Le Case di Houzz
Mini Interventi Che Hanno Fatto Molta Differenza tra Prima e Dopo
Un’operazione di relooking a bassissimo budget dà un nuovo volto e una nuova energia alla casa di una giovane coppia
Una casa non è la tua casa se non racconta almeno un po’ di te. Questo il presupposto alla base della richiesta della giovane coppia che aveva appena acquistato questa casa e voleva personalizzarla, dargli un twist di gioia che li rappresentasse. Poi la ricerca di ispirazioni e soluzioni proprio su Houzz: è sulla nostra piattaforma che Marco e Roberta “scoprono” Maurizio Giovannoni, architetto di interni inventore del metodo “hometelling”, che li guiderà in un percorso di trasformazione sartoriale capace di restituire una nuova veste e un’energia rinnovata allo spazio living (e non solo).
In questa foto e in quella successiva, il Prima e il Dopo dell’intervento sul living
«La casa aveva dei limiti strutturali», racconta Marco. «La stanza del living dove c‘è anche la cucina era molto piccola. Roberta e io eravamo a favore di un intervento che riuscisse a renderla più accogliente, ma avevamo paura di commettere qualche errore, di non riuscire a massimizzare gli spazi. E inoltre non volevamo una casa banale, ma qualcosa che ci rispecchiasse fino in fondo».
Ed ecco che, dalla ricerca sui professionisti di Roma, i due hanno individuato il profilo dell’architetto Maurizio Giovannoni. A convincerli, non solo il suo uso spensierato del colore e quel sapore scandinavo dosato qua e là, ma anche il fatto di aver previsto tra i suoi servizi di professionista una soluzione più accessibile della classica ristrutturazione: l’interior relooking. Di cosa si tratta? Attraverso la focalizzazione su uno stile più coerente – e magari anche un po’ più deciso e accattivante –, il relooking si ripromette di rinnovare l’atmosfera di una stanza modificando solo gli arredi, la palette colori e gli accessori. Un intervento solo apparentemente semplice, se è vero che i progetti calibratissimi, anche nel budget, sono quelli che più mettono alla prova la capacità, il pragmatismo e la visione di ogni architetto.
Convintisi che il gusto dell’architetto Giovannoni era quello che faceva per loro, Marco e Roberta l’hanno contattato e si sono quindi incontrati nel suo studio.
«Non nascondo la grande perplessità che ho provato dopo aver visto le caratteristiche dello spazio sui cui Marco e Roberta volevano intervenire», racconta l’architetto. «Il living-cucina, di 23 metri quadri, era veramente molto piccolo per avere abbastanza margine di manovra. Eppure mi sono convinto ad accettare il lavoro con entusiasmo. Cosa mi ha fatto cambiare idea? Ma proprio loro, i ragazzi, con cui è scattato un feeling incredibile!».
Nell’esperienza maturata come professionista, Giovannoni ha capito quanto l’ascolto e l’interazione con il cliente siano centrali nella riuscita del progetto. Per questo ha elaborato una vera e propria metodologia di lavoro da lui battezzata hometelling: il racconto che ogni singolo proprietario fa della propria casa si trasforma nel canovaccio a cui architetto e cliente lavorano insieme per individuare, tra complicità e qualche inevitabile scontro, un nuovo progetto a misura di abitante.
«La casa aveva dei limiti strutturali», racconta Marco. «La stanza del living dove c‘è anche la cucina era molto piccola. Roberta e io eravamo a favore di un intervento che riuscisse a renderla più accogliente, ma avevamo paura di commettere qualche errore, di non riuscire a massimizzare gli spazi. E inoltre non volevamo una casa banale, ma qualcosa che ci rispecchiasse fino in fondo».
Ed ecco che, dalla ricerca sui professionisti di Roma, i due hanno individuato il profilo dell’architetto Maurizio Giovannoni. A convincerli, non solo il suo uso spensierato del colore e quel sapore scandinavo dosato qua e là, ma anche il fatto di aver previsto tra i suoi servizi di professionista una soluzione più accessibile della classica ristrutturazione: l’interior relooking. Di cosa si tratta? Attraverso la focalizzazione su uno stile più coerente – e magari anche un po’ più deciso e accattivante –, il relooking si ripromette di rinnovare l’atmosfera di una stanza modificando solo gli arredi, la palette colori e gli accessori. Un intervento solo apparentemente semplice, se è vero che i progetti calibratissimi, anche nel budget, sono quelli che più mettono alla prova la capacità, il pragmatismo e la visione di ogni architetto.
Convintisi che il gusto dell’architetto Giovannoni era quello che faceva per loro, Marco e Roberta l’hanno contattato e si sono quindi incontrati nel suo studio.
«Non nascondo la grande perplessità che ho provato dopo aver visto le caratteristiche dello spazio sui cui Marco e Roberta volevano intervenire», racconta l’architetto. «Il living-cucina, di 23 metri quadri, era veramente molto piccolo per avere abbastanza margine di manovra. Eppure mi sono convinto ad accettare il lavoro con entusiasmo. Cosa mi ha fatto cambiare idea? Ma proprio loro, i ragazzi, con cui è scattato un feeling incredibile!».
Nell’esperienza maturata come professionista, Giovannoni ha capito quanto l’ascolto e l’interazione con il cliente siano centrali nella riuscita del progetto. Per questo ha elaborato una vera e propria metodologia di lavoro da lui battezzata hometelling: il racconto che ogni singolo proprietario fa della propria casa si trasforma nel canovaccio a cui architetto e cliente lavorano insieme per individuare, tra complicità e qualche inevitabile scontro, un nuovo progetto a misura di abitante.
In questa foto, l’ingresso della casa al piano terra così come si presentava prima della ristrutturazione
Lo scambio di informazioni preliminari si è naturalmente nutrito anche delle suggestioni offerte da Houzz. Roberta e Marco hanno infatti condiviso un Ideabook (puoi vederlo cliccando qui) che ha rappresentato un punto di partenza importante per affinare la propria sintonia e indirizzarsi verso delle soluzioni convincenti.
Dopo un ulteriore brainstorming, Giovannoni ha poi preparato dei rendering fotorealistici per poter restituire in maniera molto precisa la propria idea di progetto ai committenti: i primi, supercolorati, sono stati successivamente scartati perché Marco e Roberta hanno temuto che la presenza del colore in una stanza così piccola potesse rivelarsi alla lunga invadente. Per questo i tre hanno deciso di optare per uno stile in salsa scandinava, fatto di linee pulite, colori sobri e una certa inclinazione al minimalismo: una sorta di base neutra da movimentare con piccoli accessori e decorazioni dalla personalità più spiccata.
Lo scambio di informazioni preliminari si è naturalmente nutrito anche delle suggestioni offerte da Houzz. Roberta e Marco hanno infatti condiviso un Ideabook (puoi vederlo cliccando qui) che ha rappresentato un punto di partenza importante per affinare la propria sintonia e indirizzarsi verso delle soluzioni convincenti.
Dopo un ulteriore brainstorming, Giovannoni ha poi preparato dei rendering fotorealistici per poter restituire in maniera molto precisa la propria idea di progetto ai committenti: i primi, supercolorati, sono stati successivamente scartati perché Marco e Roberta hanno temuto che la presenza del colore in una stanza così piccola potesse rivelarsi alla lunga invadente. Per questo i tre hanno deciso di optare per uno stile in salsa scandinava, fatto di linee pulite, colori sobri e una certa inclinazione al minimalismo: una sorta di base neutra da movimentare con piccoli accessori e decorazioni dalla personalità più spiccata.
Eppure, l’intervento teatrale che ha saputo dare una svolta allo spazio è tutto qui, in questa immagine. Come camuffare la presenza più ingombrante e meno gradita della casa, la balaustra in noce delle scale che collegano il piano terra al primo piano?
Giovannoni ha individuato una soluzione semplice e allo stesso tempo scenografica: una quinta in listelli di abete, realizzata da un falegname locale e sostituita alla balaustra esistente, che corre da terra fino al soffitto e che riesce a schermare le scale senza allo stesso tempo rivelarsi troppo incombente.
Sui listelli sono poi state montate alcune mensole per ospitare le piante tanto amate dai proprietari di casa, per un richiamo consapevole allo stile Jungalow. Il legno chiaro – altro tratto molto nordico dell’arredamento – ha contribuito ad alleggerire ulteriormente l’impatto visivo della stanza, rendendola ancora più ariosa.
Set di due tavolini: Kragsta, Ikea; mani di legno: Hay; orologio: Zoè, Maison Du Monde; setto in legno: disegno di Maurizio Giovannoni, realizzazione di Carlo Venanti falegnameria
Giovannoni ha individuato una soluzione semplice e allo stesso tempo scenografica: una quinta in listelli di abete, realizzata da un falegname locale e sostituita alla balaustra esistente, che corre da terra fino al soffitto e che riesce a schermare le scale senza allo stesso tempo rivelarsi troppo incombente.
Sui listelli sono poi state montate alcune mensole per ospitare le piante tanto amate dai proprietari di casa, per un richiamo consapevole allo stile Jungalow. Il legno chiaro – altro tratto molto nordico dell’arredamento – ha contribuito ad alleggerire ulteriormente l’impatto visivo della stanza, rendendola ancora più ariosa.
Set di due tavolini: Kragsta, Ikea; mani di legno: Hay; orologio: Zoè, Maison Du Monde; setto in legno: disegno di Maurizio Giovannoni, realizzazione di Carlo Venanti falegnameria
Un’altra foto del Prima che ritrae le porte prima dell’intervento
A modificare l’impatto del living c’è poi l’altro pezzo forte del relooking coordinato da Giovannoni: le porte e le finestre in color noce antico, non proprio nelle corde dei proprietari, sono state dipinte di bianco, così da dilatare ulteriormente lo spazio e renderlo coerente con lo stile generale.
A modificare l’impatto del living c’è poi l’altro pezzo forte del relooking coordinato da Giovannoni: le porte e le finestre in color noce antico, non proprio nelle corde dei proprietari, sono state dipinte di bianco, così da dilatare ulteriormente lo spazio e renderlo coerente con lo stile generale.
Per quanto riguarda la cucina, è stato scelto un modello molto neutro che potesse contribuire ad alleggerire la stanza ed enfatizzarne la pulizia visiva.
Per la scelta degli arredi e dei complementi, Maurizio ha seguito come di consueto la sua metodologia: prima condividendo un file con tante immagini di mobili comprese di informazioni su produttore e prezzo, e poi discutendo ed affinando la scelta dei pezzi che i ragazzi avevano selezionato.
Cucina: Ikea
Per la scelta degli arredi e dei complementi, Maurizio ha seguito come di consueto la sua metodologia: prima condividendo un file con tante immagini di mobili comprese di informazioni su produttore e prezzo, e poi discutendo ed affinando la scelta dei pezzi che i ragazzi avevano selezionato.
Cucina: Ikea
In questa immagine, troviamo Marco alle prese con la lampada-vaso Milo Baby, una produzione dall’azienda polacca Lightovo. Questo curioso oggetto multifunzionale, è stato anch’esso scelto dalla lista di arredi e complementi condivisa tra architetto e proprietari.
Il budget che Marco e Roberta avevano predisposto per il relooking della propria casa non comprendeva l’intervento di Giovannoni nella terrazza. Eppure, il metodo dell’hometelling e il lavoro fatto con l’architetto per il living è stato capace di generare effetti virtuosi a cascata.
Un processo maieutico? «Maurizio si è impegnato molto per capire cosa volevano ottenere, lui è riuscito a tirarci fuori quello che poi è venuto bene». Dopo un piccolo briefing con l’architetto, Marco e Roberta hanno lavorato in autonomia nell’arredo del terrazzo, dimostrandosi capaci di continuare il lavoro di Maurizio con un gusto sicuro e coerente con lo stile della stanza living.
Tra i pezzi scelti, anche la Copacabana Chair di Maison du Monde, rivisitazione della classica Acapulco chair, qui circondata da grandi e piccole piante in vaso.
Tavolino: Prism, Maison Du Monde
Un processo maieutico? «Maurizio si è impegnato molto per capire cosa volevano ottenere, lui è riuscito a tirarci fuori quello che poi è venuto bene». Dopo un piccolo briefing con l’architetto, Marco e Roberta hanno lavorato in autonomia nell’arredo del terrazzo, dimostrandosi capaci di continuare il lavoro di Maurizio con un gusto sicuro e coerente con lo stile della stanza living.
Tra i pezzi scelti, anche la Copacabana Chair di Maison du Monde, rivisitazione della classica Acapulco chair, qui circondata da grandi e piccole piante in vaso.
Tavolino: Prism, Maison Du Monde
Al pari del terrazzo, anche la camera da letto è uno spazio che Marco e Roberta hanno ripensato da soli. L’intervento di relooking che hanno realizzato, infatti, punta tutto sull’impatto dell’azzurro con cui hanno scelto di dipingere sulla parete dietro la testata del letto. Altro punto forte di décor, la mappa in ferro nera del designer polacco Ale Druciack su cui appendere i propri ricordi di viaggio.
Letto: Ikea; poltroncina: Scandinave; Maison Du Monde; comodino: Fjord; Maison Du Monde; vasi: Origami, Maison Du Monde
Letto: Ikea; poltroncina: Scandinave; Maison Du Monde; comodino: Fjord; Maison Du Monde; vasi: Origami, Maison Du Monde
Nella stanza da bagno, invece, il piccolo tocco dei padroni di casa riguarda solo le due piccole piante appese al soffitto che prendono luce dal lucernario sul tetto. Ancora una volta, un piccolo tocco verde per dare colore e calore a un spazio a rischio anonimato e per ricongiungersi al filo rosso dell’uso delle piante.
Portavasi sospesi in macramè: realizzati da Maurizio Giovannoni
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz.
Hai usato Houzz per ristrutturare casa? Manda il link del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Portavasi sospesi in macramè: realizzati da Maurizio Giovannoni
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz.
Hai usato Houzz per ristrutturare casa? Manda il link del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Foto di Stefano Corso
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Roberta e Marco
Dove: Setteville, Roma
Superficie: 43 m² suddivisi tra un living con cucina al piano terra, una camera e un bagno al primo piano; più un balcone di 12 m² al piano terra e una taverna di circa 20 m² nel seminterrato
Anno di costruzione: 2017
Anno di intervento: 2017
Architetto: Maurizio Giovannoni
Costo: 7.000 euro
Varcare la soglia di una nuova casa insieme è una felicità che non ha pari. Eppure, in quel villino alle porte di Roma che Marco e Roberta avevano eletto a loro focolare, rimaneva una nota stonata. La soluzione “chiavi in mano” della casa di nuova costruzione che avevano acquistato, infatti, non prevedeva la possibilità di personalizzare soluzioni e finiture, e soprattutto il vano di ingresso, un living cucina di 23 metri quadri, continuava a stargli, tra realtà e metafora, “un po’ stretto”.
Marco, che conosceva Houzz e sue le potenzialità, ha iniziato a consultare la piattaforma per individuare un professionista in grado di saper intervenire con qualche piccolo grande aggiustamento. Obiettivo: investire un piccolo budget che permettesse di abbattere l’anonimato e di conferire una personalità accogliente all’ambiente.