Perché Firenze è Sempre Firenze
... ma sa cambiare e trasformarsi: la città italiana rimane un’icona di bellezza nel mondo. Ecco perchè
Culla del Rinascimento, Firenze non è solo una tra le principali città d’arte italiane, ma una vera e propria fonte di ispirazione per i visitatori che giungono da tutto il mondo per ammirarla. Fedele a se stessa e alle prerogative che hanno reso celebre il suo passato, il capoluogo toscano sa tuttavia guardare alla contemporaneità, rivisitando la sua storia sotto la lente dell’oggi e aprendosi a contaminazioni divertenti e inaspettate.
La Pietra Serena
Un’eterna sfumatura di grigio… A Firenze, le case nobili condividono una decorazione severa e al tempo stesso regale, importante: quella della Pietra Serena che orna gli stipiti delle porte e nella quale sono scolpiti i numerosi caminetti che ancora riportano le araldiche delle famiglie della città.
Un’eterna sfumatura di grigio… A Firenze, le case nobili condividono una decorazione severa e al tempo stesso regale, importante: quella della Pietra Serena che orna gli stipiti delle porte e nella quale sono scolpiti i numerosi caminetti che ancora riportano le araldiche delle famiglie della città.
Intorno, spazi importanti fanno respirare gli arredi, tra i quali fanno spesso capolino pezzi di antiquariato, che a Firenze – vuoi per la presenza di antiquari e rigattieri, vuoi per le numerose manifestazioni di settore che si tengono ogni anno in città – sono sempre stati di casa.
Legno, cotto, pietra
Lasciandosi alle spalle i fasti delle grandi residenze, lo spirito della tradizione fiorentina non risparmia le case dalla metratura più modesta. Sono le rifiniture, innanzitutto, a definire, al primo colpo d’occhio, l’architettura di interni locale: il cotto dei pavimenti, spesso quelli che provengono dalla vicina località dell’Impruneta, le pareti in pietra naturale e ancora il legno scuro degli infissi accompagnati dalle immancabili persiane verde scuro. Tra i grandi classici degli arredi, non manca mai un piccolo o grande pezzo di arte povera, proveniente dalle campagne circostanti o realizzato in una delle tante botteghe di falegnameria della città.
Lasciandosi alle spalle i fasti delle grandi residenze, lo spirito della tradizione fiorentina non risparmia le case dalla metratura più modesta. Sono le rifiniture, innanzitutto, a definire, al primo colpo d’occhio, l’architettura di interni locale: il cotto dei pavimenti, spesso quelli che provengono dalla vicina località dell’Impruneta, le pareti in pietra naturale e ancora il legno scuro degli infissi accompagnati dalle immancabili persiane verde scuro. Tra i grandi classici degli arredi, non manca mai un piccolo o grande pezzo di arte povera, proveniente dalle campagne circostanti o realizzato in una delle tante botteghe di falegnameria della città.
Wunderkammer… piccoli Medici crescono!
Il mecenatismo ha avuto un ruolo molto importante nella Firenze del Rinascimento: se ancora oggi possiamo godere delle bellezze ereditate dal passato è perché qualcuno di molto lungimirante – in primis la famiglia Medici, che ha governato Firenze dal 1434 fino al 1737 – ha saputo commissionare e conservare piccoli e grandi capolavori. Firenze è nota in tutto il mondo per ospitare imponenti gallerie delle meraviglie (il Corridoio Vasariano vi dice nulla?). Eppure, sono moltissime le case del centro storico che non hanno perso la prerogativa di ospitare piccoli e grandi capolavori dell’arte in uno spazio intimo e raccolto. Avvolto magari da un soffitto affrescato, tipico delle decorazioni ottocentesche realizzate nelle vecchie dimore rinascimentali come nei nuovi palazzi della Firenze capitale.
Il mecenatismo ha avuto un ruolo molto importante nella Firenze del Rinascimento: se ancora oggi possiamo godere delle bellezze ereditate dal passato è perché qualcuno di molto lungimirante – in primis la famiglia Medici, che ha governato Firenze dal 1434 fino al 1737 – ha saputo commissionare e conservare piccoli e grandi capolavori. Firenze è nota in tutto il mondo per ospitare imponenti gallerie delle meraviglie (il Corridoio Vasariano vi dice nulla?). Eppure, sono moltissime le case del centro storico che non hanno perso la prerogativa di ospitare piccoli e grandi capolavori dell’arte in uno spazio intimo e raccolto. Avvolto magari da un soffitto affrescato, tipico delle decorazioni ottocentesche realizzate nelle vecchie dimore rinascimentali come nei nuovi palazzi della Firenze capitale.
La Firenze degli architetti
Celebre per i suoi grandi maestri rinascimentali, la scuola di architettura di Firenze si è tuttavia distinta anche nel secondo dopoguerra grazie alle sperimentazioni sorprendenti di molti progettisti. Il grande Giovanni Michelucci, Leonardo Savioli, e ancora Archizoom e i Superstudio: voci libere e originali che hanno contribuito a nutrire un terreno fertile e spesso anticonvenzionale. Non mancano le architetture di interni imbevute di questa attitudine. Guardiamo al grande open space che vediamo in questa immagine, dove sotto antiche volte a botte trovano casa oggetti imprevisti (in questo caso urne elettorali!) rinnovati nella funzionalità. Intorno, oggetti di recupero si integrano con pezzi dal chiaro sapore industriale, dando vita ad una nuova, lineare armonia.
Leggi di più su questo progetto: Le Case di Houzz: la “Box House” Arredata con Vecchie Urne Elettorali
Celebre per i suoi grandi maestri rinascimentali, la scuola di architettura di Firenze si è tuttavia distinta anche nel secondo dopoguerra grazie alle sperimentazioni sorprendenti di molti progettisti. Il grande Giovanni Michelucci, Leonardo Savioli, e ancora Archizoom e i Superstudio: voci libere e originali che hanno contribuito a nutrire un terreno fertile e spesso anticonvenzionale. Non mancano le architetture di interni imbevute di questa attitudine. Guardiamo al grande open space che vediamo in questa immagine, dove sotto antiche volte a botte trovano casa oggetti imprevisti (in questo caso urne elettorali!) rinnovati nella funzionalità. Intorno, oggetti di recupero si integrano con pezzi dal chiaro sapore industriale, dando vita ad una nuova, lineare armonia.
Leggi di più su questo progetto: Le Case di Houzz: la “Box House” Arredata con Vecchie Urne Elettorali
L’artigianato
Firenze non è una città che rimane con le mani in mano. Avevamo già accennato ai numerosi falegnami presenti nel centro storico, ma la lista di tutti gli artigiani che con orgoglio e tenacia portano avanti tecniche antiche è veramente lunghissima. Gli argentieri, i doratori, i ceramisti si uniscono a coloro che lavorano la porcellana (il distretto di Sesto Fiorentino è alle porte della città), le pietre dure, il ferro battuto o che realizzano tessuti preziosi. Un’eredità, questa, che a differenza di altre città italiane ancora non si è persa, e che si affianca a tutta l’esperienza dei migliori decoratori e restauratori che proprio qui sono di casa.
Firenze non è una città che rimane con le mani in mano. Avevamo già accennato ai numerosi falegnami presenti nel centro storico, ma la lista di tutti gli artigiani che con orgoglio e tenacia portano avanti tecniche antiche è veramente lunghissima. Gli argentieri, i doratori, i ceramisti si uniscono a coloro che lavorano la porcellana (il distretto di Sesto Fiorentino è alle porte della città), le pietre dure, il ferro battuto o che realizzano tessuti preziosi. Un’eredità, questa, che a differenza di altre città italiane ancora non si è persa, e che si affianca a tutta l’esperienza dei migliori decoratori e restauratori che proprio qui sono di casa.
Firenze per bohemienne
Quanti sono gli stranieri che ancora vengono a svernare sulle rive dell’Arno? Impossibile saperlo: per una ragione o per l’altra, sono in molti gli americani, gli inglesi e gli asiatici (tra gli altri) che con una scusa o un’altra – una scuola di design, di moda, di gioiello, o ancora un corso di cucina o un apprendistato da un calzolaio celebre per le scarpe su misura – si installano per qualche stagione nel centro storico, possibilmente nella rive gauche fiorentina, l’Oltrarno. In tanti, poi, decidono di rimanere, e sono proprio loro ad animare alcune delle ristrutturazioni più originali e scanzonate che è possibile avvistare in città.
Quanti sono gli stranieri che ancora vengono a svernare sulle rive dell’Arno? Impossibile saperlo: per una ragione o per l’altra, sono in molti gli americani, gli inglesi e gli asiatici (tra gli altri) che con una scusa o un’altra – una scuola di design, di moda, di gioiello, o ancora un corso di cucina o un apprendistato da un calzolaio celebre per le scarpe su misura – si installano per qualche stagione nel centro storico, possibilmente nella rive gauche fiorentina, l’Oltrarno. In tanti, poi, decidono di rimanere, e sono proprio loro ad animare alcune delle ristrutturazioni più originali e scanzonate che è possibile avvistare in città.
Spirito “dark”
Non solo classicismo, però: sbaglierebbe chi pensa che Firenze sia una città fin troppo prevedibile, fatta solo di ordine e rigore. Pensate a Boccaccio, alle Potenze Festeggianti (associazioni laiche che dal Cinquecento organizzavano grandi feste di quartiere per il popolo) o, più recentemente, ai celebri club progettati da architetti d’avanguardia a cavallo tra anni ‘60 e ‘70: nel corso della sua storia, Firenze è stata spesso un luogo di baldoria, di eccessi e persino di trasgressione.
Nell’architettura di interni, questa vena si esprime attraverso uno stile eclettico che predilige tinte drammatiche, contrasti e oggetti imprevisti ed ironici. Nella cornice rigorosa di un vecchio appartamento fiorentino nessun accostamento è fuori luogo.
Non solo classicismo, però: sbaglierebbe chi pensa che Firenze sia una città fin troppo prevedibile, fatta solo di ordine e rigore. Pensate a Boccaccio, alle Potenze Festeggianti (associazioni laiche che dal Cinquecento organizzavano grandi feste di quartiere per il popolo) o, più recentemente, ai celebri club progettati da architetti d’avanguardia a cavallo tra anni ‘60 e ‘70: nel corso della sua storia, Firenze è stata spesso un luogo di baldoria, di eccessi e persino di trasgressione.
Nell’architettura di interni, questa vena si esprime attraverso uno stile eclettico che predilige tinte drammatiche, contrasti e oggetti imprevisti ed ironici. Nella cornice rigorosa di un vecchio appartamento fiorentino nessun accostamento è fuori luogo.
Firenze fuori porta
Il vantaggio di vivere in una piccola grande città quale, per dimensioni e per storia, è a tutti gli effetti Firenze? Bastano pochi minuti di macchina per salire in collina e ritrovarsi nella sua splendida campagna, tra vecchi casolari, ville e distese di olivi intervallate dai filari di cipressi. Un’oasi di pace e quiete, da dove è possibile perdersi in lunghe passeggiate lungo i sentieri delimitati da muretti a secco e osservare dall’alto le cupole e i tetti rossi della città.
Il vantaggio di vivere in una piccola grande città quale, per dimensioni e per storia, è a tutti gli effetti Firenze? Bastano pochi minuti di macchina per salire in collina e ritrovarsi nella sua splendida campagna, tra vecchi casolari, ville e distese di olivi intervallate dai filari di cipressi. Un’oasi di pace e quiete, da dove è possibile perdersi in lunghe passeggiate lungo i sentieri delimitati da muretti a secco e osservare dall’alto le cupole e i tetti rossi della città.
Nell’architettura di interni, gli stilemi dell’architettura fiorentina si ripropongono con continuità, pur lasciandosi alle spalle i fasti della città e prediligendo un respiro più spontaneo e naturale. Forse un po’ più spartano, ma se possibile ancora più a misura d’uomo.
Raccontaci: conosci Firenze e riconosci il suo stile? Quale dettaglio vorresti riproporre a casa tua?
Raccontaci: conosci Firenze e riconosci il suo stile? Quale dettaglio vorresti riproporre a casa tua?
Città di scorci, di cupole che si contemplano dall’alto in basso, di campi lunghi su monumenti che si fanno ammirare in successione e a 360°: a Firenze – città dove è stata inventata la prospettiva e dove uno dei romanzi che più l’ha celebrata si chiama Camera con Vista* – la bellezza è innanzitutto questione di sguardi.
Come quelli che Firenze regala affacciandosi alle finestre del suo centro storico, uno dei più omogenei e meglio conservati di tutta la Penisola.
Per questo, è proprio l’orientamento di una finestra a costituire uno dei principali elementi di fascino della sua architettura di interni. Trasformando una bella vista in una decorazione impeccabile e allo stesso asciutta, priva di orpelli, proprio come il carattere della città e dei suoi abitanti.
*Camera con Vista di E. M. Forster, 1908