Riscaldamento pavimento radiante
lunaelimoni
4 anni fa
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Commenti (9)
Hermann
4 anni faUltima modifica: 4 anni falunaelimoni
4 anni faDiscussioni simili
Pavimento senza fughe con riscaldamento radiante
(3) commentiBuonasera a tutti, per rispondere a Gloria è possibile posare piastrelle in gres senza fughe. Esistono in commercio diversi tipi di piastrelle cosiddette rettificate dotate di un taglio perfetto che consente di accostarle l' una all'altra al millimetro in modo che l'effetto generale sia quello di una superficie unica. Allego una foto con diversi tipi di pavimento senza fughe: due in gres e un in resina a confronto con un pavimento posato in modo tradizionale. Per Antek78: utilizzare un pavimento in gres con un impianto di riscaldamento radiante è possibile poiché per ovviare al problema della dilatazione termica esistono appositi massetti con additivi chimici che evitano movimenti e rotture dovute allo sbalzo termico. Altro consiglio è quello di utilizzare fasce perimetrali lungo i bordi del massetto per stabilizzare lo stesso ed evitare movimenti delle piastrelle. Molto importante resta la conducibilità termica del pavimento stesso: meglio che sia elevata per consentire una resa migliore dell'impianto. Per fare un esempio, il parquet in legno ha una trasmittanza termica più bassa rispetto al gres e per questo funge da parziale isolante, riducendo l'efficienza dell'impianto radiante. Nell'ambito dei gres consiglio di preferire, per questa stessa ragione, una mattonella con finitura opaca in luogo della lucida. Spero di aver risposto con chiarezza, un saluto http://www.studiotecnicogreco.com... mostra di piùscaldasalviette elettrico con riscaldamento a pavimento
(20) commentiBuongiorno Mode, non so se ho capito bene la sua domanda ma provo a risponderle comunque. Prima di tutto un radiante a pavimento è fatto da diversi circuiti (quelli che lei chiama linee insomma), diciamo almeno un circuito a stanza ed in quelle più grandi anche più di un circuito per ragioni fisiche. A prescindere da quanti circuiti lei abbia in una certa stanza, la temperatura desiderata, in ogni ambiente viene dettata da un cronotermostato dedicato a quella particolare stanza. Quindi non un solo cronotermostato ma uno per ambiente. La differenza tra termostato e cronotermostato è che sul termostato lei può scegliere solo la temperatura desiderata per quel particolare ambiente, con il cronotermostato lei può scegliere diverse temperature in diverse ore del giorno (ad esempio abbassare, una volta fatti i dovuti programmi su ciascun cronotermostato, la temperatura delle camere da letto di giorno per alzarla in automatico di notte e quelle della zona giorno di notte per alzarla in automatico di giorno). Con i termostati dovrebbe farlo a mano ogni volta. Economicamente ciascun cronotermostato costa in media circa una ventina di euro in più rispetto al termostato, ma se fa il giochino che le ho appena descritto nell'esempio, va da se che recupera quei venti euro in un battibaleno. Bene, fino ad ora, nella mia descrizione, non le è servita ancora alcuna termovalvola: quelle servono per dividere un impianto a vettori fluidi (quindi anche il radiante a pavimento) in più zone alimentate dallo stesso generatore, non più circuiti della stessa zona perché per quelli, come le ho appena scritto, basta il cronotermostato dedicato. Ricapitolando: cronotermostati in ambienti in cui il fluido vettore è in circolo, ma a temperature diverse, termovalvola quando ci sono due zone e si vuole decidere se mandare il fluido vettore in circolo in una sola zona, solo nell'altra zona o in entrambe. In genere si usano le termovalvole, quando una parte della casa è fruita solo sporadicamente e quindi non avrebbe molto senso riscaldare costantemente ambienti fruiti di rado, lo si fa solo quando serve insomma. Infine veniamo al bagno. Abbiamo detto che la temperatura del bagno, in ciascuna ora del giorno e della notte la detterà il programma che lei farà, secondo le sue abitudini, sul cronotermostato di quel bagno e fino a qui ci siamo, poi la sua compagna vuole lo scaldasalviette che immagino sarà alimentato dallo stesso generatore, quindi avrà anch'esso un suo circuito ed avrà la sua valvola termostatica o dato che nel suo caso sarebbe del tutto ininfluente, andrebbe bene anche una valvola normale, anche se ormai non si usano più. Semplicemente lei chiuderà la valvola termostatica quando non le serve lo scaldasalviette, per aprirla quando le serve, anche se, parliamoci chiaro, in genere tutti la lasciano perennemente aperta. Questo perché intanto la temperatura richiesta del fluido vettore è di circa 40 gradi per il radiante, 60 per i radiatori e quindi, salvo non si usino collettori con attacchi anche ad alte temperature, finisce che il vettore in circolo gira alla temperatura del radiante e non a 60 gradi. Ne consegue che lo scaldasalviette riscalderà meno del dovuto, diciamo quanto basta per asciugare quello che la sua compagna vorrà asciugare, ma non abbastanza per riscaldare l'ambiente: a quello ci pensa il radiante. La valvola termostatica chiuderà in automatico il circuito dello scaldasalviette quando avrà letto che si è raggiunta la temperatura impostata su di essa. Non la tedio oltre, le scrivo solo che la temperatura che dovrà impostare sulla termovalvola dello scaldasalviette deve essere più alta di quella impostata nel cronotermostato del bagno, altrimenti lo scaldasalviette non andrà quasi mai in funzione.... mostra di piùRiscaldamento a pavimento su pavimento su pavimento esistente
(2) commentiSalve, magari avrete già trovato la soluzione,. Volevo soltanto confermare che oggi sul mercato sono presenti pannelli radianti dall’ingombro ridotto, meno di 2 centimetri, che possono essere posati direttamente sul pavimento esistente, senza onerosi interventi di smantellamento e ristrutturazione. Una bella cosa in quanto si evita di dover rimuovere la pavimentazione in ceramica e, quind,i con costi non da poco.... mostra di piùRiscaldamento a soffitto radiante
(6) commentiLa mia perplessità riguarda la resa e i consumi, quindi mi affiderò al termotecnico per avere dati da paragonare. Rispetto a quello a pavimento ha sicuramente dei vantaggi nell'applicazione. Non devo demolire i pavimenti esistenti, rifare il massetto, posare i nuovi pavimenti, con tutto quello che comporta: polvere, sporco, tempi lunghi di attesa. Posso mantenere (o mettere) il parquet, senza perdere efficienza e senza rischiare di rovinare il legno. Se in futuro dovessi fare riparazioni all'impianto (anche se si spera sempre di no) non dovrei buttare all'aria il pavimento. Su questa pagina ( https://www.wavin.com/it-it/news/news/riscaldamento-a-soffitto-quando-sceglierlo ) ho trovato una tabella: Di seguito i valori di resa delle diverse tipologie di soluzioni: Riscaldamento a pavimento 10,8 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto Riscaldamento a parete 8,0 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto Riscaldamento a soffitto 6,5 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto Raffrescamento a pavimento 6,5 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto Raffrescamento a parete 8,0 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto Raffrescamento a soffitto 10,8 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto. Su quest'altra pagina https://www.energialeggera.it/blog/riscaldamento-a-soffitto i costi per l'impianto vero e proprio (il costo medio è di circa 80 euro a mq.) e i costi aggiuntivi, installazione e ribassamento soffitto in cartongesso (si può arrivare a circa 130-160 euro al mq.). Il tutto da verificare chiedendo preventivi. Anche qui mi affiderò all'architetto e al termotecnico, che meglio conoscono le aziende più affidabili nel settore.... mostra di piùHermann
4 anni faUltima modifica: 4 anni falunaelimoni
4 anni faArchitetto Michele Abbate
4 anni fa
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Architetto Michele Abbate