Detrazioni fiscali

7 anni fa

Buongiorno, stavo leggendo la guida alle agevolazioni fiscali dell'agenzia delle entrate (http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Agenzia/Agenzia+comunica/Prodotti+editoriali/Guide+Fiscali/Agenzia+informa/pdf+guide+agenzia+informa/Guida_Ristrutturazioni_edilizie.pdf) e volevo chiederVi se avevo capito correttamente alcune cose relative alla sostituzione della caldaia:

(1a) l'acquisto di una nuova caldaia con rendimento migliore dell'esistente consente di accedere alle agevolazioni fiscali (50 o 65% ?).

(1b) Il pagamento puo' essere fatto con mezzi diversi dal bonifico ma tracciabili

(1c) basta la dichiarazione dell'idraulico e non serve mandare moduli all'enea

(2a) con la sostituzione della caldaia si accede anche alla detrazione fiscale su mobili e grandi elettrodomestici (max 50% su 10000 eur in 10 anni)

(2b) in questo caso si deve pagare con bonifico.

Grazie a chi avrà la pazienza di rispondermi.

Renata

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grazie della risposta,nello specifico mi è stata aperta una cila di edilizia libera e nella tipologia d intervento è specificato che si tratta d intervento di manutenzione straordinaria..è possibile usufruire delle detrazioni o andava aperta direttamente una cila per manutenzione straordinaria?
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Detrazioni Fiscali
Q
(1) commenti
Ciao Ciro, si puoi farlo, ma a determinate condizioni. 1. non puoi portarti in detrazione, uno stesso lavoro (per capirci diciamo ad esempio un cappotto esterno) sia in ristrutturazione che in efficienza energetica; o usi l'uno o l'altro. Questo è l'unico limite alla cumulabilità; 2. per ciò che intendi portare in detrazione per l'efficienza energetica hai determinati ed ulteriori requisiti da rispettare: se li rispetti puoi scegliere, se non li rispetti (o meglio se rispetti solo quelli base e comuni ad entrambi i bonus non hai scelta perchè puoi solo usufruire del bonus ristrutturazioni; 3. fermo restando il limite massimo di spesa per l'efficienza energetica, lavoro per lavoro, hai delle sottosoglie di limite di spesa. La somma di tutti queste sottosoglie deve arrivare al massimo alla soglia massima di limite complessivo; 4. le fatture devono essere per forza separate perché i lavori vanno pagati necessariamente con gli appositi bonifici parlanti che sono diversi. c'è uno apposito per il bonus ristrutturazioni, uno per l'efficienza energetica. Va da se che sei costretto ad usare, di volta in volta quello opportuno.
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Detrazioni fiscali 2019 di immobili indivisi
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Ciao Stefania, da quanto tempo!!!! :) Non capisco quale sia il tuo problema. Cioè, indipendentemente da chi avrà il titolo edilizio intestato, essendo l'altra proprietaria in quota parte, si può andare in detrazione entrambe. Ovviamente si va in detrazione per quello che ciascuna delle due decide di pagare con gli appositi bonifici, avendo le relative "mezze fatture". Tu paghi la tua metà e detrai di conseguenza. I casi sono tre: 1. Titolo edilizio intestato a te. Tua sorella può detrarre, essendo proprietaria anche lei, tutto ciò che lei paga con gli appositi bonifici; 2. L'esatto contrario del caso 1: titolo intestato a lei e tu detrai il 50% di ciò che paghi; 3. Titolo intestato ad entrambe: ciascuna detrae per ciò che paga. In tutti e tre i casi, si tratta solo di decidere chi paga cosa, anche ogni singola lavorazione può essere pagata metà da una, metà dall'altra, purché ci si faccia fare le opportune fatture divise a metà. Infine ci sarebbe un quarto caso, se possibile: tu decidi di ristrutturare, tua sorella no. Ancora una volta, a quel punto e sempre se possibile, tu ristrutturi solo mezza casa, ti fai fare le tue fatture, paghi a bonifici parlanti e vai in detrazione per quello che hai pagato.
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Durata della CILA e possibilità detrazioni fiscali
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Ma che bella domanda che ha fatto utente A6257. Diciamo subito che bisogna distinguere, chiamando le cose con i giusti termini, tra l'unico vero titolo edilizio ancora rimasto, le segnalazioni e le comunicazioni edilizie. Il vero titolo edilizio, l'unico, è il Permesso di Costruire (PdC), poi ci sono le segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) e SCIA alternativa al PdC, infine la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). Tale distinzione è importante perché di fatto la "Bibbia" dell'edilizia nota come D.P.R. 380/01 completo dei suoi aggiornamenti, all'art.15, continua giustamente a dare dei limiti temporali sempre e soltanto per l'unico vero titolo: il PdC. Pertanto, SCIA, SCIA alternativa al PdC e CILA, non hanno di fatto alcuna scadenza. Per il PdC le scadenze sono: un anno per iniziare i lavori da quando è stato rilasciato il titolo e tre anni per ultimarli. Per giustificati motivi, però, fino a ieri potevano essere richieste delle proroghe, prima che il termine di validità scadesse. Oggi la proroga è ancora possibile richiederla ma il Decreto Semplificazioni ha portato importanti novità in merito, allungando la proroga di ben tre anni, ma sempre per giustificati motivi. Per quanto le interessa, anche se la CILA non avrebbe scadenza, è "giurisprudenza" consolidata considerare la sua validità alla stessa stregua di un PdC. Ma di fatto non mi risultano sentenze che in qualche maniera abbiano avallato tale ragionamento, ecco perché ho messo il termine giurisprudenza tra virgolette. Quindi per star tranquilla, senza fare casi legali in merito, le consiglierei di far richiedere al suo tecnico una proroga della CILA, in base a quanto stabilito in merito del Decreto semplificazioni. Le do i riferimenti: L. 120/2020 di conversione del D.L. 76/2020. Si: a CILA aperta può fare altri lavori, ma sempre nel limite massimo dei 96.000 euro complessivi, quindi dei lavori già fatti più quelli che deve fare, se stiamo parlando di bonus ristrutturazioni. Allo scopo le ricordo che il ternime di validità di tale bonus, se non prorogato anche quest'anno, è il 31/12/2020. Se non prorogano, poi si torna al limite di 48.000 euro invece che 96 e la percentuale scende al 36%, ma immagino che rinnovino anche se, come sempre, non ci si può mettere la mano sul fuoco. Le ricordo ancora che, nel caso non avesse più IRPEF, può anche optare per lo sconto in fattura e/o per la cessione del credito, anche per questo bonus, ma sempre nel rispetto delle percentuali che lo ho citato; per il bonus mobili dipende da quando ha iniziato i lavori o meglio da quando risulta che ha iniziato i lavori sulla CILA. Se risuta che li ha iniziati dal 1 gennaio 2019 o in data successiva può fruirne ancora, ma fino al 31 dicembre 2020, sempre salvo proroghe. Se li ha iniziati prima del 1 gennaio 2019, allora non può più fruirne. Anche qui, le ricordo che ha 10.000 euro totali di detrazione e quindi, se già li ha spesi, non le spetta più nulla. Qui però, non c'è né sconto in fattura, né cessione del credito: quindi scalano dal suo IRPEF sempre che ci sia da scalare. Se non c'è più da scalare, pur avendo diritto al bonus, non le scalano nulla; Dipende: se ha fatto interventi che modificano la distribuzione funzionale della sua abitazione, si: deve fare la variazione catastale per diversa dstribuzione interna. Deve farlo entro trenta giorni dalla fine dichiarata dei lavori, pena sanzioni amministrative ecc.
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