Le Case di Houzz
My Houzz a Milano: Daria e Pietro Mescolano Funzione ed Eleganza
A Milano, un regno per bambini tra design e funzionalità
La casa di Daria e Pietro è in una delle aree più affascinanti di Milano, in zona Paolo Sarpi, a pochi passi dallo splendore della Triennale, del Castello Sforzesco e dell’Arena Civica. Accolto da Daria, ho subito l’impressione di mettere piede in una casa con caratteristiche precise e quella che si definisce una forte personalità: in questa casa c’è moltissima luce e tutto è stato scelto con cura, combinando uno stile raffinato ma nel contempo funzionale, divertendosi. È il regno ideale per Matteo, Rocco e Selvaggia, i figli di Daria e Pietro, in uno spazio pensato per vivere bene e con gusto.
L’appartamento si trova in un complesso realizzato negli anni Sessanta dagli architetti Asnago e Vender, il cui lavoro ha profondamente caratterizzato la trasformazione urbanistica di Milano nel dopoguerra. La ristrutturazione pensata da Pietro e Daria nell’estate del 2015 (abitano qui dall’ottobre di quell’anno) ha ampliato gli spazi eliminando un corridoio, che in origine occupava una parte dell’ingresso. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Carlotta Garretti, amica di Daria.
Nell’area giorno, per la pavimentazione si è scelto di usare una miscela di cemento e resina (PerfectCombination di HD Surface), ferro e vetro per creare lo spazio cucina, luminosissimo e perfettamente integrato nel soggiorno. La scelta di materiali industriali appare in perfetto equilibrio con l’arredamento che include molti pezzi di design, tra cui la lampada Arco di Flos e la lampada Zettel’z di Ingo Maurer.
Nell’area giorno, per la pavimentazione si è scelto di usare una miscela di cemento e resina (PerfectCombination di HD Surface), ferro e vetro per creare lo spazio cucina, luminosissimo e perfettamente integrato nel soggiorno. La scelta di materiali industriali appare in perfetto equilibrio con l’arredamento che include molti pezzi di design, tra cui la lampada Arco di Flos e la lampada Zettel’z di Ingo Maurer.
La cucina a vista è impreziosita da una splendida struttura in ferro e vetro, costruita su misura con aperture richiudibili secondo le necessità. «Ci piaceva l’idea di poter delimitare la cucina lasciandola a vista. Con Carlotta abbiamo pensato che l’idea migliore fosse riuscire a realizzare qualcosa che consentisse di separare gli spazi, senza sacrificare la luce e comunque mantenendo l’ampiezza degli ambienti», raccontano Daria e Pietro.
Il risultato è la definizione di un ambiente funzionale che mantiene l’equilibrio degli spazi, dove prima di ristrutturare c’erano i muri e un corridoio. Il mobile sullo sfondo è un recupero dalla casa del nonno abruzzese di Daria.
Lampada a sospensione: Sosia di Castaldi; vetrata realizzata su misura dall’officina Bogani
Il risultato è la definizione di un ambiente funzionale che mantiene l’equilibrio degli spazi, dove prima di ristrutturare c’erano i muri e un corridoio. Il mobile sullo sfondo è un recupero dalla casa del nonno abruzzese di Daria.
Lampada a sospensione: Sosia di Castaldi; vetrata realizzata su misura dall’officina Bogani
All’ingresso dell’area living svetta una colonna portante in cemento: «Come in tutte le case, anche in questo appartamento ci sono molte colonne portanti. Qui c’era un corridoio, la colonna era parte del muro. Una volta scoperta, da subito ho pensato che mi piaceva così. Poi però è stata comunque rifinita e rasata. Era perfetta e più grande a causa dell’intonacatura, ma appena l’ho vista durante i lavori ho chiesto che la riportassero allo stato originale: mi piace grezza», spiega Daria. La colonna porta i segni dei lavori eseguiti, ed è effettivamente bellissima così.
Ci spostiamo nella zona notte, dove si trovano quattro camere da letto.
La prima è quella di Selvaggia, la piccola di casa, che mi introduce al suo mondo ed è molto attenta a tutto ciò di cui parliamo. Daria mi spiega che c’è un’altra camera pronta per lei e questa diventerà la stanza di uno dei due fratelli più grandi, che per ora condividono la stessa.
La prevalenza di elementi in bianco valorizza la diffusione della luce, ogni angolo della stanza è molto luminoso.
La prima è quella di Selvaggia, la piccola di casa, che mi introduce al suo mondo ed è molto attenta a tutto ciò di cui parliamo. Daria mi spiega che c’è un’altra camera pronta per lei e questa diventerà la stanza di uno dei due fratelli più grandi, che per ora condividono la stessa.
La prevalenza di elementi in bianco valorizza la diffusione della luce, ogni angolo della stanza è molto luminoso.
«In tutta l’area notte c’era già un parquet che avremmo potuto tenere – racconta Daria – ma aveva un colore tendente al giallo e una volta fatta la scelta degli altri materiali di casa abbiamo preferito cambiarlo. Il parquet ora è in rovere sbiancato in tutte le stanze».
Mentre fotografo quest’angolo della sua infanzia, Selvaggia porta una piccola sedia rossa affinché sia parte di questa immagine, e credo sia un’idea bellissima.
Teatrino lavagna: Pintoy
Mentre fotografo quest’angolo della sua infanzia, Selvaggia porta una piccola sedia rossa affinché sia parte di questa immagine, e credo sia un’idea bellissima.
Teatrino lavagna: Pintoy
In mezzo ai giochi e ai libri, la luce del sole sottolinea il contrasto di colori vivi immersi nel bianco prevalente di letto, armadio e parquet. Di fronte al letto di Selvaggia c’è uno splendido armadio rosso. «Alcuni mobili che abbiamo sono stati recuperati. Lo spirito con cui abbiamo pensato la casa è proprio questo. Cercare soluzioni belle, non necessariamente costose, e sistemare ciò che può essere utilizzato secondo il nostro gusto. Nel caso di questo armadio, era di un altro colore e con decorazioni che non mi piacevano, ho preferito colorarlo di rosso», dice Daria.
Una tonalità che ricorre in quest’angolo di casa in cui viene automatico pensare ad Alice nel paese delle meraviglie.
L’accostamento di colori e materiali diversi è un elemento che colpisce in tutta la casa. Si riconoscono gusto per il bello e capacità di mantenere in armonia scelte funzionali e qualità estetica. Il design è utilizzato con grande equilibrio e senza leziosità. Daria mi racconta che la collaborazione con l’amica architetto Carlotta le ha consentito di utilizzare al meglio i materiali e pensare gli spazi esattamente come voleva, soprattutto considerando l’esigenza di una casa in cui crescono tre bambini.
Tavolino: Attila di Kartell, design Philippe Starck
L’accostamento di colori e materiali diversi è un elemento che colpisce in tutta la casa. Si riconoscono gusto per il bello e capacità di mantenere in armonia scelte funzionali e qualità estetica. Il design è utilizzato con grande equilibrio e senza leziosità. Daria mi racconta che la collaborazione con l’amica architetto Carlotta le ha consentito di utilizzare al meglio i materiali e pensare gli spazi esattamente come voleva, soprattutto considerando l’esigenza di una casa in cui crescono tre bambini.
Tavolino: Attila di Kartell, design Philippe Starck
Tra la stanza di Selvaggia e quella di Matteo e Rocco si trova uno dei tre bagni di casa. «Matteo e Rocco condividono questo bagno. Quando abbiamo ristrutturato la casa, eliminando il corridoio centrale e ripensando l’intera struttura, abbiamo creato queste mini unità interne (le camere dei bambini con bagni annessi) che consentono non solo di separare l’area notte da quella giorno, ma anche di ricreare spazi indipendenti per ognuno di loro».
La camera dei fratelli è piena di luce come ogni ambiente della casa. «Prima di trasferirci qui abitavamo in un’abitazione luminosissima, con vista su una piazza. Perciò, quando abbiamo scelto questa casa, la luce è stato un elemento fondamentale. Non avremmo potuto farne a meno. In ogni momento della giornata c’è sempre molta luce», racconta Daria.
Matteo e Rocco hanno la loro stanza di fronte a quella della sorella. Come in quella di Selvaggia, è bellissimo vedere molti libri esposti e pronti alla lettura, senza che sia nemmeno necessario andarseli a cercare. Daria mi conferma che tutti e tre i piccoli di casa amano molto leggere i loro libri, e questo modo di renderli facilmente disponibili stimola il loro interesse.
Le Librerie Frontali Che Aiutano i Bambini a Leggere in Autonomia
Le Librerie Frontali Che Aiutano i Bambini a Leggere in Autonomia
Nella zona notte, un breve corridoio conduce alla camera di Daria e Pietro, l’ultimo ambiente “aggiunto” alla casa. Daria spiega: «Questa stanza faceva parte dell’appartamento confinante. Una volta che si è liberata, abbiamo chiesto al proprietario di poterla comprare per includerla nel progetto e farla diventare la nostra camera da letto. Prima eravamo nella stanza a fianco».
La carta da parati, di grande impatto visivo, è stata realizzata da Anewall, due ragazze Canadesi specializzate nella personalizzazione della decorazione d’interni. Il letto, come la vetrata in cucina, è realizzato dall’officina Bogani. La scala in bambù utilizzata per appoggiare i vestiti è un oggetto che Daria ha portato con sé da quando viveva da sola.
La carta da parati, di grande impatto visivo, è stata realizzata da Anewall, due ragazze Canadesi specializzate nella personalizzazione della decorazione d’interni. Il letto, come la vetrata in cucina, è realizzato dall’officina Bogani. La scala in bambù utilizzata per appoggiare i vestiti è un oggetto che Daria ha portato con sé da quando viveva da sola.
All’interno della loro camera, Daria e Pietro hanno realizzato il terzo bagno di casa. Anche qui, si combinano funzionalità e scelta di soluzioni di grande qualità sul piano estetico. Lucellino, la lampada di Ingo Maurer, illumina un ambiente in cui è stato ricavato un vano con doccia doppia. «A volte la usano anche i bambini, tutti insieme», dice Daria.
Il bagno esisteva già in quest’area della casa ma durante la ristrutturazione è stato rifatto completamente, direttamente in camera. «Ho scelto io il nero (per il mosaico e lo stucco veneziano dietro il lavabo) – spiega Daria – perché almeno uno dei bagni fosse particolarmente “maschile”».
Rubinetteria: Da-Da di Zazzeri; lampada a parete: Lucellino di Ingo Maurer; specchio: Only Me di Kartell, design Philippe Starck; mosaico nero: mosaico+
Il bagno esisteva già in quest’area della casa ma durante la ristrutturazione è stato rifatto completamente, direttamente in camera. «Ho scelto io il nero (per il mosaico e lo stucco veneziano dietro il lavabo) – spiega Daria – perché almeno uno dei bagni fosse particolarmente “maschile”».
Rubinetteria: Da-Da di Zazzeri; lampada a parete: Lucellino di Ingo Maurer; specchio: Only Me di Kartell, design Philippe Starck; mosaico nero: mosaico+
«Questo invece è già il bagno di Selvaggia, praticamente di fronte a quella che sarà la sua nuova stanza. In questo modo a Rocco e Matteo rimarrà il bagno in comune in mezzo alle loro camere e Selvaggia avrà il suo. Mi piaceva l’idea di arricchirlo con qualcosa di molto colorato. L’opera è un olio su tela dell’artista Rita Mangano. È specializzata nel realizzare opere per gli ospedali pediatrici, le sue creazioni sono sempre piene di colori e illuminano davvero gli ambienti».
Il colore chiaro della vasca fa il resto, garantendo luce diffusa anche in un bagno senza finestre.
Rubinetteria: Da-Da di Zazzeri
Il colore chiaro della vasca fa il resto, garantendo luce diffusa anche in un bagno senza finestre.
Rubinetteria: Da-Da di Zazzeri
Di fronte al bagno, la camera che sarà di Selvaggia (ora è uno studiolo), in cui verranno trasferiti gli arredi della stanza ora occupata dalla piccola di casa.
Noto il letto, che devo aver visto del tutto simile a casa di una nonna, molti anni fa. Daria mi conferma che potrebbe essere un pezzo degli anni Cinquanta. Recuperato in una soffitta, è stato riverniciato. Per ora, è collocato qui. Daria ha scelto per la parete d’ingresso della stanza un carta da parati molto originale, collocata anche sulla porta d’accesso. Mi racconta che, come per questa carta, ha scelto con Pietro tutti materiali e gli arredi di casa con grande attenzione, andando a cercare, soprattutto online, ciò che rispondesse esattamente alla sua idea di arredo in ogni ambiente.
Lampada a sospensione: E27 di Muuto, design Mattias Ståhlbom; carta da parati: Forêt Noire di Domestic, design Nathalie Lété
Noto il letto, che devo aver visto del tutto simile a casa di una nonna, molti anni fa. Daria mi conferma che potrebbe essere un pezzo degli anni Cinquanta. Recuperato in una soffitta, è stato riverniciato. Per ora, è collocato qui. Daria ha scelto per la parete d’ingresso della stanza un carta da parati molto originale, collocata anche sulla porta d’accesso. Mi racconta che, come per questa carta, ha scelto con Pietro tutti materiali e gli arredi di casa con grande attenzione, andando a cercare, soprattutto online, ciò che rispondesse esattamente alla sua idea di arredo in ogni ambiente.
Lampada a sospensione: E27 di Muuto, design Mattias Ståhlbom; carta da parati: Forêt Noire di Domestic, design Nathalie Lété
Nel frattempo, la vita di casa scorre com’è giusto che sia quando ci sono tre bimbi pronti a tutto. Una sessione di salti sul letto di mamma e papà non può mancare. Mentre lasciamo i bambini ai loro giochi, torno con Daria e Pietro in soggiorno.
«Questo tavolo e le sedie erano dei miei genitori – racconta Daria –, sono stati realizzati da un artigiano che lavorava in via Bramante, a pochi passi da qui. E bello pensare che di questa casa facciano parte arredi che sono parte della nostra storia famigliare».
Lampada: Arco di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Lampada: Arco di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni
A completare l’arredo, proprio sopra al tavolo in vetro e metallo, la lampada Zettel’z di Ingo Maurer. Un altro omaggio al design e alla luce, in una casa in cui sorprende l’equilibrio con cui siano stati scelti oggetti e arredi di provenienza diversa, più o meno conosciuti, e tutto appaia in grande armonia. Tutto è stato scelto in modo attento, collocato con una visione d’insieme precisa, discreta, senza lasciare nulla fuori posto e senza mai apparire elemento che possa appesantire i volumi. In ogni ambiente, con la costante presenza di una bellissima luce, a sottolineare la profondità degli spazi.
Ed è dalle finestre di casa che si ha una visuale unica.
«Si vede il campanile di quella che fu la Chiesa della Santissima Trinità. Nella zona c’era anche un convento, costruito nell’anno Mille. Il campanile apparteneva alla chiesa e l’intera struttura apparteneva alla curia. Fu demolita per far posto agli edifici residenziali nell’ambito dei progetti urbanistici realizzati negli anni Sessanta; poi la chiesa è stata riedificata a poca distanza», raccontano Daria e Pietro. Il campanile rimane ed è ben visibile in tutta la sua imponenza nel giardino dell’edificio. Daria mi racconta che la prima volta che entrò nella casa, si innamorò di questa vista. E il giardino sotto casa è collocato in un’area estremamente silenziosa per essere nel pieno centro di Milano. Non si potrebbe chiedere di più.
Lampada: Big Shadow di Cappellini, design Marcel Wanders; sgabello: Mezzadro di Zanotta, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni
«Si vede il campanile di quella che fu la Chiesa della Santissima Trinità. Nella zona c’era anche un convento, costruito nell’anno Mille. Il campanile apparteneva alla chiesa e l’intera struttura apparteneva alla curia. Fu demolita per far posto agli edifici residenziali nell’ambito dei progetti urbanistici realizzati negli anni Sessanta; poi la chiesa è stata riedificata a poca distanza», raccontano Daria e Pietro. Il campanile rimane ed è ben visibile in tutta la sua imponenza nel giardino dell’edificio. Daria mi racconta che la prima volta che entrò nella casa, si innamorò di questa vista. E il giardino sotto casa è collocato in un’area estremamente silenziosa per essere nel pieno centro di Milano. Non si potrebbe chiedere di più.
Lampada: Big Shadow di Cappellini, design Marcel Wanders; sgabello: Mezzadro di Zanotta, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Pietro e Daria hanno cercato questa casa per quasi due anni. La loro intenzione era trovare un luogo più vicino alla scuola frequentata dai figli e creare la casa ideale per la loro famiglia. Poteva essere una casa d’epoca, magari col terrazzo. Nel 2015 hanno trovato questo spazio trasformandolo in un gioiello, realizzando la casa che volevano e creando un luogo felice per far crescere la loro famiglia.
Una bellissima famiglia in una bellissima casa, è davvero un piacere averli conosciuti.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Una bellissima famiglia in una bellissima casa, è davvero un piacere averli conosciuti.
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Chi ci abita: Daria e Pietro con i figli Matteo (9 anni), Rocco (7) e Selvaggia (3)
Dove: Milano, zona Sarpi/Arena Civica
Superficie: 200 m² distribuiti tra zona giorno, 4 camere da letto e 3 bagni
Anno di costruzione: anni Sessanta
Anno di ristrutturazione: 2015
Architetto: Carlotta Garretti