arch. malagoli

Fare Architettura è per me il modo più importante di legare le persone allo spazio e questo è un concetto che parte dal piccolo, cioè dallo sviluppare gli ambienti di una casa, fino all'arrivare ad immaginare come collegare le persone al territorio e alla propria città. In fin dei conti ogni progetto parte da una analisi dello spazio e dalle necessità di utilizzo dello spazio stesso. Da ormai 30 anni mi dedico con passione alla professione, ma continuo tutt'oggi a studiare e ad informarmi su nuove tecnologie, materiali e tendenze per essere sempre aggiornato. Lavorare con un committente è il momento chiave per capire il progetto: bisogna riuscire ad interpretare i desideri altrui per renderli fruibili e spesso anche fattibili nel modo migliore e capire il contesto in cui si opera. È necessario parlare, parlare tanto con i committenti; diventare, se non un amico, almeno un buon confidente perché il progetto migliore è quello che esprime i desideri della committenza, non i miei... Amo sperimentare sia materiali nuovi che materiali cosiddetti "poveri" reinventandoli in funzione diverse. Tutto lo spazio e' il mio "campo di lavoro". Rivolgersi a me deve essere per un committente un atto ragionato alla fine di un percorso di apprendimento comune; io comprendo le esigenze della proprietà e lei comprende le motivazioni delle scelte. Per arrivare alla completezza tutto il progetto deve essere a misura della committenza compresi anche i piccoli particolari esecutivi o gli arredi. La mia ricerca è sempre impostata a una semplificazione e razionalizzazione dello spazio, ma penso che ogni progetto nasca dalle caratteristiche del luogo, del tempo e del contesto in cui si trova. Non mi piace mai riprodurre soluzioni già sperimentate anche perché ogni progetto come ogni committente ha caratteristiche sempre diverse.