Il Design che Verrà (a Casa) dal Salone del Mobile di Milano 2022
Cosa abbiamo visto al Salone del Mobile 2022? Tantissima gente da tutto il mondo e una direzione precisa delle aziende!
Leonora Sartori
14 giugno 2022
Il Salone del Mobile, tra le più importanti fiere di arredamento e design al mondo, è tornata alla grande dopo la pausa con versioni ridotte degli ultimi due anni. L’edizione 2022 che si è svolta come sempre nella Fiera di Rho a Milano è stata sopra le aspettative degli organizzatori. Hanno partecipato 262mila visitatori tra addetti ai lavori, esperti del settore, aziende, professionisti e amanti del design, arrivati da 173 Paesi diversi (l’ultima edizione in formato normale senza restrizioni nel 2019 aveva avuto un record di 400mila persone).
Il 63% dei visitatori era di provenienza internazionale; le aziende che hanno esposto erano 2.175, di cui il 27% proveniva da altri paesi rispetto all’Italia. Quasi totalmente assenti cinesi e russi, che negli altri anni contavano oltre 40mila presenze. Grande presenza anche della stampa internazionale con oltre 3.500 i giornalisti da tutto il mondo.
Al FuoriSalone, la parte meno istituzionale che si svolge in centro città a Milano tra showroom e atelier, si sono registrate oltre 400mila presenze.
Scopri i nuovi arredi, i diversi processi di produzione e i colori scelti dalle aziende.
Il 63% dei visitatori era di provenienza internazionale; le aziende che hanno esposto erano 2.175, di cui il 27% proveniva da altri paesi rispetto all’Italia. Quasi totalmente assenti cinesi e russi, che negli altri anni contavano oltre 40mila presenze. Grande presenza anche della stampa internazionale con oltre 3.500 i giornalisti da tutto il mondo.
Al FuoriSalone, la parte meno istituzionale che si svolge in centro città a Milano tra showroom e atelier, si sono registrate oltre 400mila presenze.
Scopri i nuovi arredi, i diversi processi di produzione e i colori scelti dalle aziende.
Tappeto plastic rivers di Álvaro Catalán de Ocón per GAN
Sostenibilità
La tendenza principale? L’aspetto che tutti i marchi hanno preso in considerazione? Pur nella varietà di colori, forme e stili, su una cosa le aziende erano d’accordo. La sostenibilità. Declinata in modi diversi, dai materiali derivanti da plastica riciclata, ai nuovi stampi, dalla facilità a disassemblare gli arredi fino alla ricerca di tessuti in materiali derivati dagli scarti di lavorazione o da materiali plastici. L’attenzione varia dal processo produttivo, alla circolarità e alla facilità di smaltimento, fino alla durata e alla scelta dei materiali. Nessuna edizione aveva rivelato prima d’ora una tendenza così forte in questo senso.
1. Prodotti manifesto
Per molte aziende la sostenibilità è un nuovo must imprescindibile, altre spingono più in là facendosi portavoce di un movimento di consapevolezza globale proprio tramite i prodotti stessi, che diventano manifesti. Come Plastic River. Una serie di tappeti che mostra un paradosso: la bellezza ottenuta attraverso l’uso di materiali destinati al riciclo. I tappeti sono fatti a mano in India con fibre derivate da plastica riciclata (100% PET riciclato) e i disegni sono una mappa topografica di alcuni dei fiumi più inquinati del pianeta, dal Gange al Niger.
Sostenibilità
La tendenza principale? L’aspetto che tutti i marchi hanno preso in considerazione? Pur nella varietà di colori, forme e stili, su una cosa le aziende erano d’accordo. La sostenibilità. Declinata in modi diversi, dai materiali derivanti da plastica riciclata, ai nuovi stampi, dalla facilità a disassemblare gli arredi fino alla ricerca di tessuti in materiali derivati dagli scarti di lavorazione o da materiali plastici. L’attenzione varia dal processo produttivo, alla circolarità e alla facilità di smaltimento, fino alla durata e alla scelta dei materiali. Nessuna edizione aveva rivelato prima d’ora una tendenza così forte in questo senso.
1. Prodotti manifesto
Per molte aziende la sostenibilità è un nuovo must imprescindibile, altre spingono più in là facendosi portavoce di un movimento di consapevolezza globale proprio tramite i prodotti stessi, che diventano manifesti. Come Plastic River. Una serie di tappeti che mostra un paradosso: la bellezza ottenuta attraverso l’uso di materiali destinati al riciclo. I tappeti sono fatti a mano in India con fibre derivate da plastica riciclata (100% PET riciclato) e i disegni sono una mappa topografica di alcuni dei fiumi più inquinati del pianeta, dal Gange al Niger.
Poltrona della collezione Le Bambole, disegnata da Mario Bellini nel 1972 per B&B Italia e oggi riproposta con un nuovo approccio produttivo attento all’economia circolare
2. Circolarità
Le aziende che hanno creato un reparto ricerca e sviluppo ad hoc sono tante, da Arper che ha eliminato le colle a Cassina che con il Cassina Lab studia insieme al Politecnico di Milano un poliuretano ricavato da fonti biologiche, per migliorare l’indice di riciclabilità di tutti i prodotti. Anche B&B Italia ripropone la poltrona classica e iconica Bambole disegnata da Mario Bellini nel 1972 in una versione identica, ma dalla produzione sostenibile. Passa quindi da una circolarità del 17% del 1972 a quella attuale di oltre l’80%. Viene abbandonata quindi la struttura in acciaio annegata nel poliuretano che caratterizzava la prima versione della poltrona, per passare a una scocca in polietilene riciclato al 98% e vuota al suo interno. Quando si aggiunge il poliuretano espanso che dona la classica morbidezza della seduta, questo è ridotto del 70% rispetto alla versione classica.
Il 100% dei componenti di Le Bambole è progettato per essere facilmente disassemblabile e quindi più facilmente riciclabile e smaltibile.
2. Circolarità
Le aziende che hanno creato un reparto ricerca e sviluppo ad hoc sono tante, da Arper che ha eliminato le colle a Cassina che con il Cassina Lab studia insieme al Politecnico di Milano un poliuretano ricavato da fonti biologiche, per migliorare l’indice di riciclabilità di tutti i prodotti. Anche B&B Italia ripropone la poltrona classica e iconica Bambole disegnata da Mario Bellini nel 1972 in una versione identica, ma dalla produzione sostenibile. Passa quindi da una circolarità del 17% del 1972 a quella attuale di oltre l’80%. Viene abbandonata quindi la struttura in acciaio annegata nel poliuretano che caratterizzava la prima versione della poltrona, per passare a una scocca in polietilene riciclato al 98% e vuota al suo interno. Quando si aggiunge il poliuretano espanso che dona la classica morbidezza della seduta, questo è ridotto del 70% rispetto alla versione classica.
Il 100% dei componenti di Le Bambole è progettato per essere facilmente disassemblabile e quindi più facilmente riciclabile e smaltibile.
Le colorazioni 2022 per la riedizione della collezione Le Bambole, disegnata da Mario Bellini nel 1972 per B&B Italia e oggi riproposta con un nuovo approccio produttivo attento all’economia circolare
Sedia Bice di e-ggs per Miniforms
La sedia Bice è completamente smontabile in parti e quindi facilmente riciclabile.
La sedia Bice è completamente smontabile in parti e quindi facilmente riciclabile.
Sedia ReChair di Antonio Citterio per Kartell
3. Nuovi materiali
Dopo due anni di sperimentazione e ricerca, Kartell ha presentato ReChair, la sedia disegnata da Antonio Citterio che nasce dalle capsule riciclate di caffè espresso Illy, lo storico marchio di Trieste
“Per la prima volta dalle capsule di scarto si può realizzare un prodotto di design”, commenta Claudio Liuti, presidente di Kartell, sul sito dell’azienda.
Il materiale è composte dalle capsule non perfette e non adatte al mercato che vengono riprese da Kartell e lavorate, per diventare la base per il materiale plastico di alta qualità di questa sedia.
3. Nuovi materiali
Dopo due anni di sperimentazione e ricerca, Kartell ha presentato ReChair, la sedia disegnata da Antonio Citterio che nasce dalle capsule riciclate di caffè espresso Illy, lo storico marchio di Trieste
“Per la prima volta dalle capsule di scarto si può realizzare un prodotto di design”, commenta Claudio Liuti, presidente di Kartell, sul sito dell’azienda.
Il materiale è composte dalle capsule non perfette e non adatte al mercato che vengono riprese da Kartell e lavorate, per diventare la base per il materiale plastico di alta qualità di questa sedia.
Poltrona Reef di Michele Menescardi per Connubia
Per produrre la poltrona Reef l’azienda Connubia con il gruppo Calligaris ha ripensato all’intero processo produttivo per ridurre l’impatto ambientale; con il progetto Greenbow vuole fare in modo di rispettare l’agenda ambientale ONU 2030. Le scelte sono legate a un rivestimento in materiale derivante dal riciclo, una struttura più facilmente divisibile rispetto ad altri prodotti simili e che quindi si può inserire nei processi di riciclo.
Per produrre la poltrona Reef l’azienda Connubia con il gruppo Calligaris ha ripensato all’intero processo produttivo per ridurre l’impatto ambientale; con il progetto Greenbow vuole fare in modo di rispettare l’agenda ambientale ONU 2030. Le scelte sono legate a un rivestimento in materiale derivante dal riciclo, una struttura più facilmente divisibile rispetto ad altri prodotti simili e che quindi si può inserire nei processi di riciclo.
Tappeto Re-rug di Nani Marquina per Nanimarquina
Anche gli scarti di produzione sono in mostra: in fiera lo stand del brand Nanimarquina è pieno di lana accatastata e fili per dare l’idea di quanti scarti nascono dalla lavorazione di un tappeto. Il Nuovo Re-rug nasce proprio dagli scarti e deve a questo la particolare colorazione.
Anche gli scarti di produzione sono in mostra: in fiera lo stand del brand Nanimarquina è pieno di lana accatastata e fili per dare l’idea di quanti scarti nascono dalla lavorazione di un tappeto. Il Nuovo Re-rug nasce proprio dagli scarti e deve a questo la particolare colorazione.
Air, walk in closet, guardaroba aperto di Lago
Librerie e guardaroba sempre più leggeri
Un inno alla leggerezza e alla trasparenza. Librerie e guardaroba diventano supporti flessibili e personalizzabili. Sia quando si parla di librerie che quando arriviamo ai guardaroba, la tendenza è di averli aperti e sempre più minimal. Sorprende come molti brand diversi abbiano optato per guardaroba aperti e a vista, in alcuni casi chiusi solo da pareti scorrevoli di vetro. Come nella cabina armadio di Lago in foto: aperta e con un effetto di leggerezza grazie ai supporti in vetro o bronzo. Le ante hanno profili in vetro colorato che danno un aspetto architettonico. L’idea di base è quella di uno strumento flessibile che può funzionare come cabina armadio, come diivisorio tra stanze ma anche come mobile contenitore.
Librerie e guardaroba sempre più leggeri
Un inno alla leggerezza e alla trasparenza. Librerie e guardaroba diventano supporti flessibili e personalizzabili. Sia quando si parla di librerie che quando arriviamo ai guardaroba, la tendenza è di averli aperti e sempre più minimal. Sorprende come molti brand diversi abbiano optato per guardaroba aperti e a vista, in alcuni casi chiusi solo da pareti scorrevoli di vetro. Come nella cabina armadio di Lago in foto: aperta e con un effetto di leggerezza grazie ai supporti in vetro o bronzo. Le ante hanno profili in vetro colorato che danno un aspetto architettonico. L’idea di base è quella di uno strumento flessibile che può funzionare come cabina armadio, come diivisorio tra stanze ma anche come mobile contenitore.
Libreria Pentragram di Lago
Librerie sempre più essenziali che si fondono con la parete, con una schiena su cui si inseriscono le mensole in modo super flessibile e personalizzabile.
Librerie sempre più essenziali che si fondono con la parete, con una schiena su cui si inseriscono le mensole in modo super flessibile e personalizzabile.
Installazione The True Evolution Experience! per celebrare 100+10 anni di Poltrona Frau nel flagship store di via Manzoni a Milano. L’installazione è progettata dall’interior designer Greta Rosset e dal videomaker Mario Greco
Specchio specchio
Molte aziende hanno giocato su un elemento d’arredo per qualche anno poco considerato e oggi declinato in modi diversi. Li abbiamo visti che si aprono e chiudono, con forme fluide, ironici, con vetri di diversi colori, e anche in formati anche XXL.
Specchio specchio
Molte aziende hanno giocato su un elemento d’arredo per qualche anno poco considerato e oggi declinato in modi diversi. Li abbiamo visti che si aprono e chiudono, con forme fluide, ironici, con vetri di diversi colori, e anche in formati anche XXL.
Specchio Glass di Lago
Lo specchio Glass ha una cornice in vetro con lavorazione a 45 gradi e una luce integrata. Lo specchio diventa un elemento di arredo.
Lo specchio Glass ha una cornice in vetro con lavorazione a 45 gradi e una luce integrata. Lo specchio diventa un elemento di arredo.
Tavolino Planck di Piero Lissoni per B&B Italia
Il vetro è un materiale molto usato, non solo come specchio, ma anche nelle cucine di Lago nella versione X Glass che nasconde un pannello colorato che rende il vetro simile a pelle, marmo o altri decori.
Questi tavolini in vetro di B&B Italia, con piano semitrasparente, hanno un tocco in più: diventano anche sorgenti luminose giocando con la multifunzionalità.
Il vetro è un materiale molto usato, non solo come specchio, ma anche nelle cucine di Lago nella versione X Glass che nasconde un pannello colorato che rende il vetro simile a pelle, marmo o altri decori.
Questi tavolini in vetro di B&B Italia, con piano semitrasparente, hanno un tocco in più: diventano anche sorgenti luminose giocando con la multifunzionalità.
Sedute Reva Twist di Patrick Jouin per Pedrali. Art direction di Studio FM, foto di Andrea Garuti
Colori
Dal latte e menta, al ruggine, dalla gamma degli arancioni e tutti i colori che vanno dalla terra alla gamma della terracotta fino al beige e al mattone. Tocchi singoli di verde in divani e poltrone, ma anche un ritorno dei divani bianchi in tessuti morbidissimi.
Colori
Dal latte e menta, al ruggine, dalla gamma degli arancioni e tutti i colori che vanno dalla terra alla gamma della terracotta fino al beige e al mattone. Tocchi singoli di verde in divani e poltrone, ma anche un ritorno dei divani bianchi in tessuti morbidissimi.
Seduta Juno di James Irvine per Arper. Foto di AlgaStudio
Dieci anni dopo la prima edizione di Irvine per Arper, questa sedia leggera viene riproposta anche in nuovi colori che si ispirano a palette naturali e con una produzione rinnovata e un materiale sostenibile fatto al 70% in plastica riciclata.
Dieci anni dopo la prima edizione di Irvine per Arper, questa sedia leggera viene riproposta anche in nuovi colori che si ispirano a palette naturali e con una produzione rinnovata e un materiale sostenibile fatto al 70% in plastica riciclata.
Panca per esterni HiRay di Ludovica+Roberto Palomba per Kartell
Panca per esterni in metallo nata con la tecnica del filo saldato. I cuscini sono realizzati utilizzando materiale riciclato da bottigliette e PET. I colori della collezione sono mattone, verde, beige, nero.
Panca per esterni in metallo nata con la tecnica del filo saldato. I cuscini sono realizzati utilizzando materiale riciclato da bottigliette e PET. I colori della collezione sono mattone, verde, beige, nero.
Tavolo Plauto di Paolo Cappello e Simone Sabatti per Miniforms
Ode al legno
Monomaterico: ecco il segreto di una tendenza che ha conquistato diversi oggetti. Dai tavoli alle sedie, è stato l’anno del total legno, come in questo tavolo in cui il legno appare in forma piana, curva e appuntita.
Ode al legno
Monomaterico: ecco il segreto di una tendenza che ha conquistato diversi oggetti. Dai tavoli alle sedie, è stato l’anno del total legno, come in questo tavolo in cui il legno appare in forma piana, curva e appuntita.
Kagikakko, mini strumenti in legno per tenere in ordine il tavolo selezionati da Bud-brand
Il piacere del legno anche in oggetti piccoli, che diventano subito iconici e con forte richiamo ad altre culture. Puntano a diventare totem e nuovi evergreen.
Il piacere del legno anche in oggetti piccoli, che diventano subito iconici e con forte richiamo ad altre culture. Puntano a diventare totem e nuovi evergreen.
Sistema di tavolo per esterni Amai di Extremis
Outdoor revolution
Gli esterni sono diventati a tutti gli effetti la stanza in più di casa e vanno pensati con un occhio da interior (ops, exterior) designer. Si tratti di giardino, ma anche un balcone: entrambi diventano uno spazio che non va lasciato intoccato, ma un valido strumento per attività che non si possono attuare in casa. Tra tutte? Relax e divertimento. I nuovi esterni diventano multifunzione, grazie ad arredi come i tavoli dotati di tutti i comfort – compresa una luce integrata – o in grado di trasformarsi per diventare la base per una cucina da esterni.
Outdoor revolution
Gli esterni sono diventati a tutti gli effetti la stanza in più di casa e vanno pensati con un occhio da interior (ops, exterior) designer. Si tratti di giardino, ma anche un balcone: entrambi diventano uno spazio che non va lasciato intoccato, ma un valido strumento per attività che non si possono attuare in casa. Tra tutte? Relax e divertimento. I nuovi esterni diventano multifunzione, grazie ad arredi come i tavoli dotati di tutti i comfort – compresa una luce integrata – o in grado di trasformarsi per diventare la base per una cucina da esterni.
Poltrona day bed Gea di Emanuele Magini per Campeggi
Privacy, per favore! Sto riposando. Un po’ poltrona, un po’ letto, un po’ scultura, un po’ gioco. Alla base la ricerca di privacy anche in outdoor: Magini ha realizzato uno spazio architettonico morbido, protetto, cocoon avvolgente a forma di tronco di cono in lycra colorata e base in metallo.
Privacy, per favore! Sto riposando. Un po’ poltrona, un po’ letto, un po’ scultura, un po’ gioco. Alla base la ricerca di privacy anche in outdoor: Magini ha realizzato uno spazio architettonico morbido, protetto, cocoon avvolgente a forma di tronco di cono in lycra colorata e base in metallo.
Base kitchen di Kettal Studio
Una cucina modulare con struttura in alluminio e mobili in pietra. Facile da pulire per l’assenza di angoli sulle superfici. Oltre ai fuochi può avere anche un barbecue.
Una cucina modulare con struttura in alluminio e mobili in pietra. Facile da pulire per l’assenza di angoli sulle superfici. Oltre ai fuochi può avere anche un barbecue.
Seduta per esterni IBZ di Jose Antonio Gandia-Blasco Canales
Ciao divani, come siete cambiati!
1. Si punta sul tatto!
Moltissimi divani puntano su materiali di grande morbidezza anche solo al tatto, con rivestimenti che al tocco danno un effetto pecora o nuvola. Come in questo divano per esterni di Gandia Blasco ispirato ai colori di Ibiza.
Ciao divani, come siete cambiati!
1. Si punta sul tatto!
Moltissimi divani puntano su materiali di grande morbidezza anche solo al tatto, con rivestimenti che al tocco danno un effetto pecora o nuvola. Come in questo divano per esterni di Gandia Blasco ispirato ai colori di Ibiza.
Divano ZA:ZA, di Zaven per Zanotta
2. Il divano non ha più forma
Sostenibilità e ricerca di una forma morbida e meno strutturata. Grande attenzione per arrivare a questo risultato in foto di Zanotta, ai cicli di produzione e di riciclo, per offrire un prodotto comodo e consapevole.
“ZA:ZA è un lavoro di sintesi e decostruzione, dove gli elementi canonici che compongono il divano sono stati esaminati singolarmente, scomposti, ridotti all’essenziale”, spiegano Enrica Cavarzan e Marco Zavagno, i designer del duo Studio Zaven.
La struttura è un telaio in tubolare d’acciaio cilindrico. Questo scheletro metallico regge gli elementi imbottiti con delle cinghie in poliestere e bottoni automatici. Braccioli, schienale e seduta vengono infilati come un abito e ricoprono quasi completamente il telaio. L’imbottitura è realizzata con una fodera interna inamovibile di poliestere rigenerato e rigenerabile. Non sono utilizzati collanti per l’assemblaggio.
2. Il divano non ha più forma
Sostenibilità e ricerca di una forma morbida e meno strutturata. Grande attenzione per arrivare a questo risultato in foto di Zanotta, ai cicli di produzione e di riciclo, per offrire un prodotto comodo e consapevole.
“ZA:ZA è un lavoro di sintesi e decostruzione, dove gli elementi canonici che compongono il divano sono stati esaminati singolarmente, scomposti, ridotti all’essenziale”, spiegano Enrica Cavarzan e Marco Zavagno, i designer del duo Studio Zaven.
La struttura è un telaio in tubolare d’acciaio cilindrico. Questo scheletro metallico regge gli elementi imbottiti con delle cinghie in poliestere e bottoni automatici. Braccioli, schienale e seduta vengono infilati come un abito e ricoprono quasi completamente il telaio. L’imbottitura è realizzata con una fodera interna inamovibile di poliestere rigenerato e rigenerabile. Non sono utilizzati collanti per l’assemblaggio.
Prototipo di divano Somewhere di Wieki Somers per Moroso. La base è in materiale riciclato. la parte morbida si può avvolgere in stile futon. Foto di Alessandro Paderni
I divani diventano soft corner, forme morbide componibili e poco strutturate, con un nuovo imperante stile rilassato e informale.
I divani diventano soft corner, forme morbide componibili e poco strutturate, con un nuovo imperante stile rilassato e informale.
Divani e pouf Pebble Rubble di Front per Moroso evoluzione della serie Design by Nature del 2021. Foto di Alessandro Paderni
I divani del duo Front per Moroso indagano forme che rendono la casa un luogo naturale. I divani, a seconda del colore, possono ricordare grandi sassi di fiume, dolci colline verde o blocchi di muschio nel bosco.
I divani del duo Front per Moroso indagano forme che rendono la casa un luogo naturale. I divani, a seconda del colore, possono ricordare grandi sassi di fiume, dolci colline verde o blocchi di muschio nel bosco.
Divano Soriana in indaco blu jeans di Afra e Tobia Scarpa per Cassina
Anche qui una scocca in metallo permette l’avvolgimento della parte morbida. L’effetto è quello di una nuvola.
Anche qui una scocca in metallo permette l’avvolgimento della parte morbida. L’effetto è quello di una nuvola.
Tappetto Graffiti di Charlotte Perriand per Cassina
Mix di culture: alla ricerca di nuovi totem evergreen
I brand vanno alla ricerca di ispirazioni e sempre più spesso amano le combinazioni o gli spunti da altre culture. Il risultato sono oggetti che possono diventare nuovi arredi evergreen e icone del design. Come qui nella foto, il tappeto che Perriand ha disegnato pensando a un disegno visto in un ristorante in Giappone. È realizzato a mano in lana himalayana.
Mix di culture: alla ricerca di nuovi totem evergreen
I brand vanno alla ricerca di ispirazioni e sempre più spesso amano le combinazioni o gli spunti da altre culture. Il risultato sono oggetti che possono diventare nuovi arredi evergreen e icone del design. Come qui nella foto, il tappeto che Perriand ha disegnato pensando a un disegno visto in un ristorante in Giappone. È realizzato a mano in lana himalayana.
Vasi Sestiere di Patricia Urquiola per Cassina
Boccia in vetro soffiato circondata da cordoni (dette anche morise) della tradizione di Murano (isola di Venezia), applicate a mano sull’esterno del vaso. Ogni vaso così diventa un pezzo unico, ma anche un omaggio a un artigianalità tipica e antica della Laguna di Venezia.
Boccia in vetro soffiato circondata da cordoni (dette anche morise) della tradizione di Murano (isola di Venezia), applicate a mano sull’esterno del vaso. Ogni vaso così diventa un pezzo unico, ma anche un omaggio a un artigianalità tipica e antica della Laguna di Venezia.
Tappeto Goz Tsuchi di Kengo Kuma per Gan
Nel primo tappeto disegnato dall’architetto Kuma, troviamo un mix tra lana e teak. Un tappeto-stuoia fatto a mano, che sceglie due materiali diversi. Aste in legno di teak circolari, semicircolari o quadrate e una struttura di lana vergine non tinta.
Nel primo tappeto disegnato dall’architetto Kuma, troviamo un mix tra lana e teak. Un tappeto-stuoia fatto a mano, che sceglie due materiali diversi. Aste in legno di teak circolari, semicircolari o quadrate e una struttura di lana vergine non tinta.
Sgabello della serie di divani e panche Klismos di Antonio Citterio per Knoll
Richiamo all’antica Grecia, (Klismos significa appunto ‘sedia’ in greco antico), ma anche un omaggio alla sedia disegnata da Robsjohn-Gibbings negli anni ’30, remake moderno di una seduta ellenica. I componenti sono in legno e corda.
Richiamo all’antica Grecia, (Klismos significa appunto ‘sedia’ in greco antico), ma anche un omaggio alla sedia disegnata da Robsjohn-Gibbings negli anni ’30, remake moderno di una seduta ellenica. I componenti sono in legno e corda.
Riedizione in due colori del tavolo Tobi-Ishi di Edward Barber e Jay Osgerby per B&B Italia
“Il tavolo Tobi-Ishi è un monumento”, dicono i due designer nella presentazione stampa del prodotto. Disegnato dieci anni fa, torna in una versione iconica in due marmi di colore diverso, bianco e nero, che si ispira agli edifici premedievali e medievali italiani, di cui si trova esempio nella cattedrale accanto alla Torre di Pisa.
Cosa ti è piaciuto e cosa vorresti avere in casa tua?
Scrivi la tua impressione qui sotto nei Commenti
“Il tavolo Tobi-Ishi è un monumento”, dicono i due designer nella presentazione stampa del prodotto. Disegnato dieci anni fa, torna in una versione iconica in due marmi di colore diverso, bianco e nero, che si ispira agli edifici premedievali e medievali italiani, di cui si trova esempio nella cattedrale accanto alla Torre di Pisa.
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Articolo interessante e ben illustrato. In quanto alle proposte presentate al Salone di Milano, non mi sembra di vedere grandi novità nel design ma variazioni sul tema (stile vintage anni Settanta, suggestioni zen, etnico....). Da profana del settore osservo cose già viste, solo ripensate e riproposte nell'ottica della sostenibilità (che comunque non è poco!). Il mio punto di vista.