CAPPOTTO TERMICO

3 anni fa

Salve, siamo in procinto di cominciare la ristrutturazone di un unità a schiera faccia a vista inserita in una stecca di 7 unità complessive (NON SIAMO CONDOMINIO).

La zona in cui ci troviamo è una zona PEEP, nonostante noi abbiamo riscattato la proprietà. Inizialmente per quanto riguarda il cappotto termico, pesavamo di procedere con il cappotto interno, poi il Comune ha dato il nulla osta per quello esterno, non esplicitando nessun tipo di indicazione estetica. Per rispettare l'originale assetto, pensavamo di adottare un cappotto termico rivestito faccia a vista. E' accaduto che nel frattempo, una coppia con bambini ha acquistato una delle altre unità, e si accinge a ristrutturare... ci siamo confrontati in merito: non sarebbe forse meglio trovare una soluzione di "rottura"? Il listello per quanto simile non verrà mai identico all'originale, e oltretutto se qualcuno dei proprietari in futuro deciderà di fare il cappotto termico, rischieremmo di avere un esito esteticamente spiacevole. Mi piacerebbe avere qualche suggerimento in merito...A me piacerebbe alternarlo con un effetto cemento... cambieremo ovviamente anche finestre e serramenti...

Via allego qualche foto...grazie per i suggerimenti...

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PRO

Caterina Martini

3 anni fa

il complesso ha una su coerenza stilistica e cromatica. Le diverse unità abitative si leggono architettonicamente come un unico edificio in linea, che a mio parere deriva la sua armonia estetica proprio nella scelta del progettista di adottare un unico materiale (il mattone, riproposto anche nel muretto di confine) e colori armonicamente abbinati. Troverei architettonicamente non corretto inserire alcune unità di colori e materiali diversi: si romperebbe completamente l'equilibrio, rendendo le singole case molto più "misere" e meno belle.

Quindi io non avrei dubbi sul trovare il mattone più simile possibile all'esistente (non credo che sarà una ricerca impossibile). Ma proprio non avrei dubbi! :-)

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Commenti (16)

PRO
Vanessa Vian Architetto e Consulenza
3 anni fa
Io per non rovinate l'assetto originario (che secondo me il comune vuole che venga mantenuto anche se non esplicitato) o di trovano dei listelli il più possibile simili e non mi riferisco al mero colore, ma anche alle dimensioni e alla proporzione delle fughe... Oppure si fa interno.
lisa guerzoni ha ringraziato Vanessa Vian Architetto e Consulenza
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PRO
Caterina Martini
3 anni fa
i listelli simili secondo me si trovano. inoltre l'andamento della facciata con sporgenze e rientranze che immagino corrispondano ad ogni u.i., aiuta a nascondere le leggere differenze. IL fatto che il nuovo rivestimento non sia complanare con l'esistente, aiuta. il cappotto interno è possibile, ma da tanti problemi tecnici (oltre che di ingombro) in più. da evitare quando possibile.
lisa guerzoni ha ringraziato Caterina Martini
lisa guerzoni
Autore originale
3 anni fa
grazie per i commenti, anche io credo che la soluzione più naturale sia quella del cappotto con listello. la mia perplessità rigiarda il fatto che non tutte le unità lo faranno nello stesso momento, e quindi se si aspetta troppo tempo, rischiamo di avere un accostamento di listelli in nuance! comunque grazie per le vostre risposte!
PRO
Caterina Martini
3 anni fa
potete far presente ai vostri vicini che esiste il 110 (che non è detto che venga prorogato) e provare a fare una fattibilita, tutti dallo stesso tecnico. se fosse positiva magari tutti - o quasi - si convincerebbero a fare ora il cappotto
lisa guerzoni ha ringraziato Caterina Martini
PRO
Architetto Michele Abbate
3 anni fa
Infatti. Tanto per cambiare concordo pienamente con la collega Caterina Martini che, come sempre, con poche parole, dice le cose come devono essere.

Il fatto è che, anche a prescindere dal bonus 110%, per me, se un lavoro deve essere fatto, deve essere fatto a norma. Quindi, parlando di cappotti, o meglio, di isolamento di superfici opache orizzontali e verticali, il lavoro deve essere rispettoso di tutti i paletti imposti dalla ex legge 10, almeno quelli. Quindi si entra almeno in ristrutturazione importante di secondo livello, se non di primo livello e di conseguenza, bisogna che i paletti imposti per impedire la formazione di condensa e muffe siano verificati. Ora, la vedo dura, rispettare i limiti imposti per l'isolamento con un cappotto interno che allo stesso tempo rispetti anche i limiti di condensa e muffe. Questo perché per i limiti di isolamento il cappotto deve avere tot cm. di spessore, mentre per la condensa e le muffe, se il cappotto è interno, quanto meno spessore a tanto più può essere che funzioni. Come si conciliano le due verifiche tra loro? Per me è impossibile.
lisa guerzoni ha ringraziato Architetto Michele Abbate
lisa guerzoni
Autore originale
3 anni fa
...infatti abbiamo scartato l'idea del cappotto interno, sia per un discorso di efficienza che di eventuali condense e muffe che si possono formare all'interno dello stesso. grazie
vecchiosetter
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Premesso che esistono anche cappotti interni traspiranti per evitare condensa e muffa, ed altamente efficienti, concordo con @Caterina Martini e @Architetto Michele Abbate, fare un capotto interno che rispetti i parametri imposti dal 110 significherebbe stringere le stanze di 20 cm, lo considero improponibile.

La Soluzione percorribile è trovare un capotto esterno rivestito in paramano il più simile possibile all attuale, se poi convinci gli altri a farlo tutti assieme tanto meglio.
lisa guerzoni ha ringraziato vecchiosetter
lisa guerzoni
Autore originale
3 anni fa
GRAZIE, proveremo a incaricare di un progetto con 3d di "rottura", che preveda moduli di interventoco timing diversi e che stia bene anche se non tutti faranno il cappotto nello stesso momento. Il rivestimento con listello sfora la quota assorbibile dal 110 di qualche decina di euro mq.... e quindi si traduce in migliata di euro di costo in più.
PRO
Architetto Michele Abbate
3 anni fa
Forse si Lisa, ma se mi consente le faccio notare che poi, piano piano, nel giro di un tot di anni li recupererà tutti dalle sue fatture energetiche. Ovviamente non conosco i prezzi della sua zona, ma nella mia un cappotto corazzato rivestito con listelli in cotto non costa tantissimo in più rispetto ad un comune cappotto. A naso, dalle foto, parliamo credo di un paio di mila euro il più, nulla di più, ma non "guasterebbe" l'attuale estetica di casa sua. Cioè per me sarebbero spesi bene.
lisa guerzoni ha ringraziato Architetto Michele Abbate
PRO
Caterina Martini
3 anni fa
grazie @Architetto Michele Abbate, ricambio la stima :-))
vecchiosetter
3 anni fa
Michele, Caterina, mi associo ad entrambi nella vostra stima reciproca :-)))))
lisa guerzoni
Autore originale
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
beh sicuramente con il listello si va sul sicuro, però perché non fare qulcosa di più bello? sarebbe una bella sfida per un progettista, creando moduli anche per chi un domani deciderà di procedere con il rivestimento.
vecchiosetter
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
L essere tutte uguali in cotto è la caratteristica di quella schiera di villette, per uniformità è stata usata la stessa finitura anche nel muretto ed ha una sua armonia così com è.

Ciò che tu chiami “elemento di rottura” o “modulo” secondo me sarebbe solo una porzione differente, sarebbe più brutto dell attuale e poco coerente col progetto originale.
PRO
Architetto Michele Abbate
3 anni fa
Poi ogni progetto deve essere legato ad un luogo. Non esiste o non dovrebbe esistere un progetto architettonico che vada bene per un qualsiasi luogo. Esso deve nascere a partire dal luogo, rispettarlo, calandosi nel contesto.
PRO
Architetto Michele Abbate
3 anni fa
Grazie Caterina e grazie Andrea :)

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