Le Piante Appese Senza Vaso Creano Scenografie Aeree Incredibili
La tradizione dei cesti e vasi appesi si rinnova: vediamo come e con quali materiali realizzarli a casa in 7 idee
Le piante sospese sono ricche di fascino e destano sempre un po’ di meraviglia. In realtà, appendere gli oggetti è uno dei più antichi sistemi per risparmiare spazio. In epoca moderna, gli Shakers ne fecero una vera e propria religione, tanto che molti degli oggetti comuni nello stile country americano hanno dei fori (spesso a forma di cuore) per poter essere appesi.
La tradizione dei cesti fioriti è invece fortissima in Inghilterra, specie nei giardini in stile cottage, dove vengono appesi in gruppi, ad incorniciare gli ingressi. I cesti appesi vengono preparati a inizio primavera per essere fioritissimi nella stagione estiva e creare un colpo d’occhio sul front garden. Si tratta di sistemazioni temporanee, poiché vengono usate piante che non resistono all’inverno inglese.
Negli USA si privilegiano composizioni più permanenti e si utilizza il portico (che può essere davanti o dietro casa).
La tradizione dei cesti fioriti è invece fortissima in Inghilterra, specie nei giardini in stile cottage, dove vengono appesi in gruppi, ad incorniciare gli ingressi. I cesti appesi vengono preparati a inizio primavera per essere fioritissimi nella stagione estiva e creare un colpo d’occhio sul front garden. Si tratta di sistemazioni temporanee, poiché vengono usate piante che non resistono all’inverno inglese.
Negli USA si privilegiano composizioni più permanenti e si utilizza il portico (che può essere davanti o dietro casa).
1. Kokedama classico
Le palline kokedama sono una delle tantissime tecniche di coltivazione orientali arrivate in occidente per appendere le piante senza vaso. Si tratta di sfere di un particolare tipo di fango, coperte di muschio. All’interno troverà alloggiamento l’apparato radicale di piccole piante o di esemplari giovani.
In genere il kokedama si appoggia, ma si può anche sospendere, divenendo di fatto un cesto appeso. Naturalmente la difficoltà di questa tecnica è tutta nell’irrigazione e nella fertirrigazione. Il sistema meno elaborato è quello di piazzare una bacinella esattamente sotto la pallina kokedama, ma meglio sarebbe staccarle e immergerle in un contenitore per qualche ora, poi lasciarle gocciolare nel lavandino dello stanzino di servizio o del secondo bagno. Per le orchidee dovrete comporre la miscela appropriata, con più sfagno e muschio rispetto ad altre piante.
Controllate sempre lo stato dei fili e appendeteli dove i gatti di casa non possano giocarci!
Le palline kokedama sono una delle tantissime tecniche di coltivazione orientali arrivate in occidente per appendere le piante senza vaso. Si tratta di sfere di un particolare tipo di fango, coperte di muschio. All’interno troverà alloggiamento l’apparato radicale di piccole piante o di esemplari giovani.
In genere il kokedama si appoggia, ma si può anche sospendere, divenendo di fatto un cesto appeso. Naturalmente la difficoltà di questa tecnica è tutta nell’irrigazione e nella fertirrigazione. Il sistema meno elaborato è quello di piazzare una bacinella esattamente sotto la pallina kokedama, ma meglio sarebbe staccarle e immergerle in un contenitore per qualche ora, poi lasciarle gocciolare nel lavandino dello stanzino di servizio o del secondo bagno. Per le orchidee dovrete comporre la miscela appropriata, con più sfagno e muschio rispetto ad altre piante.
Controllate sempre lo stato dei fili e appendeteli dove i gatti di casa non possano giocarci!
2. Foresta sospesa
All’apparenza si tratta di kokedama sospesi, ma non lo sono. L’installazione “Suspended Forest” va infatti ben oltre la tecnica orticola della coltivazione di piante senza vaso, diventando una vera e propria creazione artistica.
A differenza dei tradizionali kokedama, infatti, le palle di terra sono contenute in uno strato di fibra di cocco a cui sono avvolti numerosi giri di spago. Il risultato è simile, ma privilegia la possibilità di appendere la sfera di terra contenente la pianta.
Il gran numero di palline sospese in uno spazio delimitato e ristretto, crea poi un’atmosfera surreale e magica.
Se l’idea vi piace, considerate l’ipotesi di poter appendere anche dei piccoli punti luce, ma in questo caso assicuratevi che tutto sia impermeabile e che non si corra il rischio di corto-circuiti.
All’apparenza si tratta di kokedama sospesi, ma non lo sono. L’installazione “Suspended Forest” va infatti ben oltre la tecnica orticola della coltivazione di piante senza vaso, diventando una vera e propria creazione artistica.
A differenza dei tradizionali kokedama, infatti, le palle di terra sono contenute in uno strato di fibra di cocco a cui sono avvolti numerosi giri di spago. Il risultato è simile, ma privilegia la possibilità di appendere la sfera di terra contenente la pianta.
Il gran numero di palline sospese in uno spazio delimitato e ristretto, crea poi un’atmosfera surreale e magica.
Se l’idea vi piace, considerate l’ipotesi di poter appendere anche dei piccoli punti luce, ma in questo caso assicuratevi che tutto sia impermeabile e che non si corra il rischio di corto-circuiti.
3. Tillandsie aliene
La Tillandsia è una bromeliacea originaria degli stati centrali dell’America. Sicuramente non passa inosservata a mostre e fiere, ma i più attenti l’avranno notata spesso in molti film girati nelle zone della costa atlantica degli Stati Uniti, ad esempio in Louisiana o Florida. Film come The Gift, 12 anni schiavo, Doc Hollywood, e racconti memorabili come Altre voci, altre stanze, raccolgono la bellezza delleTillandsie nel loro ambiente naturale, quando cadono come grigie cortine da alberi secolari.
Tuttavia, prese una per una, specie quando sono giovani, mettono in mostra la loro conformazione insolita e la forma stellata, sembrando più aliene che mai. Per brevi periodi possono essere poste in contenitori di vetro o cristallo, da appendere in casa o all’esterno come decorazione. Non è una sistemazione che può considerarsi definitiva, ma solo temporanea e funzionale a una decorazione transitoria.
Ricordate che la Tillandsia non vuole essere irrigata normalmente, ma nebulizzata, e non è adatta all’esposizione al sole diretto, difatti in ambiente naturale vive sotto la chioma degli alberi.
La Tillandsia è una bromeliacea originaria degli stati centrali dell’America. Sicuramente non passa inosservata a mostre e fiere, ma i più attenti l’avranno notata spesso in molti film girati nelle zone della costa atlantica degli Stati Uniti, ad esempio in Louisiana o Florida. Film come The Gift, 12 anni schiavo, Doc Hollywood, e racconti memorabili come Altre voci, altre stanze, raccolgono la bellezza delleTillandsie nel loro ambiente naturale, quando cadono come grigie cortine da alberi secolari.
Tuttavia, prese una per una, specie quando sono giovani, mettono in mostra la loro conformazione insolita e la forma stellata, sembrando più aliene che mai. Per brevi periodi possono essere poste in contenitori di vetro o cristallo, da appendere in casa o all’esterno come decorazione. Non è una sistemazione che può considerarsi definitiva, ma solo temporanea e funzionale a una decorazione transitoria.
Ricordate che la Tillandsia non vuole essere irrigata normalmente, ma nebulizzata, e non è adatta all’esposizione al sole diretto, difatti in ambiente naturale vive sotto la chioma degli alberi.
4. Piccoli terrari
Rispetto alle sistemazioni temporanee viste fin qui, un piccolo terrario per piante da interno può durare anni, se la manutenzione è ben eseguita.
Quasi tutti i contenitori di veto trasparente possono diventare terrari (non usate vetro colorato perché filtrerebbe la luce solare). Il sistema per appenderlo dipenderà dalla vostra creatività, ma una corda resistente, attorcigliata all’imboccatura e incollata con un adesivo in pasta adatto per superfici lisce, è senza dubbio un metodo facile, economico e durevole.
Mettete un po’ di terriccio di buona qualità dentro al terrario, e con delle pinze o delle bacchette cinesi inserite le piante. Create una composizione gradevole, eventualmente aggiungendo sassi o altri elementi di decoro. Attenti però all’irrigazione, che se effettuata con il classico bicchiere, farà schizzare acqua e terriccio ovunque. L’ideale è procurarsi un tubicino per l’irrigazione automatica dotato di ugello a goccia. Inserite un’estremità in un contenitore pieno d’acqua e usate la tecnica del sifone affinché il liquido inizi a scorrere. Quando il terriccio vi appare ben umido, levate via il tubo.
Rispetto alle sistemazioni temporanee viste fin qui, un piccolo terrario per piante da interno può durare anni, se la manutenzione è ben eseguita.
Quasi tutti i contenitori di veto trasparente possono diventare terrari (non usate vetro colorato perché filtrerebbe la luce solare). Il sistema per appenderlo dipenderà dalla vostra creatività, ma una corda resistente, attorcigliata all’imboccatura e incollata con un adesivo in pasta adatto per superfici lisce, è senza dubbio un metodo facile, economico e durevole.
Mettete un po’ di terriccio di buona qualità dentro al terrario, e con delle pinze o delle bacchette cinesi inserite le piante. Create una composizione gradevole, eventualmente aggiungendo sassi o altri elementi di decoro. Attenti però all’irrigazione, che se effettuata con il classico bicchiere, farà schizzare acqua e terriccio ovunque. L’ideale è procurarsi un tubicino per l’irrigazione automatica dotato di ugello a goccia. Inserite un’estremità in un contenitore pieno d’acqua e usate la tecnica del sifone affinché il liquido inizi a scorrere. Quando il terriccio vi appare ben umido, levate via il tubo.
Custom Botanical Designs
7. Ghirlanda di succulente
Con uno scheletro sufficientemente robusto fatto in vimini o tralci di vite si può realizzare una ghirlanda da appendere, avendo cura di riempire l’interno di fibra di cocco o torba (da utilizzare con parsimonia, dato che l’estrazione è anti-ecologica).
Con molta cura, praticando degli incavi con le dita, fate entrare il pane di radici di piccole succulente, e poi legate il tutto con filo di nylon.
Questo genere di vaso sospeso necessita di poca acqua, ma deve comunque essere irrigato, non nebulizzato.
Con uno scheletro sufficientemente robusto fatto in vimini o tralci di vite si può realizzare una ghirlanda da appendere, avendo cura di riempire l’interno di fibra di cocco o torba (da utilizzare con parsimonia, dato che l’estrazione è anti-ecologica).
Con molta cura, praticando degli incavi con le dita, fate entrare il pane di radici di piccole succulente, e poi legate il tutto con filo di nylon.
Questo genere di vaso sospeso necessita di poca acqua, ma deve comunque essere irrigato, non nebulizzato.
5. Al posto del vaso sospeso
Il consumismo ci ha donato un’innumerevole quantità di forme di scolapasta. Anche quelli brutti, di plastica in colori fluo, possono servire come scheletro per delle belle composizioni fi piante appese. Lo scolapasta in acciaio è senza dubbio il più bello e quello che meglio si presta a una coltivazione sospesa. Inoltre è facile forarlo per poterlo appendere, e si può essere sicuri sulla sua tenuta.
Basterà foderare appena il fondo con un foglio di feltro o di fibra di cocco (ma anche plastica, un vecchio tappeto, della moquette morbida, ecc.), per evitare che il terriccio coli via. L’acqua filtrerà e non ci saranno problemi di ristagno. Appesi o appoggiati, gli scolapasta in acciaio sono amatissimi da quei giardinieri che hanno il pallino di riutilizzare e riciclare tutto, dalla vecchia vasca da bagno all’acquaio della nonna, fino alle lavatrici e alle automobili.
Il consumismo ci ha donato un’innumerevole quantità di forme di scolapasta. Anche quelli brutti, di plastica in colori fluo, possono servire come scheletro per delle belle composizioni fi piante appese. Lo scolapasta in acciaio è senza dubbio il più bello e quello che meglio si presta a una coltivazione sospesa. Inoltre è facile forarlo per poterlo appendere, e si può essere sicuri sulla sua tenuta.
Basterà foderare appena il fondo con un foglio di feltro o di fibra di cocco (ma anche plastica, un vecchio tappeto, della moquette morbida, ecc.), per evitare che il terriccio coli via. L’acqua filtrerà e non ci saranno problemi di ristagno. Appesi o appoggiati, gli scolapasta in acciaio sono amatissimi da quei giardinieri che hanno il pallino di riutilizzare e riciclare tutto, dalla vecchia vasca da bagno all’acquaio della nonna, fino alle lavatrici e alle automobili.
6. Altro che sui può recuperare
Qualsiasi contenitore, anche piccolo, può ospitare una piantina o dei semi al posto di un classico vaso. Quelli più rigidi si possono forare e appendere ad una parete, ottenendo un risparmio dello spazio calpestabile disponibile.
Vanno benissimo persino dei vecchi tubi di plastica o, se siete abili con il fai da te, contenitori in legno o metallo, e perché no, in Cor-Ten che con il tempo acquisterà una patina rugginosa molto amata dallo stile country e vintage.
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 6 dicembre 2015 e successivamente aggiornato
Hai qualche altra idea per appendere una una pianta senza vaso? Raccontacela e carica una foto della tua creazione!
Altro
Idea Décor: Piccole Piante in Vaso che Aggiungono un Tocco di Verde
Qualsiasi contenitore, anche piccolo, può ospitare una piantina o dei semi al posto di un classico vaso. Quelli più rigidi si possono forare e appendere ad una parete, ottenendo un risparmio dello spazio calpestabile disponibile.
Vanno benissimo persino dei vecchi tubi di plastica o, se siete abili con il fai da te, contenitori in legno o metallo, e perché no, in Cor-Ten che con il tempo acquisterà una patina rugginosa molto amata dallo stile country e vintage.
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 6 dicembre 2015 e successivamente aggiornato
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Idea Décor: Piccole Piante in Vaso che Aggiungono un Tocco di Verde
Concorre a questa scarsa diffusione la tipologia dell’edilizia mediterranea, fondata sul cemento armato e l’intonaco, che si rovinano con l’umidità.
Ma l’idea di un vaso fiorito all’altezza dell’occhio è così golosa da essere irrinunciabile: vi proponiamo quindi delle soluzioni alternative.