My Houzz: A Lodi, Vera, Alan e la Casa Senza Citofoni
Un ex convento (e in seguito dimora di artisti), ospita ora una giovane coppia davvero affiatata: in amore e sul lavoro
«Mentre l’uomo tigre si allena in salotto, sul muro della camera una donna nuda fa un “fosbury innamorato” saltando un cactus e Jinjinho, il cane di pezza portoghese, aspetta il suo prossimo ospite per farsi un “selfie"», così si raccontano Vera e Alan, i due eclettici proprietari di questa creativa abitazione a Lodi.
Vera, personalità poliedrica, organizzatrice del “mercatino delle amiche” per scambi di abiti on line, creatrice di cerchietti a forma di pesce, cantante. Lui, organizzatore di eventi, pittore, fotografo. Insieme creano e dirigono Progetto-9, un giornale cartaceo e online di teatro, cibo e eventi.
Il risultato è una casa sempre aperta agli amici, piena di oggetti irriverenti scelti con cura (e che si possono anche comprare), un ballatoio “sevillano”, un pavimento catalano, la vista sui tetti che fa sentire come a Parigi, la musica e i racconti di avventure.
Vera, personalità poliedrica, organizzatrice del “mercatino delle amiche” per scambi di abiti on line, creatrice di cerchietti a forma di pesce, cantante. Lui, organizzatore di eventi, pittore, fotografo. Insieme creano e dirigono Progetto-9, un giornale cartaceo e online di teatro, cibo e eventi.
Il risultato è una casa sempre aperta agli amici, piena di oggetti irriverenti scelti con cura (e che si possono anche comprare), un ballatoio “sevillano”, un pavimento catalano, la vista sui tetti che fa sentire come a Parigi, la musica e i racconti di avventure.
L’appartamento si trova all’ultimo piano di questo complesso che una volta era un convento. Si raggiunge dopo tre piani di scale arrivando davanti a un cancello su in piano intermedio. Lì possiamo trovare l’unico campanello presente per suonare in casa. All’esterno del palazzo non c’è nulla, quindi se il vecchio portone di legno è chiuso, dovete avere il numero di telefono di Alan e Vera che allora vi caleranno le chiavi del portone dalla finestra con una carrucola. Sono sconsigliate quindi le visite a sorpresa dopo le 20, orario in cui chiude il portone.
Appena entrati ci accoglie un salone dal pavimento in parquet anni ‘60 coperto da un misto di tappeti marocchini, due poltrone vintage, una parete piena di cuori sacri, foto e illustrazioni.
Un altro acquisto di Vera sono le poltrone bordeaux del salotto, trovate in un mercatino: qui Vera ed Alan si siedono la sera per chiacchierare mentre la Tv fa un po’ di rumore, ma quando arrivano ospiti le poltrone sono tutte per loro: «Ci piace che la gente provi quella sensazione di sentirsi a casa propria, e sulle nostre poltrone possono rilassarsi come uno di casa».
Un altro acquisto di Vera sono le poltrone bordeaux del salotto, trovate in un mercatino: qui Vera ed Alan si siedono la sera per chiacchierare mentre la Tv fa un po’ di rumore, ma quando arrivano ospiti le poltrone sono tutte per loro: «Ci piace che la gente provi quella sensazione di sentirsi a casa propria, e sulle nostre poltrone possono rilassarsi come uno di casa».
Gli oggetti alle pareti e nelle nicchie arrivano da diversi mercatini e viaggi che Alan e Vera hanno fatto da soli o insieme (ma soprattutto insieme). Non c’è una precisa scelta di stile, sono oggetti differenti che però si sposano bene insieme e danno quel senso di vissuto reale e non studiato a tavolino. Di certo la padrona di casa ha una predilezione per i cuori sacri, ce ne sono un po’ ovunque e di ogni dimensione.
Da questo corridoio centrale si susseguono diverse porte: la prima che troviamo sulla destra ci conduce verso la camera da letto, per proseguire con la lavanderia e il bagno. La sensazione è di entrare in un posto segreto.
Il parquet copre solo il salone, mentre il resto della casa è un susseguirsi di grandi piastrelle bianche e nere, anch’esse anni ‘60. Camminandoci sopra sembra di essere in una casa-labirinto dipinta da De Chirico.
Prima che l’appartamento fosse affittato da Vera e Alan, era tutto dipinta con colori sulle pareti che alternavano l’azzurro, il beige, il vinaccia e il giallo. I due nuovi proprietari hanno ridipinto tutto, mantenendo alcuni particolari in lavanderia e nel corridoio principale che porta dal salone al resto della casa.
Prima che l’appartamento fosse affittato da Vera e Alan, era tutto dipinta con colori sulle pareti che alternavano l’azzurro, il beige, il vinaccia e il giallo. I due nuovi proprietari hanno ridipinto tutto, mantenendo alcuni particolari in lavanderia e nel corridoio principale che porta dal salone al resto della casa.
La camera da letto è priva, per scelta, di mobili ingombranti: c’è solo un letto, una cassettiera e la vista sui tetti lodigiani. Il letto, nemmeno a dirlo, è orientato in modo che al risveglio lo sguardo vada proprio lì, tra l’azzurro e il colore delle tegole. La parete… è semplicemente un’altro spazio espressivo per l’uomo di casa.
In bagno troviamo le prime invasioni su muro realizzate da Alan. Se il resto dell’abitazione è lasciato ai lavori di altri artisti che piacciono ai padroni di casa, qui e in camera Alan ha il permesso di Vera di esprimersi come meglio crede. Ed ecco quindi che sopra la vasca troviamo un murale che già intravedevamo attraverso lo specchio.
In fondo al corridoio che abbiamo visto all’inizio troviamo una stanza di “servizio”. Inizialmente nato come studio da dedicare ai loro progetti artistici, è più che altro una cabina armadio gigante. «Lo studio è diventata tutta la casa, sentivamo il bisogno di vivere più liberi di esprimerci in generale, piuttosto che dedicare un solo spazio alla creatività. Però nel nostro immaginario questo prima o poi diventerà uno studio, quindi credo che gli armadi saranno usati a mo’ di muro, ma devo capire bene quale sia il momento giusto per dirlo a Vera», racconta Alan.
Tornando nel corridoio principale ed entrando nell’unica porta sulla sinistra troviamo la cucina, una zona importantissima di questa casa. È un po’ il rifugio di Vera e Alan. È la parte “solo per loro” in cui mangiano, parlano e leggono.
Sul tavolo di marmo della nonna di Vera, Alan si tuffa nel suo sketchbook mentre Vera prepara i suoi progetti e fa ricerca al computer per il suo mercatino che organizza tre volte all’anno.
Ti piace questo stile? Leggi anche In Cucina: Spirito di Recupero e Anima Vintage
Sul tavolo di marmo della nonna di Vera, Alan si tuffa nel suo sketchbook mentre Vera prepara i suoi progetti e fa ricerca al computer per il suo mercatino che organizza tre volte all’anno.
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La cucina è anche la “custode” della matassa di spago a cui è legata la chiave che viene calata dalla finestra per gli ospiti che devono entrare nel portone dopo le 20.
Casa, galleria d’arte giovane, home restaurant e laboratorio creativo, la “casa senza citofoni” di Alan e Vera è un luogo vivo che cambia ogni giorno insieme a loro. Alan e Vera vi aspettano per visitare la loro casa, ma aspettano anche un invito a casa vostra: per personalizzarvi un muro (lui), per proporvi un rinnovo creativo (lei), o per scambiarvi ricette di cucina e brindare a qualcosa. Sembra che per fare festa non si tirino mai indietro…
Guarda tutte le foto di questa casa
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Chi ci abita: Vera Delmiglio e Alan Zeni
Dove: Lodi
Superficie: 112 m²; una camera da letto, 2 bagni, uno studio, una lavanderia e una cucina
Il particolare interessante: come si evince dal titolo, l’intera struttura è priva di citofoni: senza il numero di cellulare dei proprietari, non si entra!
La casa inizia in realtà fuori dalla porta, dal ballatoio. È quasi un prolungamento di quello che ci aspetta all’interno…