My Houzz: Chi Vorrebbe Vivere in una Casa nel Bosco?
La storia di come una famiglia ha realizzato il sogno di vivere immersi nella natura a pochi minuti dalla città
Carla e Stefano vivono con la figlia Sofia in una casa nei boschi a pochi minuti da Parma. In questo luogo che ama profondamente, Carla ha stabilito anche la sede dell’agenzia di comunicazione da lei creata, Ella Studio, e ha deciso di ricavare delle camere e spazi comuni dedicati a un bed and breakfast. La famiglia di Carla ha scelto di vivere, lavorare e trascorrere il proprio tempo libero in continuità con l’ambiente incontaminato circostante, al di fuori del contesto urbano, nel Parco Naturale Regionale dei Boschi di Carrega.
La luce e i colori del bosco illuminano la grande sala dotata di un ampio spazio dedicato alla cucina.
«Da piccola abitavo a Ferrara in una casa di campagna – racconta Carla – e mi sono sempre sentita legata a questo tipo di ambiente. Qualche anno fa ho comprato casa in città, a Parma. Il giorno dopo stavo già cercando un posto in cui tornare a sentirmi a contatto con la natura. È sempre stato il mio desiderio e ho sempre amato gli alberi, è un richiamo fortissimo che ho nei confronti del bosco».
«Da piccola abitavo a Ferrara in una casa di campagna – racconta Carla – e mi sono sempre sentita legata a questo tipo di ambiente. Qualche anno fa ho comprato casa in città, a Parma. Il giorno dopo stavo già cercando un posto in cui tornare a sentirmi a contatto con la natura. È sempre stato il mio desiderio e ho sempre amato gli alberi, è un richiamo fortissimo che ho nei confronti del bosco».
«Quando ho conosciuto Stefano, capitava di venire a fare passeggiate in questa zona, che fa parte del Parco Naturale Regionale dei Boschi di Carrega. L’istituzione del parco a suo tempo ha evitato speculazioni edilizie e il pericolo che il bosco venisse cancellato. Non si può più costruire, ma rimanevano alcune case già edificate. Così, mi sono informata su quali fossero in vendita e alla fine la scelta è caduta su questa, completamente immersa tra gli alberi. Posti come questi ce ne sono diversi, ma così vicini alla città sono pochi», racconta Carla.
«Da subito, ho pensato a una ristrutturazione che rispettasse una continuità tra gli ambienti interni e l’esterno, e puntasse alla realizzazione di una casa a risparmio energetico».
La sala è il luogo in cui capita di incontrarsi tutti, famiglia e ospiti del b&b. Questo uso degli spazi fa parte della scelta di vita che Carla ha fatto con la sua famiglia. Ad esempio, la mattina può succedere di fare colazione tutti insieme, utilizzando il tavolo in ferro battuto con piano realizzato in assi di legno. «Erano parte dei ponteggi dell’impresa che ha dipinto i muri di casa, mi piacevano e ho chiesto che me li lasciassero. Grazie al lavoro di Alessandro Mora, designer artigiano specializzato nel riuso dei materiali, è nato questo tavolo e tanti altri arredi presenti in casa».
«Da subito, ho pensato a una ristrutturazione che rispettasse una continuità tra gli ambienti interni e l’esterno, e puntasse alla realizzazione di una casa a risparmio energetico».
La sala è il luogo in cui capita di incontrarsi tutti, famiglia e ospiti del b&b. Questo uso degli spazi fa parte della scelta di vita che Carla ha fatto con la sua famiglia. Ad esempio, la mattina può succedere di fare colazione tutti insieme, utilizzando il tavolo in ferro battuto con piano realizzato in assi di legno. «Erano parte dei ponteggi dell’impresa che ha dipinto i muri di casa, mi piacevano e ho chiesto che me li lasciassero. Grazie al lavoro di Alessandro Mora, designer artigiano specializzato nel riuso dei materiali, è nato questo tavolo e tanti altri arredi presenti in casa».
Il progetto di ristrutturazione della casa è stato realizzato dall’architetto Maria Paola Bezza. «L’ho conosciuta per caso. Girovagavo e ho visto dall’esterno una casa che mi piaceva moltissimo. Ho deciso di citofonare e chiedere chi l’avesse progettata. Mi ha risposto direttamente lei, Maria Paola, che abitava lì e aveva realizzato la sua casa!».
Uno degli elementi caratteristici è la pavimentazione in quarzite al piano terra, una soluzione generalmente utilizzata per gli esterni. Carla l’ha scelta proprio per sottolineare la continuità tra l’ambiente esterno e lo spazio del living. «Questo è l’ambiente più grande di casa. È circondato dalla vista sul bosco. Mi piaceva che ci fosse continuità con l’ambiente esterno, per questo ho scelto una pavimentazione che è la stessa visibile nel patio, in genere non utilizzata in un ambiente interno».
Mobile pensile lavagna: realizzato su misura da Alessandro Mora
Uno degli elementi caratteristici è la pavimentazione in quarzite al piano terra, una soluzione generalmente utilizzata per gli esterni. Carla l’ha scelta proprio per sottolineare la continuità tra l’ambiente esterno e lo spazio del living. «Questo è l’ambiente più grande di casa. È circondato dalla vista sul bosco. Mi piaceva che ci fosse continuità con l’ambiente esterno, per questo ho scelto una pavimentazione che è la stessa visibile nel patio, in genere non utilizzata in un ambiente interno».
Mobile pensile lavagna: realizzato su misura da Alessandro Mora
«Avevo già visto questa pavimentazione in alcune case in Alto Adige. Mi piace l’irregolarità nelle forme. Oltre ad avere un impatto estetico che amo, ha una elevatissima trasmittanza, ideale per il riscaldamento a pavimento. Prima della ristrutturazione, questa casa aveva un impianto di riscaldamento a gasolio, dispendioso e inquinante. Ora utilizziamo una caldaia a fiamma rovesciata, alimentata a legna, che qui non manca. Abbiamo pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria e impianto fotovoltaico. In più, un impianto a GPL che utilizziamo solo in caso di emergenza».
Sedia a dondolo: Ps Gullholmen, Ikea; libreria e legnaia: realizzate su misura da Alessandro Mora
Sedia a dondolo: Ps Gullholmen, Ikea; libreria e legnaia: realizzate su misura da Alessandro Mora
Spostandosi al primo piano, per la zona notte si è scelto invece il parquet. Nella camera di Sofia, la struttura del letto è realizzata interamente utilizzando legno raccolto nel bosco. Anche questa è opera di Alessandro Mora (che lo ha chiamato “Baldacchino Selvaggio"), così come il mobile con vecchi cassetti riassemblati sulla parete a sinistra della foto. La testiera è realizzata con una imposta utilizzata per le finestre prima della ristrutturazione. Ecco l’upcycling che consente di non sprecare i materiali a disposizione e ridare vita o trovare un nuovo utilizzo a oggetti e arredi che pensavamo ormai inutili.
«Non ho portato con me quasi nulla dalle mie case precedenti. Tuttavia, anche per le scelte di vita fatte, mi piace l’idea di recuperare quello che c’è, quando possibile. In questo senso il lavoro di Alessandro Mora nel creare i mobili con materiale di recupero è stato fantastico. Per questi mobili sono stato utilizzate tavole di legno che appartenevano all’impresa di imbianchini che ha lavorato qui durante la ristrutturazione».
La nicchia nasconde una cabina armadio. L’ampiezza delle finestre garantisce grande luminosità ovunque.
I serramenti sono stati realizzati con un sistema di oscuramento interno, perciò nelle camere non ci sono più gli scuri esterni.
Serramenti a taglio termico in alluminio: Internorm acquistati presso Viappiani Legno
La nicchia nasconde una cabina armadio. L’ampiezza delle finestre garantisce grande luminosità ovunque.
I serramenti sono stati realizzati con un sistema di oscuramento interno, perciò nelle camere non ci sono più gli scuri esterni.
Serramenti a taglio termico in alluminio: Internorm acquistati presso Viappiani Legno
«Alessandro Mora ha realizzato anche i mobili per il bagno – sempre con l’idea di recuperare e dare vita a materiali che si butterebbero o sembrerebbero non avere più un uso e una loro bellezza. In questo caso ha utilizzato quelle che erano casse per il vino. L’upcycling è in questo senso una grande opportunità e per me è naturale essermi avvicinata sempre di più a questa consapevolezza, così come pensare una casa nel rispetto dell’ambiente circostante, anche dal punto di vista energetico».
In questa atmosfera a stretto contatto con la natura circostante, i padroni di casa e gli ospiti del b&b possono condividere gli splendidi spazi a disposizione ai bordi del bosco.
«Mi affascina l’idea del mondo che ti entra in casa – spiega Carla – e chi si ferma da noi qualche giorno non è solo di passaggio, ma fa la scelta precisa di trascorrere un po’ di tempo in un posto così particolare, all’interno del bosco».
«Mi affascina l’idea del mondo che ti entra in casa – spiega Carla – e chi si ferma da noi qualche giorno non è solo di passaggio, ma fa la scelta precisa di trascorrere un po’ di tempo in un posto così particolare, all’interno del bosco».
Si conciliano così la vita di famiglia, l’attività ricettiva e quella dell’agenzia di comunicazione, il lavoro che Carla ha deciso di portare nel bosco con lei, e con le persone con con cui collabora.
«Ogni giorno partono dalla città, che dista pochi chilometri, e vengono a lavorare qui, dove trascorrono tutta la giornata. Anche Stefano, che lavora per una multinazionale con sede a Parigi, in realtà trascorre buona parte del suo tempo di lavoro qui. Le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi ti consentono anche questo. Lavori e puoi comunque fare una scelta di vita così, da questo punto di vista non è necessario vivere in città».
Oltre a tutto questo, per Carla vivere qui è la possibilità di godere ogni momento del proprio tempo libero vivendo in un bosco. Ascoltandone i rumori e cogliendone i mutamenti nel colore delle stagioni.
«Ogni giorno partono dalla città, che dista pochi chilometri, e vengono a lavorare qui, dove trascorrono tutta la giornata. Anche Stefano, che lavora per una multinazionale con sede a Parigi, in realtà trascorre buona parte del suo tempo di lavoro qui. Le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi ti consentono anche questo. Lavori e puoi comunque fare una scelta di vita così, da questo punto di vista non è necessario vivere in città».
Oltre a tutto questo, per Carla vivere qui è la possibilità di godere ogni momento del proprio tempo libero vivendo in un bosco. Ascoltandone i rumori e cogliendone i mutamenti nel colore delle stagioni.
Con la compagnia degli animali selvatici (l’upupa, il tasso, i caprioli e i cinghiali) e di altri due veri e propri membri di famiglia: Zaira e Zeus, splendidi meticci, dolci e vivaci come solo i cani felici di vivere scorrazzando nei boschi possono essere. «Per loro questa è una vita ideale, c’è un recinto dove possono stare all’esterno, ma spesso li liberiamo così stanno a contatto con noi quando siamo in giardino. E poi ci sono i boschi, dove oltre a caprioli, ricci, cinghiali, in questa zona si trovano anche i lupi. Vengono monitorati, e poco distante da qui è attivo un centro di recupero degli animali selvatici della zona, il CRAS del Parco dei Boschi di Carrega».
Ed è nel bosco dietro casa che Carla ha realizzato un altro pezzo del suo sogno: una casa sull’albero.
Sospesa ad alcuni metri di altezza e collegata da un ponte tibetano a una scala in legno, la casetta è uno dei rifugi preferiti da Sofia. Si trova a pochi passi dall’abitazione, è una piccola costruzione in legno circondata dal bosco. È stata realizzata dall’architetto Iacopo Gozzi.
Sospesa ad alcuni metri di altezza e collegata da un ponte tibetano a una scala in legno, la casetta è uno dei rifugi preferiti da Sofia. Si trova a pochi passi dall’abitazione, è una piccola costruzione in legno circondata dal bosco. È stata realizzata dall’architetto Iacopo Gozzi.
«Ci ho dormito, una volta. Non ci si ha idea dei rumori del bosco, soprattutto di notte», racconta Carla. La casetta è una vera e propria camera immersa nel verde, un rifugio ideale in cui si si può sentire realmente parte della natura circostante.
Mentre osservo il ponte tibetano lasciandomi alle spalle questo rifugio, penso a questo pezzo del sogno di vita realizzato da Carla: una vita in una casa immersa nel verde, e la capacità di continuare ad avere uno scambio continuo con il mondo esterno attraverso le proprie attività; le mille opportunità di relazione con la realtà circostante.
La casetta sull’albero – un piccolo prolungamento della casa in cui vivono Carla, Stefano e Sofia – è davvero il simbolo della scelta di vita presa da Carla e dalla sua famiglia: abitare nella natura e in armonia con essa. Trovare un modo rispettoso di farne parte, vivendo in un contesto selvaggio, non lontano dalla città: una scelta felice.
Guarda tutte le foto di questa casa
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
My Houzz: Il Coraggio di Lasciare la Città per la Campagna
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Carla Soffritti, Stefano Castelluccio e la figlia Sofia con i cani Zeus e Zaira
Dove: Sala Baganza, provincia di Parma
Superficie: 400 m²; i vari ambienti della casa sono distribuiti su piani sfalsati. Al piano terra c’è lo studio (sul lato ovest); al piano rialzato: portico, ingresso, soggiorno con cucina a vista, lavanderia; al primo piano: la camera da letto di Sofia più due per il b&b Il Richiamo del Bosco; al secondo piano: camera da letto padronale; ogni camera dispone del proprio bagno
Periodo di ristrutturazione: tra il 2006 e il 2010
Architetto: Maria Paola Bezza
Il particolare interessante: a pochi metri di distanza, una casa sull’albero