Le Case di Houzz
My Houzz: Casa Laboratorio Artistico per Artigiana Globe Trotter
170 mq, 5 livelli e 3 diverse esposizioni in un maxi open space di ispirazione nordica nel cuore della città di Palermo
Ci troviamo a Palermo, capoluogo siciliano, nell’antica piazza della Fiera Vecchia, cuore pulsante del centro storico della città. L’appartamento in cui vive Eloise, in affitto dalla proprietaria Simona, che ha curato il progetto di ristrutturazione con l’architetta Rossella Pagano, gode di una vista strepitosa su Piazza Rivoluzione, che con la sua celebre fontana del genio di Palermo è stata teatro di significativi eventi storici che l’hanno resa fulcro del risorgimento siciliano.
L’appartamento in cui vive Eloise si trova all’interno di Palazzo Naselli Flores, edificio nobiliare di origini Seicentesche costruito dall’omonima famiglia di nobili mercanti siciliani, tra le più influenti del tempo.
L’edificio è sopravvissuto con fatica ai bombardamenti bellici degli anni ’40 e a un incendio doloso. È stato restituito alla città di Palermo nel 2005 a seguito di un’importante opera di restauro ad opera dello studio di architettura PL5-Architettura, che si è occupato del restauro dell’edificio, mentre la progettazione degli appartamento è stata intrapresa da Simona e Rossella.
Il 2005 corrisponde all’anno in cui Simona, attuale proprietaria, acquista l’appartamento, intraprendendo, insieme all’amica architetta Rossella Pagano, una riprogettazione degli spazi fortemente ispirata all’architettura nordica, che ha avuto modo di ammirare nel corso dei suoi numerosi viaggi nei paesi del Nord Europa.
L’appartamento era appartenuto anticamente alla figlia della famiglia Flores, che per necessità economiche lo aveva suddiviso in cinque piccoli spazi destinati all’affitto, molto ricercati nel dopoguerra.
«Inizialmente l’acquisto non era sembrato conveniente, perché così suddiviso risultava poco funzionale e difficilmente fruibile», spiega Simona. «Alla fine ci ho lavorato talmente tanto che tutte le sue irregolarità sono diventate delle forme di bellezza e i cinque diversi appartamenti sono stati uniti».
L’edificio è sopravvissuto con fatica ai bombardamenti bellici degli anni ’40 e a un incendio doloso. È stato restituito alla città di Palermo nel 2005 a seguito di un’importante opera di restauro ad opera dello studio di architettura PL5-Architettura, che si è occupato del restauro dell’edificio, mentre la progettazione degli appartamento è stata intrapresa da Simona e Rossella.
Il 2005 corrisponde all’anno in cui Simona, attuale proprietaria, acquista l’appartamento, intraprendendo, insieme all’amica architetta Rossella Pagano, una riprogettazione degli spazi fortemente ispirata all’architettura nordica, che ha avuto modo di ammirare nel corso dei suoi numerosi viaggi nei paesi del Nord Europa.
L’appartamento era appartenuto anticamente alla figlia della famiglia Flores, che per necessità economiche lo aveva suddiviso in cinque piccoli spazi destinati all’affitto, molto ricercati nel dopoguerra.
«Inizialmente l’acquisto non era sembrato conveniente, perché così suddiviso risultava poco funzionale e difficilmente fruibile», spiega Simona. «Alla fine ci ho lavorato talmente tanto che tutte le sue irregolarità sono diventate delle forme di bellezza e i cinque diversi appartamenti sono stati uniti».
La luce è assoluta protagonista della ricerca progettuale della proprietaria ed è a tutti gli effetti elemento chiave onnipresente in casa.
Molteplici sono i fattori che contribuiscono a renderlo possibile. Fondamentale è la posizione dell’appartamento ad angolo all’interno dell’edificio, così come lo è la disposizione degli ambienti su cinque livelli; ma altrettanto importanti sono state le scelte progettuali della proprietaria, mossa dal desiderio di seguire lo stile nordico e di abbattere, ove possibile, pareti e barriere tra gli spazi ed i livelli, prediligendo una palette di toni neutri e naturali in cui dominante è la presenza del bianco.
Tre balconi, una finestra ed un lucernario schermato da un’ampia vetrata incamerano così la luce, facendola rimbalzare da una parete all’altra, da un piano all’altro della casa, riempiendone ogni angolo in maniera stupefacente.
È sufficiente varcare la soglia dell’ingresso per riuscire a percepirne la portata.
«La prima volta che ho visitato questo appartamento sono rimasta abbagliata dalla quantità di luce che lo illumina e lo riempie. Ne sono rimasta inebriata. Una volta fuori non ricordavo quasi nulla, ho avuto bisogno di rivederlo!». Queste le parole di Eloise, affittuaria del loft dal 2010, che con la sua splendida energia creativa contribuisce a riempirlo di luce.
Molteplici sono i fattori che contribuiscono a renderlo possibile. Fondamentale è la posizione dell’appartamento ad angolo all’interno dell’edificio, così come lo è la disposizione degli ambienti su cinque livelli; ma altrettanto importanti sono state le scelte progettuali della proprietaria, mossa dal desiderio di seguire lo stile nordico e di abbattere, ove possibile, pareti e barriere tra gli spazi ed i livelli, prediligendo una palette di toni neutri e naturali in cui dominante è la presenza del bianco.
Tre balconi, una finestra ed un lucernario schermato da un’ampia vetrata incamerano così la luce, facendola rimbalzare da una parete all’altra, da un piano all’altro della casa, riempiendone ogni angolo in maniera stupefacente.
È sufficiente varcare la soglia dell’ingresso per riuscire a percepirne la portata.
«La prima volta che ho visitato questo appartamento sono rimasta abbagliata dalla quantità di luce che lo illumina e lo riempie. Ne sono rimasta inebriata. Una volta fuori non ricordavo quasi nulla, ho avuto bisogno di rivederlo!». Queste le parole di Eloise, affittuaria del loft dal 2010, che con la sua splendida energia creativa contribuisce a riempirlo di luce.
«La luce è la componente emotiva che cerco in un posto dove devo passare il mio tempo. È l’energia di cui ho bisogno in quanto fonte di ispirazione per il mio lavoro e per me stessa»;
Eloise è un’artigiana siciliana globe-trotter che manifesta la sua arte realizzando differenti tipologie di gioielli, utilizzando materiali costituiti per lo più da pietre preziose collezionate nel corso degli innumerevoli viaggi che l’hanno portata ad esplorare il mondo.
Eloise è un’artigiana siciliana globe-trotter che manifesta la sua arte realizzando differenti tipologie di gioielli, utilizzando materiali costituiti per lo più da pietre preziose collezionate nel corso degli innumerevoli viaggi che l’hanno portata ad esplorare il mondo.
L’estensione e la disposizione peculiare degli spazi fanno sì che la casa possa essere per Eloise al contempo dimensione intima e creativa.
L’ampio open space su cui si apre la porta d’ingresso ospita infatti due grandi aree living che fungono reciprocamente da laboratorio creativo e salotto, in cui Eloise accoglie la sua clientela.
In origine questo grande spazio era suddiviso in due stanze cui corrispondono le due grandi finestre presenti.
«Ho voluto buttare giù il muro fra le due», spiega la proprietaria, «e mi sono affidata ad un ingegnere per fare il ricalcolo del peso, per capire quanto effettivamente avessi potuto bucare il muro che divideva le due stanze. Ho scelto il massimo dell’apertura che potessi realizzare, rinforzando ulteriormente la parte superiore».
Il risultato è un ambiente ampio e luminoso che dialoga con tutte le aree della casa.
La proprietaria ha infatti scelto di non contemplare la presenza di porte tra i differenti ambienti, ad eccezione della camera da letto e dei servizi in cui ha optato per delle porte a scomparsa in legno rigorosamente dipinte di bianco. Così da ogni angolo della casa è possibile abbracciarne visivamente ogni area e livello e godere di una luce che non è mai la stessa.
L’ampio open space su cui si apre la porta d’ingresso ospita infatti due grandi aree living che fungono reciprocamente da laboratorio creativo e salotto, in cui Eloise accoglie la sua clientela.
In origine questo grande spazio era suddiviso in due stanze cui corrispondono le due grandi finestre presenti.
«Ho voluto buttare giù il muro fra le due», spiega la proprietaria, «e mi sono affidata ad un ingegnere per fare il ricalcolo del peso, per capire quanto effettivamente avessi potuto bucare il muro che divideva le due stanze. Ho scelto il massimo dell’apertura che potessi realizzare, rinforzando ulteriormente la parte superiore».
Il risultato è un ambiente ampio e luminoso che dialoga con tutte le aree della casa.
La proprietaria ha infatti scelto di non contemplare la presenza di porte tra i differenti ambienti, ad eccezione della camera da letto e dei servizi in cui ha optato per delle porte a scomparsa in legno rigorosamente dipinte di bianco. Così da ogni angolo della casa è possibile abbracciarne visivamente ogni area e livello e godere di una luce che non è mai la stessa.
I cinque livelli di cui è costiuito l’appartamento sono collegati da una scala che è protagonista indiscussa di ogni ambiente, ma che si inserisce con una leggerezza che ha quasi del paradossale in quanto elemento ricorrente in casa.
«Quello della scala è stato il problema principale», spiega Simona; «Bisognava capire dove collocarla e, dopo aver consultato diversi architetti, la soluzione di cui mi innamorai follemente fu trovata dalla mia amica architetta Rossella, con cui ho trascorso intere notti a lavorare con entusiasmo sul progetto del mio appartamento».
La soluzione proposta da Rossella sarà quella del cemento bianco a getto continuo, che insieme al ferro e al legno rappresentano i materiali che vestono la casa e che la proprietaria riproporrà in un progetto successivo di casa al mare.
Emblematico è a questo proposito Il pavimento, interamente rivestito da un parquet di Listone Giordano a doghe grandi in rovere cotto che è presente in ogni area dell’appartamento ed il cui acquisto è stato fortemente desiderato dalla proprietaria.
«Quello della scala è stato il problema principale», spiega Simona; «Bisognava capire dove collocarla e, dopo aver consultato diversi architetti, la soluzione di cui mi innamorai follemente fu trovata dalla mia amica architetta Rossella, con cui ho trascorso intere notti a lavorare con entusiasmo sul progetto del mio appartamento».
La soluzione proposta da Rossella sarà quella del cemento bianco a getto continuo, che insieme al ferro e al legno rappresentano i materiali che vestono la casa e che la proprietaria riproporrà in un progetto successivo di casa al mare.
Emblematico è a questo proposito Il pavimento, interamente rivestito da un parquet di Listone Giordano a doghe grandi in rovere cotto che è presente in ogni area dell’appartamento ed il cui acquisto è stato fortemente desiderato dalla proprietaria.
Il trasferimento di Eloise ha comportato l’arrivo in casa della maggior parte dell’arredo e del mobilio oggi presenti.
Si tratta perlopiù di oggetti e mobili orientali di famiglia, in larga parte provenienti dal bazar dei genitori, Aziza Bazar, un tempo noto negozio di arredo e oggettistica orientale a Palermo in cui Eloise è cresciuta e che ha fortemente influenzato la maniera di concepire il suo lavoro ed il rapporto con la sua casa.
Aziza era un luogo in cui potevi acquistare, ma era al contempo luogo di incontro e confronto. Ci si accomodava in questo salotto a sorseggiare un te, si chiacchierava del più e del meno, ed emblematica è in casa di Eloise l’insegna del negozio che è visibile già dall’ingresso.
Legno in tutte le sue sfumature, e poi stoffe orientali provenienti da India e Sudafrica e poi i gioielli, di cui la casa è letteralmente vestita, che diventano elemento decorativo a tutti gli effetti, vivacizzando l’ambiente e rendendolo unico.
I gioielli di Eloise sono effettivamente ovunque. Adornano mobili, anfore e soprammobili e contribuiscono a riflettere la bellissima luce che c’è in casa, come in una fiaba.
«Ho iniziato a vestire i mobili come si trattasse di una vetrina continua. Niente di premeditato, è qualcosa che faccio d’istinto».
Peculiarità assoluta in casa di Eloise sono le ruote ai mobili.
«è una modifica che apporto io personalmente ed è un’abitudine a me cara che ho ereditato dalla mia famiglia, che mi porto dietro dal Bazar e che rispecchia il bisogno di essere libera, di poter spostare e cambiare senza troppe fatiche, fisiche oltre che mentali, mobili e disposizione dell’arredo».
Mobili mobili, fluidità degli spazi e della luce e assenza di barriere definiscono così uno spazio che è anche un mega laboratorio, una sintesi del mondo esplorato da Eloise. A testimoniarlo sono gli oggetti e i mobili portati a casa dai viaggi, come il casellario fascista del 1937, acquistato a Milano, appartenuto ad un’antica portineria milanese. I mobili indiani, il tavolo in teak proveniente da Bali e la vetrinetta dal Rajasthan
Si tratta perlopiù di oggetti e mobili orientali di famiglia, in larga parte provenienti dal bazar dei genitori, Aziza Bazar, un tempo noto negozio di arredo e oggettistica orientale a Palermo in cui Eloise è cresciuta e che ha fortemente influenzato la maniera di concepire il suo lavoro ed il rapporto con la sua casa.
Aziza era un luogo in cui potevi acquistare, ma era al contempo luogo di incontro e confronto. Ci si accomodava in questo salotto a sorseggiare un te, si chiacchierava del più e del meno, ed emblematica è in casa di Eloise l’insegna del negozio che è visibile già dall’ingresso.
Legno in tutte le sue sfumature, e poi stoffe orientali provenienti da India e Sudafrica e poi i gioielli, di cui la casa è letteralmente vestita, che diventano elemento decorativo a tutti gli effetti, vivacizzando l’ambiente e rendendolo unico.
I gioielli di Eloise sono effettivamente ovunque. Adornano mobili, anfore e soprammobili e contribuiscono a riflettere la bellissima luce che c’è in casa, come in una fiaba.
«Ho iniziato a vestire i mobili come si trattasse di una vetrina continua. Niente di premeditato, è qualcosa che faccio d’istinto».
Peculiarità assoluta in casa di Eloise sono le ruote ai mobili.
«è una modifica che apporto io personalmente ed è un’abitudine a me cara che ho ereditato dalla mia famiglia, che mi porto dietro dal Bazar e che rispecchia il bisogno di essere libera, di poter spostare e cambiare senza troppe fatiche, fisiche oltre che mentali, mobili e disposizione dell’arredo».
Mobili mobili, fluidità degli spazi e della luce e assenza di barriere definiscono così uno spazio che è anche un mega laboratorio, una sintesi del mondo esplorato da Eloise. A testimoniarlo sono gli oggetti e i mobili portati a casa dai viaggi, come il casellario fascista del 1937, acquistato a Milano, appartenuto ad un’antica portineria milanese. I mobili indiani, il tavolo in teak proveniente da Bali e la vetrinetta dal Rajasthan
«Altro elemento di cui mi piace circondarmi sono oggetti degli amici»: sulle pareti le fotografie del compagno fotografo Alessandro Leone, omaggio alla fotografia analogica, in larga parte scattate a Palermo, e poi le lampade del light designer palermitano Salvo Evangelista, elemento decorativo a tutti gli effetti, il vaso in argento e ceramica degli amici Los Castillos, acquistato durante un viaggio in Messico.
Particolare menzione merita la cassettiera da ferramenta ricevuta in dono dalla vicina di casa, modificata da Eloise che l’ha dipinta di uno strato di bianco poi rimosso ottenendo un’effetto shabby e personalizzata ulteriormente sostituendo i pomelli preesistenti. «Si tratta di un mobile di cui oggi non potrei fare a meno, che custodisce la mia collezione di pietre. Quello che ho in mente è di utilizzare una pietra diversa su ogni cassetto a segnalarne il contenuto su tutti i quarantotto cassetti».
Particolare menzione merita la cassettiera da ferramenta ricevuta in dono dalla vicina di casa, modificata da Eloise che l’ha dipinta di uno strato di bianco poi rimosso ottenendo un’effetto shabby e personalizzata ulteriormente sostituendo i pomelli preesistenti. «Si tratta di un mobile di cui oggi non potrei fare a meno, che custodisce la mia collezione di pietre. Quello che ho in mente è di utilizzare una pietra diversa su ogni cassetto a segnalarne il contenuto su tutti i quarantotto cassetti».
Cucina: Lube su misura; sospensioni: Corimbo Loft
Ogni livello in casa ospita un ambiente differente.
Lo spazio che accoglie la cucina si trova su un livello più basso, che corrisponde al primo, e vi si accede dal living mediante una scala la cui parte sottostante è stata concepita come ripostiglio per accogliere e nascondere tutto ciò che è destinato alla pulizia della casa.
«Dove la scala non è vuota siamo intervenuti con questo lavoro di falegnameria. così un’intera lavanderia è resa invisibile perché ha trovato la sua collocazione», spiega Simona.
Elementi dominanti anche qui sono il legno, il ferro ed il cemento bianco a getto continuo. Parquet in rovere cotto e pareti bianche. E poi un’antica madia in legno, elemento décor a tutti gli effetti.
Ogni livello in casa ospita un ambiente differente.
Lo spazio che accoglie la cucina si trova su un livello più basso, che corrisponde al primo, e vi si accede dal living mediante una scala la cui parte sottostante è stata concepita come ripostiglio per accogliere e nascondere tutto ciò che è destinato alla pulizia della casa.
«Dove la scala non è vuota siamo intervenuti con questo lavoro di falegnameria. così un’intera lavanderia è resa invisibile perché ha trovato la sua collocazione», spiega Simona.
Elementi dominanti anche qui sono il legno, il ferro ed il cemento bianco a getto continuo. Parquet in rovere cotto e pareti bianche. E poi un’antica madia in legno, elemento décor a tutti gli effetti.
Illuminazione: Viabizzuno
Emblematica è la lingua bianca posta all’ingresso della camera da letto, elemento di design che fa parte della parete su cui è posta.
La camera da letto si trova su un ulteriore livello, il terzo, che è accessibile dalla scala presente nell’area living.
A guidarci in questo saliscendi, nel passaggio da un ambiente ad un altro, è il passamano in ferro che costeggia la scala.
Il ferro è tra gli elementi prediletti in casa, scelto dalla proprietaria per l’autenticità della sua bellezza. «Adoro i suoi colori, i suoi disegni, e la ruggine è uno dei materiali più belli, una delle polveri più affascinati che abbia mai visto nella mia vita. Il color ruggine è il mio colore!».
Emblematica è la lingua bianca posta all’ingresso della camera da letto, elemento di design che fa parte della parete su cui è posta.
La camera da letto si trova su un ulteriore livello, il terzo, che è accessibile dalla scala presente nell’area living.
A guidarci in questo saliscendi, nel passaggio da un ambiente ad un altro, è il passamano in ferro che costeggia la scala.
Il ferro è tra gli elementi prediletti in casa, scelto dalla proprietaria per l’autenticità della sua bellezza. «Adoro i suoi colori, i suoi disegni, e la ruggine è uno dei materiali più belli, una delle polveri più affascinati che abbia mai visto nella mia vita. Il color ruggine è il mio colore!».
La camera da letto compone un ambiente unico con il bagno e con lo spogliatoio, anche se questi ultimi sono ad un livello più basso rispetto a quello della zona notte e vi si accede mediante una piccola scala posta proprio di fronte al letto. Questo ulteriore livello, che è quindi il quarto: quando si stava ricostruendo il solaio del terzo livello, quello della camera da letto, ci si è resi conto che questo si addossava alla finestra presente in bagno, tagliandola a metà. Per questo è stato necessario realizzare un ulteriore livello, piu basso.
Come il balcone della cucina, la piccola finestra in bagno si affaccia sulla dimensione pittoresca della piazza e contribuisce a riempire di luce anche l’ambiente della camera da letto.
Anche qui infatti la proprietaria ha scelto di creare un unico ambiente, non chiudendo il muro tra i livelli, il bagno e la camera da letto. «Sono andata contro corrente, tutti mi sconsigliavano questa soluzione, ma era il mio sogno quello di creare un ambiente unico, avere un muro basso e godere dal letto di tutta l’ampiezza della stanza originaria, di tutta l’ampiezza del tetto che va a scendere verso il bagno».
Come il balcone della cucina, la piccola finestra in bagno si affaccia sulla dimensione pittoresca della piazza e contribuisce a riempire di luce anche l’ambiente della camera da letto.
Anche qui infatti la proprietaria ha scelto di creare un unico ambiente, non chiudendo il muro tra i livelli, il bagno e la camera da letto. «Sono andata contro corrente, tutti mi sconsigliavano questa soluzione, ma era il mio sogno quello di creare un ambiente unico, avere un muro basso e godere dal letto di tutta l’ampiezza della stanza originaria, di tutta l’ampiezza del tetto che va a scendere verso il bagno».
Anche questi ambienti sono stati interamente arredati dagli antichi mobili di famiglia di Eloise, rigorosamente su ruote, e anche qui le fotografie del compagno vestono le pareti raccontando spaccati di vita siciliana di altri tempi impressi su pellicola.
Pochi elementi essenziali e custodi di ricordi preziosi. E poi ancora luce, che nella zona letto penetra da due finestre che danno sul lucernario realizzato da PL5-architettura.
«Dal letto riesco a vedere la luna che illumina l’intera stanza. Poter godere anche di questa fonte di luce è per me un grande privilegio» racconta Eloise.
Ulteriore elemento peculiare del progetto di Simona è l’essenzialità che caratterizza fortemente il progetto della casa, che è stata concepita per essere già di per se autosufficiente nello scopo di contenere gli oggetti del vivere quotidiano.
Sorprendentemente strategica è quindi l’organizzazione degli spazi.
Simona ha concepito la casa come contenitore, sfruttando e realizzando spazi e anfratti dove meno se lo si aspetta.
«L’idea era quella di avere pochissimi mobili e utilizzare gli spazi e la struttura stessa della casa come grande mobile».
Da qui la nicchia che fa da libreria e comò in camera da letto, l’armadio a vista di ispirazione nordica con il tubo in ferro, la botola di legno alla base dell’armadio per riporre le valigie. E poi l’armadio con ante scorrevoli in legno bianco, ideato da Simona e realizzato dal falegname Pierpaolo Paternoster nella zona spogliatoio che separa il bagno padronale dalla zona letto. «Ogni reparto dell’armadio è suddiviso in zone diverse in base a ciò che bisogna riporre. Cassetti scorrevoli a doppio livello per le scarpe, una struttura tubolare destinata alle borse, i vari livelli per i cambi di stagione, la parte che si può chiudere a chiave, e ancora cassetti».
Pochi elementi essenziali e custodi di ricordi preziosi. E poi ancora luce, che nella zona letto penetra da due finestre che danno sul lucernario realizzato da PL5-architettura.
«Dal letto riesco a vedere la luna che illumina l’intera stanza. Poter godere anche di questa fonte di luce è per me un grande privilegio» racconta Eloise.
Ulteriore elemento peculiare del progetto di Simona è l’essenzialità che caratterizza fortemente il progetto della casa, che è stata concepita per essere già di per se autosufficiente nello scopo di contenere gli oggetti del vivere quotidiano.
Sorprendentemente strategica è quindi l’organizzazione degli spazi.
Simona ha concepito la casa come contenitore, sfruttando e realizzando spazi e anfratti dove meno se lo si aspetta.
«L’idea era quella di avere pochissimi mobili e utilizzare gli spazi e la struttura stessa della casa come grande mobile».
Da qui la nicchia che fa da libreria e comò in camera da letto, l’armadio a vista di ispirazione nordica con il tubo in ferro, la botola di legno alla base dell’armadio per riporre le valigie. E poi l’armadio con ante scorrevoli in legno bianco, ideato da Simona e realizzato dal falegname Pierpaolo Paternoster nella zona spogliatoio che separa il bagno padronale dalla zona letto. «Ogni reparto dell’armadio è suddiviso in zone diverse in base a ciò che bisogna riporre. Cassetti scorrevoli a doppio livello per le scarpe, una struttura tubolare destinata alle borse, i vari livelli per i cambi di stagione, la parte che si può chiudere a chiave, e ancora cassetti».
Il quinto ed ultimo livello è quello del soppalco che si affaccia sull’intera area living e che permette di accedere ad un piccolo cavedio, prezioso angolo green a cielo aperto visivamente accessibile dall’interno grazie all’ampia vetrata che permette alla luce zenitale di penetrare gli spazi senza rappresentare un ostacolo.
A delimitare l’area del soppalco, come si trattasse di un balcone, vi è una struttura in ferro con dei vani che fungono da libreria e fioriera e che ricorda un po gli espositori dei negozi di libri e musica. Questo spazio è effettivamente utilizzato da Eloise per riporre libri e dischi, e rappresenta per lei un piccolo grande omaggio al fratello Fausto D’Accardi, che è stato un importante punto di riferimento per gli appassionati di musica palermitani nello storico negozio Ricordi.
A delimitare l’area del soppalco, come si trattasse di un balcone, vi è una struttura in ferro con dei vani che fungono da libreria e fioriera e che ricorda un po gli espositori dei negozi di libri e musica. Questo spazio è effettivamente utilizzato da Eloise per riporre libri e dischi, e rappresenta per lei un piccolo grande omaggio al fratello Fausto D’Accardi, che è stato un importante punto di riferimento per gli appassionati di musica palermitani nello storico negozio Ricordi.
Dal soppalco si può vedere ogni area della casa e ammirare le peculiarità del tetto che ha una storia interessante.
In principio doveva essere bianco, bianco come i tetti delle case dei paesi nordici. Macchiato a causa di un’infiltrazione d’acqua durante i lavori di ristrutturazione ha poi subito un intervento di decapaggio che lo ha reso molto originale conferendogli quel tocco shabby che lo contraddistingue.
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
In principio doveva essere bianco, bianco come i tetti delle case dei paesi nordici. Macchiato a causa di un’infiltrazione d’acqua durante i lavori di ristrutturazione ha poi subito un intervento di decapaggio che lo ha reso molto originale conferendogli quel tocco shabby che lo contraddistingue.
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Proprietaria: Simona Riolo
Chi ci abita: Eloise D’Accardi
Dove: Palermo, centro storico
Superficie: 170 mq
Anno di ristrutturazione: 2007
Anno di acquisto: 2005