Guarda Due Rustici Recuperati in Stili Diversissimi
Due rustici ristrutturati in chiave contemporanea ma completamente diversi: uno all'insegna dei colori e uno total white
Dal pavimento alle pareti, passando per le porte: il rustico ristrutturato dallo Studio Uau a Marene (Cuneo) è un’esplosione di colori. Di tutt’altro stile è, invece, il rustico ristrutturato dallo studio B+P Architetti a Prato, caratterizzato da pavimenti in rovere e pareti in candido bianco. Due progetti estremamente diversi, ma capaci di raccontare e conservare, ciascuno a suo modo, la memoria dell’edificio grazie al lavoro dei professionisti.
Una coppia di architetti specializzati nel recupero di ruderi abbandonati e un obiettivo: operare una ristrutturazione che diventasse la loro abitazione, il loro studio, ma anche il biglietto da visita della loro specializzazione.
Il risultato è un rustico coloratissimo, con elementi di contemporaneità che tuttavia lasciano trasparire le origini dell’edificio, che allo stato di fatto era un autentico rudere.
Il risultato è un rustico coloratissimo, con elementi di contemporaneità che tuttavia lasciano trasparire le origini dell’edificio, che allo stato di fatto era un autentico rudere.
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Tutti i colori a parete sono a calce, fatti con grassello di calce, amido di riso, latte e pigmenti naturali, scelta nata dalla volontà di dialogare con i materiali originali della costruzione e per ridurre i problemi di umidità di risalita.
L’uso del colore è stato guidato dalle scelte di Claudia Piolatto, specializzata nel progetto del colore funzionale, «Che prevede un uso mirato dei toni cromatici in base alle attività che si svolgono nello spazio stesso, garantendo un alto grado di comfort ambientale, una maggiore produttività e sicurezza, perché i colori ci influenzano a livello psichico e fisiologico», spiega l’architetto Andrea Gonnella.
L’uso del colore è stato guidato dalle scelte di Claudia Piolatto, specializzata nel progetto del colore funzionale, «Che prevede un uso mirato dei toni cromatici in base alle attività che si svolgono nello spazio stesso, garantendo un alto grado di comfort ambientale, una maggiore produttività e sicurezza, perché i colori ci influenzano a livello psichico e fisiologico», spiega l’architetto Andrea Gonnella.
«A Torino – prosegue – avevamo uno studio in cui una parete era una scacchiera con tutti colori diversi, creata con gli avanzi raccolti in diversi nostri cantieri. Molti amici e conoscenti ci dissero che sarebbe stato bello riproporla, così abbiamo elaborato l’idea, studiato come avremmo potuta inserirla e dove e l’abbiamo realizzata con tutti i colori utilizzati nel resto della casa. Terminata la parete capimmo immediatamente che il pavimento doveva nascere da lì, quindi usando gli stessi triangoli equilateri, simbolo di armonia, sviluppammo il pavimento come lo vedete oggi».
Porte scorrevoli Alchimia di Moranelli Porte
Anche le porte texturizzate raccontano una storia: «Per i miei clienti – prosegue Gonnella – disegno porte con temi specifici basati su loro storie, hobby, passioni. Le faccio realizzare da un’azienda, la Moranelli, che un giorno mi chiese di disegnare una nuova collezione da mettere nel loro catalogo. Progettai le porte che vedete nelle foto, ma le ritennero troppo ardite, così proposi loro di produrre i numeri zero per casa mia… ed ecco che decisero di metterle immediatamente a catalogo».
Anche le porte texturizzate raccontano una storia: «Per i miei clienti – prosegue Gonnella – disegno porte con temi specifici basati su loro storie, hobby, passioni. Le faccio realizzare da un’azienda, la Moranelli, che un giorno mi chiese di disegnare una nuova collezione da mettere nel loro catalogo. Progettai le porte che vedete nelle foto, ma le ritennero troppo ardite, così proposi loro di produrre i numeri zero per casa mia… ed ecco che decisero di metterle immediatamente a catalogo».
La memoria dell’edificio è affidata ai dettagli strutturali: il soffitto del grande living, il pavimento in assette di legno verniciato, alcune porte restaurate e i mattoni a vista del corridoio: «Abbiamo lasciato i mattoni a vista perché bellissimi e romantici, in contrapposizione con la porta che vi si trova di fronte, con le maniglie, disegnate da noi, che sembrano giganteschi Shangai».
Foto di Darragh Hehir
Bianco Minimale
Colpo d’occhio
Chi abita la casa: una giovane coppia con due bambini piccoli
Dove si trova: Prato
Anno di ristrutturazione: 2018
Architetti: Alessia Bettazzi e Pierluigi Percoco di B+P architetti
Superficie: 110m²
Costo della ristrutturazione: circa 60.000 euro
Bianco Minimale
Colpo d’occhio
Chi abita la casa: una giovane coppia con due bambini piccoli
Dove si trova: Prato
Anno di ristrutturazione: 2018
Architetti: Alessia Bettazzi e Pierluigi Percoco di B+P architetti
Superficie: 110m²
Costo della ristrutturazione: circa 60.000 euro
Cucina: Liberamente di Scavolini
Una casa colonica toscana, dalle origini quattrocentesche, molto rimaneggiata negli anni. Così si presentava questa casa e l’obiettivo della ristrutturazione era renderla confortevole, ma allo stesso tempo riportare in primo piano le sue origini rurali. Per raggiungerlo, i committenti hanno cercato su Houzz i progettisti, lasciandosi ispirare dalle immagini dei lavori realizzati dallo studio B+P architetti.
«Per soddisfare la scelta del cliente di “essere rispettosi del contesto” abbiamo deciso di usare il bianco sulle pareti, per non creare contrasti e anzi far risaltare, anche con la luce artificiale, tutte le parti esistenti a pietra e mattoni faccia a vista» spiega l’architetto Pierluigi Percoco.
Una casa colonica toscana, dalle origini quattrocentesche, molto rimaneggiata negli anni. Così si presentava questa casa e l’obiettivo della ristrutturazione era renderla confortevole, ma allo stesso tempo riportare in primo piano le sue origini rurali. Per raggiungerlo, i committenti hanno cercato su Houzz i progettisti, lasciandosi ispirare dalle immagini dei lavori realizzati dallo studio B+P architetti.
«Per soddisfare la scelta del cliente di “essere rispettosi del contesto” abbiamo deciso di usare il bianco sulle pareti, per non creare contrasti e anzi far risaltare, anche con la luce artificiale, tutte le parti esistenti a pietra e mattoni faccia a vista» spiega l’architetto Pierluigi Percoco.
Tavolo: Timeless di Scavolini; sedie: Eames di Vitra
Luce e leggerezza sono stati scelti come filo conduttore dell’intervento, mirato a riportare luminosità laddove i ripetuti interventi di ristrutturazione avevano chiuso molti ambienti rendendoli bui e pesanti. In particolare, nella zona pranzo/cucina è stata portata luce sul soppalco che ospita il soggiorno, sostituendo una balaustra in cristallo a quella preesistente, in muratura.
Luce e leggerezza sono stati scelti come filo conduttore dell’intervento, mirato a riportare luminosità laddove i ripetuti interventi di ristrutturazione avevano chiuso molti ambienti rendendoli bui e pesanti. In particolare, nella zona pranzo/cucina è stata portata luce sul soppalco che ospita il soggiorno, sostituendo una balaustra in cristallo a quella preesistente, in muratura.
In questa composizione di immagini vediamo a sinistra il soppalco prima dei lavori: il soffitto scuro e la balaustra in muratura ostacolano la circolazione della luce. A destra, vediamo il soppalco dopo i lavori, con la balaustra in cristallo e il soffitto dipinto di bianco.
Divano: Highlands di Moroso; tavolino: Napoleon di Kartell
Il bianco, esteso anche al soffitto, è un ulteriore sforzo, premiato dai risultati, per rendere l’ambiente luminoso.
Il bianco, esteso anche al soffitto, è un ulteriore sforzo, premiato dai risultati, per rendere l’ambiente luminoso.
Lampada da terra: Kabuki di Kartell
La gestione della pittura bianca è ben calibrata: a sinistra, incornicia una porzione di parete originale in pietra, lasciando scoperte le buche pontaie, le fessure rettangolari che un tempo venivano utilizzate per montare le strutture dell’impalcatura. Sulla parete di fronte, il bianco segue in modo asimmetrico ma estremamente armonioso il disegno delle finestre, incorniciandole.
Quale stile preferisci? Se devi anche tu ristrutturare un rudere, cerca su Houzz il professionista che fa per te.
La gestione della pittura bianca è ben calibrata: a sinistra, incornicia una porzione di parete originale in pietra, lasciando scoperte le buche pontaie, le fessure rettangolari che un tempo venivano utilizzate per montare le strutture dell’impalcatura. Sulla parete di fronte, il bianco segue in modo asimmetrico ma estremamente armonioso il disegno delle finestre, incorniciandole.
Quale stile preferisci? Se devi anche tu ristrutturare un rudere, cerca su Houzz il professionista che fa per te.
A tutto colore
Colpo d’occhio
Chi abita la casa: committenti e architetti di questo progetto sono la coppia Claudia Piolatto e Andrea Gonnella
Dove si trova: Marene (Cuneo)
Anno di ristrutturazione: Dal 2012 al 2017: i tempi lunghi sono conseguenza della volontà di contenere il budget
Architetti: Claudia Piolatto e Andrea Gonnella dello Studio UAU
Superficie: 360 m² muri perimetrali compresi
Costo della ristrutturazione: circa 300.000 euro