Prima e Dopo: Guarda Come Sono Diventate 6 Mansarde Buie
Dalla ristrutturazione ecosostenibile a quella salvaspazio: 6 mansarde cambiano volto grazie a 6 approcci diversi
Da Torino a Madrid, passando per Roma: abbiamo individuato 6 progetti di ristrutturazione di 6 mansarde ricchi di spunti. Alcune di esse avevano bisogno di un semplice restyling, altre di un intervento più profondo, alcune sono vere e proprie abitazioni, altre semplici pied-à-terre. Proprio la diversità delle esigenze dei committenti e la varietà di approcci degli architetti rende queste ristrutturazioni interessanti e utili per capire come modificare questi spazi dalle caratteristiche architettoniche così particolari.
Uno degli aspetti più interessanti della ristrutturazione è l’utilizzo del multistrato dei mobili originari per la realizzazione dei nuovi mobili, dopo averli ripuliti da scritte e adesivi. Ma prima ancora di curare l’arredamento, l’architetto ha voluto rendere l’appartamento più efficiente dal punto di vista energetico. In che modo? Applicando pannelli per l’isolamento acustico e termico che non c’erano né sui muri né sul tetto, dove era presente solo la soletta. Gli impianti di riscaldamento e raffreddamento sono installati a pavimento per un maggiore il comfort. «Pannelli solari e un’impiantistica idraulica ed elettrica a basso consumo hanno infine permesso di riqualificare la mansarda come edificio in classe energetica A», spiega l’architetto.

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La mansarda abbandonata trasformata in accogliente casa-studio
Dove: Ivry-sur-Seine, Francia
Architetto: Prisca Pellerin di DE-HMONP
Superficie: 60 m²
Abitare in una classica mansarda parigina, accogliente e piena di luce: era il sogno della committente di questa ristrutturazione, che quando ha trovato questo spazio, se ne è innamorata, nonostante versasse in pessime condizioni.
Dove: Ivry-sur-Seine, Francia
Architetto: Prisca Pellerin di DE-HMONP
Superficie: 60 m²
Abitare in una classica mansarda parigina, accogliente e piena di luce: era il sogno della committente di questa ristrutturazione, che quando ha trovato questo spazio, se ne è innamorata, nonostante versasse in pessime condizioni.
L’obiettivo era ricavare una casa studio: uno spazio abitativo dove vivere, accogliere ospiti e lavorare. La mansarda richiedeva un intervento radicale, eppure la proprietaria non voleva rinunciare all’aspetto vissuto che aveva. Ecco perché ha lasciato travi e mattoncini a vista. L’appartamento è stato isolato termicamente, sia per il caldo che per il freddo; dove possibile, il parquet originario è stato levigato e trattato, altrove è stato posato un pavimento in piastrelle.
Un nido di montagna diventa accogliente e glamour
Dove: Sauze D’Oulx (TO)
Architetto: Massimiliano Longanizzi di Design Alpino
Superficie mansarda: 12 m²
Dagli anni ‘70 al presente grazie a una ristrutturazione nel segno dello stile e del comfort. Siamo sul soppalco di un monolocale, interessato da un intervento che ha cambiato radicalmente l’aspetto dell’ambiente. Ecco come si presentava in origine: una bassa ringhiera in legno delimitava lo spazio, il soffitto non era rifinito e la zona era scarsamente illuminata. In sintesi poco accogliente e molto datata.
Dove: Sauze D’Oulx (TO)
Architetto: Massimiliano Longanizzi di Design Alpino
Superficie mansarda: 12 m²
Dagli anni ‘70 al presente grazie a una ristrutturazione nel segno dello stile e del comfort. Siamo sul soppalco di un monolocale, interessato da un intervento che ha cambiato radicalmente l’aspetto dell’ambiente. Ecco come si presentava in origine: una bassa ringhiera in legno delimitava lo spazio, il soffitto non era rifinito e la zona era scarsamente illuminata. In sintesi poco accogliente e molto datata.
Ed ecco come si presenta la mansarda oggi: al posto della ringhiera è stata creata una parete in legno, alle spalle del letto, la cui parte alta è caratterizzata da lamelle. Questo escamotage permette di isolare l’ambiente dallo spazio sottostante, lasciando comunque circolare l’aria e in parte la luce. È stato creato un angolo studio e ricavato, sulla parete opposta, un armadio. Pur conservando il motivo ricorrente dei rivestimenti in legno, tipici della montagna, l’ambiente ha cambiato totalmente aspetto e risulta, oggi, bello e accogliente.
La dépendence per il tempo libero di una famiglia spagnola
Dove: Madrid
Architetto: Egue y Seta
Superficie: 97m²
Siamo a Madrid, nella mansarda di un appartamento in cui una coppia con due figli di 5 e 2 anni voleva ricavare uno spazio accogliente destinato al tempo libero di tutta la famiglia. In origine l’ambiente era anonimo e scarno, poco accogliente e poco funzionale.
Dove: Madrid
Architetto: Egue y Seta
Superficie: 97m²
Siamo a Madrid, nella mansarda di un appartamento in cui una coppia con due figli di 5 e 2 anni voleva ricavare uno spazio accogliente destinato al tempo libero di tutta la famiglia. In origine l’ambiente era anonimo e scarno, poco accogliente e poco funzionale.
Ed ecco come si presenta oggi: la mansarda è su due livelli e l’architetto ha suddiviso gli spazi in aree funzionali. Nell’immagine: a destra l’angolo pittura, a sinistra un angolo soggiorno e sul livello superiore la zona studio. Non visibile nell’immagine, c’è anche una piccola camera per gli ospiti con bagno.
Soluzioni salvaspazio per un pied-à-terre a Trastevere
Dove: un condominio nel cuore di Trastevere
Architetto: Antonio Aurigemma
Superficie: 30 m²
I proprietari di questa mansarda vivono in Lussemburgo, ma desideravano un piccolo appoggio a Roma. Si tratta di una famiglia composta da quattro persone: genitori e due figli.
Dove: un condominio nel cuore di Trastevere
Architetto: Antonio Aurigemma
Superficie: 30 m²
I proprietari di questa mansarda vivono in Lussemburgo, ma desideravano un piccolo appoggio a Roma. Si tratta di una famiglia composta da quattro persone: genitori e due figli.
Per soddisfare la richiesta dei clienti, l’architetto ha fatto ricorso a varie soluzioni smart e salvaspazio. In questa immagine vediamo il letto matrimoniale a scomparsa che rientra in una struttura in falegnameria posta nella parte bassa della mansarda, che altrimenti non sarebbe stata sfruttabile. La consolle è allungabile e può diventare tavolo da pranzo lungo 2,80 metri. Sul lato opposto è stato inserito un divano letto matrimoniale. Queste varie soluzioni a scomparsa hanno consentito di avere tutto ciò di cui la famiglia aveva bisogno, preservando anche la fluidità dei movimenti all’interno della casa. Il bianco scelto per pareti e arredi, infine, amplifica la luce dando la percezione di uno spazio più ampio.
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Dove: Torino, zona Politecnico
Architetto: Davide Varetto di Varettodesign
Superficie: 96 m²
La mansarda protagonista di questa ristrutturazione era uno spazio trascurato ma già utilizzato come “tana” dai figli universitari dei proprietari. I genitori hanno dunque deciso di farla ristrutturare, dando vita a un vero e proprio miniappartamento, con due camere da letto, una piccola cucina, un soggiorno e un bagno.
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