Se il Blu Puffo Fosse il Colore del Momento? (Film in Arrivo)
Sull’onda del nuovo cartoon I puffi - Viaggio nella foresta, suggestioni per far regnare incontrastato il blu in casa
“Noi puffi siam così”: alzi la mano chi non ha almeno un fremito quando ascolta il ritornello di questa canzone di ogni infanzia targata anni Ottanta, sigla di un cartone animato che ha segnato l’immaginario popolare, sdoganando il blu e trasformandolo in una piccola ossessione per bambini e non solo… altri piccoli tormentoni dell’infanzia: le collezioni di piccoli ometti di plastica e il gelato al puffo!
A oltre cinquant’anni dal loro lancio nell’etere, il mondo dei puffi continua a raccontare storie avvincenti, incantando nuove generazioni di bambini e adulti. Conquistati anche noi dalla magia del blu e delle sue sfumature, li abbiamo voluti celebrare così, con un moodboard pieno di suggestioni per ripensare la nostra casa all’ombra di Grande Puffo, Puffetta, Quattrocchi e, perché no?, anche l’odioso Gargamella.
A oltre cinquant’anni dal loro lancio nell’etere, il mondo dei puffi continua a raccontare storie avvincenti, incantando nuove generazioni di bambini e adulti. Conquistati anche noi dalla magia del blu e delle sue sfumature, li abbiamo voluti celebrare così, con un moodboard pieno di suggestioni per ripensare la nostra casa all’ombra di Grande Puffo, Puffetta, Quattrocchi e, perché no?, anche l’odioso Gargamella.
Il villaggio dei puffi
Puffi inaspettati. Vista l’immagine avete pensato a un piccolo villaggio dei puffi divenuto realtà? Beh, non siamo di fronte a una casa-fungo, eppure la semplicità idealtipica della facciata ci convince che si possa trattare di un piccolo villaggio. Almeno nella simulazione: si tratta infatti del cosiddetto Didden Village, una residenza privata a Rotterdam progettata dal grande studio di architettura olandese MVRDV. Che con questo progetto, completato nel 2006 e ormai entrato negli annali, dimostra che osare con un inedito blu per una facciata è una strada possibile e sicuramente avvincente.
Puffi inaspettati. Vista l’immagine avete pensato a un piccolo villaggio dei puffi divenuto realtà? Beh, non siamo di fronte a una casa-fungo, eppure la semplicità idealtipica della facciata ci convince che si possa trattare di un piccolo villaggio. Almeno nella simulazione: si tratta infatti del cosiddetto Didden Village, una residenza privata a Rotterdam progettata dal grande studio di architettura olandese MVRDV. Che con questo progetto, completato nel 2006 e ormai entrato negli annali, dimostra che osare con un inedito blu per una facciata è una strada possibile e sicuramente avvincente.
Muri in chiave pop
Quale che sia esattamente la punta di blu che caratterizza l’universo dei nostri amici puffi, le prime superfici della casa dove ripensare turchese, azzurro e simili sono sicuramente le pareti. Non dobbiamo temere che una pennellata di blu connoti il nostro spazio con una nota di tristezza: al contrario, blu saturi e non troppo scuri sapranno rilanciare con allegria la personalità della stanza, soprattutto se sapremo associarla ad altri oggetti coloratissimi, come un verde smeraldo o un fucsia brillante.
Quale che sia esattamente la punta di blu che caratterizza l’universo dei nostri amici puffi, le prime superfici della casa dove ripensare turchese, azzurro e simili sono sicuramente le pareti. Non dobbiamo temere che una pennellata di blu connoti il nostro spazio con una nota di tristezza: al contrario, blu saturi e non troppo scuri sapranno rilanciare con allegria la personalità della stanza, soprattutto se sapremo associarla ad altri oggetti coloratissimi, come un verde smeraldo o un fucsia brillante.
Per un blu puffo più adulto, calmo e introspettivo, meglio pensare a tonalità vicine al blu ceruleo e al blu acciaio, da associare ai toni del tortora, del ghiaccio e del grigio per un risultato elegante.
Il gioco degli strati di blu non si limita soltanto a qualche mano di vernice su una parete. La soluzione “a doppio tratto” sperimentata per questa zona living ci convince pienamente: due diverse tonalità, l’una più chiara, l’altra più scura, si completano a vicenda, dimostrando come note di colore provenienti da una stessa scala cromatica possano rivelarsi efficacemente complementari.
E se color puffo fossero le scale?
Prendiamo un’accesa variante del color puffo e dipingiamo le scale. L’effetto? Sarà capace di riscattare anche i materiali e le soluzioni più semplici. Donando vitalità e ispirando coraggio per interventi più decisi, che si estendono magari ben oltre la superficie delle scale.
Prendiamo un’accesa variante del color puffo e dipingiamo le scale. L’effetto? Sarà capace di riscattare anche i materiali e le soluzioni più semplici. Donando vitalità e ispirando coraggio per interventi più decisi, che si estendono magari ben oltre la superficie delle scale.
Una sola nota
Blu, blu, blu… a me gli occhi. A volte basta un unico tocco di colore per sedurre, smuovere le acque e caratterizzare una stanza altrimenti un po’ anonima. Quale variazione di blu scegliere? Sicuramente il blu Klein e il blu elettrico sono oggi di gran moda. E ne capiamo la ragione: in una stanza orientata a una palette neutra, non marcata da colori accesi, questo colore freddo si trasforma nel vero pezzo forte capace di accendere lo spazio catalizzando tutti gli sguardi. “Puffoso”… lo avrebbero chiamato i puffi!
Blu, blu, blu… a me gli occhi. A volte basta un unico tocco di colore per sedurre, smuovere le acque e caratterizzare una stanza altrimenti un po’ anonima. Quale variazione di blu scegliere? Sicuramente il blu Klein e il blu elettrico sono oggi di gran moda. E ne capiamo la ragione: in una stanza orientata a una palette neutra, non marcata da colori accesi, questo colore freddo si trasforma nel vero pezzo forte capace di accendere lo spazio catalizzando tutti gli sguardi. “Puffoso”… lo avrebbero chiamato i puffi!
Effetto gomma nella camera dei ragazzi
Il mondo dei puffi non è solo dominato dalle tinte blu, ma si distingue anche per un inevitabile tocco pop fatto di gomma e plastica. Cosa c’è di meglio, allora, di un piccolo inserto color puffo in materia vinilica a cui associare una lampada e un tappeto in tinta per conquistare la cameretta dei ragazzi? Bello anche lo spessore dei punti in rilievo, che accrescono la presenza e la matericità di questo piccolo spiraglio di cielo.
Il mondo dei puffi non è solo dominato dalle tinte blu, ma si distingue anche per un inevitabile tocco pop fatto di gomma e plastica. Cosa c’è di meglio, allora, di un piccolo inserto color puffo in materia vinilica a cui associare una lampada e un tappeto in tinta per conquistare la cameretta dei ragazzi? Bello anche lo spessore dei punti in rilievo, che accrescono la presenza e la matericità di questo piccolo spiraglio di cielo.
Giochi in blu
Blu, certo, ma anche spensieratezza: per enfatizzare la libertà di espressione che ogni infanzia merita, il blu puffo si associa in questa stanza a uno spazio aperto al gioco, anticonvenzionale, buffo e speciale. Insomma, per chi è alto “tre mele e poco più” ma non può ancora vivere in un bosco incantato, forse una zona giochi sopra le righe può rivelarsi il giusto, abbordabile compromesso.
Cosa ne pensi? Avevi mai pensato di prendere ispirazione dal magico mondo dei puffi per arredare casa?
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Blu, certo, ma anche spensieratezza: per enfatizzare la libertà di espressione che ogni infanzia merita, il blu puffo si associa in questa stanza a uno spazio aperto al gioco, anticonvenzionale, buffo e speciale. Insomma, per chi è alto “tre mele e poco più” ma non può ancora vivere in un bosco incantato, forse una zona giochi sopra le righe può rivelarsi il giusto, abbordabile compromesso.
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Ma quando nascono i nostri amici puffi e quando diventano famosi su scala internazionale? Comparsi per la prima volta in Belgio nel 1958 ne Le Journal de Spirou come personaggi secondari della storia John e Solfamì dei disegnatori Peyo e Yvan Delporte, si affermano ben presto come racconto a fumetti indipendente, Les Schtroumpfs, sempre a firma di Peyo.
Saranno però gli americani a conferire a questa storia una grandissima popolarità: negli anni Ottanta la casa di produzione statunitense Hanna & Barbera acquisisce i diritti e i puffi verranno pubblicati su molti giornali internazionali in tutto il mondo. Tuttavia, sono forse le trasposizioni cinematografiche e televisive ad avere costruito la loro popolarità planetaria: se la primissima serie era stata curata da Peyo nel 1959, il primo cartone – Il flauto a sei puffi – arriva nel 1976. È con gli anni Ottanta però che la serie della NBC sbarca in Tv, sempre sotto l’impulso di Hanna & Barbera, arrivando in Italia nel 1982 sulle reti Finivest.
Recente, invece, lo sviluppo dei film in 3D, usciti a partire dal 2011 e realizzati in tecnica mista, tra animazione digitale e attori in carne e ossa.