Pavimenti Luxury Vinyl Tile: Ecco L'Evoluzione del Linoleum
I pavimenti LVT descritti dai Pro: consigli, vantaggi, suggerimenti per la loro applicazione e manutenzione
Evoluzione rivoluzionaria dei rivestimenti generalmente (e nel passato) conosciuti come linoleum, i pavimenti LVT – acronimo di Luxury Vinyl Tile – sono composti da piastrelle in PVC di alta gamma. Si differenziano dai loro antenati per la qualità grafica, per la stratificazione del materiale e per la semplicità di posa.
Abbiamo raccolto le opinioni dei Pro direttamente coinvolti nel settore, per fare luce su questa tipologia di pavimenti.
A seguire, i consigli di:
Mattia Grosso, titolare di MG Costruzioni edili e servizi, Alessandria
Lorenzo Conte, titolare di Metope, Treviso
Francesca Spano, ufficio commerciale di Surteco Pavimenti, Venezia
Abbiamo raccolto le opinioni dei Pro direttamente coinvolti nel settore, per fare luce su questa tipologia di pavimenti.
A seguire, i consigli di:
Mattia Grosso, titolare di MG Costruzioni edili e servizi, Alessandria
Lorenzo Conte, titolare di Metope, Treviso
Francesca Spano, ufficio commerciale di Surteco Pavimenti, Venezia
Per entrare sempre di più nello specifico e studiarne la loro stratificazione, sempre Mattia Grosso ne descrive la composizione: «Tecnicamente, nelle piastrelle LVT la parte vinilica, di circa 1-1,5 mm di spessore, è applicata a un supporto in materiale plastico flessibile». Ed è proprio la flessibilità del supporto, che poi verrà applicato a pavimento, ad inaugurare il capitolo dedicato ai vantaggi di questa tipologia di rivestimento.
I vantaggi
Grazie infatti alla flessibilità, continua Grosso, «Le piastrelle LVT si possono applicare anche al di sopra di pavimenti con superfici poco complanari o con lievi irregolarità. Un altro indiscutibile vantaggio è la facilità di posa: essenzialmente servono solo un buon cutter, una squadra una falsa squadra e una matita. Inoltre, visto che si parla di spessori minimi, non è pressoché mai necessario modificare i serramenti esistenti. Fra i pregi, anche il non temere l’umidità e non avere dilatazioni conseguenti agli sbalzi termici».
Elenca una serie di vantaggi anche Lorenzo Conte: «Per la posa dei pavimenti LVT non è necessaria – o lo è minimamente – la preparazione del massetto; inoltre si tratta di una soluzione compatibile con i sistemi di riscaldamento a pavimento e ha proprietà fonoassorbenti e antiscivolo».
Nella maggior parte delle varianti, le piastrelle si posano ad incastro, quindi basta seguire la geometria dei bordi e andare avanti a click.
Grazie infatti alla flessibilità, continua Grosso, «Le piastrelle LVT si possono applicare anche al di sopra di pavimenti con superfici poco complanari o con lievi irregolarità. Un altro indiscutibile vantaggio è la facilità di posa: essenzialmente servono solo un buon cutter, una squadra una falsa squadra e una matita. Inoltre, visto che si parla di spessori minimi, non è pressoché mai necessario modificare i serramenti esistenti. Fra i pregi, anche il non temere l’umidità e non avere dilatazioni conseguenti agli sbalzi termici».
Elenca una serie di vantaggi anche Lorenzo Conte: «Per la posa dei pavimenti LVT non è necessaria – o lo è minimamente – la preparazione del massetto; inoltre si tratta di una soluzione compatibile con i sistemi di riscaldamento a pavimento e ha proprietà fonoassorbenti e antiscivolo».
Nella maggior parte delle varianti, le piastrelle si posano ad incastro, quindi basta seguire la geometria dei bordi e andare avanti a click.
L’innovazione
Già evoluto rispetto ad altre tipologie di rivestimenti sintetici, i pavimenti LVT stanno comunque vivendo un continuo percorso di innovazione, focalizzato sia sulla proposta di nuove varianti estetiche, sia sulla promozione di una filiera produttiva a minor impatto sull’ambiente. Ne dà conferma Lorenzo Conte: «L’innovazione del processo produttivo tende a rispettare sempre di più l’ambiente, con soluzioni escosostenibili e usando materiali ecocompatibili. Le proposte estetiche, inoltre, tendono a proporre formati grandi, mantenendo le finiture – e la loro varietà – in linea con quelle degli altri materiali per la pavimentazione».
Già evoluto rispetto ad altre tipologie di rivestimenti sintetici, i pavimenti LVT stanno comunque vivendo un continuo percorso di innovazione, focalizzato sia sulla proposta di nuove varianti estetiche, sia sulla promozione di una filiera produttiva a minor impatto sull’ambiente. Ne dà conferma Lorenzo Conte: «L’innovazione del processo produttivo tende a rispettare sempre di più l’ambiente, con soluzioni escosostenibili e usando materiali ecocompatibili. Le proposte estetiche, inoltre, tendono a proporre formati grandi, mantenendo le finiture – e la loro varietà – in linea con quelle degli altri materiali per la pavimentazione».
Quando sceglierli
Essendo così versatili, il loro utilizzo è adatto a diversi contesti e situazioni. Sfruttando i vantaggi prima citati, fra cui la facilità di posa, uno delle possibilità riguarda gli interventi di ristrutturazione in cui si vuole sostituire il pavimento senza affrontare cantieri invasivi. «I pavimenti LVT, infatti – racconta Lorenzo Conte – sono ideali per la posa in sovrapposizione su pavimenti esistenti, soprattutto quando non si vuole rovinare il pavimento sottostante. Sono inoltre adatti al Fai da te, per la loro estrema facilità durante la posa in opera».
Essendo così versatili, il loro utilizzo è adatto a diversi contesti e situazioni. Sfruttando i vantaggi prima citati, fra cui la facilità di posa, uno delle possibilità riguarda gli interventi di ristrutturazione in cui si vuole sostituire il pavimento senza affrontare cantieri invasivi. «I pavimenti LVT, infatti – racconta Lorenzo Conte – sono ideali per la posa in sovrapposizione su pavimenti esistenti, soprattutto quando non si vuole rovinare il pavimento sottostante. Sono inoltre adatti al Fai da te, per la loro estrema facilità durante la posa in opera».
Come trattarli
«Nella manutenzione non usare prodotti aggressivi e solventi, non usare cere e vernici, non usare macchine a vapore», consiglia Lorenzo Conte. Rimane quindi proposta la manutenzione più semplice: un classico lavaggio, magari con detergenti neutri, per mantenere la superficie pulita. Trattandosi di piastrelle, nel caso malaugurato in cui una parte si rovini, sarà sufficiente sostituirla, come capita con i rivestimenti in gres o ceramica.
«Nella manutenzione non usare prodotti aggressivi e solventi, non usare cere e vernici, non usare macchine a vapore», consiglia Lorenzo Conte. Rimane quindi proposta la manutenzione più semplice: un classico lavaggio, magari con detergenti neutri, per mantenere la superficie pulita. Trattandosi di piastrelle, nel caso malaugurato in cui una parte si rovini, sarà sufficiente sostituirla, come capita con i rivestimenti in gres o ceramica.
A cosa stare attenti
Ma ci sono anche alcune accortezze da seguire in fase di scelta. La prima – e su questo tutti i Pro interpellati rispondo in modo univoco – riguarda la qualità del prodotto. «Nel momento in cui si è decisi a scegliere un pavimento LVT – avverte Francesca Spano – bisogna stare attenti a non acquistare il primo che capita sotto mano ma avere l’accortezza di assicurarsi che sia resistente ad acqua e umidità e robusto per un’eventuale caduta di oggetti. Inoltre bisogna stare attenti alle emissioni di formaldeide che devono essere a norma con le certificazioni OMS. Da verificare anche la resistenza allo scivolamento, soprattutto nel caso di posa in ambienti commerciali o residenziali».
Consiglia di verificare la qualità del materiale anche Mattia Grosso. «È molto importante affidarsi a un fornitore preparato perché il materiale si scarso pregio inficia anche sulla posa. Gli incastri a click, infatti, devono essere molto precisi, altrimenti con il passare del tempo si intravvedono fughe o parti di rivestimento che si sollevano».
Ma ci sono anche alcune accortezze da seguire in fase di scelta. La prima – e su questo tutti i Pro interpellati rispondo in modo univoco – riguarda la qualità del prodotto. «Nel momento in cui si è decisi a scegliere un pavimento LVT – avverte Francesca Spano – bisogna stare attenti a non acquistare il primo che capita sotto mano ma avere l’accortezza di assicurarsi che sia resistente ad acqua e umidità e robusto per un’eventuale caduta di oggetti. Inoltre bisogna stare attenti alle emissioni di formaldeide che devono essere a norma con le certificazioni OMS. Da verificare anche la resistenza allo scivolamento, soprattutto nel caso di posa in ambienti commerciali o residenziali».
Consiglia di verificare la qualità del materiale anche Mattia Grosso. «È molto importante affidarsi a un fornitore preparato perché il materiale si scarso pregio inficia anche sulla posa. Gli incastri a click, infatti, devono essere molto precisi, altrimenti con il passare del tempo si intravvedono fughe o parti di rivestimento che si sollevano».
Una volta certificata la qualità del materiale, dunque, tempo di scegliere decori e formati e poi passare direttamente alla posa, da soli – se con provvisti di talento e manualità – o affidandosi a un Pro.
Hai un pavimento LVT? Scrivici nei Commenti i tuoi giudizi e consigli e trova su Houzz il progettista più adatto a te.
Hai un pavimento LVT? Scrivici nei Commenti i tuoi giudizi e consigli e trova su Houzz il progettista più adatto a te.
Come primo passo, meglio fare subito delle distinzioni fra le varie tipologie di pavimenti vinilici (cioè realizzati in PVC), anche perché alcune sono legate al passato e possono generare pregiudizi sulle varianti proposte oggi.
I pavimenti in PVC “classici”, sono composti in teli, alti solitamente uno o due metri, e arrotolati in bobine da cui si taglia la misura necessaria al proprio rivestimenti. Colori e decori sono di qualità media e di varianti standard.
I pavimenti LVT, invece, come dichiara da subito il loro nome per esteso, Luxury Vinyl Tile, sono proposti in piastrelle, declinate in vari formati, e caratterizzati da una grafica evoluta, con una qualità estetica alta, simile a quanto proposto dal gres porcellanato. Trovano ampio spazio anche le riproduzioni dei materiali naturali, soprattutto il legno, e «Le ultime tendenze riguardano formati, design e finiture effetto pietra e cementine», racconta Mattia Grosso.