My Houzz: Interni Nude Look in Pieno Stile Decadente a Madrid
La ristrutturazione di questa abitazione è stata seguita dallo stesso proprietario che ha riportato alla luce gli antichi muri e pavimenti
Quando Alberto è entrato per la prima volta in questo appartamento del quartiere centrale Barrio de las Letras di Madrid, l’aspetto era molto diverso rispetto a quello di oggi. Nonostante non fosse abitabile, ha capito ugualmente che era il posto nel quale voleva vivere. La posizione fantastica e le grandi possibilità che offriva a prima vista non hanno lasciato spazio a dubbi: si è messo subito all’opera per ristrutturarlo. Eliminando tutti gli elementi da soffitti, pavimenti e pareti sono venute alla luce le strutture originali con superfici irregolari, che ora rappresentano un arredamento sobrio, con note decadenti e maschili. Le cicatrici e i segni delle pareti raccontano il passato della casa, che il proprietario non ha voluto assolutamente nascondere.
L’arredamento del salone è sobrio, senza grandi lussi né pezzi iconici di design. Al contrario, opere di familiari e amici, oltre a quelle personali, arredano questo ambiente conferendo una personalità travolgente.
Il divano ha più di trent’anni. Viene dalla casa dei suoi genitori, in Italia, ed è un pezzo degli anni Ottanta al quale è molto affezionato. «Mi piacciono i segni che ha accumulato nel tempo. Su uno dei braccioli si vede anche un graffio del gatto che avevo da bambino. Ogni volta che lo guardo mi torna in mente lui», dice Alberto.
Il divano ha più di trent’anni. Viene dalla casa dei suoi genitori, in Italia, ed è un pezzo degli anni Ottanta al quale è molto affezionato. «Mi piacciono i segni che ha accumulato nel tempo. Su uno dei braccioli si vede anche un graffio del gatto che avevo da bambino. Ogni volta che lo guardo mi torna in mente lui», dice Alberto.
A destra del divano troviamo quello che potrebbe essere l’oggetto più particolare della casa: una mini libreria a uso tavolino fatta da loro. «Abbiamo preso una cassetta di frutta e le gambe di un altro mobile e abbiamo ottenuto questo risultato ibrido. Il modello spontaneo ci ha spinto ad avviare il progetto La Clínica Design, che abbiamo ideato con l’obiettivo di trasformare elementi quotidiani, rovinati o inutili per dar loro nuova vita», spiega.
Questo è uno degli angoli più carini della casa. Il balcone con vista sulla via Lope de Vega rende più piacevole sedersi a bere un caffè, riposarsi oppure leggere una rivista. «Dato che ho lo studio in casa, questo spazio è ideale anche per riposarmi un po’», dice.
La poltrona è stata acquistata da Ikea, mentre la lampada dorata è un oggetto antico acquistato al mercato del Rastro a Madrid. «Non sono un appassionato di vintage né dello stile rétro, ma mi piace acquistare cose di questo tipo ai mercatini dell’usato. Anche se suona strano, per strada puoi incappare in cose incredibili», confessa.
La poltrona è stata acquistata da Ikea, mentre la lampada dorata è un oggetto antico acquistato al mercato del Rastro a Madrid. «Non sono un appassionato di vintage né dello stile rétro, ma mi piace acquistare cose di questo tipo ai mercatini dell’usato. Anche se suona strano, per strada puoi incappare in cose incredibili», confessa.
Il tavolino basso al centro è un progetto che Alberto e Andrea hanno realizzato per l’azienda italiana Rugine. Dato che le dimensioni erano importanti, Alberto ha aggiunto un cuscino, perché fungesse anche da seduta.
La libreria è piena di libri e riviste di moda e progettazione, l’ispirazione perfetta per le attività quotidiane. Un’edera corre su tutta la parete portando lo sguardo alle altre piante che Alberto ha in casa.
La libreria è piena di libri e riviste di moda e progettazione, l’ispirazione perfetta per le attività quotidiane. Un’edera corre su tutta la parete portando lo sguardo alle altre piante che Alberto ha in casa.
Questa consolle appartiene anche alla collezione Home1 che hanno progettato per Rugine. Luccica una campana di vetro realizzata per i produttori del gin The London Nº 1. Lo specchio appeso alla parete è un progetto originale dell’amica Marta Ayala Herrera e appartiene alla collezione Nebula Mirrors integrata da specchi rovinati.
La casa ha solo una camera da letto, un ambiente molto personale attraverso il quale ci addentriamo un po’ di più nei gusti di questo progettista italiano stabilito a Madrid. Si tratta di un ambiente ampio, non troppo pieno, nel quale convivono tesori di viaggio, ricordi di famiglia, elementi d’epoca e altri progettati da Alberto, come la struttura del letto e il comodino.
Lo specchio grande, appoggiato alla parete principale della stanza, offre più luce e profondità all’ambiente. «Ho sei specchi di questo tipo distribuiti in tutta la casa. Provengono da una ristrutturazione che abbiamo realizzato in un centro estetico: non servivano più e li ho riutilizzati a casa mia», racconta Alberto.
Questa statuina è un pezzo del famoso progettista spagnolo Jaime Hayon, una delle figure più importanti del panorama contemporaneo. «È un regalo di Gala Fernández, l’allora direttrice del master che ho frequentato all’Istituto Europeo di Design», ricorda con affetto.
Sul comodino, una piccola lampada con finitura in rame che Alberto ha comprato in uno dei negozi Tiger. «È l’unica volta che sono andato a comprare un oggetto dopo averlo visto in una rivista», confessa.
Tra i libri risalta una serie di illustrazioni dell’artista cilena Francisca Feuereisen e qualche figura di stile azteca proveniente dal Messico.
Tutte le pareti della casa erano di gotelé, una finitura molto tipica in Spagna, ma Alberto ha grattato la superficie per cercare di dare un aspetto originale. Ha trovato pareti diverse coperte di carta pitturata e vecchie macchie di umido. Dopo averci pensato attentamente ha deciso di lasciare tutto così, conferendo all’ambiente un tocco decadente e al tempo stesso anticonformista. In alcune zone ha fatto la stessa cosa con il pavimento, prima di parquet, portando alla luce le vecchie piastrelle che c’erano negli anni Quaranta.
In armonia con il salone, questo spazio porta allo studio, senza distrazioni e decorazioni superflue. Risalta una libreria che combina un design minimalista con legno e finitura rustica. Insieme allo sgabello fa parte della collezione di La Clínica Design, il marchio di mobili che Alberto e Andrea hanno lanciato come evoluzione del progetto di recupero di elementi deteriorati per dargli una seconda vita.
In armonia con il salone, questo spazio porta allo studio, senza distrazioni e decorazioni superflue. Risalta una libreria che combina un design minimalista con legno e finitura rustica. Insieme allo sgabello fa parte della collezione di La Clínica Design, il marchio di mobili che Alberto e Andrea hanno lanciato come evoluzione del progetto di recupero di elementi deteriorati per dargli una seconda vita.
«Ci mettiamo tanta passione in ciò che facciamo, ci applichiamo con impegno in ogni progetto», dice Alberto con entusiasmo. Le pareti lasciano ancora intravedere alcuni motivi decorativi che risalgono a quando è stato costruito l’edificio diversi secoli fa. La proprietà nella quale è situata l’abitazione si trova in uno dei quartieri del centro più antichi di Madrid.
Campioni dei progetti, cartelline con documenti e un’infinità di materiali d’ufficio popolano questa semplice zona della casa in stile officina.
Nella parte inferiore è possibile vedere diverse paia di scarpe disegnate da Cisdak Dalmas per la startup spagnola Muro.exe, un’azienda giovane di scarpe di Madrid che applica un’avanzata tecnologia per il design e la produzione dei modelli.
Nella parte inferiore è possibile vedere diverse paia di scarpe disegnate da Cisdak Dalmas per la startup spagnola Muro.exe, un’azienda giovane di scarpe di Madrid che applica un’avanzata tecnologia per il design e la produzione dei modelli.
Progettati da Ciszak Dalmas e prodotti dall’azienda italiana di ceramica Bosa, i diffusori di essenze Aura sono utilizzati dai negozi Max&Co. per far conoscere le nuove fragranze. Essendo di ceramica porosa, assorbono il profumo e al tempo stesso diffondono l’aroma.
Non è la prima collaborazione con Max&Co., dato che già nel 2012 avevano rinnovato l’immagine dei negozi di questo marchio. Il progetto consisteva nell’aggiornamento di tutta l’illuminazione e dell’arredamento.
Non è la prima collaborazione con Max&Co., dato che già nel 2012 avevano rinnovato l’immagine dei negozi di questo marchio. Il progetto consisteva nell’aggiornamento di tutta l’illuminazione e dell’arredamento.
Oltre allo studio principale, l’abitazione ha altri due ambienti di lavoro aggiuntivi. Qui i protagonisti sono due tavoli di legno massello, disegnati dal noto architetto e progettista finlandese Alvar Aalto nel 1935, venduti ancora oggi dall’azienda Artek.
In questo stesso spazio c’è una libreria acquistata da Ikea. Sorridendo, Alberto confessa che «è molto carina, ma non ho mai impiegato così tanto a montare un mobile!».
«La composizione della cucina l’ho disegnata io, anche se i moduli di acciaio inossidabile sono Ikea – spiega. È semplice e al tempo stesso funzionale».
Pregi (e Difetti) di una Cucina in Acciaio
Pregi (e Difetti) di una Cucina in Acciaio
«Par dare una rinfrescata al bagno ho acquistato una pittura grigia metallizzata, per offrire una finitura simile a quella dell’acciaio inossidabile e dare questo aspetto ai mobili e al pavimento», dice Alberto. Le piante, che come si può vedere sono presenti anche in bagno, sono un regalo del padre e staccano dal bianco predominante dell’ambiente, dando una nota di colore al bagno.
Il lampadario è un modello dell’azienda svedese Nud Collection, che unisce un lungo cavo con una finitura in rame e una lampadina decorativa.
Questo acquerello è dell’artista guatemalteca Marcela Gutiérrez, molto conosciuta per la collaborazione artistica con i negozi Prada a New York. «Io e Andrea l’abbiamo conosciuta a Parigi, dove ci guadagnavamo da vivere facendo i fotografi. Abbiamo collaborato con lei in diverse occasioni e me l’ha regalato. È una perla», rivela Alberto.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Chi ci abita: Alberto Gobbino Ciszak, co-fondatore di Ciszak Dalmas
Dove: Barrio de las Letras, Madrid
Superficie: 220 m²
Oltre a essere la casa di Alberto, qui lavora anche il suo socio Andrea Caruso, con il quale gestisce lo studio di progettazione Ciszak Dalmas, fondato da questi due italiani a Madrid nel 2007. Hanno frequentato insieme un master sull’innovazione all’Istituto Europeo di Design nella capitale spagnola, grazie al quale hanno completato la formazione che avevano acquisito all’Università di Torino. Da quel momento hanno deciso di stabilirsi definitivamente a Madrid.