My Houzz: A Roma, un Appartamento a Misura di Cibo e Libri
Scoprite con noi come Cecilia ha creato una dimora perfetta per ciò che più ama fare: cucinare e leggere
Cecilia è una giornalista appassionata di cucina e buone letture. Il suo piccolo appartamento pieno di luce è aperto a chi vuole assaggiare sia ricette della tradizione, sia nuove sperimentazioni: 6 ospiti al massimo, ricevuti con tante chiacchiere e sorrisi.
Sedie: Papyrus di Kartell
«Ho sempre amato il Gazometro, le sue forme, la zona intorno con il suo microcosmo di botteghe di quartiere – continua la padrona di casa. Il primo giorno di ricerca della casa ho comprato Porta Portese e ho cominciato a guardare gli annunci proprio lì. Scorrendo quelle inserzioni sempre più o meno tutte uguali, una mi ha colpito perché lo citava in bella vista. Il tempo di chiamare, ho preso appuntamento per il giorno dopo, ho visto l’appartamento e mi sono innamorata di quella casa. La prima e unica che abbia mai visitato. Presa al primo colpo!».
La stanza preferita di Cecilia è sicuramente la cucina: per lei è rilassante buttarsi tra i fornelli. Tanto che, poco tempo fa, ha deciso di trasformare questo hobby in qualcosa di più, inaugurando il suo home restaurant: Cecilia the Kitchen Witch. «In altre parole, invito perfetti sconosciuti a casa mia e cucino per loro. In questo modo, unisco due piaceri, quello per il cibo all’ospitalità: sono una chiacchierona, mi piace mettere la gente seduta intorno a un tavolo e raccontare della mia città, così come ascoltare gli altri parlare di sé. E poi vado orgogliosa della mia casa, penso che da quella prima occhiata ne sia venuto fuori qualcosa di bello, e mi fa piacere condividerla».
Nel 1934, un concorso di cucina per il pranzo di Natale, con 2 capponi e 12 lire. L’articolo, con le ricette vincitrici, fa la sua figura nel salotto di Cecilia, cuoca e giornalista.
Cecilia voleva che la cucina fosse collegata al soggiorno, ma non a vista: «Non mi piace che gli invitati a cena possano vedere il caos che ho prodotto tra pentole e fornelli. D’altra parte, mi fa piacere poter partecipare alle conversazioni». Così l’architetto a cui si è rivolta ha disegnato una libreria bifacciale che divide la cucina dal soggiorno ma al tempo stesso permette a Cecilia di essere “presente”.
«Per sottolineare questa divisione degli spazi, mi ha assecondato in una scelta dei colori un po’ azzardata ma che a distanza di anni ancora non mi ha stufato: una parete bordeaux che va a insistere su un controsoffitto rosso accesso che delinea cucina e tavola da pranzo, dividendo cromaticamente questi ambienti dal salotto».
Anche tu vuoi dividere un unico ambiente? Leggi: Soluzioni per Separare la Zona Giorno Senza Rinunciare all’Open Space
«Per sottolineare questa divisione degli spazi, mi ha assecondato in una scelta dei colori un po’ azzardata ma che a distanza di anni ancora non mi ha stufato: una parete bordeaux che va a insistere su un controsoffitto rosso accesso che delinea cucina e tavola da pranzo, dividendo cromaticamente questi ambienti dal salotto».
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Nella libreria bifacciale, c’è un ripiano con tutti i “giocattolini” da cucina che Cecilia trova in giro, dal taglia puntarelle, ai coni metallici per dare la forma alle sue speciali bruschette estive, fino alla macchina per stendere la sfoglia.
Taglia puntarelle: Tapù di Peroni
Taglia puntarelle: Tapù di Peroni
Cucina a parte, sicuramente l’angolo della felicità di Cecilia è il divano. «Oltre a essere una golosa senza fondo e una cuoca curiosa, sono una divoratrice di libri».
Lampada: Parentesi di Flos
Lampada: Parentesi di Flos
Una parete intera del salotto, dal pavimento al soffitto, è coperta di libri, di tutti i tipi: «Decine di guide di viaggio che raccontano dei miei pellegrinaggi in giro per il mondo ma anche dei tanti sogni ancora nel cassetto, qualche saggio, riviste, ma soprattutto romanzi». Nella libreria di Cecilia troviamo romanzi intimisti, d’avventura, d’amore, romanzi storici, d’attualità, biografie, ispirati a storie vere, gialli, cronaca nera, autori italiani e stranieri.
Un mondo in una parete.
Un mondo in una parete.
Anche sopra il letto c’è una libreria, a forma di mappamondo enorme tagliato a metà: «Una sintesi delle mie passioni», e altrettanti libri, se non di più, sono accatastati sulla testiera del letto. «A volte, presa da un raptus, cerco un posto nella libreria per sistemarli, ma tempo qualche mese e la pila si è riformata», confessa Cecilia.
Libreria: Jive di Ellips
Libreria: Jive di Ellips
Una porta scorrevole apre e chiude, alternativamente, l’accesso alla stanza e alla cabina armadio, risolvendo così i problemi di privacy, senza sacrificare spazio.
La toeletta è un regalo delle amiche di Cecilia, che da tempo cercava un oggetto del genere.
«Una di loro, Federica, una bravissima artigiana specializzata in restyling, l’ha trovata da un rigattiere, l’ha sistemata e rimessa a posto, abbinandoci la sedia fatta interamente da lei: ha scelto le immagini di pin up su Internet, le ha stampate sul tessuto, le ha dipinte a mano e poi ha montato la stoffa sulla sedia. Bellissima!».
Desideri un angolo così? Leggi L’Angolo di Audrey: 8 Ispirazioni per Scegliere il Mobile da Toeletta
«Una di loro, Federica, una bravissima artigiana specializzata in restyling, l’ha trovata da un rigattiere, l’ha sistemata e rimessa a posto, abbinandoci la sedia fatta interamente da lei: ha scelto le immagini di pin up su Internet, le ha stampate sul tessuto, le ha dipinte a mano e poi ha montato la stoffa sulla sedia. Bellissima!».
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In bagno, una scritta in francese rivela un po’ della personalità di Cecilia e spezza la monotonia della parete bianca.
«Amo praticamente tutto di questa casa: è piccola, ogni oggetto è stato pensato e voluto, non ci sono spazi per gli sprechi. Sicuramente però gli mancano due cose: una vasca da bagno, per quelle due volte l’anno che torno a casa veramente infreddolita e ho voglia di rilassarmi nell’acqua calda, e un terrazzo per realizzare un orto urbano e fare pranzi e cene all’aria aperta, godendo del fantastico clima romano, una delle cose che salva questa città e la rende vivibile. Ma la luce che entra dalle finestre, la vista sul Gazometro, il silenzio, sono tutte cose che a distanza di tempo ancora mi piacciono e mi rendono sicura della mia scelta».
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Chi ci abita: Cecilia Scaldaferri, giornalista e cuoca
Dove: Roma, vicino al Gazometro nel quartiere Ostiense
Superficie: 45 m²
Anno di costruzione: 1930
Anno di ristrutturazione: 2009
«La casa dove abito mi è praticamente piovuta dal cielo –ricorda Cecilia – un vero segno del destino. Era ridotta malissimo, non ci facevano lavori da 30 anni, era piena di cose da buttare, suppellettili varie, una cacofonia di stili. Ma a me ha colpito la luce, era inondata di luce, grazie alle due finestrone del salotto dalle quali si vedeva il “famoso” Gazometro. Andava praticamente buttata giù e ricostruita e così ho fatto, con l’aiuto di un architetto di fiducia».