Le Case di Houzz: Acciaio, Vetro e Tubi a Vista a Copenaghen
La perfetta ristrutturazione in stile industriale di un architetto danese ha trasformato un appartamento ottocentesco
Siamo a Copenaghen: quando, un paio di anni fa, Anders Kjærsgaard ha visto per la prima volta questo appartamento situato nei pressi del’Halmtorvet (la vecchia e suggestiva piazza del quartiere di Vesterbro), nella casa regnavano ricchi stucchi, grandi pannelli in legno e, in generale, l’atmosfera predominante era piuttosto vecchio stile. «Era un classico appartamento di Copenaghen, pieno di dettagli romantici. La cucina, tra l’altro, era nascosta in un piccolo ambiente nel retro della casa», racconta Anders, che decise di acquistarlo con quella che all’epoca era la sua fidanzata.
Con una poderosa ristrutturazione è stata eliminata una parete portante e la cucina è stata magnificamente riposizionata in modo da diventare il cuore pulsante e il luogo di incontro della casa. Nell’appartamento ora predominano atmosfere industriali, con un’illuminazione e una serie di particolari che, volutamente, gli regalano un aspetto “non finito”.
Con una poderosa ristrutturazione è stata eliminata una parete portante e la cucina è stata magnificamente riposizionata in modo da diventare il cuore pulsante e il luogo di incontro della casa. Nell’appartamento ora predominano atmosfere industriali, con un’illuminazione e una serie di particolari che, volutamente, gli regalano un aspetto “non finito”.
Le luccicanti piastrelle bianche da metropolitana sopra l’ordinata superficie del bancone in acciaio della cucina, la scenica parete in vetro con telaio in acciaio grezzo e la lampada sul tavolo da pranzo enfatizzano il carattere “urbano” dell’appartamento e il suo indiscutibile stile industriale. La lampada proviene dalle strade di Copenaghen: quando, qualche anno fa, sono stati cambiati i lampioni cittadini, i vecchi apparecchi sono stati offerti in vendita al grande pubblico.
Lo stile della casa, situata a pochi passi da Kødbyen, l’ex “meatpacking district”, il mattatoio della città, è tutt’altro che casuale. «Non ho scelto le atmosfere industriali perché sono le mie preferite, ma, prima di tutto, perché penso che questo sia uno stile interessante e sono convinto che un progetto fortemente radicato nel territorio abbia molto senso, in modo particolare pensando a un luogo come Kødbyen», commenta Anders. «Lasciare ben visibili le rotelle in metallo alla base della porta scorrevole, per esempio, è stata una scelta deliberata, che contribuisce all’ambientazione industrial del soggiorno».
Spiega il padrone di casa: «Nell’intervento di ristrutturazione ho puntato su materiali di alta qualità e una palette di colori non molto ampia». Se in prima battuta, Anders è stato tentato di rimuovere tutti i telai delle finestre, le decorazioni e i pannelli in legno in spirito puramente minimalista, alla fine si è orientato verso uno stile moderno più equilibrato, optando per il rispetto delle strutture e dei dettagli originali.
Lo stile della casa, situata a pochi passi da Kødbyen, l’ex “meatpacking district”, il mattatoio della città, è tutt’altro che casuale. «Non ho scelto le atmosfere industriali perché sono le mie preferite, ma, prima di tutto, perché penso che questo sia uno stile interessante e sono convinto che un progetto fortemente radicato nel territorio abbia molto senso, in modo particolare pensando a un luogo come Kødbyen», commenta Anders. «Lasciare ben visibili le rotelle in metallo alla base della porta scorrevole, per esempio, è stata una scelta deliberata, che contribuisce all’ambientazione industrial del soggiorno».
Spiega il padrone di casa: «Nell’intervento di ristrutturazione ho puntato su materiali di alta qualità e una palette di colori non molto ampia». Se in prima battuta, Anders è stato tentato di rimuovere tutti i telai delle finestre, le decorazioni e i pannelli in legno in spirito puramente minimalista, alla fine si è orientato verso uno stile moderno più equilibrato, optando per il rispetto delle strutture e dei dettagli originali.
La cucina dalle linee essenziali è composta da un’armadiatura di Ikea verniciata con prodotti per autoveicoli. «In realtà è stato più complicato di come sembra: volevo assolutamente che il forno, i fuochi e le ante avessero tutti esattamente lo stesso colore, in modo da esaltare l’aspetto semplice e industriale dell’insieme», spiega Anders.
Bancone in acciaio spazzolato: JKS Bordplade; fuochi: Pitt Cooking; piastrelle del paraspruzzi: Mosaikhjørnet; radio: Bang & Olufsen. Il frigorifero è di un modello a cassetti che si combina con i moduli della cucina
Bancone in acciaio spazzolato: JKS Bordplade; fuochi: Pitt Cooking; piastrelle del paraspruzzi: Mosaikhjørnet; radio: Bang & Olufsen. Il frigorifero è di un modello a cassetti che si combina con i moduli della cucina
Il lungo modulo della cucina doveva essere una presenza neutra nella stanza, ed è anche per questo che non sono stati previsti armadietti a parete o armadi alti. «In questo modo, in compenso, ho creato lo spazio necessario per dare risalto alla cappa a forma di tubo sopra i fuochi: un dettaglio “grezzo” che, forse, crea un effetto di sorpresa», dice Anders, parlando della canna di ventilazione progettata da lui stesso.
Tavolo da pranzo: Eiermann, acquistato presso Please Wait To Be Seated; sedie sul lato destro del tavolo: Serie 7 di Arne Jacobsen, di Fritz Hansen;
lampada sul tavolo da pranzo: vecchio lampione delle strade di Copenaghen, acquistato da dba.dk
Tavolo da pranzo: Eiermann, acquistato presso Please Wait To Be Seated; sedie sul lato destro del tavolo: Serie 7 di Arne Jacobsen, di Fritz Hansen;
lampada sul tavolo da pranzo: vecchio lampione delle strade di Copenaghen, acquistato da dba.dk
«Io sono un architetto, non un artigiano. Realizzare concretamente questo progetto era una sfida», afferma Anders. «Comunque, la persona che ha rifinito i giunti, carteggiato i pavimenti e montato la cucina sono io!».
La parte più emozionante del lavoro, in ogni caso, è stata la progettazione della parete in vetro con il telaio in acciaio. In origine l’appartamento era molto più scuro, soprattutto perché i due ambienti living al centro della casa erano separati da una grande parete. Fin dal primo momento, Anders ha avuto chiara in mente l’idea di aprire questa zona per creare un’atmosfera più leggera e più luminosa.
Divano: Hay; tavolino: mobile di famiglia
La parte più emozionante del lavoro, in ogni caso, è stata la progettazione della parete in vetro con il telaio in acciaio. In origine l’appartamento era molto più scuro, soprattutto perché i due ambienti living al centro della casa erano separati da una grande parete. Fin dal primo momento, Anders ha avuto chiara in mente l’idea di aprire questa zona per creare un’atmosfera più leggera e più luminosa.
Divano: Hay; tavolino: mobile di famiglia
«Il mio amico Anders Lund ha una formazione artigianale e, tra le altre cose, è un ottimo saldatore. Insieme, abbiamo trovato delle sezioni di acciaio, che abbiamo semplicemente tagliato con una smerigliatrice angolare e saldato tra loro», spiega Anders. Il lavoro è venuto così bene che, assieme a una terza socia, Eva Jacobsen, i due hanno fondato Okoumé, società che produce per privati e aziende strutture in acciaio per pareti interne in vetro.
Poltrona: Fly, progettata da Space Copenhagen per &tradition
Poltrona: Fly, progettata da Space Copenhagen per &tradition
Dietro all’ampia zona dedicata alla cucina e al tavolo da pranzo, troviamo un ambiente aperto, di forma quadrata, su cui si affaccia il bagno e dove c’è la porta di ingresso di servizio.
«Quando siamo entrati nell’appartamento, la cucina era qui: tenerla schiacciata in un ambiente così angusto era un vero controsenso, e spostarla nella stanza più grande a fianco è stata una decisione tutto sommato ovvia. Non sarebbe stato facile convertire quella stanza in una sala da pranzo, visto che la posizione della cucina ne fa il centro della casa», spiega Anders.
Ora che la vecchia cucina è stata spostata, il piccolo ambiente posteriore ha acquistato luce ed è diventato più spazioso. Anders, a un certo punto, ha anche pensato di crearci un piccolo angolo-studio, ma poi ha abbandonato l’idea.
La poltrona Eames nell’angolo è stato il primo mobile di design che Anders si è comprato dopo la laurea in architettura.
«Quando siamo entrati nell’appartamento, la cucina era qui: tenerla schiacciata in un ambiente così angusto era un vero controsenso, e spostarla nella stanza più grande a fianco è stata una decisione tutto sommato ovvia. Non sarebbe stato facile convertire quella stanza in una sala da pranzo, visto che la posizione della cucina ne fa il centro della casa», spiega Anders.
Ora che la vecchia cucina è stata spostata, il piccolo ambiente posteriore ha acquistato luce ed è diventato più spazioso. Anders, a un certo punto, ha anche pensato di crearci un piccolo angolo-studio, ma poi ha abbandonato l’idea.
La poltrona Eames nell’angolo è stato il primo mobile di design che Anders si è comprato dopo la laurea in architettura.
Pianta della casa: da sinistra a destra, il soggiorno dà sulla cucina/sala da pranzo. A fianco, troviamo la camera da letto, cui si può accedere sia dall’ingresso che dal balcone. La sala da pranzo dà sul piccolo ambiente che funge da ingresso posteriore (qui segnato, in danese, come“Baggang”) e che Anders a un certo punto ha pensato di trasformare in uno studio. Da qui si passa alla stanza del bagno e alla scala posteriore
Appena si mette piede in questo cortile ben protetto, ci si dimentica del fatto che ci troviamo a pochi passi dal’Halmtorvet, una delle zone più vivaci del quartiere di Vesterbro. «Quando mi sono trovato di fronte a questo cortile così accogliente sono rimasto stupefatto. Ci si sente come in una piccola oasi, con un certo sapore“del sud”. Il contrasto con le ruvide atmosfere dell’area di Vesterbro là fuori è fortissimo», commenta il padrone di casa.
Ora che il grande lavoro di ristrutturazione è finito, è tempo, per Anders, di spostarsi su delle novità. Dire addio a questa casa, però, non significa dire addio alla progettazione. «Ho sentito dire che raggiungi la completa soddisfazione non prima di avere ristrutturato la tua terza casa. Ci devo lavorare ancora un bel po’…», conclude l’architetto, con un sorriso.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Anders Kjærsgaard, 30anni, architetto dello studio Creo Arkitekter. Anders è anche uno dei fondatori di Okoumé, azienda che fabbrica pareti divisorie in vetro e acciaio.
Dove: Quartiere di Vesterbro di Copenhagen, non lontano dalla stazione ferroviaria centrale della città
Anno di costruzione: 1888
Anno di ristrutturazione: 2016
Stanze: una camera da letto, un soggiorno, una cucina/sala da pranzo, una stanza senza particolare destinazione e un bagno