Zona living 5,5x4,2 sembra piccolissima!
Riccardo Visonà
11 mesi fa
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Commenti (53)
Bartolomeo Fiorillo
11 mesi faBartolomeo Fiorillo
11 mesi faDiscussioni simili
Arredare la zona living
(21) commentigdmpal, non si risenta delle parole che ho scritto: io sono su houzz da poco e la sola cosa di cui sono strasicuro è che chi veramente ottiene tanto, tanto valore a frequentare il portale sono i clienti: le mie parole, regalate come le sue e come quelle di ogni propositore, erano rivolte a chi ha iniziato la discussione che in questo modo avrà più materiale a propria disposizione per meditare e valutare le proprie preferenze. Se legge il mio commento, noterà che non intende dequalificare i suggerimenti avanzati da lei: lei ha fatto esattamente la cosa che ci si aspetta quando si pensa "vorrei un'idea di come sistemare il mio ambiente". Io però (purtroppo, perchè vuol dire che non ho più venticinque anni anzi, la cosa peggiore è che potrei scrivere con la stessa enfasi non ho più trentacinque anni) ho un'esperienza che fotografa il vero nucleo della professione non nel "fare l'architetto" ma "nel trasferire al cliente le competenze (le consapevolezze) dell'architetto", perchè in oltre il novanta per cento dei casi è il cliente che chiede di effettuare le scelte, che sia il privato nell'intervento più ridotto o che sia la grande azienda nella persona dell'amministratore delegato per lo stand da diecimila metri quadrati. E' rarissima la realtà del committente che lascia le chiavi di casa e dice "proponga lei, realizzi lei, mi stupisca, mi affido a lei e sono sicuro che porterà avanti in modo coerente e ottimizzato ogni passaggio, così io avrò il miglior risultato per me e risparmierò pure rispetto a lanciarmi in soluzioni immaginate che non ho esattamente capacità di controllare cosa implicano e cosa comportano per arrivarci". Purtroppo la realtà prevalente non conviene a nessuno, perchè il cliente rischia di lanciarsi in fantasie che poi significano azioni che non intende intraprendere, il progettista si trova a dover rimbalzare continuamente le proprie interpretazioni di linguaggio incontrando una difficoltà gratuita e che non conviene a nessuno nel portare avanti un filo logico coerente, e la situazione generale incontra frequentemente punti nodali dove emerge che certi costi non si erano considerati, o che se si doveva fare anche questo per fare quest'altro allora sceglievo una cosa diversa. Non si risentano adesso tutti quelli che si vedono dalla parte del cliente, ma questo settore è enorme, vario, e come tutti i settori popolato sia da persone eccezionali che da persone che sarebbe meglio evitare, che hanno a volte il ruolo del professionista, a volte il ruolo del cliente. Il professionista in quanto tale, esattamente come un calciatore che gioca un anno per una squadra e l'anno successivo per la squadra avversaria, si deve porre in modo neutrale e preparato rispetto alle preferenze di stile e di linguaggio del committente, per saperlo accompagnare nella scelta, esattamente fornendogli quella capacità di valutare, prima che le cose vengano fatte, tutti gli aspetti delle sue decisioni. Dal canto suo, invece, il cliente dovrebbe saper capire che i valori del progettista sono esattamente due: uno è quello di sapere cosa significa e cosa implica "fare una cosa": quando l'architetto suggerisce di controsoffittare la stanza sa esattamente cosa comporta, sa che si può fare e come, sa che è il bilanciamento migliore tra un risultato estetico da raggiungere e il controllo delle problematiche che si possono incontrare nella realizzazione; quando lo dice la sigora cliente, non è la stessa cosa: se si riesce in modo oggettivo a vedere dall'alto la situazione, si capisce subito che operare nel primo modo è conveniente prima di tutto per il cliente. Il secondo valore del progettista è il linguaggio, la cultura, l'interpretazione dei desiderata del cliente secondo il proprio filtro creativo: è quella parte (che non costituisce da sola tutta la professione, ma che la cònnota nella sua essenza almeno presso la percezione dei più) dell'Architetto Fuffas di Maurizio Crozza: quella è satira, certo, ma la sostanza è che quella parte è la parte della fantasia ed è la parte che il cliente ha sempre in animo di esprimere da solo. Vogliamo dire anche qui che quando l'architetto pensa "meglio arancione" è una riflessione di spessore maggiore di quando lo pensa il cliente? In linea di massima si può dire senza offendere nessuno, almeno perchè l'architetto pensa al colore in rapporto al cerchio di Itten mentre il cliente ci pensa mentre guida la macchina nel tratto che lo riporta la sera dall'ufficio alla casa dove si trova il cantiere (con l'architetto dentro). Questo non è vero in modo così schiacciante come nel primo "valore", perchè vi sono clienti che hanno fior di cultura, livelli di gusto eccelso e persino una creatività invidiabile; però i clienti dovrebbero avere la consapevolezza e la lucidità di pensare queste cose quando scelgono il professionista cui affidarsi, perchè Gigi d'Alessio è realmente un ottimo musicista, preparato al Conservatorio, ma la sua anima, il suo repertorio sono quelli: non ci si può aspettare di ingaggiare Gigi d'Alessio e restare delusi perchè non propone il rock degli Aerosmith !... mostra di piùDivano orizzontale o divano verticale?
(37) commenti@Vito: non inizierei a litigare (poi non saresti il primo, da quanto ho letto in giro); piuttosto inviterei tutti a riflettere sull'argomento che trovo molto interessante e che in fondo definisce il nocciolo, il senso, di Houzz.it. Dire che l'obiettivo di chi gira consigli è sempre vendere la propria consulenza è ingeneroso (altrimeni nessuno risponderebbe mai ad alcuna richiesta). Lo definirei piuttosto un auspicio, una speranza, un "sai tu se...", e francamente non ci vedo nulla di male da parte di chi esercita esattamente questa professione. Sarebbe allora lecito supporre che chiunque chieda consigli abbia come unico obiettivo quello di non pagare una consulenza di arredamento professionale, che altrimenti avrebbe un suo costo. Probabilmente la verità è che in effetti nessuno pensa di spendere per una consulenza di architettura di interni, ma (purtroppo) lo fa del tutto in buona fede perchè la maggiorparte del "pubblico" ritiene di essere in grado di allestire da sè la propria realtà abitativa (salvo poi chiedere consigli al professionista). Il purtroppo riguarda il fatto che in questo gioco la posizione di rimessa è, ahimè, sempre quella dell'interior designer, dell'architetto, del progettista. Sottoporre un problema arredativo o architettonico in modo appropriato è una cosa che richiede metodo, e la maggiorparte di chi lo fa qui non lo ha (a buon diritto: non è il suo lavoro); farlo senza metodo però costa relativamente poco tempo perchè non si analizzano, non si tengono in considerazione e non si esprimono tutta la serie di parametri necessari a descrivere il quadro esaustivo della situazione e quindi a definire un corretto brief di progetto. Ecco, questo tempo risparmiato lo deve spendere il progettista che risponde: per riflettere, ricostruire, sollecitare chiarimenti. E' comunque un dato di fatto, mi sembra di poter affermare, che l'impegno di chiedere una consulenza (frequentemente minimizzata come parere o consiglio) è interesse di chi la chiede, dunque una certa applicazione si presume dovuta. Il professionista, invece, per esprimere un parere che lo definisce come tale ha bisogno di tempo per snocciolare le varie ipotesi, selezionare quelle realizzabili sulla base dei loro perchè, e magari pure rappresentarle in un modo leggibile per la parte che chiede. In questo senso, allora, gli deve essere riconosciuto almeno il carattere di "concessione", di un'attenzione dedicata, di un tempo impegnato: di un gesto comunque generoso anche se non del tutto disinteressato verso chi chiede aiuto. Sintetizzando in poche righe potrebbe significare questi interrogativi: 1) per gli architetti: ha senso, rappresenta un investimento reale, essere attivi su Houzz.it? 2) per i clienti: vi aspettate davvero di "chiedere un consiglio" (magari senza nemmeno allegare una pianta: succede, succede) e ricevere indietro un progetto esecutivo, quotato, con indicazione dei costi e dei tempi di realizzazione? (e soprattutto appropriato, perfettamente calzante la realtà specifica e intima di una persona della quale non si conosce nemmeno l'identità)... 3) per Houzz, cui va l'ammirazione maggiore: ma non sarebbe corretto, pertinente, "democratico", chiedere una piccola, piccolissima cifra, a chi sottopone richieste di pareri architettonici su "design dilemma"? Gli si assicura di essere seguito da professionisti in grado di accompagnarlo alla soluzione finale, gli si permette di scegliere il professionista che più gli si aggrada; il professionista potrebbe essere incentivato a dedicarsi in modo approfondito alla tematica, sottoponendo tempo e competenze che, altrimenti, saranno sempre centellinate al ribasso. Così, solo "pour parler". Nel caso specifico di Vito mi disorienta constatare che tutto parte da una planimetria che contempla già una parete divisoria dell'ambiente cucina. Spero non abbia già demolito e poi ripensato all'opportunità di riavere il muro (!) :)... mostra di piùRidisegnare casa di 100mq
(41) commentiRaimondo hai ragione. Si chiede di aver maggior respiro nel living e io non ne ho tenuto conto. E' anche vero che aver maggior spazio per poi occuparlo tutto per poi non muoversi e accogliere l'ospite con un tavolo......forse meglio ripartire da capo. Sicuramente meglio rivolgersi ad un progettista come sostengo sempre, ma a volte mi faccio prendere la mano. A parte che a me sembra che il progetto postato non sia farina del suo sacco....(nell'altro post questo si chiama progetto 10c , il che mi fa pensare che esista anche un progetto 10a e 10b). Ed infatti la domanda riguardava lavatrice e cabina armadio....... Evidentemente questo progetto è nato dalle esigenze manifestate dall'utente al progettista a cui si è rivolto. Ma qualcosa comunque in quel progetto non funziona..... Anche l'idea di un Sanitrit mi fa rabbrividire..... Ma chi ha fatto il progetto ha fatto sopralluogo e rilievi e tutte le verifiche del caso?... mostra di piùConsigli su progetto cucina e soggiorno
(72) commentiDevo essere sincera con voi. Il desiderio di avere l'isola o la penisola non è sparito nemmeno cercando altre soluzioni. La mia idea di casa, oltre al "tocco" industrial è quella di un ambiente molto minimal. Pochi arredi e pochi oggettini vari sparsi per casa. Attualmente in pole-position ci sono due opzioni: soluzione creata da Chiara: cucina di fronte all'ingresso su due blocchi, tavolo in mezzo alla stanza, divano sul lato di 3.10m e tv sulla parete di fronte. Questa è la soluzione che ama il mio compagno. Sarà da valutare insieme alle persone che faranno i lavori di massetto/pavimento e i lavori di allaccio gas/acqua. soluzione che vede il soggiorno dove è attualmente (magari mettendo il divano di fronte all'ingresso e il mobile della tv sulla destra) con tavolo (a questo punto la panca sarebbe un'ottima idea) messo proprio sulla parete di 3.55 e cucina dove è adesso. Farei comunque una penisola magari di 210 cm prodonda 60 (con protezione su tutto il bancone) attaccata alla perete di 175cm con 3 o 4 colonne appoggiate sulla parete di 3.10m. Aggiungerei un piano d'appoggio accanto alla finestra e quindi attaccato alle colonne. Di sicuro questa è la scelta più "pratica ed economica". Un conto è spostare gli attacchi di uno o due metri, un conto è spostarli dall'ltra parte della casa. E poi chissà...ci sta che la scelta di una cucina all'ingresso sia proprio da escludere per cose tecniche riguardanti attacchi e/o pendenze. La scelta ovviamente non ricadrà in base alle cucine da rivista, ma saranno ponderate in base agli spazi e all'immedesimazione nella quotidianità. Sicuramente boccio l'idea del divano con penisola. Lo vorrei di design e magari con la possibilità di aprirlo facendolo diventare un divano letto all'occorrenza. Colori chiari per forza. La casa è piccola e ha bisogno di "aria". Siete tutti davvero gentili e disponibili. Spero con tutto il cuore di riuscire nell'impresa. Continuo nel mio intento di documentazione per chiedervi se conoscete aziende che per qualità e prezzo possano darmi una mano per la cucina. Ho visto su internet che parlano di Lube, Stosa, Snaidero ma molti non disdegnano Ikea. Ho in mente anche di andare in qualche azienda delle mie parti che fanno produzione propria. Non sono conosciute ma penso che potrei trovare qualcosa di economico con qualità buona.... mostra di piùBartolomeo Fiorillo
11 mesi faBartolomeo Fiorillo
11 mesi faMaurizio Guercio
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