Prima e Dopo: Il Design Italiano Trova Casa a Londra
Un tipico appartamento in edificio vittoriano si trasforma per accogliere una giovane coppia italiana che ama il design
Roberta del Vaglio
28 luglio 2017
Houzz Italia Contributor e giornalista specializzata in interior design. Mi piacciono le case, quelle vere, in cui l'estetica è affidata alla vita vissuta. Sono sempre a caccia di soluzioni inaspettate e di designer innovativi: i creativi nascondono sempre storie interessanti e il mio lavoro - la mia passione - è raccontarle.
Houzz Italia Contributor e giornalista specializzata in interior design. Mi piacciono... Altro
South Kensington è una delle zone più amate e ambite dagli italiani che si trasferiscono a Londra e avere la possibilità di ristrutturare un appartamento qui, in un tipico edificio vittoriano, è un’opportunità interessante sia per i nuovi proprietari che per gli architetti, italiani, che li hanno seguiti in questo progetto. L’obiettivo? Adattare il contesto abitativo alla vita di una giovane famiglia italiana, inserendo caratteristiche per noi indispensabili – dalla fluidità dello spazio al bidet – e allo stesso tempo conservando e valorizzando elementi originari. Gli arredi sono invece un tributo totale al Made in Italy, dettaglio che conferisce bellezza e prestigio.
Fotografie di Danilo Capasso
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di italiani poco più che trentenni con un bebè
Dove: Londra, nella zona di South Kensington
Anno di ristrutturazione: 2014
Architetti: Bruna Vendemmia e Laura Falcone di Duediquattro
Superficie: circa 70 m² con due camere da letto e due bagni
Costo: circa 115.000 euro
Il particolare interessante: l’appartamento si trova al terzo piano di un edificio vittoriano ed è stato ristrutturato all’insegna del design e della manodopera italiani. Per operare, lo studio di architettura si è iscritto a un albo destinato ai professionisti stranieri che lavorano provvisoriamente nel Regno Unito.
Divano: Toot di Piero Lissoni per Cassina
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di italiani poco più che trentenni con un bebè
Dove: Londra, nella zona di South Kensington
Anno di ristrutturazione: 2014
Architetti: Bruna Vendemmia e Laura Falcone di Duediquattro
Superficie: circa 70 m² con due camere da letto e due bagni
Costo: circa 115.000 euro
Il particolare interessante: l’appartamento si trova al terzo piano di un edificio vittoriano ed è stato ristrutturato all’insegna del design e della manodopera italiani. Per operare, lo studio di architettura si è iscritto a un albo destinato ai professionisti stranieri che lavorano provvisoriamente nel Regno Unito.
Divano: Toot di Piero Lissoni per Cassina
È un tributo schietto e sincero al Made in Italy, questa casa in cui vive una coppia di italiani (lui di Napoli, lei di Bari) che lavora a Londra nella finanza. La sfida a cui gli architetti si sono prestati con ingegno era adattare l’appartamento spiccatamente inglese al loro gusto e alle loro esigenze, conservando l’identità vittoriana del contesto e inserendovi elementi di design italiano di prestigio.
Poltrona: Tre pezzi di Franco Albini per Cassina; lampada: Birdie di Ludovica e Roberto Palomba per Foscarini
Poltrona: Tre pezzi di Franco Albini per Cassina; lampada: Birdie di Ludovica e Roberto Palomba per Foscarini
Il primo imperativo era dare più respiro e fluidità alla casa, in cui dominava il senso di separazione netta tra gli ambienti: si è intervenuti sul corridoio eliminando uno spigolo che incombeva sull’ingresso, e si è scambiata la posizione di cucina e seconda camera da letto.
«Volevamo creare uno spazio fluido in cui galleggiassero due “scatole”: quella della cucina con il secondo bagno e quella della zona notte», spiega l’architetto Bruna Vendemmia.
«Volevamo creare uno spazio fluido in cui galleggiassero due “scatole”: quella della cucina con il secondo bagno e quella della zona notte», spiega l’architetto Bruna Vendemmia.
In questo modo l’area cucina/living ne ha guadagnato in luminosità e continuità: «lungo la parete che li unisce si susseguono tre ampie finestre esposte a sud, una miniera di luce che abbiamo voluto potenziare».
Tra gli elementi originari conservati nella ristrutturazione ci sono le modanature e le porte, tutte restaurate e rese scorrevoli. È il caso della cucina: la porta scorre esternamente diventando pretesto decorativo e mettendo in risalto il parato disegnato da Fornasetti. Proprio la carta da parati, insieme ai battiscopa alti, è un altro elemento mutuato dalla tradizione anglosassone.
Tra gli elementi originari conservati nella ristrutturazione ci sono le modanature e le porte, tutte restaurate e rese scorrevoli. È il caso della cucina: la porta scorre esternamente diventando pretesto decorativo e mettendo in risalto il parato disegnato da Fornasetti. Proprio la carta da parati, insieme ai battiscopa alti, è un altro elemento mutuato dalla tradizione anglosassone.
La cucina (arredi e cristallo paraschizzi) è una prova eccelsa di manodopera italiana: progettata dagli architetti su misura è stata realizzata da maestranze napoletane e in seguito trasportata e montata sul luogo. L’angolo colazione, inondato di luce, è un’usanza inglese adottata di buon grado dai proprietari.
Luce a parete: Brass di Anglepoise
Luce a parete: Brass di Anglepoise
PRIMA. La moquette originaria è stata rimossa e sostituita con parquet a doghe in rovere prefinito, acquistato sul posto.
Anche la libreria è su misura e Made in Italy e alterna mensole e contenitori. Gli elementi in basso sono allo stesso tempo sgabelli, tavolini e contenitori e rispondono all’esigenza di versatilità e dinamicità dovuta allo spazio ridotto.
PRIMA. La trasformazione del bagno è stata radicale: cabina doccia al posto della vasca, pavimento in ceramica al posto della moquette, miscelatori al posto di rubinetti separati e inserimento del bidet.
Arrivano dall’Italia anche rivestimenti e arredi di questo ambiente, dove l’istallazione dello scarico ha comportato l’innalzamento di un tramezzo che ha consentito di ricavare delle pratiche nicchie nel box doccia a pavimento.
Lavabo e sanitari: Ceramica Flaminia; pavimento: Lea Ceramiche; scaldasalviette: Antrax
Lavabo e sanitari: Ceramica Flaminia; pavimento: Lea Ceramiche; scaldasalviette: Antrax
PRIMA. I punti di forza della casa, le grandi finestre e l’esposizione, sono stati valorizzati con la scelta di colori chiari e un’attenta collocazione degli arredi.
Mobili e luci sono tutti di note aziende italiane, fatta eccezione per il tavolo da pranzo e la piccola consolle del salotto: pezzi d’epoca di famiglia fatti arrivare dall’Italia.
Lampade a sospensione: Globo di luce di Roberto Menghi per FontanaArte; sedie: Hal di Jasper Morrison per Vitra
Lampade a sospensione: Globo di luce di Roberto Menghi per FontanaArte; sedie: Hal di Jasper Morrison per Vitra
PRIMA. In tutta la casa, al posto del parato è stata applicata una vernice molto chiara, per distribuire luminosità e ampiezza.
Nelle camere da letto lo spazio è ottimizzato al massimo, le tende oscuranti assicurano il buio per il sonno e gli armadi sono su misura e a tutta altezza.
PRIMA. Il Building Control, l’autorità che supervisiona gli interventi di ristrutturazione nel Regno Unito, ha chiesto che fosse istallata una trave per ridistribuire il peso, a seguito del “taglio” dello spigolo della parete nell’ingresso.
Un altro adempimento importante è stata l’istallazione di una porta frangifuoco tra il salotto e il resto della casa, obbligatoria per isolare la cucina in caso di incendio. La porta scorre all’interno della cappottiera e il binario è integrato e rivestito di parato per renderlo quasi invisibile.
Anche le vernici utilizzate sono inglesi. La casa ha una piccola appendice in un livello inferiore che conduce al bagno principale e al guardaroba: per dare un senso decorativo a questo dettaglio, gli architetti hanno semplicemente dipinto con un grigio scuro il tratto della parete al di sopra della porta.
Trovate discrete ma furbe, come questa, contribuiscono a rendere lo spazio più amichevole. Lo stile italiano, entrato in punta dei piedi in questa casa, finisce per valorizzarne le origini e il disegno strutturale, introducendo, allo stesso tempo, il senso nostrano dell’accoglienza.
Nella nostra rubrica Prima e Dopo proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto della ristrutturazione sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Trovate discrete ma furbe, come questa, contribuiscono a rendere lo spazio più amichevole. Lo stile italiano, entrato in punta dei piedi in questa casa, finisce per valorizzarne le origini e il disegno strutturale, introducendo, allo stesso tempo, il senso nostrano dell’accoglienza.
Nella nostra rubrica Prima e Dopo proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto della ristrutturazione sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
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l camino è rimasto dov'era...è stato solo "reinterpretato", sistemandoci sopra il tv...
Sarò strana io, ma non avrei mai e poi mai tolto un elemento del genere.
Avrei trovato il modo di integrarlo nell' arredo.
Comunque...de gustibus!