Un Classico Milanese Ritrova Vita con il Minimalismo Scandinavo
Un'architetta ripensa la sua casa inondandola di luce e trovando il posto giusto per i suoi mobili di tutto il mondo
Cosmopolita e traghettatrice tra culture, l’architetta Manuela Fernandez approda a Milano in un grande appartamento nel quartiere Isola. Scelti con cura e accumulati nel tempo durante i suoi spostamenti tra Sud Africa, Germania e Spagna, i suoi mobili si dimostrano fedeli compagni di vita capaci di adattarsi e riattualizzare gli stilemi preziosi dell’architettura inizio Novecento. Mentre la capacità di non cadere nella trappola dell’horror vacui permette di andare giusto all’essenziale, liberando metri quadri e lasciando fluire luce ed energie.
Disabitata da tempo, la casa aveva bisogno di essere rimaneggiata soprattutto nell’ingresso e nella zona notte, dove una precedente ristrutturazione degli anni ‘80 aveva stravolto e appesantito la successione di stanze e volumi. Grazie all’abbattimento di tramezzi inutili, come seguendo il percorso degli stucchi d’epoca, è stato possibile riavvicinarsi il più possibile alla distribuzione originaria delle stanze.
L’area del soggiorno, invece, è stata aperta ricavando un grande open space dove si è mantenuto il vecchio parquet a spina di pesce, protagonista di tutto il living.
L’area del soggiorno, invece, è stata aperta ricavando un grande open space dove si è mantenuto il vecchio parquet a spina di pesce, protagonista di tutto il living.
Hai bisogno di un professionista per il tuo progetto "ristrutturazione appartamento"?
Troviamo i professionisti più adatti a te
Troviamo i professionisti più adatti a te
Ad esclusione della cucina, progettata su misura, nessun mobile è stato comprato ad hoc per il nuovo appartamento, dove sono confluiti tutti i pezzi di arredo raccolti da Manuela nei suoi spostamenti tra il Sud Africa e la Germania. La volontà di non riempire troppo lo spazio è andata a braccetto con il desiderio di valorizzare i tanti mobili acquistati nel tempo. Tra questi, numerosi pezzi vintage, prevalentemente scandinavi con qualche aggiunta italiana, si uniscono a mobili contemporanei tedeschi e sudafricani, veri e propri compagni di strada che testimoniano tutta la sua passione della proprietaria per la ricerca di pezzi autentici, mai viziati da un esibizionismo eccessivo.
Seduta: LCM Plywood Side Chair di Charles & Ray James del 1945 per Vitra; tavolino basso: Danish Rosewood Side Table di Kristian Vedel per SøREN del 1963; consolle di Antoine Philippon & Jaqueline Lecoq, 1964-1965. Sopra la consolle, lampada di Giotto Stoppino degli anni ‘70
Nicchia naturale avvolta dalla luce, il bovindo accoglie l’angolo salotto e si presta a trasformarsi in uno spazio cocoon per chiacchiere intime o momenti di lettura e relax. Tutto giocato su toni neutri e desaturati, si accende solo grazie alla presenza delle lampade a sospensione in vetro soffiato a mano.
Nicchia naturale avvolta dalla luce, il bovindo accoglie l’angolo salotto e si presta a trasformarsi in uno spazio cocoon per chiacchiere intime o momenti di lettura e relax. Tutto giocato su toni neutri e desaturati, si accende solo grazie alla presenza delle lampade a sospensione in vetro soffiato a mano.
La cucina, su misura, è stata progettata da Manuela per concedersi un grande spazio di lavoro. In contrasto con il grande blocco nero, il pensile bianco a sospensione alleggerisce e sdrammatizza il tono scuro della base, rendendolo meno teatrale. Il piano, in travertino, accoglie oggetti funzionali del quotidiano di stretta utilità, insieme a qualche libro di cucina.
La presenza della luce nella stanza è un regalo inaspettato: stranamente, le finestre erano state murate dai precedenti proprietari. Riportarle in vita ha dato nuova vivibilità allo spazio, moltiplicando i punti luce in tutta la zona living.
Sopra la panca, alle pareti, un’opera di Barbara Colombo. L’artista milanese, grande amica di famiglia, è la prima persona che Manuela ha conosciuto a Milano e il quadro è stato dipinto espressamente per loro.
Sopra la panca, alle pareti, un’opera di Barbara Colombo. L’artista milanese, grande amica di famiglia, è la prima persona che Manuela ha conosciuto a Milano e il quadro è stato dipinto espressamente per loro.
Madia di Antoine Philippon & Jaqueline Lecoq, 1964 | 1965 Behr Moebl; lampada vintage anni ‘60-’70, letto: Stapelbett Lönneberga di Alexander Seyfried, 2006-2007
Accanto al living, lo spazio dello studio è pensato come una costola comunicante del grande open space, da aprire all’occorrenza per ampliare ancora di più lo spazio. I mobili, di provenienza quasi esclusivamente tedesca, sembrano aver trovato il loro posto nella nuova stanza in maniera quasi naturale. Tra questi anche un letto, che si presta all’occorrenza a convertire l’ambiente in stanza degli ospiti.
Accanto al living, lo spazio dello studio è pensato come una costola comunicante del grande open space, da aprire all’occorrenza per ampliare ancora di più lo spazio. I mobili, di provenienza quasi esclusivamente tedesca, sembrano aver trovato il loro posto nella nuova stanza in maniera quasi naturale. Tra questi anche un letto, che si presta all’occorrenza a convertire l’ambiente in stanza degli ospiti.
Poltroncina: Tulip ArmChair, Eero Saarinen per KNOLL, 1957
Spiccatamente minimalista, la camera da letto padronale è uno spazio libero da orpelli e che privilegia la rarefazione, prendendosi il lusso di lasciarsi investire dal bianco e dallo spazio vuoto. Nicchie preesistenti sono state sfruttate come spazi contenitori, permettendo di valorizzare ancora di più la pulizia generale dell’ambiente.
Spiccatamente minimalista, la camera da letto padronale è uno spazio libero da orpelli e che privilegia la rarefazione, prendendosi il lusso di lasciarsi investire dal bianco e dallo spazio vuoto. Nicchie preesistenti sono state sfruttate come spazi contenitori, permettendo di valorizzare ancora di più la pulizia generale dell’ambiente.
Lampada: Von light, di Lené e Johan Botha per Woltemade
Ispirata alla cultura steineriana, la camera di Kylie è un grande spazio dedicato al gioco e al riposo che predilige l’uso esclusivo di materiali naturali. Tutti gli arredi sono bassi, così da rendere accessibili gli oggetti e i giochi: anche il letto a castello, rivestito di loden austriaco, è particolarmente basso in modo da permettere almeno per una volta di poter essere rifatto senza eccessiva fatica! Ancora una volta, il mix tra linee contemporanee e misurati tratti vintage si impone, in continuità con il resto della casa.
Libreria: linea 1a paperback shelf di Irina Jurasic e Francesco Apuzzo per Linea 1; letto a castello: Amberinthesky di Thomas Maitz per Perludi; sedia Sepp di W. Sirch e C. Bitzer per Sirch; tappeto di Dani Le Roy e Laura Summs per Moonbasket, marchio sudafricano che lavora con una comunità di donne artigiane della township di Khayalitsha
Tra le due camere, un bagno comunicante non si priva del parquet e assume un tratto scultoreo grazie alle linee minimaliste del blocco vasca, magicamente inondato dalla luce che dalla finestra si insinua nella stanza.
Questa storia è stata pubblicata il 6 giugno 2020 e poi aggiornata
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Questa storia è stata pubblicata il 6 giugno 2020 e poi aggiornata
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Colpo d’occhio
Chi ci abita: la progettista Manuela Fernandez con il partner e la figlia
Dove: Milano
Progettista: Arnouva Elanández
Superficie: 140 m² suddivisi in un living, un camera-studio, due camere da letto, due bagni
Anno: inizi ‘900
Ristrutturazione: 2016
Dopo un lungo e appassionante peregrinare in giro tra il nativo Sud Africa e molte città europee tra Spagna e Germania, l’architetta Manuela Fernandez approda infine a Milano, pronta ad inaugurarvi una nuova tappa della sua vita. Alla ricerca con il marito di una soluzione abitativa di passaggio, si imbatte quasi per caso in questo classico milanese di inizio Novecento: un appartamento ubicato non lontano da Porta Garibaldi, di grande fascino, anche grazie alle finiture originali che con stucchi imponenti e pavimento in legno a spina di pesce fanno respirare un genuino fascino d’antan.