Le Case di Houzz
My Houzz: L’Eleganza si Mescola all’Arte Pop a Casa di Jo Fabbri
Una casa d’artista pensata come scatola neutra in cui ritratti e sculture giocano un ruolo da protagonista assoluto
Per Jo Fabbri, giovane artista svizzera residente in Canton Ticino, la casa è innanzitutto un porto tranquillo dove rigenerarsi e ritrovare la tranquillità necessaria per esprimersi sul lavoro. A circondarla, come in una scenografia, le sue opere su tela e su carta igienica, racconti in chiave pop delle inquietudini del nostro tempo.
L’inclinazione per la creatività, e in particolar modo la passione per la pittura che l’accompagna dall’infanzia, rappresenta per Jo il filo rosso attraverso il quale esprimere idee, intuizioni e sentimenti. È proprio con i ritratti, infatti, che Jo si afferma giovanissima nel mondo dell’arte: i suoi grandi acrilici su tela, che ritraggono i volti di persone comuni come di personaggi famosi, sono i primi a conquistare il consenso di critica e collezionisti, che le riconoscono la capacità di gettare uno sguardo non scontato sulla psicologia delle persone. «Guardare una faccia e capire cosa c’è dietro: ecco qualcosa che mi ha sempre coinvolto molto. Con l’arte, cerco di mettere in luce le idiosincrasie, l’assurdità di felicità troppo patinate, o anche solo sguardi rubati a una normale quotidianità», dice Jo.
In questa immagine, uno sguardo sul salotto con, al muro, un suo autoritratto.
In questa immagine, uno sguardo sul salotto con, al muro, un suo autoritratto.
Nel 2013, poi, un ostacolo imprevisto sembra offrire alla carriera di Jo una vera e propria svolta artistica. A Washington per una mostra collettiva, Fabbri si vede bloccare in dogana i quadri destinati alla sua esposizione. Torna a casa a mani vuote e inizia a lavorare con l’unico oggetto che aveva riportato come souvenir, un rotolo di carta igienica con impressa la Casa Bianca. Le sue opere, da quel momento in poi, faranno abbondante ricorso a questo materiale povero e “volgare” fino a utilizzarlo in un’inedita dimensione ambientale, come nel caso dei manichini avvolti con carta igienica che si trasformano in sculture colorate.
E sono proprio questi manichini ad arricchire di un tocco personalissimo la casa che Jo ha preso in affitto un paio di anni fa. A differenza della sua arte, infatti, questo appartamento circondato da un grande giardino è vissuto da Jo come una scatola neutra dove godere il più possibile dello spazio e della cortina di verde che avvolge la vista dalle finestre.
Il vuoto, senza alcun dubbio, prevale sul pieno: i mobili che arredano le stanze sono solo quelli strettamente necessari, proprio mantenere lo spazio dilatato, con quanto più respiro possibile. A fare da contraltare a questa esigenza di essenzialità sono naturalmente le opere, vero tratto identificativo di ogni ambiente, estensione dello spirito della padrona di casa e vera e propria macchia di colore che spicca su uno sfondo neutro, orientato sui toni del beige e del crema. «Mi piace, come penso del resto alla maggior parte degli artisti, circondarmi delle mie opere», racconta Jo. «Niente però ha una collocazione definitiva. Sposto i pezzi a seconda del capriccio del momento, oppure in funzione delle mostre che sto preparando».
Il vuoto, senza alcun dubbio, prevale sul pieno: i mobili che arredano le stanze sono solo quelli strettamente necessari, proprio mantenere lo spazio dilatato, con quanto più respiro possibile. A fare da contraltare a questa esigenza di essenzialità sono naturalmente le opere, vero tratto identificativo di ogni ambiente, estensione dello spirito della padrona di casa e vera e propria macchia di colore che spicca su uno sfondo neutro, orientato sui toni del beige e del crema. «Mi piace, come penso del resto alla maggior parte degli artisti, circondarmi delle mie opere», racconta Jo. «Niente però ha una collocazione definitiva. Sposto i pezzi a seconda del capriccio del momento, oppure in funzione delle mostre che sto preparando».
In ingresso, proprio accanto alla porta di casa, un’opera si trasforma in una originale consolle dove un manichino appare raggomitolato in una teca di vetro. La scelta di convertire un’opera in un mobile non è fortuita: proprio in questi mesi, infatti, Jo sta lavorando all’edizione di mobili-scultura in edizione limitata da lanciare proprio sul mercato del collezionismo di design.
Sulla sinistra, sempre in ingresso, osserviamo un’altra inedita contaminazione tra opera e vita. Il manichino disegnato con una texture zebrata, invece, si presta ad essere trasformato in un originale porta iPad dal quale diffondere la musica dentro casa.
Dominata dai toni del marrone e del crema e affacciata sul giardino, la cucina rimane uno spazio di servizio che non viene investito da alcun desiderio di personalizzazione. La proprietaria la vive come un ambiente da usare all’occorrenza come piccolo laboratorio gastromico per sé e per gli amici.
Anche in bagno prevale lo stesso stile neutro e di servizio. Ancora una volta, l’inclinazione per un ambiente spoglio si traduce in un layout di grande pulizia e funzionalità, che non ama gli orpelli e conserva solo gli oggetti strettamente necessari.
Nella camera da letto, tutta giocata intorno ai toni del bianco e del beige, troneggia sopra il letto un dipinto dall’ultimo ciclo di lavori di Jo, Bandiere.
Sul letto, i due peluche sono i souvenir che ricordano un viaggio particolarmente felice.
Sul letto, i due peluche sono i souvenir che ricordano un viaggio particolarmente felice.
Il giardino è uno tra gli spazi della casa che Jo ama godersi di più nelle giornate di bel tempo. Non potevano mancare neanche qui, dunque, alcune sue opere più rappresentative, come il manichino trasformato in tavolino che fa parte della stessa linea di prototipi di opere-mobili, utilizzabili sia in interno che, come vediamo qui, in all’aperto.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione della tua abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Altro
My Houzz: Barocco Napoletano per un Tè Con gli Artisti
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Chi ci abita: Jo Fabbri
Professione della proprietaria: artista
Dove: Canton Ticino, Svizzera
Superficie: 120 m² suddivisi tra un ingresso, un salone, una cucina, una camera da letto e due bagni
Anno di costruzione: anni Sessanta
Indipendente, spontanea, lontana dalle pose un po’ snob spesso sfoggiate dagli artisti. Eppure, lucida e pungente per quella sua capacità di gettare lo sguardo in profondità, oltre gli stereotipi più banali e radicati della società contemporanea. Classe 1985, luganese di nascita, Jo Fabbri è uno dei nuovi volti della scena artistica svizzera, una piccola “forza tranquilla” che ha già fatto parlare di sé grazie a una lunga serie di opere iconiche, vicine alla sensibilità di un pubblico trasversale.
La sua serie Bandiere disseziona il simbolo universale della bandiera americana, dopo una apparizione a New York per la mostra appena chiusa alla Pivot Gallery di Chelsea, faranno nuovamente la loro apparizione negli Stati Uniti alla fiera Scope di Miami (dal 29 novembre al 4 dicembre 2016) con la Alessandro Berni Gallery.