Dividere Senza Muri? Usa Librerie Freestanding nella Zona Giorno
Idee, soluzioni, suggerimenti e dettagli per separare gli ambienti con un semplice e utile arredo
Cucine a vista e soggiorni misti con zone pranzo sono affascinanti (e sempre più richiesti a noi architetti). Se gli open space sono una caratteristica dell’abitare moderno, cosa succede quando uno spazio necessita di essere comunque ripartito? Senza dover ricorrere a una parete vera e propria, un’ottima soluzione è utilizzare una libreria: leggera e personalizzabile, divide gli ambienti in modo elegante senza essere troppo invasiva.
E infine ci sono i monoblocchi: arredi unici e fortemente iconici.
Alcuni esempi: la libreria freestanding Nuvola Rossa, prodotta da Cassina e disegnata da Vico Magistretti nel 1977, è un classico del design italiano (sulla destra, in foto).
Alcuni esempi: la libreria freestanding Nuvola Rossa, prodotta da Cassina e disegnata da Vico Magistretti nel 1977, è un classico del design italiano (sulla destra, in foto).
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Oppure, più a portata di tutte le tasche, la libreria Kallax di Ikea (in foto).
La posizione
La libreria freestanding è un escamotage molto comune per separare lo spazio, senza chiuderlo nettamente. Permette infatti di dividere la cucina dal soggiorno, la zona pranzo da quella Tv o creare un corridoio passante. Una libreria ben studiata, diventa anche una soluzione estremamente elegante per rendere indipendente l’ingresso dalla zona living, il soggiorno da un piccolo angolo studio, o ricavare una camera da letto all’interno di un monolocale. Una soluzione atipica ma di grande effetto, è anche la libreria che filtra la luce della finestra ricavando un angolo lettura illuminato da luce naturale.
La libreria freestanding è un escamotage molto comune per separare lo spazio, senza chiuderlo nettamente. Permette infatti di dividere la cucina dal soggiorno, la zona pranzo da quella Tv o creare un corridoio passante. Una libreria ben studiata, diventa anche una soluzione estremamente elegante per rendere indipendente l’ingresso dalla zona living, il soggiorno da un piccolo angolo studio, o ricavare una camera da letto all’interno di un monolocale. Una soluzione atipica ma di grande effetto, è anche la libreria che filtra la luce della finestra ricavando un angolo lettura illuminato da luce naturale.
La struttura
Distinguibile a grandi linee in due famiglie: a telaio e a ripiani.
La prima permette di inserire le mensole all’altezza desiderata, a seconda delle necessità funzionali (libri, vasi o televisione).
Molte volte questi tipi di telai offrono anche la possibilità di tamponare parzialmente i fianchi con delle ante per ottenere, all’occorrenza, dei vani contenitori e giocare quindi sui pieni e i vuoti.
La seconda crea più movimento orizzontale ruotando e spostando i suoi divisori in modo asimmetrico su dei binari.
Distinguibile a grandi linee in due famiglie: a telaio e a ripiani.
La prima permette di inserire le mensole all’altezza desiderata, a seconda delle necessità funzionali (libri, vasi o televisione).
Molte volte questi tipi di telai offrono anche la possibilità di tamponare parzialmente i fianchi con delle ante per ottenere, all’occorrenza, dei vani contenitori e giocare quindi sui pieni e i vuoti.
La seconda crea più movimento orizzontale ruotando e spostando i suoi divisori in modo asimmetrico su dei binari.
Le dimensioni
Generalmente una libreria a parete ha una profondità di 30 cm, ma quando scegliamo questo tipo di arredo come espediente di separazione, anche questa variabile può modificarsi. Ideale in molto casi per guadagnare centimetri è farla fare su misura mettendosi in contatto con un professionista o un falegname. Se i metri quadri sono pochi, meglio attenersi alla dimensione standard per risparmiare spazio; ma se disponete di ambienti più ampi potete anche considerare di fare una variazione. Alcune volte infatti la profondità migliore, adatta a disporre libri ed oggetti, è di 40-45 cm. Interessante anche la possibilità di avere una libreria bifacciale, in questo caso la profondità aumenta ancora raggiungendo anche i 60 cm.
Generalmente una libreria a parete ha una profondità di 30 cm, ma quando scegliamo questo tipo di arredo come espediente di separazione, anche questa variabile può modificarsi. Ideale in molto casi per guadagnare centimetri è farla fare su misura mettendosi in contatto con un professionista o un falegname. Se i metri quadri sono pochi, meglio attenersi alla dimensione standard per risparmiare spazio; ma se disponete di ambienti più ampi potete anche considerare di fare una variazione. Alcune volte infatti la profondità migliore, adatta a disporre libri ed oggetti, è di 40-45 cm. Interessante anche la possibilità di avere una libreria bifacciale, in questo caso la profondità aumenta ancora raggiungendo anche i 60 cm.
L’altezza è un’altra variabile da considerare: molto dipende da che tipo di ingombro si vuole generare. Le librerie a tutt’altezza svolgono all’atto pratico la stessa funzione di una parete, dividendo lo spazio in modo netto. Ma anche una libreria più bassa potrebbe svolgere la stessa funzione, pur proponendo un effetto differente, come nella foto sopra riportata.
Ci sono poi delle librerie alte più o meno 150 cm. In questo caso lo spazio viene ugualmente ritmato in funzione del suo utilizzo, ma la partizione risulta più leggera perché non blocca la percezione dello spazio come open space.
Ci sono poi delle librerie alte più o meno 150 cm. In questo caso lo spazio viene ugualmente ritmato in funzione del suo utilizzo, ma la partizione risulta più leggera perché non blocca la percezione dello spazio come open space.
Una libreria a tutta altezza usata per separare l’ingresso dal soggiorno.
Altre idee per dividere in due una stanza senza muri? Prova con un divano basso!
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I materiali
I materiali di una libreria divisoria vanno trattati insieme al resto dell’ambiente living. La prima domanda da porsi è che ruolo deve svolgere all’interno dell’ambiente. Se vuole essere una parete, vale la pena utilizzare un materiale consistente come il legno; se invece resta un elemento di arredo prezioso ed elegante si può pensare al cristallo; se l’effetto desiderato è minimal si può optare per telai metallici con dimensioni ridotte.
Alcune volte, infine, può risultare vincente un mix materico come il telaio in alluminio e i ripiani in legno o la struttura in legno e divisori in cristallo.
I materiali di una libreria divisoria vanno trattati insieme al resto dell’ambiente living. La prima domanda da porsi è che ruolo deve svolgere all’interno dell’ambiente. Se vuole essere una parete, vale la pena utilizzare un materiale consistente come il legno; se invece resta un elemento di arredo prezioso ed elegante si può pensare al cristallo; se l’effetto desiderato è minimal si può optare per telai metallici con dimensioni ridotte.
Alcune volte, infine, può risultare vincente un mix materico come il telaio in alluminio e i ripiani in legno o la struttura in legno e divisori in cristallo.
La permeabilità
Il posizionamento di una libreria tra due ambienti consente il passaggio della luce e dello sguardo, ma offre anche la possibilità di scegliere il livello di privacy che quell’ambiente deve avere. Come se fosse un diaframma potete, infatti, regolare la visibilità tra una stanza e l’altra utilizzando libri e oggetti decorativi. Esistono anche delle librerie la cui particolarità sta negli elementi divisori che possono essere ruotati su sé stessi a seconda delle proprie preferenze.
Il posizionamento di una libreria tra due ambienti consente il passaggio della luce e dello sguardo, ma offre anche la possibilità di scegliere il livello di privacy che quell’ambiente deve avere. Come se fosse un diaframma potete, infatti, regolare la visibilità tra una stanza e l’altra utilizzando libri e oggetti decorativi. Esistono anche delle librerie la cui particolarità sta negli elementi divisori che possono essere ruotati su sé stessi a seconda delle proprie preferenze.
Sistemi integrati su misura
Molto belle, a mio parere, sono anche soluzioni studiate opportunamente, come in questa foto, dove la libreria viene integrata con un camino a bioetanolo. La separazione resta, ma il disegno su misura contribuisce a personalizzarla con le proprie esigenze rendendola un elemento di arredo particolare e unico.
Questa storia è stata pubblicata il 1 febbraio 2018 e poi aggiornata
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Diteci la vostra opinione: cosa ne pensate di questo modo di dividere lo spazio? L’avete mai sperimentato? Trovate che sia funzionale?
Molto belle, a mio parere, sono anche soluzioni studiate opportunamente, come in questa foto, dove la libreria viene integrata con un camino a bioetanolo. La separazione resta, ma il disegno su misura contribuisce a personalizzarla con le proprie esigenze rendendola un elemento di arredo particolare e unico.
Questa storia è stata pubblicata il 1 febbraio 2018 e poi aggiornata
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Diteci la vostra opinione: cosa ne pensate di questo modo di dividere lo spazio? L’avete mai sperimentato? Trovate che sia funzionale?
Arredo abbondantemente indagato da designer ed architetti, viene prodotto in larga scala da molte aziende: in commercio se ne possono trovare di ogni genere e tipo. Esistono librerie modulari, dove un singolo elemento si ripete N volte in modo rigido e sequenziale o composizioni di due/tre moduli alternati con ritmo costante.
Ci sono poi le librerie con una forte componente verticale, dove il sistema di fissaggio rafforza l’idea di separé tra due ambienti.
Oppure, al contrario, quelle con un carattere orizzontale prevalente, fatte con grandi ripiani collegati da elementi verticali a scomparsa.