scaldasalviette elettrico con riscaldamento a pavimento

5 anni fa

buonasera a tutti, sto rifacendo casa e abbiamo optato per il riscaldamento a pavimento...dato che per riscaldare il bagno é sufficiente solo quello e dato che lo scaldasalviette lo useremmo solo ed esclusivamente per far asciugare l'accappatoio dopo una doccia nei mesi più freddi, volevo chiedere se fosse giusto o meno uno scaldasalviette elettrico da azionare in queste circostanze e nel caso quale deve essere la sua Potenza.
Grazie mille

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PRO

Architetto Michele Abbate

5 anni fa

Lo scaldasalviette collegato all'impianto a pavimento avrebbe una valvola termostatica. Tramite quella, lei potrebbe decidere di accenderlo quando vuole, spegnerlo quando vuole, o semplicemente impostare la temperatura che vuole. Se lo tiene spento, dato che l'acqua sarebbe già in circolo nel radiante a circa 40°, le basterebbe ruotare la valvola per averlo caldo (sempre a 40°) quasi immediatamente. Se poi le serve una temperatura più alta ed immediata ...... alzo le mani.

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Commenti (20)

Ka Te
5 anni fa
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Ka Te
5 anni fa
Abbiamo messo anche noi il riscaldamento a pavimento e per momento sto decidendo se prendere quelli elettrici visto che quelli previsti dal l'idraulico scaldano quasi niente solo35-38 gradi perché collegati con l'impianto a pavimento. Poi il riscaldamento non si accende subito ma la doccia è più confortevole farla al caldo pensavo al meno in un bagno di mettere quello elettrico che scalda parecchio e asciuga bene l'accappatoio e asciugamano. Ma poi mi domando se sarebbe troppo quando accendiamo il riscaldamento generale.
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(4) commenti
io comunque sono più attratto dai "Pannelli Riscaldamento ad Infrarossi". Oltre ad avere i vantaggi dell'Elettrico Svedese, possono essere posizionati liberamente e personalizzati, anche con disegni o ritratti. Scaldano i corpi solidi, quindi non l'aria. Il problema è che non hanno un raggio di azione a 360 gradi, inoltre non ho chiaro se abbiano effetti non positivi sulla salute. Essendo prodotti innovativi, non se parla molto.
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Consiglio per riscaldamento elettrico
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(10) commenti
Ciao Stefano. L'ultima NZEB da me progettata ha un impianto a pavimento (per il caldo e per il fresco) alimentato da una pompa di calore invertibile aria-acqua (quelle di ultima generazione consumano davvero pochissimo). Quasi tutta l'energia che serve a quella casa è prelevata, d'estate, da un impianto fotovoltaico da 4,5 kW (la casa è di 120 mq. circa, più una taverna da 60 mq ed una mansarda da circa 45 mq). D'inverno, oltre al fotovoltaico, c'è un impianto solare termodinamico (produce anche con temperature prossime allo 0 termico) collegato ad un accumulo da 300 l, se non ricordo male. Il tutto però, deve essere, accuratamente progettato da un termotecnico e comunque sia, parliamo di NZEB: cioè edifici a consumo quasi zero (non a consumo zero). Risulta però (ora ti parlo da termotecnico) che oltre all'impianto, la casa deve essere in grado di non disperderere in certo lasso di tempo, ciò che si produce al suo interno (caldo o freddo che sia). Ciò lo si ottiene solo con l'isolamento termico dell'intero involucro, tenendo in giusta considerazione tutti i ponti termici che si hanno. In altre parole, l'impianto, da solo non basta ed in ogni caso, consumerai pochissimo ma mai zero. Ritornando all'esempio di prima, le mie proiezioni progettuali, parlavano di un consumo sei volte inferiore a quello di casa mia, lui dovrebbe pagare in sei anni quello che io pago in uno (e casa mia, per l'età che ha, non consuma tantissimo). Si è trasferito da pochissimo, le prime fatture che gli sono arrivate confermano in pieno le proiezioni, ma il lasso di tempo intercorso è ancora troppo basso per un diffidente come me. Comunque sia, consumerà davvero pochissimo.
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riscaldamento a pavimento - NO GAS
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(1) commenti
Salve, quello del riscaldamento elettrico è un settore in espansione ma ha i suoi limiti proprio nelle ristrutturazioni. Abbiamo preso dei contatti con un produttore di riscaldamento ad infrarosso e dalle prime indicazioni fornite la condizione di base per poter utilizzare questo tipo di riscaldamento è di avere una valutazione energetica dell'immobile al massimo in classe B perché altrimenti rischia di essere anti-economico. Per maggiori informazioni può contattarci in privato e Le daremo i riferimenti del fornitore.
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isolamento per il riscaldamento a pavimento
Q
(59) commenti
Grazie per il complimento nel tuo ultimo commento Andrea. Ma probabilmente Michele ha quella nomea proprio perché non lavora a distanza: i luoghi deve vederli, capirli, sapere esattamente cosa conviene fare, cosa si può fare e cosa invece no. Per Costantino. Guarda che, se leggi attentamente, tra quello che ti abbiamo scritto Andrea e io, hai sia livellato, sia isolato livellando. Certo, a conti fatti non avrai 2,73 ma se compatibile con un solo foglio di areogel avrai 2,724: capirai che differenza se consideri che i muratori non è che possano andare precisi al millimentro. Ma ...... io rimango fermamente convinto che un tecnico serio, vista la situazione, un po' di materiale inutile dalla parte meno alta, forse riesce a farlo togliere in piena sicurezza strutturale. Detto questo, ti dico pure che non è che Andrea ti abbia dato la soluzione più credibile per livellare. Livellare significa esattamente quello che ti ha scritto: si sceglie un punto (nel tuo caso quello più alto, quello a 2,73 per intenderci) e si porta il resto alla stessa quota. Non è che esistano altri modi per farlo :)
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PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Salve. Diciamo che la potenza dello scaldasalviette sarebbe ininfluente, visto che l'apporto giusto lo darebbe il pavimento radiante. Vero è anche che la maggior parte delle ditte che producono materiale per il radiante non prevedono, normalmente, attacchi per le alte temperature (lo si fa proprio perché non è che ci sia bisogno di riscaldare con lo scaldasalviette: il suo scopo è meramente collegato al suo nome, niente di più). Comunque volendo, in commercio, si trovano tranquillamente anche collettori con tutti gli attacchi a bassa temperatura che però hanno anche qualche attacco (in genere 2) per le alte temperature. L'ultimo che mi è capitato di fare insallare era della EMMETTI e quindi li, si può avere, (ma non ce ne bisogno) la giusta temperatura sia per il radiante, sia per due termoarredi. Da qui nasce spontanea però una domanda: perché elettrici? Come già detto voi avreste già , in bagno, la temperatura desiderata con il solo radiante: il termoarredo non servirebbe, potrebbe anche non esserci e se si decide di metterlo, serve solo a scaldare gli asciugamani, nient'altro.
Luca
Autore originale
5 anni fa
perchè se il bagno ha raggiunto la temperatura desiderata, ma ho bisogno che la mia salvietta umida si asciughi, lo scaldasalviette attaccato all'impianto sarebbe spento e quindi perderebbe anche l'utilità di scaldasalviette, mentre mettendone uno elettrico posso azionario solo quando necessario...
Luca
Autore originale
5 anni fa
ah ok questo non me lo avevano detto...ovviamente tutto ciò che ho scritto mi è stato detto dal termotecnico che mi farà l'impianto insieme all'idraulico..gli ho spiegato l'utilizzo che ne farei e mi ha dato l'opzione dello scaldasalviette elettrico...anche per un fattore di risparmio...la mia domanda È, se devo farlo andare vuol dire che la mia caldaia si azionerebbe solo ed esclusivamente per lo scaldasalviette che mi serve e quindi consumerei molto di più?
grazie
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Guardi, sono termotecnico anch'io. Io non ho mai montato uno scaldasalviette elettrico semplicemente per i motivi di cui sopra. Cioè il radiante, per funzionare correttamente, deve rimanere sempre acceso. Ora, nell'ipotesi (a dirle il vero poco plausibile) che lei tenga il termoarredo sempre spento, quando lo accende manderebbe in circolo nell'impianto, come acqua fredda, quella contenuta nel termoarreno (esagerando circa 5 litri più quella nel circuito, diciamo 6 in tutto?). Che spesa si aspetta in più per soli 6 litri di acqua? A parte che con lo scaldasalviete elettrico, dovrebbe partire da "zero" a riscaldarlo.Ripeto: io non l'ho mai installato, ma a naso, non credo che risparmierebbe chissà cosa, semre che risparmi.
Luca
Autore originale
5 anni fa
Ok perfetto mi ha chiarito le idee...grazie mille!!
PRO
Architetto Michele Abbate
5 anni fa
Di nulla Luca.
Saverio Mizzi
3 anni fa
Salve ho un impianto radiante a pavimento con un termoarredo in bagno che lavora ad alta temperatura ma il car V2 non ferma la caldaia a temperatura desiderata impostata.
PRO
Architetto Michele Abbate
3 anni fa
Non saprei cosa dirle Saverio, oltre all'ovvio "c'è qualcosa che non va" e che, altrettanto ovviamente non posso conoscere. Io abbasserei la temperatura desiderata nel car v2 a tentativi. Insomma se il termostato funziona correttamente e non spegne il generatore anche quando la temperatura voluta è stata raggiunta, vuol dire che al termostato arriva un informazione di temperatura ambiente più bassa rispetto a quella reale ed impostata. Basta trovare qual'è questa temperatura, letteralmente procedendo a tentativi e dovrebbe risolvere impostando quella nel car v2. Così il generatore riceverà l'informazione di spegnersi, la temperatura nel bagno sarà quella da lei desiderata, solo non avrà l'informazione corretta sul car v2. Di più, così, su due piedi, non saprei dirle.
Saverio Mizzi
3 anni fa
Ho risolto togliendo un ponticello sulla scheda della caldaia che il tecnico ha lasciato dopo aver collegato il termostato dedicato car V2 . adesso il problema è un'altro la pompa circolatore del collettore impianto a pavimento si accende anche ad impianto fermo . Lo stesso tecnico ha dato una 220v fissa interrotta solo dal termostato a contatto sul collettore mentre in precedenza questa 220v arrivava dalla caldaia .
Mode
3 mesi fa
Ultima modifica: 3 mesi fa
Mi allaccio alla domanda. Io avrei un bagno abbastanza piccolo, intorno ai 5,5m2. Installerò un riscaldamento a pavimento. La mia compagna vuole assolutamente uno scaldasalviette che possa essere acceso anche nelle mezze stagioni per asciugare accappatoi e asciugamano quella volta al giorno per evitare la puzza di umido. L'idraulico vorrebbe installarne uno misto ma ho visto che quelli misti hanno una valvola per chiudere l'alimentazione idraulica e usare solo elettrico. Tuttavia questi termoarredi prevedono un termostato esterno e non collegato al termosifone come quello solo elettrico.

Ho pensato a queste 3 opzioni:

1) Se uso un termostato unico (riscaldamento-termoarredo) per comandare la termovalvola della zona bagno avrò che il termoarredo andrà solo quando il termostato lo deciderà e quindi anche se vorrò a andare solo in elettrico avrò il riscaldamento del pavimento bagno attivo

2) se uso due linee separate, una per il bagno e una per il riscaldamento a pavimento dovrò acquistare per forza due termostati e due termovalvole in quanto avrò due circuiti separati e in un bagno così piccolo mi sembra eccessivo.

3) Se installo un solo termostato per il riscaldamento a pavimento con una sola zona e metto uno scaldasalviette elettrico di quelli con il boost di 2h per asciugare le salviette evito tutti i problemi di cui sopra, ma sono un po meno efficiente

E' corretto il mio ragionamento? cosa mi suggerite?

Ovviamente se non separo il circuito a pavimento del bagno dal resto della zona notte sarà anche peggio perchè mi sballerà tutto...
PRO
Architetto Michele Abbate
3 mesi fa
Buongiorno Mode, non so se ho capito bene la sua domanda ma provo a risponderle comunque.

Prima di tutto un radiante a pavimento è fatto da diversi circuiti (quelli che lei chiama linee insomma), diciamo almeno un circuito a stanza ed in quelle più grandi anche più di un circuito per ragioni fisiche. A prescindere da quanti circuiti lei abbia in una certa stanza, la temperatura desiderata, in ogni ambiente viene dettata da un cronotermostato dedicato a quella particolare stanza. Quindi non un solo cronotermostato ma uno per ambiente. La differenza tra termostato e cronotermostato è che sul termostato lei può scegliere solo la temperatura desiderata per quel particolare ambiente, con il cronotermostato lei può scegliere diverse temperature in diverse ore del giorno (ad esempio abbassare, una volta fatti i dovuti programmi su ciascun cronotermostato, la temperatura delle camere da letto di giorno per alzarla in automatico di notte e quelle della zona giorno di notte per alzarla in automatico di giorno). Con i termostati dovrebbe farlo a mano ogni volta. Economicamente ciascun cronotermostato costa in media circa una ventina di euro in più rispetto al termostato, ma se fa il giochino che le ho appena descritto nell'esempio, va da se che recupera quei venti euro in un battibaleno. Bene, fino ad ora, nella mia descrizione, non le è servita ancora alcuna termovalvola: quelle servono per dividere un impianto a vettori fluidi (quindi anche il radiante a pavimento) in più zone alimentate dallo stesso generatore, non più circuiti della stessa zona perché per quelli, come le ho appena scritto, basta il cronotermostato dedicato. Ricapitolando: cronotermostati in ambienti in cui il fluido vettore è in circolo, ma a temperature diverse, termovalvola quando ci sono due zone e si vuole decidere se mandare il fluido vettore in circolo in una sola zona, solo nell'altra zona o in entrambe. In genere si usano le termovalvole, quando una parte della casa è fruita solo sporadicamente e quindi non avrebbe molto senso riscaldare costantemente ambienti fruiti di rado, lo si fa solo quando serve insomma.

Infine veniamo al bagno. Abbiamo detto che la temperatura del bagno, in ciascuna ora del giorno e della notte la detterà il programma che lei farà, secondo le sue abitudini, sul cronotermostato di quel bagno e fino a qui ci siamo, poi la sua compagna vuole lo scaldasalviette che immagino sarà alimentato dallo stesso generatore, quindi avrà anch'esso un suo circuito ed avrà la sua valvola termostatica o dato che nel suo caso sarebbe del tutto ininfluente, andrebbe bene anche una valvola normale, anche se ormai non si usano più. Semplicemente lei chiuderà la valvola termostatica quando non le serve lo scaldasalviette, per aprirla quando le serve, anche se, parliamoci chiaro, in genere tutti la lasciano perennemente aperta. Questo perché intanto la temperatura richiesta del fluido vettore è di circa 40 gradi per il radiante, 60 per i radiatori e quindi, salvo non si usino collettori con attacchi anche ad alte temperature, finisce che il vettore in circolo gira alla temperatura del radiante e non a 60 gradi. Ne consegue che lo scaldasalviette riscalderà meno del dovuto, diciamo quanto basta per asciugare quello che la sua compagna vorrà asciugare, ma non abbastanza per riscaldare l'ambiente: a quello ci pensa il radiante. La valvola termostatica chiuderà in automatico il circuito dello scaldasalviette quando avrà letto che si è raggiunta la temperatura impostata su di essa. Non la tedio oltre, le scrivo solo che la temperatura che dovrà impostare sulla termovalvola dello scaldasalviette deve essere più alta di quella impostata nel cronotermostato del bagno, altrimenti lo scaldasalviette non andrà quasi mai in funzione.
PRO
OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
3 mesi fa
Ultima modifica: 3 mesi fa
arch. Michele esaustivo e puntuale come sempre! Buon anno!!
PRO
Architetto Michele Abbate
3 mesi fa
Grazie mille Maria Grazia, buon anno anche a te, i tuoi cari e tutti qui su Houzz
Mode
3 mesi fa
Grazie mille per la risposta architetto michele Abbate. La sua risposta mi è chiara, mi sono espresso in modo poco chiaro. Il punto è che volevo un consiglio sui pro e i contro della installazione di uno scalda salviette misto e di uno solo elettrico. La mia domanda è se posso gestire indipendentemente la parte elettrica e quella ad acqua del mio scalda salviette misto. Non vorrei ritrovarmi con la situazione che lo scalda salviette si staccherà anche in elettrico se ho un crono termostato nel bagno perché si accende l’impianto radiante a pavimento. Invece con lo scalda solo elettrico ho visto che posso usare una funzione in cui programmo dal cromo termostato dello scalda salviette in accensione di 1-2 ore per asciugare le salviette indipendentemente dalla temperatura ambientale. Inoltre non vorrei installare due cromo termostati nel bagno in quanto ho visto che lo scalda salviette misto necessita di un cronostermoatsto esterno. Non so se sono stato chiaro
PRO
Architetto Michele Abbate
3 mesi fa
Che io sappia lo scaldasalviette elettrico viene generalmente fornito con il proprio cronotermostato o comunque con un qualche sistema che lo stacca appena raggiunta la temperatura desiderata. Ma questo è un falso problema nel senso che, a prescindere da quale sistema si usi per regolare il suo funzionamento, alla fine sono macchine: basta raggirarle. Come già le scrivevo nel messaggio precedente, se ad esempio lei sul cronotermostato (quello del radiante) del bagno ha impostato una temperatura desiderata di 20°, va da se che il circuito radiante relativo si staccherà appena raggiunta quella temperatura. Ora, supposto che il sistema di controllo dello scaldasalviette elettrico sia settato alla stessa temperatura, ovviamente non andrà in funzione. O meglio, si accenderà per un tot per poi spegnersi quasi subito. Ma è un problema facilmente superabile: basta settare una temperatura desiderata, nel sistema di controllo dello scaldasalviette più alta. Così il sistema di controllo del radiatore leggerà che non si è raggiunta la temperatura desiderata e continuerà a far funzionare il terminale fino a quando non si sarà raggiunta la temperatura che lei avrà precedentemente impostato. Di quanto sarà la temperatura che dovrà impostare per lo scaldasalviette se quella del bagno sarà di 20°? 21, 23, ...30? Dipende dale vostre abitudini, dal clima del luogo in cui vivete. Dovrà fare delle prove empiriche ma nel giro di poco tempo imparerà a usarlo: questo è garantito.

Ma non è questo il punto. Quello che io mi chiedo è perché usare uno scaldasalviette elettrico quando si ha già un sistema radiante a fluido vettore alimentato da un certo generatore? Cioè lei avrà già il suo bel radiante a pavimento in funzione con il vettore in circolo a circa 40°. Perché aggiungere un altro sistema di generazione (lo scaldasalviette elettrico) che dovrebbe partite da zero per raggiungere la temperatura desiderata quando si ha già un fluido in circolo a 40°? Non sarebbe meglio aggiungere un circuito, magari ad alta temperatura, al sistema radiante per mettere uno scaldasalviette tradizionale alimentato dallo stesso fluido (veramente qualche litro di fluido in più) che ha già a 40°? Se userà collettori con qualche uscita ad alta temperatura e supposto che il fluido vettore sia mera acqua, il sistema dovrà riscaldare l'acqua del radiatore che dovrebbe funzionare, in maniera ottimale alla temperatura di 60°. Ne consegue che il sistema riscalderà solo quei litri in più di acqua del radiatore di soli 20° (60-40 che è la temperatura che lei avrà già in circolo nel radiante). Con uno scaldasalviette elettrico, supposto acceso solo all'occorrenza, lei partirebbe dalla temperatura ambiente e quindi consumerebbe di più. Cioè la differenza sarebbe di più dei circa 20°. Anche lo scaldasalviette tradizionale avrebbe il suo bel sistema di controllo (in genere una valvola termostatica) che staccherà il terminale una volta raggiunta la temperatura che lei avrà settato sulla valvola termostatica, ma vale sempre il principio che sono macchine: basta settare una temperatura più alta, rispetto a quella desiderata per l'ambiente, sulla valvola termostatica ed il gioco è fatto. Non saprei, le scrivo dalla provincia di Matera. Qui non ci ricordiamo quasi più come è fatto un fiocco di neve e quindi probabilmente non faccio testo ma le garantisco che in circa 25 anni di attività (quindi anche quando qui nevicava ancora) non ho mai montato radiatori elettrici la dove era già in progetto l'uso di un altro sistema di riscaldamento.
Mode
3 mesi fa
La ringrazio per il consiglio. Purtroppo l’idraulico mi suggeriva di montare uno misto per via della bassa temperatura dell’acqua del riscaldamento a pavimento. Con questo si poteva bypassare il problema. L’alternativa come dice lei è di fare un circuito separato per lo scalda salviette in modo da utilizzarlo indipendentemente dall accensione o meno del riscaldamento a pavimento
PRO
Architetto Michele Abbate
3 mesi fa
:) E queste sono le cose che una volta mi mandavano letteralmente in bestia, oggi mi fanno sorridere. Con il dovuto rispetto per tutti, ci sarà una ragione se per fare il termotecnico occorre una laurea e per fare l'idrauilico no :) Solo qualche esame di fisica tecnica di differenza :) Ma no, nel nostro bel paese tutti devono fare tutto, tutti capiscono di tutto e soprattutto i termotecnici non servono: basta l'idraulico, sempre con il dovuto rispetto.

No. La differenza è il collettore. Lei comunque dovrà acquistarne almeno uno di mandata ed uno di ritorno. In genere, il classico collettore di mandata ha x uscite tutte alla stessa temperatura (nel suo caso bassa), ma esistono anche (chissà perché) anche collettori con uscite tutte in bassa e qualcuna in alta temperatura. Basta usare quest'ultimo ed è fatta. Guardi: ho semplicemente scritto su google "collettore per riscaldamento a pavimento con uscite ad alte temperature" ed entrato nel primo sito proposto. Ecco cosa esce: https://www.termoidrosolar.it/collettori-distribuzione-radiante-riscaldamento-a-pavimento/100-k058-collettore-per-impianti-sottopavimento-con-3-uscite-in-alta-temperatura.html

In pratica sceglie lei quante uscite in bassa e quante in alta vuole. Tanto comunque dovrà acquistarne uno, spende qualcosina in più (che tra l'altro si ripagherà da sola con qualche bolletta) ed è fatta. Mi perdoni la battuta, ma ovviamente se il suo idraulico le dice di no .... io comune mortale non posso che alzare le mani :)

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