Ristrutturare
Houzz per i Pro
Nuovi Modi di Abitare: I Millennial e la Casa
I giovani spendono di più nelle ristrutturazioni. La ricerca Houzz&Home 2019 ci offre una fotografia intergenerazionale
Sono nati tra il 1981 e il 1996, hanno tra i 25 e i 39 anni. Sarebbero loro, i cosiddetti millennial anche conosciuti come generazione Y (dove questa lettera sta per yes), a investire di più per ristrutturare casa. A rivelarlo è la ricerca Houzz&Home 2019.
Facciamo un passo indietro: ogni anno Houzz invia un questionario a tutta la community per indagare come evolvono le tendenze, ma anche le spese e le difficoltà, nel ristrutturare casa. Il risultati forniscono un report realistico sullo stato del settore nei 15 paesi partecipanti. Dall’analisi dei dati raccolti in Italia – dove a rispondere sono stati circa 10mila – e in particolare dal confronto con la generazione X (40-54 anni) e i baby boomers (55-74 anni), si evince come i millennial avviino interventi di ristrutturazione di portata, e di budget, maggiore.
Ma le differenze non finiscono qui…
Ne abbiamo parlato con i diretti interessati: proprietari di casa e professionisti, tutti rigorosamente etichettabili come millennial. E abbiamo tracciato l’identikit di questa generazione in relazione alla casa.
Facciamo un passo indietro: ogni anno Houzz invia un questionario a tutta la community per indagare come evolvono le tendenze, ma anche le spese e le difficoltà, nel ristrutturare casa. Il risultati forniscono un report realistico sullo stato del settore nei 15 paesi partecipanti. Dall’analisi dei dati raccolti in Italia – dove a rispondere sono stati circa 10mila – e in particolare dal confronto con la generazione X (40-54 anni) e i baby boomers (55-74 anni), si evince come i millennial avviino interventi di ristrutturazione di portata, e di budget, maggiore.
Ma le differenze non finiscono qui…
Ne abbiamo parlato con i diretti interessati: proprietari di casa e professionisti, tutti rigorosamente etichettabili come millennial. E abbiamo tracciato l’identikit di questa generazione in relazione alla casa.
La prima casa, uno stile di vita (di quartiere)
I millennial cercano un luogo dove abitare, ma che non sarà necessariamente per sempre. «Preferiscono acquistare un’abitazione più piccola, spesso in condomini (volentieri quelli anni 60-70, anche se un po’ più fatiscenti, ma con soffitti alti e stanze spaziose), però in un quartiere vivo dove poter entrare a far parte di una comunità, col suo bar sotto casa e il giornalaio all’angolo, non troppo lontani dal centro», ci racconta Giovanni Vendrame di Cubofficina. «Questo perché la casa non è più un arrocco isolato dove “stare tranquilli”, ma è parte di una visione di vita più urbana, con la possibilità di entrare e uscire di casa in maniera più fluida e veloce».
I millennial cercano un luogo dove abitare, ma che non sarà necessariamente per sempre. «Preferiscono acquistare un’abitazione più piccola, spesso in condomini (volentieri quelli anni 60-70, anche se un po’ più fatiscenti, ma con soffitti alti e stanze spaziose), però in un quartiere vivo dove poter entrare a far parte di una comunità, col suo bar sotto casa e il giornalaio all’angolo, non troppo lontani dal centro», ci racconta Giovanni Vendrame di Cubofficina. «Questo perché la casa non è più un arrocco isolato dove “stare tranquilli”, ma è parte di una visione di vita più urbana, con la possibilità di entrare e uscire di casa in maniera più fluida e veloce».
L’acquisto della prima casa è un momento cruciale e molto delicato, nel quale siamo chiamati a fare delle scelte che influenzeranno il nostro futuro. Pertanto è una decisione ragionata, che spesso necessita di molto tempo, mesi o addirittura anni. Come abbiamo visto talvolta è proprio il quartiere il primo requisito che indirizza la ricerca.
È la storia di Sara Ranieri, architetto romano che, dopo una lunga ricerca durata ben due anni, ha trovato l’appartamento che desiderava. «Cercavo una casa nel quartiere nel quale vivevo già da tre anni in affitto, dove mi trovo molto bene. Volevo un appartamento che mi permettesse di rimodellare completamente l’interno, non ci sono infatti muri portanti, ma solo pilastri e travi che ho deciso di mettere a nudo».
In realtà era uno studio dentistico, nel quale Sara ha intravisto del potenziale ed è riuscita a trasformarlo in una casa accogliente, originale e curata nel dettaglio.
Leggi tutta la storia: My Houzz: Piante e Fenicotteri Trasformano la Casa di Sara
È la storia di Sara Ranieri, architetto romano che, dopo una lunga ricerca durata ben due anni, ha trovato l’appartamento che desiderava. «Cercavo una casa nel quartiere nel quale vivevo già da tre anni in affitto, dove mi trovo molto bene. Volevo un appartamento che mi permettesse di rimodellare completamente l’interno, non ci sono infatti muri portanti, ma solo pilastri e travi che ho deciso di mettere a nudo».
In realtà era uno studio dentistico, nel quale Sara ha intravisto del potenziale ed è riuscita a trasformarlo in una casa accogliente, originale e curata nel dettaglio.
Leggi tutta la storia: My Houzz: Piante e Fenicotteri Trasformano la Casa di Sara
C’era una volta la casa dei nonni
Non tutti hanno le possibilità di acquistare una casa nuova e, spesso anche per scelta, i giovani si trasferiscono in quella che fu la casa dei nonni. Come la storia di questa casa a Begato, frazione di Genova. Oggi nido di una coppia di trentenni che ha ristrutturato l’abitazione ereditata dai nonni di lei. Ambienti densi di storia e di ricordi, che andavano riportati ai tempi moderni – non perdendo però l’anima della casa.
«Abbiamo scelto di mantenere il legno perché in legno erano tutti gli arredi della casa dei nonni. Abbiamo però sostituto l’essenza scura con un rovere naturale che contribuisce a portare più luce», racconta l’architetto Trompetto dello studio Gosplan Architects.
Guarda il Prima&Dopo: La Casa dei Nonni si Trasforma con una Scala-Divano
Non tutti hanno le possibilità di acquistare una casa nuova e, spesso anche per scelta, i giovani si trasferiscono in quella che fu la casa dei nonni. Come la storia di questa casa a Begato, frazione di Genova. Oggi nido di una coppia di trentenni che ha ristrutturato l’abitazione ereditata dai nonni di lei. Ambienti densi di storia e di ricordi, che andavano riportati ai tempi moderni – non perdendo però l’anima della casa.
«Abbiamo scelto di mantenere il legno perché in legno erano tutti gli arredi della casa dei nonni. Abbiamo però sostituto l’essenza scura con un rovere naturale che contribuisce a portare più luce», racconta l’architetto Trompetto dello studio Gosplan Architects.
Guarda il Prima&Dopo: La Casa dei Nonni si Trasforma con una Scala-Divano
Un destino simile in Sicilia, a Messina, per una coppia di trentenni che si è trasferita nella casa di famiglia. Qui però, l’appartamento degli anni Settanta era già stato ristrutturato di recente, perciò i neo-proprietari hanno focalizzato il rinnovo sui dettagli che danno carattere alla casa.
L’architetto Giorgio Marchese di Puntozero Architetti ha scelto di lavorare sui materiali, sulle finiture e sull’illuminazione, al fine di rendere l’intervento il meno invasivo possibile. «La casa originale, e quindi anche i soggiorni, erano classici, caratterizzati da stucchi e cornici. I proprietari desideravano un ambiente più pulito, minimale, dominato dai bianchi e con questo obiettivo ho lavorato al progetto illuminotecnico, scegliendo sistemi di luce integrati».
Leggi l’articolo: Progetto del Mese: Due Piani Completamente Trasformati dai LED
L’architetto Giorgio Marchese di Puntozero Architetti ha scelto di lavorare sui materiali, sulle finiture e sull’illuminazione, al fine di rendere l’intervento il meno invasivo possibile. «La casa originale, e quindi anche i soggiorni, erano classici, caratterizzati da stucchi e cornici. I proprietari desideravano un ambiente più pulito, minimale, dominato dai bianchi e con questo obiettivo ho lavorato al progetto illuminotecnico, scegliendo sistemi di luce integrati».
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I millennial imprenditori, con le guest house
Sempre più giovani decidono di riservare una stanza della casa a ospiti “sconosciuti”. Una scelta spesso dettata dalla necessità di contare su un aiuto finanziario che contribuisca alle spese del mutuo, o semplicemente dal piacere di conoscere nuove persone provenienti da paesi diversi e mettersi in gioco.
Sempre più giovani decidono di riservare una stanza della casa a ospiti “sconosciuti”. Una scelta spesso dettata dalla necessità di contare su un aiuto finanziario che contribuisca alle spese del mutuo, o semplicemente dal piacere di conoscere nuove persone provenienti da paesi diversi e mettersi in gioco.
Altre volte i millennial decidono di fare un vero e proprio investimento e ristrutturare un immobile da trasformare in struttura ricettiva. Questa casa a Napoli ne è un esempio eccezionale. Con una superficie di soli 38 m² e un budget di 40mila euro, Annachiara e Dario sono riusciti a creare una deliziosa casa vacanze all’ultimo piano di un palazzo del Seicento.
Una delle esigenze principali era di contenere i costi e la sfida maggiore è stata di «Rendere con pochissimo, tantissimo», racconta l’architetto Paola Sola, che è risuscita a sfruttare al massimo le potenzialità dell’immobile, cercando di non rinunciare a nulla. «Lo sforzo economico per il piccolo ma ambizioso progetto di ristrutturazione di una casa vecchia e malandata è stato grande, malgrado sia stato svolto con grande oculatezza».
Scopri di più: Come Si è Trasformata Una Casa del 1600 nel Cuore di Napoli
Una delle esigenze principali era di contenere i costi e la sfida maggiore è stata di «Rendere con pochissimo, tantissimo», racconta l’architetto Paola Sola, che è risuscita a sfruttare al massimo le potenzialità dell’immobile, cercando di non rinunciare a nulla. «Lo sforzo economico per il piccolo ma ambizioso progetto di ristrutturazione di una casa vecchia e malandata è stato grande, malgrado sia stato svolto con grande oculatezza».
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Ma cosa spinge i millennial a ristrutturare casa?
I giovani che hanno compilato il questionario di Houzz hanno espresso il desiderio di personalizzare una casa acquistata di recente (55%) – come abbiamo visto nelle storie precedenti – seguito dalla necessità di adattare gli interni perché il loro stile di vita è cambiato (23%), come ad esempio a seguito della nascita di un figlio oppure dal desiderio di convivere con un partner o di tornare a vivere da soli. Al terzo posto risolvere dei problemi di deterioramento o danneggiamento (21%) dovuti all’usura o imprevisti, come ad esempio, fronteggiare un’invasione di termiti.
Sostanzialmente, quindi, sono tre le fasi in cui si tende a ristrutturare: appena si trasloca, a seguito di importanti avvenimenti, per fronteggiare eventuali emergenze.
Inoltre «Mentre i nostri genitori entravano in case già finite con anche le tende alle finestre, ora le case vengono create un po’ alla volta, aggiungendo elementi man mano, sia per ragioni economiche che per ragioni di interesse, priorità e anche indecisione su alcune scelte da prendere», dice Giovanni Vendrame di Cubofficina.
I giovani che hanno compilato il questionario di Houzz hanno espresso il desiderio di personalizzare una casa acquistata di recente (55%) – come abbiamo visto nelle storie precedenti – seguito dalla necessità di adattare gli interni perché il loro stile di vita è cambiato (23%), come ad esempio a seguito della nascita di un figlio oppure dal desiderio di convivere con un partner o di tornare a vivere da soli. Al terzo posto risolvere dei problemi di deterioramento o danneggiamento (21%) dovuti all’usura o imprevisti, come ad esempio, fronteggiare un’invasione di termiti.
Sostanzialmente, quindi, sono tre le fasi in cui si tende a ristrutturare: appena si trasloca, a seguito di importanti avvenimenti, per fronteggiare eventuali emergenze.
Inoltre «Mentre i nostri genitori entravano in case già finite con anche le tende alle finestre, ora le case vengono create un po’ alla volta, aggiungendo elementi man mano, sia per ragioni economiche che per ragioni di interesse, priorità e anche indecisione su alcune scelte da prendere», dice Giovanni Vendrame di Cubofficina.
La casa è dunque un involucro, un abito sartoriale, che evolve con noi e si adatta alle metamorfosi del nostro stile di vita.
È il caso di questo appartamento romano che è stato rivoluzionato per creare due unità abitative: la casa di una giovane ragazza (e dei suoi gatti) e il pied-à-terre per i suoi genitori che vivono all’estero. Due abitazioni indipendenti ma al contempo unite dalle scelte d’arredo dove il trait d’union è un parquet industriale in rovere e una piccola lavanderia a uso di entrambe le case.
Leggi questa storia: Guarda Come è Oggi un Appartamento Diviso per Ospitare i Genitori
È il caso di questo appartamento romano che è stato rivoluzionato per creare due unità abitative: la casa di una giovane ragazza (e dei suoi gatti) e il pied-à-terre per i suoi genitori che vivono all’estero. Due abitazioni indipendenti ma al contempo unite dalle scelte d’arredo dove il trait d’union è un parquet industriale in rovere e una piccola lavanderia a uso di entrambe le case.
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Adattare la casa ai cambiamenti dei proprietari è anche trasformarla nel proprio nido dove si fondono il mondo privato e quello professionale, una scelta di vita sempre più frequente tra i giovani.
Un esempio è la casa-atelier della giovane fiorentina Giulia Mondolfi, classe 1986, architetto paesaggista e fondatrice del brand di moda e home decor Alberta Florence. L’idea che ha guidato la progettazione della sua casa è stata fin da subito quella di creare uno spazio che fosse allo stesso tempo luogo di vita, ambiente espositivo e atelier di produzione, senza suddividere nettamente la pianta ma permettendo un certo grado di permeabilità.
Scopri di più: My Houzz a Firenze: La Casa Atelier di Giulia È un Inno al Verde
Un esempio è la casa-atelier della giovane fiorentina Giulia Mondolfi, classe 1986, architetto paesaggista e fondatrice del brand di moda e home decor Alberta Florence. L’idea che ha guidato la progettazione della sua casa è stata fin da subito quella di creare uno spazio che fosse allo stesso tempo luogo di vita, ambiente espositivo e atelier di produzione, senza suddividere nettamente la pianta ma permettendo un certo grado di permeabilità.
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Un occhio alla sostenibilità
«I millennial molto spesso sono influenzati dalle mode, con una buona conoscenza dei prodotti e delle tendenze», dice l’architetto Manuel Romeo.
Osservando i dati della ricerca Houzz&Home, alla domanda “Quali sono le priorità quando si ristruttura casa?” per tutte le generazioni al primo posto vi è il desiderio di migliorare il design e l’atmosfera della casa (58%), ma i millennial dimostrano di avere un occhio particolarmente attendo alla sostenibilità, infatti per circa la metà di questi desidera migliorare l’efficienza energetica (51%).
«I millennial molto spesso sono influenzati dalle mode, con una buona conoscenza dei prodotti e delle tendenze», dice l’architetto Manuel Romeo.
Osservando i dati della ricerca Houzz&Home, alla domanda “Quali sono le priorità quando si ristruttura casa?” per tutte le generazioni al primo posto vi è il desiderio di migliorare il design e l’atmosfera della casa (58%), ma i millennial dimostrano di avere un occhio particolarmente attendo alla sostenibilità, infatti per circa la metà di questi desidera migliorare l’efficienza energetica (51%).
L’affitto non è un ostacolo alla personalizzazione
Come abbiamo visto, i giovani desiderano più di tutti poter personalizzare al meglio la propria abitazione. Ogni casa riflette la personalità e il gusto di chi la abita, anche nel caso in cui questa non sia di proprietà ma in affitto.
È la storia dell’illustratrice Paola Russo, palermitana di stanza a Milano, che nel monolocale di 40 mq dove attualmente abita non è potuta intervenire con interventi strutturali. Non si è lasciata scoraggiare, però, e ha espresso il suo mondo creativo attraverso quadri, tessuti, cesti, e tutta una serie di piccoli oggetti colorati, con una dominanza di nuance verde acqua e altri rimandi cromatici che la riportano con l’immaginazione alla sua isola.
Leggi l’articolo: A Casa di… Paola Russo, Illustratrice e Autrice di Le Paolette
Come abbiamo visto, i giovani desiderano più di tutti poter personalizzare al meglio la propria abitazione. Ogni casa riflette la personalità e il gusto di chi la abita, anche nel caso in cui questa non sia di proprietà ma in affitto.
È la storia dell’illustratrice Paola Russo, palermitana di stanza a Milano, che nel monolocale di 40 mq dove attualmente abita non è potuta intervenire con interventi strutturali. Non si è lasciata scoraggiare, però, e ha espresso il suo mondo creativo attraverso quadri, tessuti, cesti, e tutta una serie di piccoli oggetti colorati, con una dominanza di nuance verde acqua e altri rimandi cromatici che la riportano con l’immaginazione alla sua isola.
Leggi l’articolo: A Casa di… Paola Russo, Illustratrice e Autrice di Le Paolette
Budget e sfide da affrontare
Secondo i dati raccolti dalla ricerca condotta da Houzz, i millennial spendono di più per le ristrutturazioni, con una spesa media di 30mila euro. Si stima un budget di circa 10mila euro annui in più rispetto alla generazione X (20mila euro) e i baby boomers (16mila euro).
Probabilmente la maggiore portata di questi progetti è proprio legata all’acquisto di una prima casa o a un trasloco. E questo porta con sé notevoli conseguenze in termini di tempo, stress e risorse.
Infatti se chiediamo ai millennial quali sono le maggiori difficoltà quando si ristruttura casa, circa la metà dichiara che la maggiore è stare nel budget (49%), segue il rispetto dei tempi previsti (36%), la gestione imprevisti (33%), e trovare il professionista giusto (29%).
Secondo i dati raccolti dalla ricerca condotta da Houzz, i millennial spendono di più per le ristrutturazioni, con una spesa media di 30mila euro. Si stima un budget di circa 10mila euro annui in più rispetto alla generazione X (20mila euro) e i baby boomers (16mila euro).
Probabilmente la maggiore portata di questi progetti è proprio legata all’acquisto di una prima casa o a un trasloco. E questo porta con sé notevoli conseguenze in termini di tempo, stress e risorse.
Infatti se chiediamo ai millennial quali sono le maggiori difficoltà quando si ristruttura casa, circa la metà dichiara che la maggiore è stare nel budget (49%), segue il rispetto dei tempi previsti (36%), la gestione imprevisti (33%), e trovare il professionista giusto (29%).
Claudia ed Emanuele hanno vissuto per circa due anni in un monolocale di 25 m², finché la situazione è diventata insostenibile e hanno cercato una nuova casa. Raccontano: «Quando si acquista la prima casa bisogna fare i conti con la richiesta di mutuo e con tutte le piccole paure che si hanno quando si fa un passo così importante. Per noi sarebbe stato forse impossibile compierlo senza l’aiuto della famiglia – che ci ha dato un significativo sostegno economico e ci ha aiutato moltissimo della fase di trattativa – e degli amici che ci hanno dato una grossa mano nella scelta dell’arredamento e per il trasloco».
Scopri di più: My Houzz: lo Stile Scandinavo Incontra i Tetti di Napoli
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Millennial e aiuto professionale
86% dei millennial contatta un Pro per ristrutturare casa.
Le figure più richieste:
56% idraulico;
51% elettricista;
48% impresa edile.
86% dei millennial contatta un Pro per ristrutturare casa.
Le figure più richieste:
56% idraulico;
51% elettricista;
48% impresa edile.
I millennial sono definiti “nativi digitali” ovvero nati in un mondo dove è fortemente presente la tecnologia digitale. Basti pensare che il 98,9% dei millennial utilizza uno smartphone e tra questi device il 98,4% è connesso al web (Fonte: elaborazione Censis su dati Auditel, 2018). E così, anche per quanto riguarda la progettazione o ristrutturazione della casa, non fanno a meno di consultare il loro grande alleato, internet. Vuoi per cercare foto d’ispirazione o per trovare un esperto che li guidi nella creazione del loro “nido”.
È la storia di questa giovane coppia. «Non abbiamo cercato il nostro futuro architetto attraverso il passaparola, come spesso succede, ma abbiamo preferito sceglierlo attraverso lo studio di diversi profili su Houzz e delle relative realizzazioni. Ne abbiamo selezionati tre, di cui ci piaceva lo stile, li abbiamo incontrati, e poi abbiamo scelto lo studio 23bassi», racconta la neo-proprietaria di casa Ioana Popa.
Leggi di più: La Mansarda di 100 Mq Diventata Luminosa Grazie a un’Idea Geniale
È la storia di questa giovane coppia. «Non abbiamo cercato il nostro futuro architetto attraverso il passaparola, come spesso succede, ma abbiamo preferito sceglierlo attraverso lo studio di diversi profili su Houzz e delle relative realizzazioni. Ne abbiamo selezionati tre, di cui ci piaceva lo stile, li abbiamo incontrati, e poi abbiamo scelto lo studio 23bassi», racconta la neo-proprietaria di casa Ioana Popa.
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Clienti informali ma molto esigenti
«Il modo di comunicare con i clienti millennial è molto facile e informale, spesso ci si tiene aggiornati anche tramite WhatsApp scambiandosi più facilmente suggestioni e riferimenti», racconta Giovanni Vendrame di Cubofficina e aggiunge: «Bisogna però ammettere che insieme a molti elementi positivi nella comunicazione, nell’elasticità di lavorare al progetto e nella ricerca di input molto stimolante, spesso i millennial (forse più dei loro genitori), tendono ad avere poca fiducia nei confronti di un professionista. Questo succede anche se oggi con l’uso di rendering e modelli 3D si riescono a comunicare in maniera abbastanza chiara l’idea di uno spazio e le sue trasformazioni, ma permane comunque una sensazione di insicurezza sull’effetto finale».
Gli fa eco l’architetto Manuel Romeo: «Hanno spesso le idee chiare su cosa vogliono e il rapporto e la relazione con loro è complessa. Per loro “la fiducia il tecnico se la deve guadagnare”, capita di frequente che entrino in competizione con le figure professionali; ma una volta raggiunta la sintonia, il professionista diventa un amico, un confidente. Con loro rimango sempre in buoni rapporti e spesso a lavoro finito i contatti si mantengono per il semplice piacere personale».
Raccontaci: qual è la tua esperienza sui millennial e la casa, ti riconosci nelle scelte di questi giovani neo-proprietari? Parliamone nei Commenti!
«Il modo di comunicare con i clienti millennial è molto facile e informale, spesso ci si tiene aggiornati anche tramite WhatsApp scambiandosi più facilmente suggestioni e riferimenti», racconta Giovanni Vendrame di Cubofficina e aggiunge: «Bisogna però ammettere che insieme a molti elementi positivi nella comunicazione, nell’elasticità di lavorare al progetto e nella ricerca di input molto stimolante, spesso i millennial (forse più dei loro genitori), tendono ad avere poca fiducia nei confronti di un professionista. Questo succede anche se oggi con l’uso di rendering e modelli 3D si riescono a comunicare in maniera abbastanza chiara l’idea di uno spazio e le sue trasformazioni, ma permane comunque una sensazione di insicurezza sull’effetto finale».
Gli fa eco l’architetto Manuel Romeo: «Hanno spesso le idee chiare su cosa vogliono e il rapporto e la relazione con loro è complessa. Per loro “la fiducia il tecnico se la deve guadagnare”, capita di frequente che entrino in competizione con le figure professionali; ma una volta raggiunta la sintonia, il professionista diventa un amico, un confidente. Con loro rimango sempre in buoni rapporti e spesso a lavoro finito i contatti si mantengono per il semplice piacere personale».
Raccontaci: qual è la tua esperienza sui millennial e la casa, ti riconosci nelle scelte di questi giovani neo-proprietari? Parliamone nei Commenti!
I millennial che hanno compilato il questionario Houzz&Home formano un campione composto per il 70% da conviventi/sposati e per il 28% da single. E in una casa su tre (33%) ci abitano anche bambini.
Tipologia di casa
Appartamento: 58%;
Indipendente - unifamiliare: 23%;
Bifamiliare, trifamiliare, quadrifamiliare: 12%;
Villetta a schiera: 5%.
Nuova costruzione vs ristrutturazione
Tra i millennial che hanno inaugurato cantieri dentro casa, il 12% ha acquistato un immobile di nuova costruzione, mentre l’88% ha preferito un’abitazione da ristrutturare. Questo dato potrebbe significare che, nonostante il settore del mattone oggigiorno offra prezzi competitivi per l’acquisto del “chiavi in mano”, spesso si preferisce abitare in una casa con una storia, che i neo-proprietari intendono preservare e insieme ad essa evolvere.