obbligo di energia da fonti rinnovabili per ristrutturazioni

4 anni fa

Ciao a tutti, scusate ma in caso di ristrutturazione pesante (impianti muri pilastri etc) e di presentazione del progetto dal 1 gennaio 2018 è d'obbligo rifornirsi per il 50 % da fonti rinnovabili? nel mio caso non ho nessun tipo di pannelli nessuna pompa di calore niente di niente.. devo preoccuparmi?

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Archimusa
4 anni fa
Buongiorno Giulia, la norma prescrive l’obbligo di una quota di FER in caso di “ristrutturazione importante”. Il termine è inteso sostanzialmente dal punto di vista energetico e ha solo in parte a che vedere con la ristrutturazione edilizia. So che può apparire fuorviante ai non addetti ai lavori, ma in realtà la norma specifica chiaramente cosa si intende per ristrutturazione importante di I livello e II livello e quando vi è l’obbligo di cui parla.
Non so quale immobile stia ristrutturando, ma il tecnico che sta seguendo la sua ristrutturazione saprà sicuramente dirle se il suo caso rientra nell’obbligo o meno.
Giulia
Autore originale
4 anni fa
effettivamente è indicato oltre i 1000 mq ok quindi non serve
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Q
(9) commenti
I pannelli fv hanno senso nel futuro prossimo, per autoconsumo e nel caso si voglia comperare un auto elettrica...stop. Sono del parere che nelle case del futuro dove il confort giocherà per la maggiore, si spenderà il meno possibile in tecnologia per riscaldare rinfrescare e acs, perchè aumenteranno i livelli di qualità e isolamento dell'involucro, questa è la tendenza in atto. Quindi se una casa mi costa 3euro al M2/anno (quelle che integriamo noi ora consumano 5euro M2/anno, ma stiamo scendendo a 3euro, tutto compreso !!) ergo, non ha senso spendere migliaia di euro per un impianto di Fv se non ho esigenza specifica di energia e se la mia casa consuma pochissimo.. Consumare meno energia possibile. ma se ho necessità per auto elettrica allora mi installo il FV e me la produco e faccio storage in casa per le mie necessità abitative anche per la notte quindi..
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vecchie colonne di mattoni
Q
(6) commenti
il problema che poni tu lo si incomincio ad affrontare quando si pose la necessità di trasformare strutture agricole in nuclei esclusivamente residenziali. si sono riempiti libri sull'argomento , ma per aver vissuto le vicende sin dall'inizio e avendo frequentato le molte possibilità, ti semplificherei la questione in questo modo: ti trovi di fronte a un dilemma ovvero che significato dare alla preesistenza e soprattutto come usare cio che oggi la tecnologia ti pone a disposizione. per uscirne devi guardare la cosa da tre angolazioni. (1) un primo canale di discrimine è l'eventuale vincolo: devi lasciare che l'esistente esponga il proprio carattere o no?; (2) il secondo è la statica, (3) il terzo adeguamento prestazionale (ad incominciare dal funzionale e energetico), Per quanto riguarda il primo punto non dipende da te, ma se non ci fossero vincoli ti si pone una domanda: vuoi tu dall'interno vedere l'esistente?. Sul secondo punto personalmente seguo un principio insegnatomi da uno dei miei maestri di restauro.: lasciare che l'esistente si occupi della copertura e costruire all'interno con una struttura propria per le nuove esigenze e i nuovi carichi. in questo modo non incorri in operazioni di sottomurazione, restauri, risanamento di un esistente di cui mai potrai conoscere sino in fondo le caratteristiche statiche e prestazionali e dunque sarai costretto a sovradimensionare ogni tuo intervento. per il terzo punto, se segui i miei consigli ti serve solo un progettista non ottuse, e ce ne sono . dunque scegli e scegli in fretta , i consigli non pagati sono come il vento ti sballottano in giro:
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Qual è il fotovoltaico migliore?
Q
(12) commenti
No. L'amorfo è caratterizzato (per il modo in cui è fatto) da bassi rendimenti elettrici. Per tornare all'efficienza di cui le scrivevo prima, con gli amorfi siamo tra il 6 ed il 10%. Quindi producono nettamente di meno. Il loro pro è che se li prendi senza struttura rigida, li puoi far conformare a qualsiasi struttura ma se sono in ombra ..... in ombra rimangono. Si, c'è la possibiltà di dotare i pannelli dell'impianto di inseguitori solari (così si chiamano) ma non credo che ne valga la pena. Sa perché? Perché per il modo in cui è disciplinata la commercializzazione dell'energia elettrica prodotta in Italia, conviene che l'impianto sia come un vestito sartoriale: deve essere cucito addosso a chi lo deve indossare. In altri termini, se lei sovradimensiona il suo impianto o fa in modo che produca di più, magari con gli inseguitori solari, spende dei soldi in più che finiscono solo per farla rientrare nell'investimento iniziale più tardi e quindi potrebbe non convenire. Il problema è che lei produrrà una certa quantità di energia elettrica al giorno e se non la consuma tutta, è costretta a vendere l'eccedenza a costi irrisori a Terna. Dato che ha un rapporto di vendita, sopra quella vendita lei ci paga anche le tasse, Fin qui tutto regolare se non fosse per il fatto che, di notte, quando il suo impianto non produrrà, sarà costretta a ricomprare l'energia che ha appena venduto a Terna e ci pagherà sopra anche le accise. Ecco perché un impianto fotovoltaico deve essere fatto su misura in base alle esigenze di consumo che un certo fruitore ha. Bisogna fare in modo di limitare al minimo le vendite a Terna, secondo me. Per risolvere il problema provi a vedere se ci sono microinverter conformi alla CEI 0.21 attuale. Se il suo tecnico riesce a trovare qualcosa del genere ha risolto alla grande.
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aiuto detrazioni confusione totale
Q
(31) commenti
Architetto Abbate, ne approfitto nuovamente della sua disponibilità. Riprendendo il punto 2) del mio precedente discorso, oltre alla ristrutturazione, sto effettuando una coibentazione interna. La ditta che mi effettua la ristrutturazione produrrà quindi una fattura distinta per la coibentazione, in modo da poterla inserire nell'ecobonus. Posso far rientrare anche tutti i lavori accessori per la coibentazione vera e propria, ovvero controsoffitti (qui mi sembra ha già detto di si ad un altro utente), manodopera, ma anche per quanto riguarda intonaco e pittura dei muri confinanti con la parte esterna dell'appartamento? Non essendoci asseverazione, visto che la coibentazione non era presente prima, basta che il tecnico (penso termotecnico) controlli che siano rispettati i requisiti minimi previsti per legge sulla trasmittanza in base alla scheda del prodotto applicato? Deve farmi una certificazione? Chiedo perché sforerò il limite dei 98.000 per il bonus casa, e vorrei perlomeno riuscire a far entrare il più possibile nell'ecobonus, visto le ingenti spese che sosterrò. Ho dovuto procurarmi una concessione edilizia per ristrutturazione, visto che la disposizione degli spazi tra comune e catasto non combaciavano con la situazione reale.
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PRO
Architetto Michele Abbate
4 anni fa
Come no Giulia. Se è sempre la casa di cui so, in termini di legge devi (dovresti perché poi gli escamotage si trovano, volendo) coprire il 50% del fabbisogno di ACS da fonti rinnovabili ed avere anche un minimo di fotovoltaico (viene calcolato in funzione delle superfici di casa). Questo per le nuove abitazioni e le ristrutturazioni di I e di II livello. Cioè ristrutturazioni che prevedono anche il rifacimento degli impianti, coibentazioni ecc.
PRO
Architetto Michele Abbate
4 anni fa
Scusami, poi ieri sera, non ho continuato a rispoderti. Se non ricordo male tu hai demolito e ricostruito: ecco perché, se ricordo bene la situazione di casa tua, non ricadresti nel caso dei 1000 mq. Ciò è valido salvo che casa tua si trovi in centro storico.
Giulia
Autore originale
4 anni fa
oh bene grazie!!
Giulia
Autore originale
4 anni fa
dipende sempre se l'ha passata diversamente comunque ok secondo me non rientro se ho capito come lo ha presentato!
PRO
Architetto Michele Abbate
4 anni fa
Certo Giulia. Come detto gli escamotage si trovano.

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