La Galleria degli Antichi
Tra il 1584 e il 1586, il duca Vespasiano Gonzaga fa costruire nel suo palazzo di Mantova, una galleria, con l’intento di ospitare oggetti “antichi” che il Duca tanto amava mostrare ai suoi ospiti con l’idea che non dovesse essere solo un’appendice o un luogo di passaggio del palazzo, bensì la parte più significativa.
Prendere in prestito questa definizione di spazio volto ad ospitar una personale collezione di oggetti "antichi", vuole dire rileggere tutti gli element propri dell'interior design, non secondo gli aspetti legati al mondo della tecnologia dei materiali o a quello strettamente stilistico, ma più precisamente secondo quelli legati alla sfera emozionale, far rivivere una atmosfera lontanissima nel tempo, ma in uno scenario del tutto coerente con lo stile di vita contemporaneo.
Il progetto di allestimento della "Galleria degli Antichi" per Miami, mostra la stessa passione nei confronti del mondo dell'arte e del collezionismo che aveva portato vespasiano Gonzaga a concepire la sua Galleria, attravverso l'applicazione di un metodo progettuale, una vera e propria cultura di progetto dell'intrior design contemporaneo, che, crediamo, debba disegnare lo spazio attraverso segni, linguaggi, strutture, mutuate da specifici settori di progetto. Così, il progetto per uno spazio residenziale è trattato come fosse un micro-allestimento museale, domestico ma raffinato, dove inserire opere di antiquariato non nella loro funzione d'uso, ma contestualizzandole nello spazio attraverso la modulazione di linee che lo attraversano, che siano fisiche come il passaggio sospeso che collega altri spazi della casa, che non conosciamo, con il cuore della stessa, oppure ideali come la doppia apertura sotto il passaggio sospeso, senza porte, che richiama una delle innumerevoli stanze di un piccolo museo piuttosto che di una casa.
La disposizione degli arredi, la scelta delle aperture, che da un lato mostrano l'idea di mantenere un rapporto senza soluzione di continuità con lo spazio esterno, dall'altro rappresenta una vera e propria cornice dell'intero ambiente, ricostruiscono un collegamento ideale, sempre costante nel progetto, con lo spazio esterno, come fosse possibile attraversare lo spazio su entrambi gli assi.
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Between the year 1584 and 1586, the duke Vespasiano Gonzaga, made build a gallery in his Mantova Palace, with the aim of hosting those antiques that he loved to show to his guests. Retake the meaning of this space made to host a personal collection of antiques, means interpreting all interior design proper elements, not according the aspects of the material or stylistic world, but according to that elements linked to emotions to make real an ancient atmosphere in a scenario coherent to the contemporary life. A project for a residential space here becomes like a micro-exbhition of a museum, domestic but refined, where antiques masterpieces are insert to dialogue with the space, through lines that cross it. Whether they are real lines, as the suspended bridge that reaches hidden spaces of the house with the core of the house itself; or ideal lines, as the double opening below the suspended bridge or the furnitures' arrengment, they build an ideal bond with the exterior space, as it was possible to cross the space on both the axis.