nuovo
Architetto: Tommaso Giannelli di Parisi & Associati studio di progettazione
Dove: Tavernelle (Siena)
Come rendere contemporanea la facciata di una vecchia officina riconvertita ad abitazione? La risposta non è semplice, specie perché questo tipo di edifici può essere soggetto a vincoli e comunque in genere si desidera mantenere viva l’anima della casa, almeno esteriormente, per raccontarne la storia. L’opzione scelta per questo recupero ruota attorno al vetro.
Anche in questo caso la maggiore sfida è stata la ricerca dell’equilibrio tra le parti in muratura e le aperture. «Le parti murate sono state interpretate, con l’uso della pietra arenaria e del travertino, come elemento di relazione con le architetture limitrofe. Le aperture invece consentono la visibilità della campagna circostante dall’interno della casa, ma anche dalla strada attraverso un corridoio trasparente che diviene poi scala», racconta l’architetto Tommaso Giannelli.
Architetto: Tommaso Giannelli di Parisi & Associati studio di progettazione
Dove: Tavernelle (Siena)
Come rendere contemporanea la facciata di una vecchia officina riconvertita ad abitazione? La risposta non è semplice, specie perché questo tipo di edifici può essere soggetto a vincoli e comunque in genere si desidera mantenere viva l’anima della casa, almeno esteriormente, per raccontarne la storia. L’opzione scelta per questo recupero ruota attorno al vetro.
Anche in questo caso la maggiore sfida è stata la ricerca dell’equilibrio tra le parti in muratura e le aperture. «Le parti murate sono state interpretate, con l’uso della pietra arenaria e del travertino, come elemento di relazione con le architetture limitrofe. Le aperture invece consentono la visibilità della campagna circostante dall’interno della casa, ma anche dalla strada attraverso un corridoio trasparente che diviene poi scala», racconta l’architetto Tommaso Giannelli.
3. Brise-soleil e materiali ecofriendly
Architetto: Eros Colzani
Dove: Cesano Maderno (Monza e Brianza)
La facciata non è un elemento su cui, in genere, decidiamo di fare un “restyling veloce”. Quando interveniamo su di essa siamo consapevoli che sarà una scelta a lungo termine. Così tante volte si ha paura di osare, anche per via del budget consistente. Allora spesso si interviene sulla facciata solo quando è strettamente necessario. Un esempio è la scelta di un sopraelevare per ampliare la metratura dell’abitazione.
A Cesano Maderno, una casa degli anni Sessanta vive ora una nuova vita grazie a un progetto di ristrutturazione. L’intervento ha previsto l’aggiunta di un nuovo volume sottotetto e il rifacimento della copertura.
L’architetto Eros Colzani ha optato per un design semplice – un tetto piano realizzato in struttura in legno intelaiato – conservando così l’estetica moderna dell’edificio ed evitando di appesantire la struttura portante.
Il prospetto che vediamo in foto è quello rivolto a ovest, la facciata affaccia su un piccolo giardino. La particolarità sta nei pannelli frangisole orientati verticalmente e in grado di dosare la giusta ombra (o luce) necessaria agli ambienti del pian terreno, strizzando l’occhio alla sostenibilità.
«La superficie della facciata è costituita da un rivestimento a cappotto da 20 cm di spessore in pannelli a base di un materiale totalmente naturale e riciclabile, il calcio silicato», spiega l’architetto Eros Colzani. «Nella parte alta in legno, è stata realizzata in pannelli a secco di fibrocemento posati su struttura metallica, in modo da riprendere l’allineamento della facciata dei primi due piani creando una vera e propria parete ventilata».
Architetto: Eros Colzani
Dove: Cesano Maderno (Monza e Brianza)
La facciata non è un elemento su cui, in genere, decidiamo di fare un “restyling veloce”. Quando interveniamo su di essa siamo consapevoli che sarà una scelta a lungo termine. Così tante volte si ha paura di osare, anche per via del budget consistente. Allora spesso si interviene sulla facciata solo quando è strettamente necessario. Un esempio è la scelta di un sopraelevare per ampliare la metratura dell’abitazione.
A Cesano Maderno, una casa degli anni Sessanta vive ora una nuova vita grazie a un progetto di ristrutturazione. L’intervento ha previsto l’aggiunta di un nuovo volume sottotetto e il rifacimento della copertura.
L’architetto Eros Colzani ha optato per un design semplice – un tetto piano realizzato in struttura in legno intelaiato – conservando così l’estetica moderna dell’edificio ed evitando di appesantire la struttura portante.
Il prospetto che vediamo in foto è quello rivolto a ovest, la facciata affaccia su un piccolo giardino. La particolarità sta nei pannelli frangisole orientati verticalmente e in grado di dosare la giusta ombra (o luce) necessaria agli ambienti del pian terreno, strizzando l’occhio alla sostenibilità.
«La superficie della facciata è costituita da un rivestimento a cappotto da 20 cm di spessore in pannelli a base di un materiale totalmente naturale e riciclabile, il calcio silicato», spiega l’architetto Eros Colzani. «Nella parte alta in legno, è stata realizzata in pannelli a secco di fibrocemento posati su struttura metallica, in modo da riprendere l’allineamento della facciata dei primi due piani creando una vera e propria parete ventilata».
4. Mimetizzarsi nel giardino
Architetto: Mariano Zanon di Zanon Architetti Associati
Dove: Venezia
A volte basta poco per trasformare una facciata e renderla mozzafiato. In questa casa di campagna il successo è attribuibile a due ingredienti base: la copertura di rampicanti e il volume vetrato annesso all’abitazione che riflette la natura circostante.
Le piante sembrano essersi appropriate della casa espandendosi dal terreno fino al tetto. Una scelta davvero suggestiva esteticamente, ma anche molto funzionale: tra i benefici, l’ombra creata dalle foglie evita che i muri durante l’estate si surriscaldino, favorendo di conseguenza il raffrescamento degli interni, mentre in inverno i rampicanti funzionano da protezione e garantiscono maggiore coibentazione.
Nella veranda si cela un meraviglioso soggiorno, un ampliamento aggiunto con la ristrutturazione della casa che dialoga con il giardino attraverso le ampie finestre diventando un tutt’uno con esso. Dall’interno gli infissi in Cor-Ten sono quasi impercettibili e si ha l’impressione di trovarsi all’aria aperta. Una perfetta fusione tra interni ed esterni.
Architetto: Mariano Zanon di Zanon Architetti Associati
Dove: Venezia
A volte basta poco per trasformare una facciata e renderla mozzafiato. In questa casa di campagna il successo è attribuibile a due ingredienti base: la copertura di rampicanti e il volume vetrato annesso all’abitazione che riflette la natura circostante.
Le piante sembrano essersi appropriate della casa espandendosi dal terreno fino al tetto. Una scelta davvero suggestiva esteticamente, ma anche molto funzionale: tra i benefici, l’ombra creata dalle foglie evita che i muri durante l’estate si surriscaldino, favorendo di conseguenza il raffrescamento degli interni, mentre in inverno i rampicanti funzionano da protezione e garantiscono maggiore coibentazione.
Nella veranda si cela un meraviglioso soggiorno, un ampliamento aggiunto con la ristrutturazione della casa che dialoga con il giardino attraverso le ampie finestre diventando un tutt’uno con esso. Dall’interno gli infissi in Cor-Ten sono quasi impercettibili e si ha l’impressione di trovarsi all’aria aperta. Una perfetta fusione tra interni ed esterni.
5. Linee futuriste
Professionista: Ideal Work (per la pavimentazione esterna)
Dove: Croazia
Questa foto ritrae quello che per molti potrebbe essere definito un piccolo angolo di paradiso. Il giardino, con la vegetazione ben curata e il piccolo corso d’acqua cristallino che si intreccia con il sentiero, fa da sfondo a un’architettura moderna. La villa è composta da più volumi che comunicano perfettamente tra loro anche grazie al gioco di altezze, colori e materiali diversi; mentre le ampie vetrate regalano un dialogo continuo tra indoor e outdoor. L’insieme è perfettamente bilanciato e nonostante le linee “dure” della facciata si respira un’atmosfera accogliente che invita al relax.
Interessante la zona creatasi sotto il primo livello, un ampio spazio ombreggiato da sfruttare come soggiorno all’aperto.
NB: pur non trovandosi in Italia, la foto ha vinto il premio per il Best of Houzz Italia in quanto il progetto è stato caricato da un Pro registrato su Houzz Italia
Professionista: Ideal Work (per la pavimentazione esterna)
Dove: Croazia
Questa foto ritrae quello che per molti potrebbe essere definito un piccolo angolo di paradiso. Il giardino, con la vegetazione ben curata e il piccolo corso d’acqua cristallino che si intreccia con il sentiero, fa da sfondo a un’architettura moderna. La villa è composta da più volumi che comunicano perfettamente tra loro anche grazie al gioco di altezze, colori e materiali diversi; mentre le ampie vetrate regalano un dialogo continuo tra indoor e outdoor. L’insieme è perfettamente bilanciato e nonostante le linee “dure” della facciata si respira un’atmosfera accogliente che invita al relax.
Interessante la zona creatasi sotto il primo livello, un ampio spazio ombreggiato da sfruttare come soggiorno all’aperto.
NB: pur non trovandosi in Italia, la foto ha vinto il premio per il Best of Houzz Italia in quanto il progetto è stato caricato da un Pro registrato su Houzz Italia
6. Blocchi interconnessi
Architetto: Fulvio Giraldi di Giraldi Associates Architects
Dove: Pieve di Cento (Bologna)
Questa facciata è un’ode al brutalismo. La fusione tra cemento, legno e metallo e le superfici vetrate lascia piacevolmente a bocca aperta e al contempo risulta accogliente. Da notare la terrazza sul tetto per i pranzi all’aperto durante la bella stagione!
Ma realizzare un’opera del genere non è certo semplice. L’architetto Fulvio Giraldi racconta che ha dovuto affrontare molteplici sfide, prima fra tutte il fatto che l’edificio fosse composto da diversi elementi tecnologici che dovevano dialogare fra loro sposando un unico stile architettonico. «La casa ha forme semplici e pulite ed è caratterizzata da un’alternanza di volumi (formati principalmente da cemento armato, ma anche da superfici vetrate, frangisole e legno lamellare) che rendono parzialmente leggibile dall’esterno la funzione dei diversi ambienti», spiega l’architetto.
Ispirazioni: Brutalismo, Istinto e Cemento in una Casa Essenziale
Architetto: Fulvio Giraldi di Giraldi Associates Architects
Dove: Pieve di Cento (Bologna)
Questa facciata è un’ode al brutalismo. La fusione tra cemento, legno e metallo e le superfici vetrate lascia piacevolmente a bocca aperta e al contempo risulta accogliente. Da notare la terrazza sul tetto per i pranzi all’aperto durante la bella stagione!
Ma realizzare un’opera del genere non è certo semplice. L’architetto Fulvio Giraldi racconta che ha dovuto affrontare molteplici sfide, prima fra tutte il fatto che l’edificio fosse composto da diversi elementi tecnologici che dovevano dialogare fra loro sposando un unico stile architettonico. «La casa ha forme semplici e pulite ed è caratterizzata da un’alternanza di volumi (formati principalmente da cemento armato, ma anche da superfici vetrate, frangisole e legno lamellare) che rendono parzialmente leggibile dall’esterno la funzione dei diversi ambienti», spiega l’architetto.
Ispirazioni: Brutalismo, Istinto e Cemento in una Casa Essenziale
7. Giochi di luci e trasparenze
Architetto: Damilanostudio Architects
Dove: Bologna
Siamo ancora nella provincia di Bologna, anche qui le linee sono decise e squadrate, le vetrate sono maxi. L’effetto complessivo però è totalmente diverso, complice anche il materiale chiave che caratterizza il progetto: il vetro, che permette un dialogo tra interno ed esterno fluido e continuo. Il soggiorno appare come un cubo trasparente che si apre sulla piscina, al di sopra del quale si intravede un giardino pensile. L’illuminazione è scenografica e curata nel dettaglio, da notare la luce che “sgorga” dai faretti incassati per poi sfociare nella piscina. Non a caso il nome di questo progetto –Maison de la Lumiere – enfatizza proprio il ruolo della luce.
L’architetto Duilio Damilano spiega: «Essendo una facciata con aperture molto grandi la principale difficoltà è stata quella del contenimento energetico, risolta con l’utilizzo di serramenti in legno doppio vetro tripla camera con alte prestazioni energetiche». Grazie alle ampie vetrate la zona giorno risulta molto luminosa e quindi funzionale, mentre i frangisole a sinistra nascondono un ambiente privato della casa che necessitava essere schermato.
Architetto: Damilanostudio Architects
Dove: Bologna
Siamo ancora nella provincia di Bologna, anche qui le linee sono decise e squadrate, le vetrate sono maxi. L’effetto complessivo però è totalmente diverso, complice anche il materiale chiave che caratterizza il progetto: il vetro, che permette un dialogo tra interno ed esterno fluido e continuo. Il soggiorno appare come un cubo trasparente che si apre sulla piscina, al di sopra del quale si intravede un giardino pensile. L’illuminazione è scenografica e curata nel dettaglio, da notare la luce che “sgorga” dai faretti incassati per poi sfociare nella piscina. Non a caso il nome di questo progetto –Maison de la Lumiere – enfatizza proprio il ruolo della luce.
L’architetto Duilio Damilano spiega: «Essendo una facciata con aperture molto grandi la principale difficoltà è stata quella del contenimento energetico, risolta con l’utilizzo di serramenti in legno doppio vetro tripla camera con alte prestazioni energetiche». Grazie alle ampie vetrate la zona giorno risulta molto luminosa e quindi funzionale, mentre i frangisole a sinistra nascondono un ambiente privato della casa che necessitava essere schermato.
8. Melange pietra e vetro
Professionista: Dear Tuscany (contraente generale)
Dove: Orentano (Pisa)
La ristrutturazione di questo casolare toscano del XVIII secolo ha previsto ampie vetrate che si affacciano sulla campagna circostante. L’edificio, ora adibito a uso ricettivo, fu costruito utilizzando pietre locali e mattoni fatti a mano, secondo i canoni tipici dell’architettura toscana.
L’intervento di ristrutturazione ha mantenuto viva la storia del casolare, limitandosi all’aggiunta delle vetrate e salvaguardando gli elementi originari della facciata come le aperture ad arco di porte e finestre. Di grande effetto la scelta di non dipingerla lasciando a vista la finitura naturale di pietra e mattoni. La zona giorno, realizzata nei locali dove in passato si trovavano la stalla e il fienile, risulta inondata di luce.
Professionista: Dear Tuscany (contraente generale)
Dove: Orentano (Pisa)
La ristrutturazione di questo casolare toscano del XVIII secolo ha previsto ampie vetrate che si affacciano sulla campagna circostante. L’edificio, ora adibito a uso ricettivo, fu costruito utilizzando pietre locali e mattoni fatti a mano, secondo i canoni tipici dell’architettura toscana.
L’intervento di ristrutturazione ha mantenuto viva la storia del casolare, limitandosi all’aggiunta delle vetrate e salvaguardando gli elementi originari della facciata come le aperture ad arco di porte e finestre. Di grande effetto la scelta di non dipingerla lasciando a vista la finitura naturale di pietra e mattoni. La zona giorno, realizzata nei locali dove in passato si trovavano la stalla e il fienile, risulta inondata di luce.
9. Melange pietra e legno
Architetto: Marco Turchi
Dove: Falconara Marittima (Ancona)
Anche qui ci troviamo di fronte a un rustico rivisitato. Ma anziché sul vetro si è scelto di puntare sul legno, inserendo degli scuri scorrevoli tanto scenografici quanto innovativi. Dietro si celano delle vetrate al piano terra e al primo livello dei balconcini dai quali ammirare il panorama della campagna circostante.
Colpisce il contrasto tra i muri in pietra arenaria e i serramenti esterni che abbracciano l’abitazione secondo uno schema ad angolo. Le pareti si fondono poi con il pavimento creando un’inaspettata continuità.
Architetto: Marco Turchi
Dove: Falconara Marittima (Ancona)
Anche qui ci troviamo di fronte a un rustico rivisitato. Ma anziché sul vetro si è scelto di puntare sul legno, inserendo degli scuri scorrevoli tanto scenografici quanto innovativi. Dietro si celano delle vetrate al piano terra e al primo livello dei balconcini dai quali ammirare il panorama della campagna circostante.
Colpisce il contrasto tra i muri in pietra arenaria e i serramenti esterni che abbracciano l’abitazione secondo uno schema ad angolo. Le pareti si fondono poi con il pavimento creando un’inaspettata continuità.
10. Guscio eco-sostenibile
Architetto: Daniele Menichini
Dove: Revine Lago (Treviso)
Qui vediamo un prefabbricato innovativo dedicato all’ospitalità. Nello spessore del tetto si celano dei pannelli fotovoltaici, la facciata in legno è micro-ventilata: una scelta che eleva l’impatto estetico della casa e dall’altro lato risulta molto funzionale in quanto ne migliora la prestazione energetica.
Ma il progetto presentava alcune sfide: «L’intero pacchetto di parete era in legno, quindi il rischio era che la micro-ventilazione potesse portare nella camera d’aria una eccessiva umidità che avrebbe inciso sulla durata». L’architetto Daniele Menichini racconta che è stato necessario «lavorare bene non tanto sul legno, ma quanto sui carter in laminato zinco titanio perimetrale per poter smaltire il flusso d’aria dal basso verso l’alto oltre a proteggere la prima pelle della fibra di legno con una membrana adeguatamente traspirante».
Interessante il modo in cui è stata schermata la veranda con un gioco vedo-non vedo creato dai pilastri in ferro.
Architetto: Daniele Menichini
Dove: Revine Lago (Treviso)
Qui vediamo un prefabbricato innovativo dedicato all’ospitalità. Nello spessore del tetto si celano dei pannelli fotovoltaici, la facciata in legno è micro-ventilata: una scelta che eleva l’impatto estetico della casa e dall’altro lato risulta molto funzionale in quanto ne migliora la prestazione energetica.
Ma il progetto presentava alcune sfide: «L’intero pacchetto di parete era in legno, quindi il rischio era che la micro-ventilazione potesse portare nella camera d’aria una eccessiva umidità che avrebbe inciso sulla durata». L’architetto Daniele Menichini racconta che è stato necessario «lavorare bene non tanto sul legno, ma quanto sui carter in laminato zinco titanio perimetrale per poter smaltire il flusso d’aria dal basso verso l’alto oltre a proteggere la prima pelle della fibra di legno con una membrana adeguatamente traspirante».
Interessante il modo in cui è stata schermata la veranda con un gioco vedo-non vedo creato dai pilastri in ferro.
11. Il fascino della tradizione
Architetti: Westway Architects
Dove: Milano
La forza di questa facciata sta proprio nella sua semplicità. La combinazione di forme e colori è perfettamente bilanciata. Ed è questo piacevole equilibrio ad aver colpito gli utenti che l’hanno apprezzata. Gli infissi bianchi dialogano con le persiane scure, la differente dimensione e disposizione delle aperture conferisce movimento. Il non plus ultra è dato dal contrasto tra la pittura muraria e le cornici bianche di porta e finestre, arricchite dalle fioriere rigogliose.
Un involucro che all’interno nasconde una casa dall’arredamento contemporaneo con influenze scandinave, a dimostrazione del fatto che, a volte, la facciata può essere facilmente “ingannevole”.
Raccontaci: quale di queste facciate è la tua preferita? Com’è la tua? Condividi opinioni e foto nei Commenti.
Altro
Guida Houzz: Ristrutturare la Facciata
Architetti: Westway Architects
Dove: Milano
La forza di questa facciata sta proprio nella sua semplicità. La combinazione di forme e colori è perfettamente bilanciata. Ed è questo piacevole equilibrio ad aver colpito gli utenti che l’hanno apprezzata. Gli infissi bianchi dialogano con le persiane scure, la differente dimensione e disposizione delle aperture conferisce movimento. Il non plus ultra è dato dal contrasto tra la pittura muraria e le cornici bianche di porta e finestre, arricchite dalle fioriere rigogliose.
Un involucro che all’interno nasconde una casa dall’arredamento contemporaneo con influenze scandinave, a dimostrazione del fatto che, a volte, la facciata può essere facilmente “ingannevole”.
Raccontaci: quale di queste facciate è la tua preferita? Com’è la tua? Condividi opinioni e foto nei Commenti.
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Guida Houzz: Ristrutturare la Facciata
Architetto: Patrik Pedó e Jury Anton Pobitzer di monovolume architecture + design
Dove: Merano (Bolzano)
Essenziale, nella progettazione di una facciata, è trovare la giusta armonia tra le parti, in un perfetto gioco di pieni e vuoti. Questo rapporto determinerà la quantità di luce naturale che entrerà negli interni, la privacy per gli abitanti, ma anche la vista sul paesaggio circostante, attraverso finestre più o meno ampie; mentre dall’esterno offrirà quel quid in grado di esprimere lo stile e il carattere della casa nel suo complesso.
La soluzione adottata in questo progetto a Merano riprende il motto del grande maestro Mies van der Rohe “less is more”. Infatti «La sfida nella progettazione di questa facciata è stata di trovare l’equilibrio tra superfici trasparenti e chiuse. Questo è stato raggiunto grazie all’utilizzo di due soli materiali: il vetro con infissi minimali e l’intonaco bianco brillante», racconta l’architetto Patrik Pedó.
Il risultato è una casa inondata di luce dove il bianco regna incontrastato e contribuisce ad amplificare la luminosità degli interni. Molto interessante la scala a vista che percorre l’ambiente e cattura lo sguardo.