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Silver cohousing: siete pronti ad abitare con altri anziani?

Franco2018
2 anni fa

Già variamente diffusi in altri paesi europei, pian piano anche in Italia si stanno realizzando strutture di coabitazione per anziani autosufficienti e/o anziani e giovani. Strutture in cui viene rispettata la privacy dei residenti, ospitati ad esempio in appartamenti con una o più camere da letto singole (doppie per coppie - ma son rare), magari con bagno privato, soggiorno e cucina in comune. E con numerose aree comuni tutte attorno gli appartamenti, mense, giardini, lavanderie, palestre, biblioteche, sale svago, ecc . E con servizi garantiti da apposito personale per le pulizie, cuochi, camerieri, ecc, compreso quello medico e paramedico per chi avesse bisogno di una visita periodica o di una iniezione di tanto in tanto.

Ma anche strutture diffuse sul territorio recuperando appartamenti divenuti troppo grandi per il suo proprietario rimasto vedovo e con i figli lontani, tutti sotto un’unica gestione che si occupa di tutte le faccende pratiche ed amministrative.

Cosa ne pensate? Come si sta muovendo l’architettura in Italia tenuto conto delle specificità di questa nazione fatta di numerosissime case di proprietà per lo più risalenti ai tempi del boom economico?

Siete pronti a lasciare il vostro attuale alloggio (magari trasformandolo in reddito da affitto), per trasferirvi in una struttura simile e non vivere in solitudine gli ultimi anni della vostra vita?

ATTENZIONE: non stiamo parlando di RSA, dedicate a persone NON autosufficienti.

No
Si

Commenti (57)

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    @Sandro ben vengano le opinioni … è grazie ad esse che si articolano e sviluppano le idee.

    Riguardo le giuste problematiche sollevate il “trucco” è riuscire a fornire entrambe le “necessità”: privacy e momenti conviviali in comune, non obbligatori. Il problema più grosso che cui si assiste è dover lasciare le proprie cose (ma a questo in parte si può rimediare facendo portare con se libri, soprammobile cui si è particolarmente affezionati, piccoli oggetti che nella nuova disposizione possono ricordare il vecchio alloggio), l’insicurezza iniziale (cui si può ovviare con periodi di prova più o meno lunghi), la soluzione definitiva e permanente (meglio poter lasciare aperta la parta per tornare indietro), la gestione del vecchio alloggio (che può essere dato in affitto con gestione della stessa società di cohousing - se non lo si vuole vendere).

    Che gliene pare?

  • sandro_913323307
    2 anni fa

    Buonasera @Franco2018.

    Le osservazioni sono pertinenti a coadiuvare quel percorso.

    Principalmente, secondo me, è anzitutto questione di indole il poter aderire a un tale progetto: occorre predisposizione caratteriale e abilità nel limitare la ampiezza della propria "bolla" di libertà, quel guscio di spazio vitale che ci circonda...più o meno ampio proprio in relazione al proprio carattere. Contingentare la propria "bolla" consente al vicino di piantare a sua volta la sua "tenda".

    È accorta l'osservazione emotiva sulla identità del proprio spazio ed il bisogno di riproporsi con i propri oggetti e ricordi annessi. Ogni età della vita ha le sue peculiarità identitarie: l'esigenza di espansione dello spazio della casa in età adulta, x arrivare alla contrazione della senescenza con Il decluttering e la malinconia che consegue al bisogno di ridimensionare il proprio microcosmo ambientale.

    Non sono sociologo, non so esprimere se questa sia la soluzione per un futuro prossimo in cui demograficamente la popolazione si sbilancia verso una prevalenza di soggetti anziani.

  • Cuiprodest?
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Chiara da milanese con padre di Roma ho un'esperienza molto diversa: mia madre vive in un condominio dove è entrata da giovane, come le altre coppie, nel 1970, e dove sono invecchiati insieme. Ognuno aveva i propri amici, ma adesso spesso si frequentano, giocano a carte, vanno in palestra o a ginnastica insieme, festeggiano i compleanni organizzando cene e aperitivi. Le chiavi di casa le hanno la coppia di custodi, che spesso si occupano anche di bagnare le piante o gestire le emergenze (anche facendo la spesa).

    Mia zia a Roma abita in zona piazza Bologna e ha molte storiche amiche del liceo e dell'università sempre presenti nelle emergenze, ma nessun vicino di palazzo con cui abbia mai organizzato cene. E lo stesso mia nonna, che abitava nella stessa zona, io in tanti anni non ho mai conosciuto i suoi vicini di casa, che pure avrò incrociato e salutato in ascensore o sulle scale :)))

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Col mio carattere sinceramente non so se sopporterei la coabitazione.. Purtroppo abituata per lavoro a vivere sola (non parliamo poi questi ultimi due anni di covid). Ma soprattutto disordinata come sono non so se gli altri sopporterebbero me.. Non è però affatto male cenare insieme ad altri.. Ma, sinceramente preferirei che sotto il condominio ci fosse una trattoria ed andare a cenare coi vicini...

  • PRO
    Lidia Zitara
    2 anni fa

    A me pare che di standard dovrebbe esserci il bagno personale: è una necessità totalizzante per un anziano!

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Stefania, una cena in trattoria, per quanto appetibile, non raggiunge però l’economia di scala che un pasto preparato in proprio può raggiungere. Si tratta comunque di attività for-profit che quindi espongono prezzi più alti.

    Invece una mensa interna permetterebbe di raggiungere la medesima qualità e diversità di pasti pur nell’economia di scala di un’abitazione privata.

    —-

    Certo Lidia, quello che si configura come più fattibile e una “schiera” di mini-appartamenti con camere singole e bagno privato.

    Da capire se camere doppie (per coppie) inserite in una struttura del genere possono essere appetibili o se bisogna concentrarsi solo su singol (tipicamente persone rimaste vedove).

  • Cuiprodest?
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Franco2018 come la prospetti tu - camere singole con bagno e servizi comuni - a me sembra terrificante. In pratica diventa una RSA. Diverso il cohousing che ti avevo indicato io, anche per anziani, dove ognuno ha l'abitazione che più gli è consona, grande o piccola che sia, a prescindere dall'età, all'interno in un'ampia struttura simile a un mini borgo, ma ha inoltre a disposizione delle aree comuni create in base al target/interessi di chi acquista la casa, ossia palestra o piscina, orto oppure sala lettura/giochi, lavanderie ecc. e soprattutto l'idea di base di andare a vivere in una "comunità" e di socializzare con i vicini di casa.

    Mi sembra utopico invece che si possano creare dei servizi sanitari a uso e consumo di un tot di anziani. Questi servizi non sono mai economici a prescindere e dubito che una badante, che in media a Milano prende dai 1200 euro al mese in su per persone autosufficienti (prezzi di quest'anno perché ne avevo bisogno per mia madre) abbia voglia o interesse di sobbarcarsi non uno ma vari anziani. Idem per i cuochi privati che guadagnano parecchio. Diverso il discorso per approvvigionamenti comuni di determinati prodotti, magari ortofrutticoli, col sistema dei GAS, i gruppi di acquisto solidale.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Mah, sarà che ho sempre vissuto con un bagno unico in famiglia oppure bagni condivisi con parecchie decine di altre persone il problema servizi in comune non lo vedo problematico, supposto che ci sia qualcuno che si occupi della sua pulizie periodica.

    Comunque, come giustamente citi tu, il trend è micro appartamenti attorno ad una “corte” centrale con tutti i servizi che invece si possono realmente condividere (ad es. lavanderia - anche per la gente comune oramai spopolano le lavanderie a gettone).

    Riguardo i servizi esplicati da umani, se si tratta di dipendenti della società di gestione non vedo il problema retribuzione. Invece di essere pagati ad ore (come una qualunque donna di servizio) percepiscono un regolare stipendio - con ferie malattia e tutto il resto - e si fanno le loro 8 ore standard. Idem per qualunque altro operatore.

    Piuttosto diventa complicato far rientrare in questa idea una soluzione diffusa (piuttosto che concentrata in un singolo edificio) che sfrutti più appartamenti grandi nel territorio, messi a disposizione da persone rimaste vedove: questo si che sarebbe innovativo!

  • Silvia Zanetti
    2 anni fa

    In Lombardia circa una ventina d’anni fa erano sorte diverse soluzioni del genere, la maggior parte delle quali sono state abbandonate nel corso degli anni. Il lombardo “medio” ha abitazione di proprietà che tende a lasciare solo quando non può più fare a meno di assistenza specializzata di tipo intensivo. Io stessa ho lavorato per un periodo in una di queste soluzioni che nella pratica si è trasformata in una Rsa a tutti gli effetti.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Non è un concetto obsoleto, in realtà è molto attivo perché il mondo economico ha scoperto che i baby boomer sono quelli al momento con più disponibilità economica; questi fanno parte della cosiddetta longevity economy. Hanno quasi esaurito la loro azione protettiva nei confronti dei figli, quasi grandi e quasi sposati. Hanno quasi finito di pagare il mutuo. Hanno quasi finito di lavorare. È giunto per loro il momento di pensare al futuro, di decidere “cosa vogliono fare da PIÙ grandi” 😁. È giunto il momento di svoltare pagina e pensare seriamente ad un prossimo futuro da single (sopratutto per il gentil sesso che ha il DNA dalla sua parte) da qualche parte in un mondo attivo, sereno e gioioso (salute permettendo - ma la buona compagnia ha dei benefici effetti su questo specifico aspetto).

    Ecco una società appena formata che ha già un discreto capitale e vuole impegnarsi su questo fronte

    https://www.innovation-nation.it/convivit/

    Sarà un successo? Ai posteri l’ardua sentenza.

  • Cuiprodest?
    2 anni fa

    Franco2018 non so quanti anni abbia tu, ma sinceramente non inserirei in questa categoria persone che non sono neanche andate in pensione! oggi si è giovani anche a 80 anni, perché mai un 60enne dovrebbe mollare tutto per andare a vivere in una struttura di quel tipo?

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Non è questione di età ma di essere arrivati in un momento della propria vita in cui si può svoltare e pensare ad un futuro diverso. Ovviamente non vale per tutti e non per tutti alla stessa età. Il target è persone sole, che soffrono o nascondono a se stessi i problemi della solitudine, che possono “ringalluzzirsi” andando a vivere in un ambiente nuovo e stimolante pur nel rispetto della privacy, l’indipendenza e l’autonomia.

  • Cuiprodest?
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Hai citato tu persone che non hanno ancora finito di lavorare ecc. Se tu limiti il target a persone tutto sommato ancora giovani ma che non hanno un vita sociale... altro che rsa quella che prospetti! Ho molta difficoltà a vederla come una cosa allettante


  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Grazie Semplice utente non pro , sono contento che questa discussione porti a pensieri e pareri contrastati, sono tutte fonti di crescita culturale.


    Che altre soluzioni potresti proporre per anziani soli in grandi case oramai vuote e che si deprimono sempre più ogni anno che passa fino ad arrivare alla non autosufficienza e quindi il ricovero presso una RSA?

  • Silvia Zanetti
    2 anni fa

    Franco lavoro da anni con “anziani soli che si deprimono sempre più”. Chi arriva all’isolamento è perché non vuole persone attorno e la situazione non migliora forzando le relazioni sociali. Non è “isolamento” fisico ma più spesso “mentale”. Le soluzioni da te presentate funzionano alla grande in paesi come la Svizzera dove la maggior parte delle persone vivono in affitto e spesso lontane dai parenti. In Italia, dove il concetto di famiglia è più “stretto”, dove la casa spesso è di proprietà, si tende a limitare le relazioni sociali e a restare al proprio domicilio fino a che il ricovero non è necessario.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Ciao Silvia, ho ben presente la difficoltà che esponi ed infatti la questione è squisitamente culturale, a partire dal conoscere l’esistenza stessa del fenomeno, ignorato dalla gran massa che si ferma alle RSA e non va oltre.

  • Silvia Zanetti
    2 anni fa

    Una possibilità “mista” sono i centri diurni che offrono più o meno servizi alla persona (intrattenimento, attività motoria, assistenza infermieristica, ecc).

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Ne puoi indicare qualcuno? Da qualunque parte in Italia?

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Bisogna distinguere l anziano in salute e quello malato. Gli anziani in salute se stanno insieme ne hanno un vantaggio economico. Perché è n utile negarlo ma la situazione economica è una variabile non da poco. Se tu hai soldi puoi permetterti la colf /badante che ti sta, dietro 24h su 24 se ti rompi il femore dopo intervento e periodo breve pure in RSA ma limitato ad un periodo di riabilitazione breve seguito da successiva domiculiazione a casa tua con un fisioterapista che ti segue e i tuoi domestici sai che ti importa di andare a vivere con altri anziani.. Se vuoi un amicizia li inviti a casa a pranzo o in trattoria.. Ottima soluzione l asilo di giorno, però se hai iniziato il declino cognitivo o hai problemi nei movimenti hai cmq bisogno di essere accudito. Per cui vedo l appartamento con più anziani più un modo per risparmiare economicamente, per stare in compagnia ed accudirsi entro certi limiti finché non si hanno grossi handicap da, richiedere assistenza altrimenti ti trovi tu di 80 anni malato assistito d ad uno di 82a che magari è più malandato di te ma in quel.momento cammina.

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Cmq io sono del parere che se l anziano vive vi in famiglia è la cosa migliore e subito dopo casa sua con badante e supe visione di familiare.

  • Cuiprodest?
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Sono d'accordo con silvia e con stefania.


  • Cuiprodest?
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Eccole qui, mi piacerebbe sapere quant costa :)

    https://www.domitys.it/?gclid=CjwKCAjwp_GJBhBmEiwALWBQk5C7XB-q0r-c92oxyZ2Ov4UTB-0o2MnLgIwu2Xyg0akg0gWs0Kk7gRoCPRYQAvD_BwE

    Su booking mi chiede 3000 euro per 30 notti (per due, non avevano disponibilità per singole, fino al 2023

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Si in effetti il centro diurno è già un bel sollievo di giorno o parte del giorno l anziano e seguito e di notte torna a casa dove potrebbe trovare famiglia figli nipoti ecc opp se ha mantenuto l abitazione una badante. In effetti se I figli lavorano come mandano nei centri estivi i ragazzi finito le scuole mandano i genitori ad l centro.. Sempre che il genitore accetti...

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Sono perfettamente d’accordo con Stefania: un anziano dovrebbe vivere in famiglia. Così è stato per mio nonno che ha vissuto con la mia famiglia fino a 86 anni, quando è mancato. Eravamo in 5 più lui: ma mia madre era casalinga (e adesso vive con 2 badanti e stiamo cercando la terza 😢) e mio nonno non ha mai avuto grossi problemi di salute. Secondo me il modo migliore per chiudere la propria esistenza sulla terra: si è partecipi alla vita di famiglia, si riesce ancora a dare una mano e sentirsi utili - anche banalmente dando un’occhio ai nipotini che giocano, insomma ci si sente ancora vivi! Ma quante casalinghe abbiamo in Italia ancora in grado di prendersi cura dei genitori “vedovi” anziani?

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Il discorso è che se uno prende la badante a questo punto la paga e lei fa il suo servizio tutto il giorno..
    Ma se l anziano vive in famiglia allora è l ideale .

  • Cuiprodest?
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Mamma mia che maschilismo! Perché non un casalingo? Sarà dura per le italiane, ancora per molti anni.

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Purtroppo lo vedo una volta che il vecchio/anziano è ricoverato e non più autosufficiente è un problema anche per l ospedale perché non si riesce più a dimettere. Se c è un solo figlio o figlia si riesce ancora al massimo due figli quando sono più di 2figli ci vuole il tribunale con l amministratore di sostegno perché i figli difficilmente si mettono d'accordo. Chi vuole badante, chi casa di riposo.. Quasi sempre si inviano in queste strutture intermedie per un periodo gratis e successivamente a pagamento in attesa che venga nominato l amministratore di sostegno e decisa una casa di riposo. A volte mi verrebbe da dire ai figli ma voi siete stati messi in orfanotrofio? Ma devo stare zitta.

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Certamente se in una famiglia tutti lavorano non si possono se non a turno occupare dell anziano allora o sborsano o si sacrificano a turno ad assisterlo.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    Maschilismo? Niente affatto … ma nella mentalità comune la casalinga è femmina. Se poi è maschio fa uguaglio! Beati gli inglesi che non hanno maschile e femminile e non hanno tutti ‘sti problemi. Con voi donne ex-68-ine non si può parlare! 😁 PS Poi scopriamo che nel ‘68 Semplice utente non pro non era neanche nata e così “ci ho fatto” la mia figuraccia quotidiana. 😉

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    A semplice utente non Pro ci credo. Una bella Sig Ra probabilmente ancora auto sufficiente certamente sta a casa sua. Il problema è quando è sub entrata anche la demenza (mi auguro per sua mamma il più tardi possibile) che richiede più o meno assistenza e allora decidono i figli.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa
    Ultima modifica: 2 anni fa

    “Ma voi siete stati messi in orfanotrofio?” Ah ah … brava Stefania, ottima battuta.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Stefania gli anziani non autosufficienti non sono il target… quelli lì spediamo nelle RSA (o paghiamo badanti a tempo pieno).

    Qui il target è persone in discreta salute, sole, figli lontani/assenti, senza rete di caregiver, senza amici con cui uscire e divertirsi come fa la tua splendida mamma. Complimenti.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    A proposito del maschilismo … nella foto 4 femmine - 1 maschio. Beato DNA ! 😁😁😁

  • Cuiprodest?
    2 anni fa

    Certo, la maggior parte sono vedove... però i 2 uomini della combriccola hanno 91 anni e stanno benissimo D)

  • stefaniasasso61
    2 anni fa

    Franco complimenti immeritato la bella Sig Ra è la mamma di utente non Pro la mia lho persa ancora abbastanza giovane alcuni anni fa. Ho avuto in compenso una nonna fino a 97anni. Si ben vengano complessi residenziali con piscina lavanderia palestra e sala caffè... Anche se sono del parere che l anziano ha anche bisogno per star bene anche di gente giovane... In questo caso animatori e gestori del centro.. Tutto sta nei costi..

  • Cuiprodest?
    2 anni fa

    Esatto, secondo me se si resta soli è meglio affittare una stanza a uno studente in modo da avere per casa dei giovani:)))

  • Cuiprodest?
    2 anni fa

    No, il 68 non l'ho fatto franco... mia mamma è del 40 fai un po' tu

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Mi sa che sto facendo un po’ di confusione … ☹️ Me ne scuso con tutti gli interessati.

    Si semplice utente (Ma quand’è che t’accorci il nome? Così non si riesce neanche a riferire con la @!), un giovane in casa è un’opzione offerta dal comune di Milano il quale da qualcosa in cambio a chi aderisce a quest’offerta. È una delle possibilità per gli anziani: secondo me in generale il mercato deve fornire più scelte in modo che ognuno possa trovare quella a se stesso più conveniente.

  • Silvia Zanetti
    2 anni fa

    Il punto è che l’organizzazione della sanità è demandata alle regioni. In Lombardia i centri diurni per anziani (= asili per anziani) sono ben distribuiti su tutto il territorio e spesso la retta di frequenza viene integrata dal comune

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Se ve lo potete permettere, questo è il top del top!

    http://embassie.com/

  • Carmen
    2 anni fa

    Anni fa in Australia visitai un paesino Italian style costruito da oriundi italiani anziani nell'intento di passare la vecchiaia in compagnia di compatrioti, in case simili alle case di paesi italiani, con mattoncini a vista, tetti spioventi, orticelli in giardino, con una piazza al centro del paese, il baretto, la fontana, ma anche una grande infermeria, un salone da ballo, una sala mensa, una hall tipo albergo dove incontrare i visitatori.

  • Carmen
    2 anni fa

    Gli oriundi potevano comprare o affittare una casetta e viverci con la sensazione di essere a casa. Se non ricordo male si chiamava Casa Italia.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Questa storia mi fa pensare ai paesi di una volta giù nel meridione , per lo meno il mio che non era antico ma risale al 1750. Li gli isolati erano costituiti da piccole casette monofamiliari, una/due stanze al max, magari quella in basso per l’asino ed in alto la camera da letto. Tutte casette una accanto all’altra attorno ad un cortile centrale dove si svolgeva la vita comunitaria, i bambini scorrazzavano liberi e felici, mentre gli anziani se ne stavano seduti davanti alla porta a prendersi il sole e chiacchierare.

    Nel ‘700/‘800 erano già molto più avanti di noi! 😁

  • Silvia Zanetti
    2 anni fa

    Franco non scadiamo nei luoghi comuni, suvvia…
    Nella seconda metà dell’800 l’età media di morte era di 49 anni, la mediana di 5,5 anni. Quanti diventavano “vecchi”? E “vecchio” non significava certo 90enne!

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Ah ah ah … anche quello è vero! 😁

  • Silvia Zanetti
    2 anni fa

    Al giorno d’oggi finirebbe con 50 ultra ottantenni che dal divano scrivono post su FB lamentandosi: 1) del baccano fatto dagli unici due bimbetti del paesello 2) del caldo 3) del governo 😅

  • Antonia Solari
    2 anni fa

    @Franco2018 posso chiederle il suo contatto mail per un approfondimento?

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    L’esperto è mio figlio: lasci il suo che vi metto in contatto.

  • Franco2018
    Autore originale
    2 anni fa

    Ok glielo passo … adesso può anche cancellarlo per evitare spam.

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