Ristrutturare
Lo Stucco e l’Arte di Meravigliare Decorando il Soffitto
Modanature e rosoni: poche cose donano a un ambiente la stessa eleganza dei graziosi fregi in stucco
Ci sono dettagli che accrescono moltissimo il valore di un immobile: quando qualcuno dice che ha trovato un appartamento e aggiunge che si tratta di un edificio d’epoca con decorazioni in stucco e pavimenti in legno, ascoltiamo subito con maggiore attenzione. Ebbene sì, i soffitti decorati con malte di gesso sono belli da vedere e sinonimo di uno stile di vita ricercato. Ciò che per molti decenni del XX secolo è stato considerato antiquato, da tempo è tornato a essere prezioso e desiderato. Le decorazioni in stucco che oggi troviamo sui soffitti degli appartamenti risalgono per lo più alla fine dell’Ottocento, ma è anche possibile realizzarle ex novo.
La storia
Già nell’Antico Egitto e nel mondo antico il gesso era utilizzato come elemento di decorazione architettonica e per le opere artistiche. Durante il Barocco e il Rococò lo stucco ha vissuto il momento di massimo splendore. Il termine “rococò” deriva dal francese rocaille, parola usata per indicare un tipo di decorazione eseguita con pietre, rocce e conchiglie.
Già nell’Antico Egitto e nel mondo antico il gesso era utilizzato come elemento di decorazione architettonica e per le opere artistiche. Durante il Barocco e il Rococò lo stucco ha vissuto il momento di massimo splendore. Il termine “rococò” deriva dal francese rocaille, parola usata per indicare un tipo di decorazione eseguita con pietre, rocce e conchiglie.
Nello Jugendstil e in particolare nello Storicismo tedesco, gli elementi decorativi prefabbricati prodotti a livello industriale e a buon mercato furono spesso impiegati in massa e senza alcun senso, trovando l’opposizione dell’avanguardia architettonica. La reazione fu immediata. Nel 1908 l’architetto austriaco Adolf Loos definì queste forme ornamentali un “delitto”, e l’epoca moderna bandì le decorazioni in gesso quasi completamente.
Negli anni Settanta, diventarono di moda i finti stucchi in polistirolo, oggi invece malvisti. Si desidera di nuovo la versione originale. Se le pareti di casa sono spoglie e senza motivi ornamentali e non si può fare a meno dello stucco, basta rivolgersi a uno stuccatore di fiducia.
Negli anni Settanta, diventarono di moda i finti stucchi in polistirolo, oggi invece malvisti. Si desidera di nuovo la versione originale. Se le pareti di casa sono spoglie e senza motivi ornamentali e non si può fare a meno dello stucco, basta rivolgersi a uno stuccatore di fiducia.
Di che colore è lo stucco?
Lo stucco che conosciamo al giorno d’oggi è soprattutto bianco. La storia dell’architettura è però piena di esempi di stucchi colorati, soprattutto nel Barocco e nel Rococò. Il colore di base non è necessariamente il bianco, anche quando si tratta di stucco realizzato con il gesso. Non è raro trovare anche tonalità sul beige e sul marrone, a seconda della composizione.
Lo stucco che conosciamo al giorno d’oggi è soprattutto bianco. La storia dell’architettura è però piena di esempi di stucchi colorati, soprattutto nel Barocco e nel Rococò. Il colore di base non è necessariamente il bianco, anche quando si tratta di stucco realizzato con il gesso. Non è raro trovare anche tonalità sul beige e sul marrone, a seconda della composizione.
Il restauro
Negli appartamenti dei vecchi edifici, lo stucco è spesso ricoperto da diversi strati di vernice, che lo privano della sua caratteristica raffinatezza. All’epoca in cui furono costruite queste abitazioni, attorno agli inizi del ‘900, lo stucco era in genere verniciato con pitture a calce, che potevano essere lavate via. Col passare del tempo è possibile che si siano però creati molteplici strati.
Per rimuovere la pittura, bisogna trattarla con uno sverniciatore e poi servirsi di un pulitore ad alta pressione con speciali ugelli. È assolutamente vietato raschiare lo stucco! La soluzione migliore è quella di affidare il compito a un professionista. Una volta concluso il lavoro, non resta che decidere se verniciare di nuovo oppure lasciare il soffitto così com’è. Se si sceglie la prima opzione, si può usare una pittura per pareti diluita, solo dopo però che il gesso si è asciugato.
Negli appartamenti dei vecchi edifici, lo stucco è spesso ricoperto da diversi strati di vernice, che lo privano della sua caratteristica raffinatezza. All’epoca in cui furono costruite queste abitazioni, attorno agli inizi del ‘900, lo stucco era in genere verniciato con pitture a calce, che potevano essere lavate via. Col passare del tempo è possibile che si siano però creati molteplici strati.
Per rimuovere la pittura, bisogna trattarla con uno sverniciatore e poi servirsi di un pulitore ad alta pressione con speciali ugelli. È assolutamente vietato raschiare lo stucco! La soluzione migliore è quella di affidare il compito a un professionista. Una volta concluso il lavoro, non resta che decidere se verniciare di nuovo oppure lasciare il soffitto così com’è. Se si sceglie la prima opzione, si può usare una pittura per pareti diluita, solo dopo però che il gesso si è asciugato.
Lo stucco moderno
Chi desidera avere decorazioni a stucco in una casa che ne è del tutto priva, può semplicemente aggiungerle. Oltre alle classiche modanature – come quelle mostrate in fotografia che sono dipinte nella stessa tonalità di azzurro della parete – esistono molte varianti dagli inconfondibili tratti moderni.
Chi desidera avere decorazioni a stucco in una casa che ne è del tutto priva, può semplicemente aggiungerle. Oltre alle classiche modanature – come quelle mostrate in fotografia che sono dipinte nella stessa tonalità di azzurro della parete – esistono molte varianti dagli inconfondibili tratti moderni.
Un esempio sono gli elementi in stucco proposti da Solomon & Wu, caratterizzati da un disegno asimmetrico di linee che si intersecano.
Parla l’Esperto: 7 Elementi da Conservare Anche se State Ristrutturando
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Lo stucco per interni è una malta a base di gesso, che può contenere diversi elementi, quali calce e marmo. Poiché il gesso non è resistente agli agenti atmosferici, viene impiegato soltanto in ambienti chiusi, a differenza dello stucco per facciate realizzato con malte cementizie. Può essere applicato sulla muratura per mezzo di un’incannicciatura; esempi sono il graticcio, l’intreccio di stiancia e i pannelli leggeri in lana di legno.