Le Case di Houzz
Un Pied-à-Terre Cambia Volto con una Ristrutturazione a Distanza
Avviato nel corso del primo lockdown, l'intervento conferisce salubrità e un nuovo look ad una vecchia casa di Napoli
Un’illustratrice napoletana di stanza a Bruxelles, Roberta, si rivolge all’architetto Valentina Solano per ristrutturare il suo pied-à-terre ubicato al Petraio, un antico e caratteristico borgo di dimore in tufo costruite a ridosso della collina del Vomero. Nata durante i mesi del lockdown, la collaborazione è stata andata avanti a colpi di videochiamate, scambi di foto e dettagliatissime email. Mettendo alla prova, in una congiuntura difficile quale quella della pandemia, la possibilità di avere riscontri in tempo reale e faccia a faccia su soluzioni e materiali. Ma confermando che un “rapporto a distanza” può funzionare anche per le ristrutturazioni, a patto di garantire una gestione virtuosa e, soprattutto, molto organizzata nella relazione con la committenza.
Sebbene lontana dalla sua città d’origine, Roberta ama tornare a “casa”, dove con il tempo ha finito per trovare un pied-à-terre in grado di accoglierla durante i suoi soggiorni a Napoli. Ubicata nella celebre zona del Petraio, appena sopra i Quartieri Spagnoli in posizione dominante sul magnifico Golfo, la casa sprigiona “napoletaneità” da tutti i pori, restituendo non certo la grandiosità degli interni nobiliari e barocchi, quanto l’autenticità di uno spazio semplice e vissuto da generazioni, caratterizzato da una splendida vista sul mare e da dettagli semplici ma di colore come le mura spesse, i soffitti bombati e le nicchie disseminate in ogni stanza.
Da Bruxelles, dove vive, Roberta ha dato l’incarico all’architetta napoletana Valentina Solano di seguire la ristrutturazione dell’appartamento. Entrate in contatto nei mesi del primo lockdown del 2020, architetto e committente hanno sviluppato tutto l’intervento a distanza, per poi ritrovarsi fisicamente faccia a faccia solo durante l’estate, per finalizzare la scelta degli ultimi arredi.
Da Bruxelles, dove vive, Roberta ha dato l’incarico all’architetta napoletana Valentina Solano di seguire la ristrutturazione dell’appartamento. Entrate in contatto nei mesi del primo lockdown del 2020, architetto e committente hanno sviluppato tutto l’intervento a distanza, per poi ritrovarsi fisicamente faccia a faccia solo durante l’estate, per finalizzare la scelta degli ultimi arredi.
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Distribuito in maniera irregolare, con stanze comunicanti tipiche di tante abitazioni dell’architettura vernacolare napoletana, la casa si divide in una cucina d’entrata di 20 mq, a cui si affiancano il bagno e il ripostiglio, e un’area living di 40 mq al primo piano, a cui si aggiunge anche una camera da letto di seconda luce con cabina armadio.
In ragione di un budget limitato, l’intervento non ha preso in considerazione il rifacimento integrale di impianti e rivestimenti, ma ha cercato di ottimizzare la vivibilità dell’appartamento, coordinando interventi funzionali con un relooking decorativo mirato.
In ragione di un budget limitato, l’intervento non ha preso in considerazione il rifacimento integrale di impianti e rivestimenti, ma ha cercato di ottimizzare la vivibilità dell’appartamento, coordinando interventi funzionali con un relooking decorativo mirato.
La prima esigenza avanzata da Roberta era quella di conferire una maggiore salubrità alla casa. «Oltre ai problemi legati all’età, la struttura aveva problemi di umidità, visto che la casa è ubicata a ridosso di un terrapieno e l’affaccio è rivolto verso un unico lato», ci racconta Valentina Solano.
«Naturalmente per quanto riguarda la scarsa ventilazione interna non abbiamo potuto fare molto, ma abbiamo invece lavorato per ridurre l’umidità attraverso trattamenti specifici su intonaci e pitture.
In particolare, un intonaco deumidificante – il PoroMap di Mapei – è stato utilizzato in maniera pressoché integrale su pareti e soffitti del piano terra, la zona più afflitta dalla presenza dell’umidità, seguito da una apposita pittura anti umidità. Quando ho visitato la casa per la prima volta, sono rimasta incredula di fronte alle innumerevoli mattonelle che rivestivano tutte le pareti. Il proprietario precedente aveva infatti pensato di risolvere il problema dell’umidità posando piastrelle ovunque. A prima vista, sembrava in tutto e per tutto una macelleria!».
In particolare, un intonaco deumidificante – il PoroMap di Mapei – è stato utilizzato in maniera pressoché integrale su pareti e soffitti del piano terra, la zona più afflitta dalla presenza dell’umidità, seguito da una apposita pittura anti umidità. Quando ho visitato la casa per la prima volta, sono rimasta incredula di fronte alle innumerevoli mattonelle che rivestivano tutte le pareti. Il proprietario precedente aveva infatti pensato di risolvere il problema dell’umidità posando piastrelle ovunque. A prima vista, sembrava in tutto e per tutto una macelleria!».
Per rendere l’ambiente più salutare e pulito, le mattonelle della cucina sono state rimosse e mantenute soltanto fino a metà parete, eliminando le maioliche decorate che costellavano il muro opposto alla cucina. Anche l’impianto elettrico è stato rifatto, così come sono state sostituite le mattonelle rovinate e scheggiate. Sotto il piano della cucina, sono state create delle scaffalature riutilizzando le tavole di ponte del cantiere, opportunamente tagliate su misura. Ancora, sono state inserite delle piccole griglie per permettere un passaggio d’aria all’interno della muratura. Minimizzate grazie ad una pittura bianca, sono diventate praticamente invisibili.
Un’immagine del piano cucina dopo la ristrutturazione: l’altezza del rivestimento in mattonelle è stata abbassata, e gli spazi sotto il piano di cottura sono stati dotati di pratiche scaffalature.
Collegato al pian terreno da un vano scale, il primo piano si compone di una sala da pranzo e un salotto rese comunicanti dall’abbattimento di un tramezzo. Da quest’ultimo si accede ad una camera da letto di seconda luce, posizionata sul retro dell’abitazione.
Un’immagine del salotto prima dell’intervento
Ad eccezione del vecchio armadio, unico arredo preesistente lasciato nell’appartamento dai precedenti proprietari, tutti i mobili sono stati scovati tra grandi catene dell’arredamento, portali online e mercatini vintage. E sono proprio gli oggetti di seconda mano a dare un tocco di originalità all’appartamento, come il tavolino vintage con l’energetico ripiano arancione lucido, o la credenza e alcuni tavolini anni ‘50 utilizzati come piani di appoggio per libri e oggetti. Tra questi, alcuni sono stati acquistati quando, finito il confinamento, Roberta è riuscita a tornare a Napoli, dove ha incontrato Valentina per poter finalmente vedere la casa finita e definire gli ultimi pezzi da acquistare.
Nella camera, la vecchia scala a gradoni in legno è stata sostituita da una più snella scala a pioli scorrevole posizionata davanti alla cabina armadio a giorno.
Sul mezzanino, la zona letto gode di un’apertura sul salotto che facilita lo scambio d’aria. Essenziale e minimalista, lo spazio trova il proprio carattere grazie a una testiera in rattan dalle geometrie smussate prodotta da Kave Home.
Facendo di necessità virtù, Valentina Solano si è adattata con facilità alla sua esperienza della “ristrutturazione a distanza” imposta non soltanto dalla lontananza della committente, ma anche dalle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19.
Le chiediamo come abbia organizzato il suo lavoro – lei peraltro già abituata ad affidarsi all’online per la scelta dei suoi collaboratori: il fotografo che ha realizzato questi scatti, Guglielmo Verrienti, è stato scelto proprio consultando le pagine di Houzz.
Come si gestisce il rapporto di lavoro quando il cliente è impossibilitato a venire in cantiere? Esistono delle buone pratiche da rispettare? «Io ho cercato di organizzare le videochiamate in maniera molto organizzata, pianificando gli appuntamenti in anticipo modo molto ordinato tutte le volte che andavo in cantiere», ci dice.
«Oltre alle videochiamate, c’è stato uno scambio molto intenso di tantissime fotografie, mentre per email spiegavo punto per punto quello che trovavo e andava fatto».
Le chiediamo come abbia organizzato il suo lavoro – lei peraltro già abituata ad affidarsi all’online per la scelta dei suoi collaboratori: il fotografo che ha realizzato questi scatti, Guglielmo Verrienti, è stato scelto proprio consultando le pagine di Houzz.
Come si gestisce il rapporto di lavoro quando il cliente è impossibilitato a venire in cantiere? Esistono delle buone pratiche da rispettare? «Io ho cercato di organizzare le videochiamate in maniera molto organizzata, pianificando gli appuntamenti in anticipo modo molto ordinato tutte le volte che andavo in cantiere», ci dice.
«Oltre alle videochiamate, c’è stato uno scambio molto intenso di tantissime fotografie, mentre per email spiegavo punto per punto quello che trovavo e andava fatto».
È gestibile una ristrutturazione a distanza? «La prerogativa principale è che il cliente si fidi del tecnico. Per molte decisioni, Roberta ha dato per scontato che io facessi la scelta giusta: non sempre una foto o una email sono sufficienti per capire la valutazione sullo stato della casa e i possibili interventi applicabili. Sicuramente ci vuole molta fiducia».
Sei un professionista? Scopri come Houzz Pro può aiutarti a lavorare a distanza e nella comunicazione col cliente.
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Chi ci abita? Roberta, un’illustratrice napoletana che vive a Bruxelles
Dove: Napoli, quartiere del Vomero
Anno di costruzione dell’edificio: ‘500
Anno di ristrutturazione: 2020
Architetto: Valentina Solano
Superficie: 60 m² suddivisi tra 20 m² al primo piano e 40 m² al piano superiore