Maison & Objet: Le Grandi Tendenze di Quest'Anno da Parigi
L'ultima edizione dell'iconica fiera disegna le linee della nuova normalità nelle nostre case dopo la pandemia
Area ‘What’s New’, tema ‘Leisure’, allestimento ‘To Protect’
Un’edizione dedicata allo sviluppo desiderabile
Nelly Rod, agenzia internazionale specializzata nell’individuare tendenze, ha scelto un nuovo tema ispiratore per questa edizione della fiera: ‘Desirable Development’. «Finora lo sviluppo sostenibile è stato spesso un’ingiunzione moralizzante. Lo sviluppo desiderabile dà il posto d’onore al piacere, rispettando la natura in un approccio benefico. È un’idea che è allo stesso tempo positiva e creativa», dice Vincent Grégoire, direttore dell’agenzia.
«Oggi i consumatori sono consapevoli del riscaldamento globale, della necessità di limitare i propri consumi, i propri sprechi e la propria impronta di carbonio». L’idea è quella di rimettere il desiderio al centro degli interessi ambientali, evitando discorsi catastrofici o imputando colpe.
Lo sviluppo desiderabile risponde a un sottile equilibrio che si traduce in uno stile di vita in armonia con la natura, sfruttando le tecnologie e al tempo stesso preservando il know-how tradizionale. D’ora in poi parleremo di consumo alternativo, piuttosto che di deconsumo».
Un’edizione dedicata allo sviluppo desiderabile
Nelly Rod, agenzia internazionale specializzata nell’individuare tendenze, ha scelto un nuovo tema ispiratore per questa edizione della fiera: ‘Desirable Development’. «Finora lo sviluppo sostenibile è stato spesso un’ingiunzione moralizzante. Lo sviluppo desiderabile dà il posto d’onore al piacere, rispettando la natura in un approccio benefico. È un’idea che è allo stesso tempo positiva e creativa», dice Vincent Grégoire, direttore dell’agenzia.
«Oggi i consumatori sono consapevoli del riscaldamento globale, della necessità di limitare i propri consumi, i propri sprechi e la propria impronta di carbonio». L’idea è quella di rimettere il desiderio al centro degli interessi ambientali, evitando discorsi catastrofici o imputando colpe.
Lo sviluppo desiderabile risponde a un sottile equilibrio che si traduce in uno stile di vita in armonia con la natura, sfruttando le tecnologie e al tempo stesso preservando il know-how tradizionale. D’ora in poi parleremo di consumo alternativo, piuttosto che di deconsumo».
Area ‘What’s New’, tema ‘Share’, allestimento ‘New Rustic’
Il tema è stato interpretato in vari modi durante la fiera, in particolare attraverso i nuovi prodotti esposti nello spazio ‘What’s New’. François Delclaux, direttore dell’agenzia specializzata in previsioni di tendenze e stile Un Nouvel Air ha curato una selezione chiamata ‘New Rustic’, dove ha raccolto oggetti vernacolari, autentici e rustici, prestando attenzione alla loro origine e fabbricazione.
L’esperto di tendenze spiega che in futuro i consumatori si faranno sempre più domande sul luogo di origine e sulle modalità di produzione, così come sulla responsabilità sociale e ambientale. «AOC [’appellation d’origine contrôllée’, certificazione francese di origine controllata per alcuni prodotti alimentari], tracciabilità, prossimità… queste parole che provengono da un vocabolario alimentare ora arrivano anche nel mondo del design», dice.
Il tema è stato interpretato in vari modi durante la fiera, in particolare attraverso i nuovi prodotti esposti nello spazio ‘What’s New’. François Delclaux, direttore dell’agenzia specializzata in previsioni di tendenze e stile Un Nouvel Air ha curato una selezione chiamata ‘New Rustic’, dove ha raccolto oggetti vernacolari, autentici e rustici, prestando attenzione alla loro origine e fabbricazione.
L’esperto di tendenze spiega che in futuro i consumatori si faranno sempre più domande sul luogo di origine e sulle modalità di produzione, così come sulla responsabilità sociale e ambientale. «AOC [’appellation d’origine contrôllée’, certificazione francese di origine controllata per alcuni prodotti alimentari], tracciabilità, prossimità… queste parole che provengono da un vocabolario alimentare ora arrivano anche nel mondo del design», dice.
Stand di Zuiver. Foto di Claire Tardy.
I marchi in fiera hanno colto l’occasione per raccontare i loro approcci alla sostenibilità ambientale. Abbiamo notato soprattutto la maggiore presenza di materiali riciclabili e riciclati, sempre più innovativi e creativi. The Ocean Chair di Zuiver è un perfetto esempio: la sedia realizzata in collaborazione con lo studio APE con rifiuti di plastica riciclata e una struttura in metallo riciclabile al 100%. Accanto c’era una lampada in bambù con paralume in juta e un tavolino in plastica riciclata che ricordava un vecchio rullino di una macchina fotografica ideato in collaborazione con The Good Plastic Company.
Abbiamo trovato un forte interesse anche per il cartone, preferibilmente riciclato, utilizzato in modo creativo per oggetti decorativi o di uso comune e persino per alcuni mobili.
I marchi in fiera hanno colto l’occasione per raccontare i loro approcci alla sostenibilità ambientale. Abbiamo notato soprattutto la maggiore presenza di materiali riciclabili e riciclati, sempre più innovativi e creativi. The Ocean Chair di Zuiver è un perfetto esempio: la sedia realizzata in collaborazione con lo studio APE con rifiuti di plastica riciclata e una struttura in metallo riciclabile al 100%. Accanto c’era una lampada in bambù con paralume in juta e un tavolino in plastica riciclata che ricordava un vecchio rullino di una macchina fotografica ideato in collaborazione con The Good Plastic Company.
Abbiamo trovato un forte interesse anche per il cartone, preferibilmente riciclato, utilizzato in modo creativo per oggetti decorativi o di uso comune e persino per alcuni mobili.
Vasi in metallo Roman di Pols Potten
L’importanza ambientale è stata tradotta in un bisogno di contatto con la natura, espressa nella palette di colori predominante tra gli stand. Le principali tonalità sembrano comporre un bouquet autunnale il più possibile vicino alla natura, con sfumature che vanno dal rosso al giallo passando per il terracotta e l’ocra. Quindi colori molto caldi che riflettono il nostro bisogno di benessere anche negli interni.
L’importanza ambientale è stata tradotta in un bisogno di contatto con la natura, espressa nella palette di colori predominante tra gli stand. Le principali tonalità sembrano comporre un bouquet autunnale il più possibile vicino alla natura, con sfumature che vanno dal rosso al giallo passando per il terracotta e l’ocra. Quindi colori molto caldi che riflettono il nostro bisogno di benessere anche negli interni.
Area ‘What’s New’, tema ‘Leisure’, allestimento ‘To Be Home’
Le nuove regole del lavoro
Con l’incredibile diffusione del lavoro da casa e dei nuovi modelli ibridi sono state numerose le proposte di arredamento relative all’ufficio. Durante i seminari all’interno dello spazio ‘The Work!’ si è discusso sui cambiamenti dell’ufficio e quali sono le soluzioni per creare un ambiente di lavoro più conviviale e interattivo. Sono stati approfonditi anche i temi del lavoro da casa e dell’arredo ufficio.
Ad esempio, la mostra ‘To Be Home’ di Elizabeth Leriche nello spazio ‘What’s New’ ha presentato una selezione di oggetti per l’ufficio, con una grande varietà di penne e quaderni (foto sotto). «Ci si sente bene a casa. Il tema ‘To be home’, già caldo prima della pandemia, risuona pienamente con le nostre vite odierne. Volevamo mostrare l’interiorità, la porosità della casa. Non è rivoluzionario, ma stiamo guardando questi oggetti con occhi nuovi. Questo gli dà nuova energia».
Le nuove regole del lavoro
Con l’incredibile diffusione del lavoro da casa e dei nuovi modelli ibridi sono state numerose le proposte di arredamento relative all’ufficio. Durante i seminari all’interno dello spazio ‘The Work!’ si è discusso sui cambiamenti dell’ufficio e quali sono le soluzioni per creare un ambiente di lavoro più conviviale e interattivo. Sono stati approfonditi anche i temi del lavoro da casa e dell’arredo ufficio.
Ad esempio, la mostra ‘To Be Home’ di Elizabeth Leriche nello spazio ‘What’s New’ ha presentato una selezione di oggetti per l’ufficio, con una grande varietà di penne e quaderni (foto sotto). «Ci si sente bene a casa. Il tema ‘To be home’, già caldo prima della pandemia, risuona pienamente con le nostre vite odierne. Volevamo mostrare l’interiorità, la porosità della casa. Non è rivoluzionario, ma stiamo guardando questi oggetti con occhi nuovi. Questo gli dà nuova energia».
Area ‘What’s New’, tema ‘Leisure’, allestimento ‘To Connect’
François Delclaux ha scelto di sviluppare il tema ‘To Connect’ interessandosi all’oggetto connesso e tecnologico, che serve principalmente ad attrezzare spazi di lavoro remoti o smartphone: ricarica wireless, anelli luminosi per webcam, penne che diventano torce. «Anche la mobilità ora è connessa. Ci sono valigie con connettori USB e bagagli con sistemi di geolocalizzazione».
François Delclaux ha scelto di sviluppare il tema ‘To Connect’ interessandosi all’oggetto connesso e tecnologico, che serve principalmente ad attrezzare spazi di lavoro remoti o smartphone: ricarica wireless, anelli luminosi per webcam, penne che diventano torce. «Anche la mobilità ora è connessa. Ci sono valigie con connettori USB e bagagli con sistemi di geolocalizzazione».
Stand di Puik
Un tocco di nostalgia
I numerosi pezzi esposti erano un evidente omaggio ai materiali e ai colori tipici degli anni Settanta. Nello schema cromatico di quest’anno dominano l’arancione scuro e il verde muschio, mentre tra i materiali più popolari troviamo velluto a coste, lana riccia, marmo e terrazzo.
Élizabeth Leriche aveva già parlato di questa tendenza all’inizio dell’anno durante i Digital Talks, l’evento digitale che ha sostituito l’edizione di gennaio 2021 di Maison et Objet: «Lo stile di vita degli anni Settanta è molto amato, sicuramente perché le giovani generazioni hanno nostalgia di quegli anni felici quando tutto era permesso. C’è il desiderio di uno stile di vita meno formale, più rilassato e più conviviale».
Oltre ai colori stessi, sorprende anche il modo in cui vengono combinati. Si registra il grande ritorno del color-block, molto di moda negli anni Ottanta e Novanta. I colori non si abbinano, ma colori fortemente contrapposti si scontrano tra loro su pareti, mobili e accessori.
Un tocco di nostalgia
I numerosi pezzi esposti erano un evidente omaggio ai materiali e ai colori tipici degli anni Settanta. Nello schema cromatico di quest’anno dominano l’arancione scuro e il verde muschio, mentre tra i materiali più popolari troviamo velluto a coste, lana riccia, marmo e terrazzo.
Élizabeth Leriche aveva già parlato di questa tendenza all’inizio dell’anno durante i Digital Talks, l’evento digitale che ha sostituito l’edizione di gennaio 2021 di Maison et Objet: «Lo stile di vita degli anni Settanta è molto amato, sicuramente perché le giovani generazioni hanno nostalgia di quegli anni felici quando tutto era permesso. C’è il desiderio di uno stile di vita meno formale, più rilassato e più conviviale».
Oltre ai colori stessi, sorprende anche il modo in cui vengono combinati. Si registra il grande ritorno del color-block, molto di moda negli anni Ottanta e Novanta. I colori non si abbinano, ma colori fortemente contrapposti si scontrano tra loro su pareti, mobili e accessori.
Area ‘What’s New’, tema ‘Share’, allestimento ‘Artystudio’
Leriche ha declinato questa idea nello spazio ‘What’s New’, con una selezione di oggetti decorativi che hanno dato vita all’allestimento ‘Artystudio’. Qui ha evidenziato l’importanza dei riferimenti artistici nel mondo dell’arredamento, nonché un vivo interesse da parte delle nuove generazioni a prendere ispirazione dalle opere di Matisse, Picasso o Calder. Sono un esempio i motivi che evocano le correnti artistiche del XX secolo, come le tecniche splatter o dripping e le forme libere.
Leriche ha declinato questa idea nello spazio ‘What’s New’, con una selezione di oggetti decorativi che hanno dato vita all’allestimento ‘Artystudio’. Qui ha evidenziato l’importanza dei riferimenti artistici nel mondo dell’arredamento, nonché un vivo interesse da parte delle nuove generazioni a prendere ispirazione dalle opere di Matisse, Picasso o Calder. Sono un esempio i motivi che evocano le correnti artistiche del XX secolo, come le tecniche splatter o dripping e le forme libere.
Scultura in legno di Maxime Perrolle. Foto di Maxime Perrolle
Alla ricerca di unicità
Anche l’artigianato è stato tra i protagonisti di quest’anno, visibile nella ricerca di pezzi unici ben lontani da quelli mainstream. Quale posto migliore della sala ‘Craft’ della fiera per immergersi in questa tendenza? Abbiamo scoperto nuovi modi di lavorare il legno, che sono più delicati e dettagliati. Maxime Perrolle, ad esempio, trasforma il legno per scolpire oggetti secondo il sapere tradizionale. Questa tecnica ha la particolare caratteristica di lasciare i suoi segni sul prodotto finale per realizzare un oggetto veramente unico.
Alla ricerca di unicità
Anche l’artigianato è stato tra i protagonisti di quest’anno, visibile nella ricerca di pezzi unici ben lontani da quelli mainstream. Quale posto migliore della sala ‘Craft’ della fiera per immergersi in questa tendenza? Abbiamo scoperto nuovi modi di lavorare il legno, che sono più delicati e dettagliati. Maxime Perrolle, ad esempio, trasforma il legno per scolpire oggetti secondo il sapere tradizionale. Questa tecnica ha la particolare caratteristica di lasciare i suoi segni sul prodotto finale per realizzare un oggetto veramente unico.
Area ‘What’s New’, tema ‘Share’, allestimento ‘Sculptural’
François Bernard, fondatore e presidente dell’agenzia Croisements, ha affrontato il tema ‘Sculptural’ nella mostra ‘What’s New’. Qui ha messo in evidenza singoli oggetti presentati come pezzi unici che attirano la curiosità. Nelle sue selezioni si è concentrato su oggetti con un’estetica post-organica in cui gli angoli, le sfaccettature e le linee ritagliate sostituiscono curve e forme sinuose. «Li acquistiamo perché nessun altro li ha! Questa è la prova che la casa rimane un luogo di espressione personale», dice Bernard.
Insomma, questa edizione della fiera si è concentrata sulla nuova normalità dopo il Covid-19: sostenibilità, nuovi modi di lavorare e il nuovo valore attribuito ai saperi tradizionali e locali.
François Bernard, fondatore e presidente dell’agenzia Croisements, ha affrontato il tema ‘Sculptural’ nella mostra ‘What’s New’. Qui ha messo in evidenza singoli oggetti presentati come pezzi unici che attirano la curiosità. Nelle sue selezioni si è concentrato su oggetti con un’estetica post-organica in cui gli angoli, le sfaccettature e le linee ritagliate sostituiscono curve e forme sinuose. «Li acquistiamo perché nessun altro li ha! Questa è la prova che la casa rimane un luogo di espressione personale», dice Bernard.
Insomma, questa edizione della fiera si è concentrata sulla nuova normalità dopo il Covid-19: sostenibilità, nuovi modi di lavorare e il nuovo valore attribuito ai saperi tradizionali e locali.
Dopo essere stata cancellata due volte a causa della pandemia, la fiera Maison & Objet è tornata a Parigi dal 9 al 13 settembre. Sebbene l’evento fosse ancora segnato dalla pandemia, la gioia di tornare a camminare tra gli stand in presenza era palpabile. Quest’ultima edizione tanto attesa accende i riflettori su molte delle grandi tendenze scaturite dalla pandemia che continuano a definire i contorni degli interni nella nostra nuova normalità.