Si può ricavare una mansarda su un immobile non antisismico?

6 anni fa

Ultima modifica:6 anni fa

Dovendo sostituire il tetto della mia casa che non risponde alla normativa antisismica c'è il modo di ricavarne una mansarda (essendoci già le altezze necessarie) senza passare per l'adeguamento antisismico che prevederebbe opere ciclopiche ed economicamente insostenibili che ne stravolgerebbero la struttura ? Data per scontata la solidità di una abitazione costruita con solide mura in tufo e cemento con massicci cordoli in cemento armato il tutto su una robusta fondazione.

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PRO

CAFElab Studio

6 anni fa

Direi che gli avvenimenti di questi giorni dovrebbero farti riflettere un pò

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Commenti (7)

PRO
CAFElab Studio
6 anni fa
Difficile dirlo, se sostituisci solo il manto di copertura non sei tenuto alla verifica della struttura, me se devi realizzare un nuovo solaio non puoi prescindere dal genio e non vedo perché dovresti è soprattutto nel tuo interesse

dipende da quello che devi fare
giovinazzifrancesco
Autore originale
6 anni fa
In realtà devo sostituire solo la copertura che da struttura lignea sarà convertita in una innovativa leggera e performante struttura modulare in tralicci di acciaio zincato a caldo con relativo manto in pannelli compositi in poliuretano pellicolati in alluminio e con corrente portategola integrato quindi un intervento locale migliorativo asseverato dal tecnico. Tuttavia poiché le mura degli ambienti dei due piani sottostanti distano più di sette metri tra loro, in sostanza il sottotetto non è abitabile a meno di alzare dal piano di fondazione delle mura portanti fino al solaio di calpestio del tetto. Ciò costerebbe una fortuna e sconvolgerebbe gli ambienti sottostanti ,possibile che non esista un criterio di buon senso che analizzi la solidità reale dell'immobile ? grazie comunque
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(45) commenti
Uffa....posta la necessitá di tutte le valutazioni specifiche a cominciare dalle direttive del regolamento tecnico Comunale della localitá in cui si trova l'alloggio, la casa oggetto del post ha indicato come ingresso quello che deve necessariamente essere organizzato come soggiorno, per posizione, metratura, centralitá: c'é da lavorare, c'é da studiare (perché non sembra valorizzato da una finestra piú generosa?) e questo non si fa in due minuti per gioco. In due minuti per gioco si butta nel vaso un concetto da approfondire, verificare e particolareggiare. Il concetto é che si ha una profonditá di 3mt del bagno attuale. Se lo divido in orizzontale mi restano due profonditá da circa 1,4mt: un locale resta superiormente (in pianta) con la finestra: potrá avere accesso lateralmente da uno dei locali adiacenti ( indicati come camera a destra, o cucina a sinistra). il locale (il"mezzo bagno") che resta tagliato fuori e senza finestra, comunica sempre con il centro dell'appartamento dal lato basso come rappresentato in pianta. Resta un problema di larghezze per cui i bagni cosí ottenuti dovrebbero cercarsi spazio ulteriore allargandosi: le dimensioni dell'appartamento sono quelle che sono e bisogna sviluppare molte considerazioni a riguardo per confermare l'intuizione o abbandonare l'ipotesi, a cominciare da un sopralluogo... Cosa desidera, in questo contesto, oltre a queste parole? Vuole un disegno? Una Pianta quotata? Un preventivo? Uno studio di fattibilitá? Una possibile gamma di sanitari tra cui scegliere? Sono sempre a disposizione di chiunque intenda assoldarmi: ci vivo. PS: per "pianta" si intende sempre e solo la prima, quella allegata dall'autore del post, orientata come compare in testa alla pagina.
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Buongiorno Eliana. Non essendoci le misure sulla planimetria allegata era difficile capire in quale camera volesse realizzare il bagno finestrato. La partizione di una finestra abbastanza larga per dare luce e aria a due nuovi locali è possibile se rispetta determinati requisiti. Vanno sempre rispettati i rapporti aeroilluminanti in ognuno dei nuovi vani (1/8). In un condominio, inoltre, non deve alterare l'armonia architettonica della facciata su cui insiste la finestra da partire. Nel suo caso particolare, deve valutare se è possibile realizzare il bagno in quella parte dell'appartamento: impianti, colonne di scarico? Se non ci sono (e in un palazzo difficilmente ci sono, essendo sempre in colonna) è impossibile realizzarlo ad una distanza superiore ai 4 metri da quelle esistenti. Nel regolamento di certi condomini, dettato da vari motivi, realizzare un bagno fuori colonna può essere vietato, oppure richiedere il consenso degli altri condomini in assemblea, quindi si informi anche presso l'amministratore. Siccome deve in ogni caso rivolgersi a un geometra o a un architetto per la pratica edilizia e la successiva modifica al catasto, sarà il professionista a valutare la fattibilità, sia in base al regolamento edilizio che ai vincoli esistenti nell'appartamento e nel palazzo. Si affidi a un professionista della sua città con fiducia, anche solo per una valutazione del caso, se non ha ancora acquistato l'appartamento.
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Non mi sembra difficile. L'unica cosa è che avrai probabilmente bisogno anche di un antibagno (se il luogo è in Italia direi sicuramente). Io tirerei su una bella paretina e entrerei (nell'antibagno) da destra. O meglio, dato che lì la parete è portante studierei prima l'arredo della cucina per poi stabilire dove è più conveniente fare l'entrata. Ti servono direi 160 cm di larghezza. Magari anche meno, ma 160 è una larghezza decente (almeno a mio giudizio).
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PRO
CAFElab Studio
6 anni fa
In realtà già così stai mettendo mano alla struttura portante, io una verifica dallo strutturista me la farei fare comunque

è un intervento che abbiamo fatto anche noi su un edificio di nostra proprietà costruito in aderenza su una schiera 800esca, effettivamente, si, sarebbe convenuto demolire tutto e rifarlo da capo ma la struttura era seriamente compromessa

Naturalmente si può verificare la struttura e non necessariamente dovranno essere realizzate strutture portanti ex nuovo, dipende da com'è fatto l'edificio è in che stato di conservazione è hai provato a consultare un ingegnere strutturista per i tuoi dubbi?
giovinazzifrancesco
Autore originale
6 anni fa
Gentili CAFElab Studio

Forse sono stato frainteso,non voglio assolutamente mettere a rischio la mia incolumità ! Però mi sembra, se ho ben capito, di aver ragione a ritenere che ci potrebbe essere la possibilità che si possa comunque realizzare una mansarda senza creare nuove strutture portanti e ciò attraverso quello che avete,se non erro, definito VERIFICA DELLA STRUTTURA. A me dal tecnico sono stati proposti o nuove mura da innalzare dal piano fondazione per spezzare le distanze eccessive tra le attuali mura o in alternativa dei pilastri in cemento armato da innalzare all'esterno delle attuali mura su cui poggiare il tetto. Forse ho sbagliato ad affidarmi ad un architetto piuttosto che ad un ingegnere ma più probabilmente il problema non è tanto di professione quanto di professionalità . Grazie comunque per il consiglio di rivolgermi ad uno strutturista, figura questa di cui ho sentito parlare ma che non ben conosco. In ogni caso questa verifica sarebbe di competenza di uno strutturista da un punto di vista delle sole pure competenze o anche da un punto di vista formale ,cioè di iter tecnico-amministrativo ? Ovvero un semplice ingegnere non la sa fare o non la può fare ? Grazie della cortese disponibilità.
PRO
CAFElab Studio
6 anni fa
Senza la verifica della struttura e l'eventuale adeguamento *non puoi* realizzare un solaio, nè creare un sottotetto o mansarda che sia

Le incombenze amministrative e le verifiche alla struttura possono essere svolte indifferentemente da un ingegnere come da un architetto se ne ha le competenze.

Nel nostro studio la progettazione strutturale in cemento armato viene affidata ad un collega ingegnere specializzato in strutture, quando ci occorre una struttura in ferro di una certa complessità invece ci rivolgiamo ad un altro collega ingegnere specializzato in strutture in acciaio; questo per dire che... ad ognuno il suo lavoro

con questo, lungi da me l'idea di voler interferire con il lavoro di un collega, che avrà senz'altro le sue ragioni
giovinazzifrancesco
Autore originale
6 anni fa
Credo che abbiate senz'altro ragione ma io, che pure sono un professionista, a mie spese ho purtroppo dovuto constatare che competenza ed etica professionale sono due aspetti tanto essenziali quanto non sempre scontati nella quotidianità della vostra come delle altre professioni. Grazie.

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