reimbiancare esternamente la casa
gloriactis
8 anni fa
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Commenti (12)
Silvia F.
8 anni fagloriactis
8 anni faDiscussioni simili
ristrutturazione totale casa a tre piani
(15) commentiBuongiorno! Volevo ringraziare tutti coloro che gentilmente mi hanno risposto e ora penserò chi contattare per maggiori approfondimenti. Volevo anche specificare però che non volevo dei veri stravolgimenti a quello che è la mia casa perché mi piace troppo com'è. Le modifiche sono per un'altro tipo di arredamento che chi ci dovrà vivere cambierà con eventuali suggerimenti più attuali. A suo tempo sono stati fatti dei lavori pregiati che mi piacerebbe conservare: infissi in rovere come una bellissima scala tutto artigianale, corridoio e cucina al piano terra in marmo a macchia aperta con bellissima lavorazione e tutto il resto in legno uguale cioè listoni di iroko spessi 2, 5 cm. Quindi la sola e unica difficoltà della ristrutturazione sarebbe quella di creare una entrata con scala o ascensore pet accedere esternamente al terzo piano. La casa è in ottimo stato perché furono conservate solo le quattro pareti esterne, rivestite poi da un secondo muro, perciò l'interno è nuovo. Cercavo appunto un'idea particolare pet non fare una bruttura. Cordialmente Luisella... mostra di piùArredare la zona living
(21) commentigdmpal, non si risenta delle parole che ho scritto: io sono su houzz da poco e la sola cosa di cui sono strasicuro è che chi veramente ottiene tanto, tanto valore a frequentare il portale sono i clienti: le mie parole, regalate come le sue e come quelle di ogni propositore, erano rivolte a chi ha iniziato la discussione che in questo modo avrà più materiale a propria disposizione per meditare e valutare le proprie preferenze. Se legge il mio commento, noterà che non intende dequalificare i suggerimenti avanzati da lei: lei ha fatto esattamente la cosa che ci si aspetta quando si pensa "vorrei un'idea di come sistemare il mio ambiente". Io però (purtroppo, perchè vuol dire che non ho più venticinque anni anzi, la cosa peggiore è che potrei scrivere con la stessa enfasi non ho più trentacinque anni) ho un'esperienza che fotografa il vero nucleo della professione non nel "fare l'architetto" ma "nel trasferire al cliente le competenze (le consapevolezze) dell'architetto", perchè in oltre il novanta per cento dei casi è il cliente che chiede di effettuare le scelte, che sia il privato nell'intervento più ridotto o che sia la grande azienda nella persona dell'amministratore delegato per lo stand da diecimila metri quadrati. E' rarissima la realtà del committente che lascia le chiavi di casa e dice "proponga lei, realizzi lei, mi stupisca, mi affido a lei e sono sicuro che porterà avanti in modo coerente e ottimizzato ogni passaggio, così io avrò il miglior risultato per me e risparmierò pure rispetto a lanciarmi in soluzioni immaginate che non ho esattamente capacità di controllare cosa implicano e cosa comportano per arrivarci". Purtroppo la realtà prevalente non conviene a nessuno, perchè il cliente rischia di lanciarsi in fantasie che poi significano azioni che non intende intraprendere, il progettista si trova a dover rimbalzare continuamente le proprie interpretazioni di linguaggio incontrando una difficoltà gratuita e che non conviene a nessuno nel portare avanti un filo logico coerente, e la situazione generale incontra frequentemente punti nodali dove emerge che certi costi non si erano considerati, o che se si doveva fare anche questo per fare quest'altro allora sceglievo una cosa diversa. Non si risentano adesso tutti quelli che si vedono dalla parte del cliente, ma questo settore è enorme, vario, e come tutti i settori popolato sia da persone eccezionali che da persone che sarebbe meglio evitare, che hanno a volte il ruolo del professionista, a volte il ruolo del cliente. Il professionista in quanto tale, esattamente come un calciatore che gioca un anno per una squadra e l'anno successivo per la squadra avversaria, si deve porre in modo neutrale e preparato rispetto alle preferenze di stile e di linguaggio del committente, per saperlo accompagnare nella scelta, esattamente fornendogli quella capacità di valutare, prima che le cose vengano fatte, tutti gli aspetti delle sue decisioni. Dal canto suo, invece, il cliente dovrebbe saper capire che i valori del progettista sono esattamente due: uno è quello di sapere cosa significa e cosa implica "fare una cosa": quando l'architetto suggerisce di controsoffittare la stanza sa esattamente cosa comporta, sa che si può fare e come, sa che è il bilanciamento migliore tra un risultato estetico da raggiungere e il controllo delle problematiche che si possono incontrare nella realizzazione; quando lo dice la sigora cliente, non è la stessa cosa: se si riesce in modo oggettivo a vedere dall'alto la situazione, si capisce subito che operare nel primo modo è conveniente prima di tutto per il cliente. Il secondo valore del progettista è il linguaggio, la cultura, l'interpretazione dei desiderata del cliente secondo il proprio filtro creativo: è quella parte (che non costituisce da sola tutta la professione, ma che la cònnota nella sua essenza almeno presso la percezione dei più) dell'Architetto Fuffas di Maurizio Crozza: quella è satira, certo, ma la sostanza è che quella parte è la parte della fantasia ed è la parte che il cliente ha sempre in animo di esprimere da solo. Vogliamo dire anche qui che quando l'architetto pensa "meglio arancione" è una riflessione di spessore maggiore di quando lo pensa il cliente? In linea di massima si può dire senza offendere nessuno, almeno perchè l'architetto pensa al colore in rapporto al cerchio di Itten mentre il cliente ci pensa mentre guida la macchina nel tratto che lo riporta la sera dall'ufficio alla casa dove si trova il cantiere (con l'architetto dentro). Questo non è vero in modo così schiacciante come nel primo "valore", perchè vi sono clienti che hanno fior di cultura, livelli di gusto eccelso e persino una creatività invidiabile; però i clienti dovrebbero avere la consapevolezza e la lucidità di pensare queste cose quando scelgono il professionista cui affidarsi, perchè Gigi d'Alessio è realmente un ottimo musicista, preparato al Conservatorio, ma la sua anima, il suo repertorio sono quelli: non ci si può aspettare di ingaggiare Gigi d'Alessio e restare delusi perchè non propone il rock degli Aerosmith !... mostra di piùCombattere la muffa
(13) commentiLa muffa si forma perchè l’umidità interna ( dove si vive, si dorme, si cucina, si fa la doccia, si respira..)non riesce ad uscire di casa o ad asciugarsi. il problema si presenta solo in inverno perchè questa umidità non asciuga e quando fa freddo di solito non si fa arieggiare molto, quindi l’umidità che “cerca” un punto freddo Si deposita sui muri freddi, che di solito sono anche quelli più umidi e meno ventilati ( tra armadio e muro e muro stesso nelle pareti a nord!) prima le finestre erano fredde e si depositava sui vetri, ora le finestre non sono più fredde e si deposita sui muri. Cosa fare? 1) mantenere in casa una temperatura almeno di 21 gradi in modo che l’umidità possa asciugare L’errore che spesso si fa quando si cambiano i serramenti è quello di spegnere i riscaldamenti ma il risparmio energetico non avviene spegnendo il riscaldamento ma col fatto che la vostra caldaia lavorerà molto molto meno per mantenere la temperatura non essendoci più dispersione. 2) esistono deumidificatori passivi come lampade di sale, vaschette di sali etc. Che si possono posizionare nei punti strategici. 3) si sa, in inverno spalancare le finestre a Milano non è il massimo, fa freddo ed entra smog, però per arieggiare non è necessario spalancare tutte le finestre!!, sui nuovi serramenti esiste oltre alla ribalta (praticamente obbligatoria ) anche il dispositivo di microventilazione sull’anta principale ( praticamente obbligatoria anche quella) proprio per permettere una microareazione e permettere all’umidità di essere attirata da quello spiraglio di freddo esterno e fuoriuscire anche quando stiamo fuori casa tutto il giorno. se non l’avete sui vostri serramenti la cosa è molto grave, qualsiasi serramentista serio non può non inserirla, anche se non la volete, specialmente considerando il tipo di palazzo e l’esposizione della casa. una volta fatto punto 1 e 2 adoperatevi con prodotti specifici per eliminare la muffa e arieggiate il più possibile, usate le ribalte non stendete nelle stanze esposte a nord e non usate umidificatori a palla , se usate la pentola a pressione accendete la cappa...etc..insomma, usate il buon senso che se fate più umidità dovete fare in modo che esca o che si asciughi. la VCM potrebbe essere una ultima possibilità, certo, è da manutenere con filtri e manutenzioni, ma non nascondete assolutamente la muffa sotto un rivestimento perchè non c’è nulla di peggio per la salute, cercate di far asciugare solo per il periodo più freddo in inverno l’umidità esistente e farla uscire di casa.... mostra di piùcasa con vista Mare da arredare
(15) commentiSuggerisco di pensare al terrazzo - veranda da subito altrimenti, la stanza che potrebbe essere l'ambiente "più importante della casa" vista l'ubicazione, diventa l'ultima cosa. Purtroppo poi ci dicono.. Non ho budget.. Avete la grande fortuna di stare in Puglia (lo dico con sincera invidia....), non trascurate l'esterno. E suggerisco sempre di guardare da subito per l'esterno prese luce, acqua anche per una doccia, scarichi ecc. Buon lavoro!... mostra di piùgloriactis
8 anni fagloriactis
8 anni fagloriactis
8 anni fagloriactis
8 anni faErica Bagnasco Architetto
8 anni faUltima modifica: 8 anni falabzona
8 anni fagloriactis
8 anni faLuca Ghilardi
8 anni fa
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Erica Bagnasco Architetto