Lavastoviglie vs Lavaggio a Mano: Vero o Falso in un Dibattito Globale
Confronto globale per capire se l’elettrodomestico ha benefici su tempo, acqua e benessere o se il lavaggio manuale resta il metodo migliore
Mitchell Parker
16 gennaio 2016
Nel mondo delle faccende domestiche sembra che alcuni temi causino ancora dispute universali, come la scelta tra lavare i piatti a mano o in lavastoviglie. Qual è il metodo migliore per avere piatti più puliti? Quale consuma meno acqua?
Abbiamo raccolto le opinioni degli utenti di Houzz di otto paesi del mondo – Russia, Italia, Spagna, Francia, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito e Australia – e, attraverso una serie di discussioni e sondaggi, abbiamo cercato di capire se c’è qualcosa che le altre culture e comunità possano insegnarci su questo comune dilemma. Ecco come il dibattito su come affrontare la pulizia dei piatti sporchi si è sviluppato in tutto il mondo.
Abbiamo raccolto le opinioni degli utenti di Houzz di otto paesi del mondo – Russia, Italia, Spagna, Francia, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito e Australia – e, attraverso una serie di discussioni e sondaggi, abbiamo cercato di capire se c’è qualcosa che le altre culture e comunità possano insegnarci su questo comune dilemma. Ecco come il dibattito su come affrontare la pulizia dei piatti sporchi si è sviluppato in tutto il mondo.
Le lavastoviglie sono più popolari, ma non è così semplice…
Per la maggior parte di noi, a quanto pare, meglio caricare griglie e cestelli che immergere le mani in un lavello di acqua saponata. Infatti, dal 60 al 70 per cento degli intervistati in tutti i paesi preferisce lavare i piatti in lavastoviglie piuttosto che a mano. Fa eccezione solo il Giappone, dove la maggioranza opta invece per il lavaggio manuale.
L’utente francese Valérie afferma: «Non potrei vivere senza la mia lavastoviglie. Il risparmio di tempo è enorme ed è un metodo molto più ecologico. Per di più, le mie mani ringraziano!».
Negli Stati Uniti, ben il 67 per cento dei rispondenti al nostro sondaggio dichiara di preferire la lavastoviglie al lavaggio manuale. L’utente americano nnigrt commenta: «A volte preferisco spazzare il pavimento della cucina piuttosto che passare l’aspirapolvere, oppure preparare il pane in casa piuttosto che prenderlo in panificio. Ma non ho mai detto: “Mi sto annoiando, ho voglia di lavare i piatti della colazione con le mie mani”».
Ma c’è qualcosa da dire anche a favore del lavaggio a mano. In ognuno degli otto paesi coinvolti nel sondaggio, dal 30 al 40 per cento degli intervistati preferisce ancora lavare le stoviglie a mano.
Lorella Dia, proprietaria di Milan Chic Chandeliers, ritiene che la lavastoviglie sia sicuramente molto comoda per una famiglia numerosa, che ha sempre un sacco di piatti da lavare. Ma se in casa si è solo in due, il lavaggio a mano può essere un metodo migliore, e forse anche più romantico: «Una coppia può usufruire del tempo impiegato lavando i piatti per aiutarsi a vicenda e chiacchierare. È un po’ come nei vecchi film romantici, no?».
Diamo uno sguardo alle tesi comuni a favore di ogni metodo per capire perché alcune persone amano il proprio elettrodomestico “salvatempo” e altre invece trovano conforto con le mani a contatto tra spugna e detersivo.
Per la maggior parte di noi, a quanto pare, meglio caricare griglie e cestelli che immergere le mani in un lavello di acqua saponata. Infatti, dal 60 al 70 per cento degli intervistati in tutti i paesi preferisce lavare i piatti in lavastoviglie piuttosto che a mano. Fa eccezione solo il Giappone, dove la maggioranza opta invece per il lavaggio manuale.
L’utente francese Valérie afferma: «Non potrei vivere senza la mia lavastoviglie. Il risparmio di tempo è enorme ed è un metodo molto più ecologico. Per di più, le mie mani ringraziano!».
Negli Stati Uniti, ben il 67 per cento dei rispondenti al nostro sondaggio dichiara di preferire la lavastoviglie al lavaggio manuale. L’utente americano nnigrt commenta: «A volte preferisco spazzare il pavimento della cucina piuttosto che passare l’aspirapolvere, oppure preparare il pane in casa piuttosto che prenderlo in panificio. Ma non ho mai detto: “Mi sto annoiando, ho voglia di lavare i piatti della colazione con le mie mani”».
Ma c’è qualcosa da dire anche a favore del lavaggio a mano. In ognuno degli otto paesi coinvolti nel sondaggio, dal 30 al 40 per cento degli intervistati preferisce ancora lavare le stoviglie a mano.
Lorella Dia, proprietaria di Milan Chic Chandeliers, ritiene che la lavastoviglie sia sicuramente molto comoda per una famiglia numerosa, che ha sempre un sacco di piatti da lavare. Ma se in casa si è solo in due, il lavaggio a mano può essere un metodo migliore, e forse anche più romantico: «Una coppia può usufruire del tempo impiegato lavando i piatti per aiutarsi a vicenda e chiacchierare. È un po’ come nei vecchi film romantici, no?».
Diamo uno sguardo alle tesi comuni a favore di ogni metodo per capire perché alcune persone amano il proprio elettrodomestico “salvatempo” e altre invece trovano conforto con le mani a contatto tra spugna e detersivo.
Tesi: con la lavastoviglie si risparmia acqua
Risposta: vero, ma anche con un lavaggio a mano efficiente
Secondo uno studio condotto nel 2009 dall’Università di Bonn chi lava i piatti a mano utilizza in media 49 litri di acqua, mentre la lavastoviglie ne consuma solo 13 o poco più.
Nel 2011 il Natural Resources Defense Council (NRDC), un’importante organizzazione ambientalista degli Stati Uniti, conferma questi dati: le nuove macchine con certificazione Energy Star utilizzano da 14 a 23 litri di acqua mentre un lavaggio manuale efficiente ne arriva a consumare perfino 36. La macchina sembra vincere, ma non è finita qui…
Cosa si intende con “lavaggio manuale efficiente”? Waterwise, un’organizzazione no profit che si impegna a ridurre il consumo d’acqua nel Regno Unito, sostiene che la quantità di acqua che scorre da un rubinetto varia da 2 a 25 litri al minuto, inoltre i rubinetti in cucina e la lavastoviglie consumano dall’8 al 14 per cento di tutta l’acqua utilizzata in casa.
L’organizzazione suggerisce che installando degli aeratori (o riduttori di flusso) nei vostri rubinetti potete ridurre notevolmente i consumi. Poi, mettendo i piatti in ammollo in un lavello colmo di acqua e sapone e non lasciando scorrere l’acqua mentre si lava ogni piatto si può risparmiare fino al 50 per cento d’acqua. In più, se siete veramente strategici, utilizzando un lavello per lavare i piatti e un altro per il risciacquo, potete diminuire così tanto i consumi da equipararli a quelli delle lavastoviglie di ultima generazione.
Il NRDC stima che lasciando il rubinetto aperto per tutto il tempo mentre si lavano i piatti, si arrivano a consumare addirittura 123 litri di acqua. Quindi, non facciamolo più!
Per quanto riguarda la lavastoviglie, invece, il consumo di acqua dipende dalla macchina. Non tutti abbiamo la fortuna di avere i modelli più recenti, che garantiscono bassi consumi di acqua ed energia elettrica. Le lavastoviglie più vecchie, secondo il Waterwise, utilizzano circa 50 litri di acqua per ciclo, mentre quelle di nuova generazione meno di 10.
I consigli dell’organizzazione per sprecare meno acqua:
Risposta: vero, ma anche con un lavaggio a mano efficiente
Secondo uno studio condotto nel 2009 dall’Università di Bonn chi lava i piatti a mano utilizza in media 49 litri di acqua, mentre la lavastoviglie ne consuma solo 13 o poco più.
Nel 2011 il Natural Resources Defense Council (NRDC), un’importante organizzazione ambientalista degli Stati Uniti, conferma questi dati: le nuove macchine con certificazione Energy Star utilizzano da 14 a 23 litri di acqua mentre un lavaggio manuale efficiente ne arriva a consumare perfino 36. La macchina sembra vincere, ma non è finita qui…
Cosa si intende con “lavaggio manuale efficiente”? Waterwise, un’organizzazione no profit che si impegna a ridurre il consumo d’acqua nel Regno Unito, sostiene che la quantità di acqua che scorre da un rubinetto varia da 2 a 25 litri al minuto, inoltre i rubinetti in cucina e la lavastoviglie consumano dall’8 al 14 per cento di tutta l’acqua utilizzata in casa.
L’organizzazione suggerisce che installando degli aeratori (o riduttori di flusso) nei vostri rubinetti potete ridurre notevolmente i consumi. Poi, mettendo i piatti in ammollo in un lavello colmo di acqua e sapone e non lasciando scorrere l’acqua mentre si lava ogni piatto si può risparmiare fino al 50 per cento d’acqua. In più, se siete veramente strategici, utilizzando un lavello per lavare i piatti e un altro per il risciacquo, potete diminuire così tanto i consumi da equipararli a quelli delle lavastoviglie di ultima generazione.
Il NRDC stima che lasciando il rubinetto aperto per tutto il tempo mentre si lavano i piatti, si arrivano a consumare addirittura 123 litri di acqua. Quindi, non facciamolo più!
Per quanto riguarda la lavastoviglie, invece, il consumo di acqua dipende dalla macchina. Non tutti abbiamo la fortuna di avere i modelli più recenti, che garantiscono bassi consumi di acqua ed energia elettrica. Le lavastoviglie più vecchie, secondo il Waterwise, utilizzano circa 50 litri di acqua per ciclo, mentre quelle di nuova generazione meno di 10.
I consigli dell’organizzazione per sprecare meno acqua:
- Preferite un elettrodomestico di piccole dimensioni. Se vivete da soli potreste non avere bisogno di una lavastoviglie da 12 coperti, meglio optare per un modello da 9
- Impostate la funzione Eco o Economy, che permette di consumare meno acqua ed energia
- Evitate il prelavaggio, in quanto, a detta del Waterwise, non è necessario con i moderni modelli e detergenti
Tesi: la lavastoviglie consente di risparmiare tempo
Risposta: sì, ma dipende
Chi ha una lavastoviglie spesso si chiede come ha fatto a vivere senza. Per alcuni, questo elettrodomestico è veramente una manna dal cielo contro i piatti sporchi. «Butto tutto in lavastoviglie – ciotole degli animali, chiavi, cappelli da baseball, giocattoli, contenitori di plastica, barattoli in vetro vuoti, spugnette – e torno dopo un’ora, quando ogni cosa è pulita e splendente», dice l’americano dahupaylo.
Ma molte persone che non hanno mai avuto una lavastoviglie, quando poi ne acquistano una rimangono sorprese che ci sia, anche in questo caso, un po’ di lavoro da fare. Bisogna strofinare o almeno sciacquare i piatti sporchi, caricare la macchina in modo corretto, attendere che il ciclo sia completo e rimettere a posto le stoviglie. Tutto questo richiede tempo, certo, ma non tanto quanto il lavaggio a mano.
Secondo uno studio dell’Università di Bonn chi lava i piatti a mano mediamente impiega 60 minuti, mentre chi utilizza la lavastoviglie ha bisogno solo di 9 minuti per caricarla e scaricarla.
Consumer Reports, nota organizzazione statunitense a tutela dei consumatori, riporta che i cicli normali delle lavastoviglie durano due/tre ore. Questo tempo può essere impiegato per tante altre faccende che non implicano stare in piedi di fronte a un lavandino.
«Avendo una vita familiare molto indaffarata, tutto ciò che può velocizzare le faccende domestiche ha il mio appoggio», dice l’australiana Susan Redman.
Ma non tutti pensano che una lavastoviglie faccia risparmiare tempo. «Lavare i piatti a mano non è certo la mia attività preferita, ma preferisco di gran lunga il risultato finale», sostiene Janine Ferris, anche lei dall’Australia. «Non rischio di trovare bicchieri graffiati o macchiati. Poi il tempo speso per caricarla, scaricarla e asciugare tutte la plastica, che in lavastoviglie non si asciuga mai propriamente, è quasi lo stesso impiegato per il lavaggio a mano».
Se è vero che anche usare la lavastoviglie richiede tempo, un sondaggio tra gli utenti di Houzz americani mostra che il 67 per cento degli intervistati preferisce caricarla piuttosto che scaricarla. Uno dei motivi è che molte persone hanno un certo modo di fare le cose e non credono che i loro coinquilini o familiari siano in grado di organizzare griglie e cestelli in maniera appropriata. «Nessun altro in famiglia la carica correttamente, quindi o lo faccio personalmente oppure devo riorganizzala comunque», dichiara Whitney Wadsworth dagli Stati Uniti. «È una fissazione, cos’altro posso dire? Non mi piace proprio scaricare la lavastoviglie. Non c’è un perché».
Ovviamente, anche con il lavaggio manuale bisogna riporre le stoviglie su uno scolapiatti o asciugarle con un canovaccio e poi rimetterle apposto – tutte faccende che richiedono tempo. Negli Stati Uniti, il 72 per cento dei rispondenti a un sondaggio sul tema preferisce utilizzare uno scolapiatti piuttosto che asciugarle una ad una.
Le cose sono simili in Australia e in Italia. Ma da noi gli scolapiatti non sono come i modelli da lavello comuni negli Stati Uniti e nel Regno Unito. La maggior parte degli italiani, così come francesi e russi, hanno dei mobiletti appositi sopra il lavello, come quello in questa foto, dove vengono lasciati i piatti ad asciugarsi prima di spostarli al proprio posto.
A proposito, leggi anche: Faccende Domestiche - Come Prendersi Cura dei Canovacci?
Risposta: sì, ma dipende
Chi ha una lavastoviglie spesso si chiede come ha fatto a vivere senza. Per alcuni, questo elettrodomestico è veramente una manna dal cielo contro i piatti sporchi. «Butto tutto in lavastoviglie – ciotole degli animali, chiavi, cappelli da baseball, giocattoli, contenitori di plastica, barattoli in vetro vuoti, spugnette – e torno dopo un’ora, quando ogni cosa è pulita e splendente», dice l’americano dahupaylo.
Ma molte persone che non hanno mai avuto una lavastoviglie, quando poi ne acquistano una rimangono sorprese che ci sia, anche in questo caso, un po’ di lavoro da fare. Bisogna strofinare o almeno sciacquare i piatti sporchi, caricare la macchina in modo corretto, attendere che il ciclo sia completo e rimettere a posto le stoviglie. Tutto questo richiede tempo, certo, ma non tanto quanto il lavaggio a mano.
Secondo uno studio dell’Università di Bonn chi lava i piatti a mano mediamente impiega 60 minuti, mentre chi utilizza la lavastoviglie ha bisogno solo di 9 minuti per caricarla e scaricarla.
Consumer Reports, nota organizzazione statunitense a tutela dei consumatori, riporta che i cicli normali delle lavastoviglie durano due/tre ore. Questo tempo può essere impiegato per tante altre faccende che non implicano stare in piedi di fronte a un lavandino.
«Avendo una vita familiare molto indaffarata, tutto ciò che può velocizzare le faccende domestiche ha il mio appoggio», dice l’australiana Susan Redman.
Ma non tutti pensano che una lavastoviglie faccia risparmiare tempo. «Lavare i piatti a mano non è certo la mia attività preferita, ma preferisco di gran lunga il risultato finale», sostiene Janine Ferris, anche lei dall’Australia. «Non rischio di trovare bicchieri graffiati o macchiati. Poi il tempo speso per caricarla, scaricarla e asciugare tutte la plastica, che in lavastoviglie non si asciuga mai propriamente, è quasi lo stesso impiegato per il lavaggio a mano».
Se è vero che anche usare la lavastoviglie richiede tempo, un sondaggio tra gli utenti di Houzz americani mostra che il 67 per cento degli intervistati preferisce caricarla piuttosto che scaricarla. Uno dei motivi è che molte persone hanno un certo modo di fare le cose e non credono che i loro coinquilini o familiari siano in grado di organizzare griglie e cestelli in maniera appropriata. «Nessun altro in famiglia la carica correttamente, quindi o lo faccio personalmente oppure devo riorganizzala comunque», dichiara Whitney Wadsworth dagli Stati Uniti. «È una fissazione, cos’altro posso dire? Non mi piace proprio scaricare la lavastoviglie. Non c’è un perché».
Ovviamente, anche con il lavaggio manuale bisogna riporre le stoviglie su uno scolapiatti o asciugarle con un canovaccio e poi rimetterle apposto – tutte faccende che richiedono tempo. Negli Stati Uniti, il 72 per cento dei rispondenti a un sondaggio sul tema preferisce utilizzare uno scolapiatti piuttosto che asciugarle una ad una.
Le cose sono simili in Australia e in Italia. Ma da noi gli scolapiatti non sono come i modelli da lavello comuni negli Stati Uniti e nel Regno Unito. La maggior parte degli italiani, così come francesi e russi, hanno dei mobiletti appositi sopra il lavello, come quello in questa foto, dove vengono lasciati i piatti ad asciugarsi prima di spostarli al proprio posto.
A proposito, leggi anche: Faccende Domestiche - Come Prendersi Cura dei Canovacci?
Tesi: la lavastoviglie disinfetta meglio
Risposta: vero, ma potrebbe non essere necessario
Certo, le lavastoviglie sono in grado di aumentare la temperatura dell’acqua fino a 60 °C, come riporta Energy Star, e quindi uccidere più batteri rispetto a un normale lavaggio a mano. Ma potrebbe non essere necessario o persino non essere una buona cosa. «La lavastoviglie, grazie alle alte temperature, certamente aiuterà a tenere gli agenti patogeni lontani dai vostri piatti, ma il punto è che vi sono anche dei potenziali benefici legati ai microbi», spiega Jonathan Eisen, docente di diversità microbica presso l’Università della California a Davis.
Uno studio svedese pubblicato sulla rivista Pediatrics nei primi mesi del 2015, suggerisce che lavare i piatti a mano può ridurre il rischio nei bambini di sviluppare allergie, come asma o eczema. «Supponiamo che lavare i piatti in maniera “meno efficiente” può indurre la tolleranza immunologica attraverso una maggiore esposizione microbica», scrivono Bill Hesselmar, Anna Hicke-Roberts e Goran Wennergren nelle conclusioni della loro ricerca.
Eisen è d’accordo: «Dobbiamo convincere le persone a smettere di pensare che l’obiettivo sia quello di uccidere tutti i microbi, perché in realtà spesso sono un bene per la nostra salute», dice. «C’è un’ampia quantità di prove che dimostra che l’eccessiva pulizia è pericolosa, in particolare per i bambini. Se lavate le stoviglie a mano con il sapone, poi risciacquate e lasciate asciugare, vi sbarazzate di qualsiasi eventuale organismo pericoloso. La lavastoviglie è lì per comodità, e per risparmiare un po’ d’acqua in alcuni casi».
Risposta: vero, ma potrebbe non essere necessario
Certo, le lavastoviglie sono in grado di aumentare la temperatura dell’acqua fino a 60 °C, come riporta Energy Star, e quindi uccidere più batteri rispetto a un normale lavaggio a mano. Ma potrebbe non essere necessario o persino non essere una buona cosa. «La lavastoviglie, grazie alle alte temperature, certamente aiuterà a tenere gli agenti patogeni lontani dai vostri piatti, ma il punto è che vi sono anche dei potenziali benefici legati ai microbi», spiega Jonathan Eisen, docente di diversità microbica presso l’Università della California a Davis.
Uno studio svedese pubblicato sulla rivista Pediatrics nei primi mesi del 2015, suggerisce che lavare i piatti a mano può ridurre il rischio nei bambini di sviluppare allergie, come asma o eczema. «Supponiamo che lavare i piatti in maniera “meno efficiente” può indurre la tolleranza immunologica attraverso una maggiore esposizione microbica», scrivono Bill Hesselmar, Anna Hicke-Roberts e Goran Wennergren nelle conclusioni della loro ricerca.
Eisen è d’accordo: «Dobbiamo convincere le persone a smettere di pensare che l’obiettivo sia quello di uccidere tutti i microbi, perché in realtà spesso sono un bene per la nostra salute», dice. «C’è un’ampia quantità di prove che dimostra che l’eccessiva pulizia è pericolosa, in particolare per i bambini. Se lavate le stoviglie a mano con il sapone, poi risciacquate e lasciate asciugare, vi sbarazzate di qualsiasi eventuale organismo pericoloso. La lavastoviglie è lì per comodità, e per risparmiare un po’ d’acqua in alcuni casi».
Tesi: la lavastoviglie non pulisce i piatti abbastanza bene
Risposta: spesso falso
Secondo Lucinda Ottusch, del Whirlpool Institute of Home Science, spesso i consumatori non utilizzano le varie opzioni di lavaggio e i diversi cicli offerti dalle loro macchine. Queste funzioni permettono di scegliere programmi lunghi per la pulizia mirata di elementi molto sporchi, come pentole e padelle, o al contrario cicli brevi per piccoli carichi.
Ottusch consiglia perciò di leggere il manuale d’uso della propria macchina. Sono state sviluppate un sacco di nuove tecnologie nel corso degli anni, ed è una buona idea assicurarsi di utilizzarla al meglio per risparmiare tempo e denaro. Questi manuali offrono anche consigli su come caricare correttamente la lavastoviglie, compresi trucchi per una migliore organizzazione di griglie e cestelli in modo da ottenere stoviglie perfettamente pulite.
Uno studio effettuato nel 2015 presso l’Università di Birmingham nel Regno Unito, ha analizzato le traiettorie d’acqua all’interno della lavastoviglie e ha formulato la tecnica migliore per caricarla: disporre le stoviglie in modo circolare intorno al centro, con i piatti sporchi di carboidrati più vicini al centro (dove il getto d’acqua è al massimo) e i piatti sporchi di proteine sul perimetro (dove il getto d’acqua è più scarso). In effetti molti proprietari di casa troveranno difficile applicare questo metodo, perché non tutte le lavastoviglie sono progettate per supportare questa organizzazione. Ma vale la pena provarci.
Risposta: spesso falso
Secondo Lucinda Ottusch, del Whirlpool Institute of Home Science, spesso i consumatori non utilizzano le varie opzioni di lavaggio e i diversi cicli offerti dalle loro macchine. Queste funzioni permettono di scegliere programmi lunghi per la pulizia mirata di elementi molto sporchi, come pentole e padelle, o al contrario cicli brevi per piccoli carichi.
Ottusch consiglia perciò di leggere il manuale d’uso della propria macchina. Sono state sviluppate un sacco di nuove tecnologie nel corso degli anni, ed è una buona idea assicurarsi di utilizzarla al meglio per risparmiare tempo e denaro. Questi manuali offrono anche consigli su come caricare correttamente la lavastoviglie, compresi trucchi per una migliore organizzazione di griglie e cestelli in modo da ottenere stoviglie perfettamente pulite.
Uno studio effettuato nel 2015 presso l’Università di Birmingham nel Regno Unito, ha analizzato le traiettorie d’acqua all’interno della lavastoviglie e ha formulato la tecnica migliore per caricarla: disporre le stoviglie in modo circolare intorno al centro, con i piatti sporchi di carboidrati più vicini al centro (dove il getto d’acqua è al massimo) e i piatti sporchi di proteine sul perimetro (dove il getto d’acqua è più scarso). In effetti molti proprietari di casa troveranno difficile applicare questo metodo, perché non tutte le lavastoviglie sono progettate per supportare questa organizzazione. Ma vale la pena provarci.
Tesi: nella lavastoviglie, i manici delle posate andrebbero rivolti verso il basso
Risposta: vero e falso
Su questo tema i pareri sono discordanti. I risultati di alcuni sondaggi di Houzz condotti in Australia, Regno Unito e Stati Uniti, rivelano che le preferenze sono praticamente divise a metà. Circa il 50 per cento dei rispondenti carica le posate verso il basso. «Ho la sensazione che vengano più pulite se i manici sono rivolti verso giù», dice l’australiano armipeg.
L’altra metà invece preferisce riporre le posate in modo che i manici siano rivolti verso l’alto perché risulta più facile prenderle quando si scarica la macchina, evitando di toccare le parti che andranno poi a contatto con la bocca.
La maggior parte delle persone concorda sul fatto che i coltelli affilati andrebbero lavati a mano, oppure in lavastoviglie riposti orizzontalmente nel cassetto per le posate (come quello sulla destra della foto) o con i manici verso il basso, per prevenire eventuali incidenti e, in rari casi, addirittura la morte. Nel 2003 infatti, il quotidiano The Guardian ha riportato la notizia di una donna di 31 anni nel Regno Unito morta a causa di uno strano incidente dopo essere scivolata nella sua cucina e poi caduta proprio su un coltello rivolto verso l’alto nella lavastoviglie. Sei anni prima, secondo il quotidiano, anche un dodicenne è morto a causa di un incidente simile.
Risposta: vero e falso
Su questo tema i pareri sono discordanti. I risultati di alcuni sondaggi di Houzz condotti in Australia, Regno Unito e Stati Uniti, rivelano che le preferenze sono praticamente divise a metà. Circa il 50 per cento dei rispondenti carica le posate verso il basso. «Ho la sensazione che vengano più pulite se i manici sono rivolti verso giù», dice l’australiano armipeg.
L’altra metà invece preferisce riporre le posate in modo che i manici siano rivolti verso l’alto perché risulta più facile prenderle quando si scarica la macchina, evitando di toccare le parti che andranno poi a contatto con la bocca.
La maggior parte delle persone concorda sul fatto che i coltelli affilati andrebbero lavati a mano, oppure in lavastoviglie riposti orizzontalmente nel cassetto per le posate (come quello sulla destra della foto) o con i manici verso il basso, per prevenire eventuali incidenti e, in rari casi, addirittura la morte. Nel 2003 infatti, il quotidiano The Guardian ha riportato la notizia di una donna di 31 anni nel Regno Unito morta a causa di uno strano incidente dopo essere scivolata nella sua cucina e poi caduta proprio su un coltello rivolto verso l’alto nella lavastoviglie. Sei anni prima, secondo il quotidiano, anche un dodicenne è morto a causa di un incidente simile.
Tesi: la lavastoviglie è rumorosa
Risposta: dipende dal modello
I modelli più vecchi possono essere terribilmente rumorosi. In questi casi, se state cercando di guardare un film o di avere una tranquilla conversazione con i vostri amici, sarebbe meglio posticipare il lavaggio. Ma le macchine di ultima generazione sono decisamente più silenziose, quasi al punto che non ci si accorge nemmeno se sono in funzione – che può essere visto come un pro o un contro.
Risposta: dipende dal modello
I modelli più vecchi possono essere terribilmente rumorosi. In questi casi, se state cercando di guardare un film o di avere una tranquilla conversazione con i vostri amici, sarebbe meglio posticipare il lavaggio. Ma le macchine di ultima generazione sono decisamente più silenziose, quasi al punto che non ci si accorge nemmeno se sono in funzione – che può essere visto come un pro o un contro.
Tesi: lavare i piatti a mano crea coesione
Risposta: vero, ma anche il tempo risparmiato con la lavastoviglie
Alcune persone dichiarano di aver rinunciato alla lavastoviglie perché preferiscono godere dei momenti di condivisione con il proprio coniuge, familiari o amici mentre lavano i piatti insieme: nel frattempo parlano, chiacchierano, giocano, ballano e ascoltano musica.
«Lavare i piatti, asciugarli e metterli al proprio posto è un affare di famiglia», dice sjp777, dall’Australia, «Un momento per riunire tutti dopo il pasto e collaborare scambiando due chiacchiere. Purtroppo questo “rito” sembra essere scomparso, ma noi facciamo ancora così».
L’utente americano Mark è d’accordo: «Abitiamo in una bella casa e abbiamo lo spazio e la fortuna di disporre dei migliori elettrodomestici, però non vedrete mai una lavastoviglie nella nostra cucina. Può sembrare strano, ma in realtà ci piace stare insieme e chiacchierare mentre laviamo, asciughiamo e riordiniamo i piatti. È un momento di condivisione che ci ritagliamo nelle nostre giornate così impegnate. Giochiamo con i canovacci bagnati come adolescenti mai cresciuti, non si può fare con una lavastoviglie!».
Dall’altra parte, invece, c’è chi preferisce approfittare del tempo risparmiato grazie alla lavastoviglie per dedicarsi ad altre attività. «Abbiamo due bambini molto piccoli e il tempo che recuperiamo con la lavastoviglie è tempo in più che possiamo trascorrere con loro, o mettere in ordine le loro camerette», dice l’inglese Michael Morton.
Anche l’australiano mcxu8 è dello stesso parere: «Da quanto ho iniziato a lavorare, trovo noioso stare lì per almeno mezzora a pulire i piatti. Anzi, con la lavastoviglie ho scoperto di avere più tempo per rilassarmi dopo una dura giornata di lavoro».
Tesi: è meglio lavare i piatti dopo ogni pasto
Risposta: vero, per la maggior parte delle persone
In merito al momento migliore per lavare i piatti, che sia a mano o in lavastoviglie, sembra che la maggior parte delle persone preferisca farlo dopo ogni pasto. Infatti, la maggioranza dei rispondenti a un nostro sondaggio condotto in Italia e negli Stati Uniti si dedica a questa attività subito dopo aver mangiato. «Perché lasciarli ammucchiati?», dice la professionista italiana Erica Bagnasco Architetto, «Meglio occuparsene subito».
Fanno eccezione però occasioni come i pasti post-vacanze e le cene con ospiti. In questi casi, molte persone preferiscono sparecchiare la tavola, preparare un buon caffè e rilassarsi conversando con gli ospiti, piuttosto che affrettarsi a lavare i piatti non appena tutti appoggiano le posate.
Risposta: vero, ma anche il tempo risparmiato con la lavastoviglie
Alcune persone dichiarano di aver rinunciato alla lavastoviglie perché preferiscono godere dei momenti di condivisione con il proprio coniuge, familiari o amici mentre lavano i piatti insieme: nel frattempo parlano, chiacchierano, giocano, ballano e ascoltano musica.
«Lavare i piatti, asciugarli e metterli al proprio posto è un affare di famiglia», dice sjp777, dall’Australia, «Un momento per riunire tutti dopo il pasto e collaborare scambiando due chiacchiere. Purtroppo questo “rito” sembra essere scomparso, ma noi facciamo ancora così».
L’utente americano Mark è d’accordo: «Abitiamo in una bella casa e abbiamo lo spazio e la fortuna di disporre dei migliori elettrodomestici, però non vedrete mai una lavastoviglie nella nostra cucina. Può sembrare strano, ma in realtà ci piace stare insieme e chiacchierare mentre laviamo, asciughiamo e riordiniamo i piatti. È un momento di condivisione che ci ritagliamo nelle nostre giornate così impegnate. Giochiamo con i canovacci bagnati come adolescenti mai cresciuti, non si può fare con una lavastoviglie!».
Dall’altra parte, invece, c’è chi preferisce approfittare del tempo risparmiato grazie alla lavastoviglie per dedicarsi ad altre attività. «Abbiamo due bambini molto piccoli e il tempo che recuperiamo con la lavastoviglie è tempo in più che possiamo trascorrere con loro, o mettere in ordine le loro camerette», dice l’inglese Michael Morton.
Anche l’australiano mcxu8 è dello stesso parere: «Da quanto ho iniziato a lavorare, trovo noioso stare lì per almeno mezzora a pulire i piatti. Anzi, con la lavastoviglie ho scoperto di avere più tempo per rilassarmi dopo una dura giornata di lavoro».
Tesi: è meglio lavare i piatti dopo ogni pasto
Risposta: vero, per la maggior parte delle persone
In merito al momento migliore per lavare i piatti, che sia a mano o in lavastoviglie, sembra che la maggior parte delle persone preferisca farlo dopo ogni pasto. Infatti, la maggioranza dei rispondenti a un nostro sondaggio condotto in Italia e negli Stati Uniti si dedica a questa attività subito dopo aver mangiato. «Perché lasciarli ammucchiati?», dice la professionista italiana Erica Bagnasco Architetto, «Meglio occuparsene subito».
Fanno eccezione però occasioni come i pasti post-vacanze e le cene con ospiti. In questi casi, molte persone preferiscono sparecchiare la tavola, preparare un buon caffè e rilassarsi conversando con gli ospiti, piuttosto che affrettarsi a lavare i piatti non appena tutti appoggiano le posate.
Tesi: il lavaggio a mano è terapeutico
Risposta: vero, per alcune persone
Abbiamo scritto un articolo che rivela che dedicarsi ad attività manuali può avere benefici psicologici, e questo vale anche per il lavaggio delle stoviglie. Molte persone ritengono che lavare i piatti a mano ha un effetto rilassante e catartico. «Si sciolgono tanti pensieri mentre si lavano i piatti!», dice l’italiana Laura Tallarida. Dalla Germania Robert Hergeth conferma: «È davvero rilassante lavare i piatti».
Anche l’americano mirador concorda con queste opinioni: «In realtà trovo piacevole, facile, appagante e anche contemplativo lavare le stoviglie manualmente».
Uno studio dell’Università della Florida pubblicato a ottobre 20015 nella rivista Mindfulness suggerisce che lavare i piatti consapevolmente – concentrandosi sul profumo del sapone, il calore dell’acqua, la forma e la sensazione al tatto dei piatti – contribuisce a stimolare la mente e ridurre lo stress».
Se ti piace scoprire abitudini e dibattiti internazionali potrebbe interessarti leggere: I Pro e i Contro (che Non Ti Aspetti) di Rifare il Letto ogni Mattina
Risposta: vero, per alcune persone
Abbiamo scritto un articolo che rivela che dedicarsi ad attività manuali può avere benefici psicologici, e questo vale anche per il lavaggio delle stoviglie. Molte persone ritengono che lavare i piatti a mano ha un effetto rilassante e catartico. «Si sciolgono tanti pensieri mentre si lavano i piatti!», dice l’italiana Laura Tallarida. Dalla Germania Robert Hergeth conferma: «È davvero rilassante lavare i piatti».
Anche l’americano mirador concorda con queste opinioni: «In realtà trovo piacevole, facile, appagante e anche contemplativo lavare le stoviglie manualmente».
Uno studio dell’Università della Florida pubblicato a ottobre 20015 nella rivista Mindfulness suggerisce che lavare i piatti consapevolmente – concentrandosi sul profumo del sapone, il calore dell’acqua, la forma e la sensazione al tatto dei piatti – contribuisce a stimolare la mente e ridurre lo stress».
Se ti piace scoprire abitudini e dibattiti internazionali potrebbe interessarti leggere: I Pro e i Contro (che Non Ti Aspetti) di Rifare il Letto ogni Mattina
Tesi: il lavaggio manuale è più indicato per le stoviglie delicate
Risposta: vero
È difficile essere contrari a questa affermazione. Provate a trovare qualcuno là fuori disposto a mettere la porcellana raffinata della loro nonna dentro a una macchina. I pezzi a cui siamo più affezionati ricevono naturalmente maggiore attenzione se lavati con le nostre mani. Questo vale anche per i coltelli di ottima fattura.
Ecco allora perché in Giappone, dove molte stoviglie sono realizzate in terracotta e legno laccato (non adatte al lavaggio in lavastoviglie), il 54 per cento delle persone dichiara di preferire il lavaggio manuale. «Non lavo mai le stoviglie in legno e i bicchieri costosi in lavastoviglie», dice il giornalista giapponese Miki Anzai, «Nemmeno argenteria o piatti in oro zecchino».
Yukiko Tahara, titolare dello studio LiB Contents di Tokyo, rivela che circa il 70 per cento dei suoi clienti include una nuova lavastoviglie nel progetto di ristrutturazione della cucina. Circa il 15 per cento afferma di non averne bisogno e il restante 15 per cento sostiene di non avere abbastanza spazio a disposizione perché come dice la progettista: «Una cucina giapponese media è molto più piccola di una americana».
Risposta: vero
È difficile essere contrari a questa affermazione. Provate a trovare qualcuno là fuori disposto a mettere la porcellana raffinata della loro nonna dentro a una macchina. I pezzi a cui siamo più affezionati ricevono naturalmente maggiore attenzione se lavati con le nostre mani. Questo vale anche per i coltelli di ottima fattura.
Ecco allora perché in Giappone, dove molte stoviglie sono realizzate in terracotta e legno laccato (non adatte al lavaggio in lavastoviglie), il 54 per cento delle persone dichiara di preferire il lavaggio manuale. «Non lavo mai le stoviglie in legno e i bicchieri costosi in lavastoviglie», dice il giornalista giapponese Miki Anzai, «Nemmeno argenteria o piatti in oro zecchino».
Yukiko Tahara, titolare dello studio LiB Contents di Tokyo, rivela che circa il 70 per cento dei suoi clienti include una nuova lavastoviglie nel progetto di ristrutturazione della cucina. Circa il 15 per cento afferma di non averne bisogno e il restante 15 per cento sostiene di non avere abbastanza spazio a disposizione perché come dice la progettista: «Una cucina giapponese media è molto più piccola di una americana».
Oltre al fatto che le tradizionali stoviglie giapponesi in terracotta o legno laccato non possono essere lavate in lavastoviglie, Tahara spiega che i giapponesi utilizzano molte più ciotole rispetto agli occidentali: «E le lavastoviglie non sono molto adatte per la pulizia delle ciotole».
Ma forse c’è anche un aspetto culturale alla base di questi risultati. «Penso che in realtà alcuni giapponesi amino davvero lavare i piatti con le proprie mani», dichiara Tahara. «Secondo la mia esperienza, la pulizia manuale dei piatti è una delle prime faccende domestiche che molti bambini imparano a casa. E in Giappone, un paese fortemente basato sulle differenze di genere, questa è una delle poche attività casalinghe che molti mariti sono disposti a fare».
E ora a te la parola! Facci sapere cosa ne pensi nella sezione Commenti per continuare il dibattito.
Ma forse c’è anche un aspetto culturale alla base di questi risultati. «Penso che in realtà alcuni giapponesi amino davvero lavare i piatti con le proprie mani», dichiara Tahara. «Secondo la mia esperienza, la pulizia manuale dei piatti è una delle prime faccende domestiche che molti bambini imparano a casa. E in Giappone, un paese fortemente basato sulle differenze di genere, questa è una delle poche attività casalinghe che molti mariti sono disposti a fare».
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Io sono totalmente a favore della lavastoviglie, lo considero l'elettrodomestico più importante e più utile che ho in casa, non ne potrei fare a meno. Ho sempre detestato fare i piatti a mano: non sopporto mettere le mani nell'acqua col detersivo e usare i guanti lo trovo molto fastidioso, mentre caricare e anche scaricare la lavastoviglie non mi dispiace affatto, anzi spesso faccio queste operazioni col mio partner così socializzando come altri fanno lavando i piatti a mano. Poi c'è il risparmio di acqua e detersivo in più in fase di installazione ho usato l'accortezza di collegare la lavastoviglie alla caldaia a gas con notevole risparmio di energia elettrica. Infine la pulizia: in casa mia non si è mai verificato di mettere in tavola un piatto o una posata poco pulita mentre in case dove si lavano i piatti a mano mi è capitato più di una volta.
Dizionario di Gebba , significato lavastoviglie : " elettrodomestico inutile per vagabondi incapaci . " Lavare a mano col metodo giusto è meglio in tutti i sensi . Per la maggior parte dell'anno acqua fredda , e cmq sempre centellinata , detersivo con 1 € si fanno quasi 100 lavaggi , zero corrente elettrica . Quindi vagabondi perché manca la voglia di lavare a mano un po come le cialde rispetto la moka per il caffè , tutta questione di vagabondaggine . Per i detersivi vogliamo parlare di cosa inquina quello da lavastoviglie ? e la corrente elettrica che serve per ogni lavaggio ? Quindi incapaci perchè ignoranti di tutte queste cose per vagabondaggine . Quindi non si risparmia proprio nulla lavando a lavastoviglie , si spende e si consuma e si inquina su tutti i fronti molto più che a mano . La sola cosa che si risparmia è la fatica , quindi ritorniamo ai vagabondi che poi sono incapaci nel lavare a mano adeguatamente perché non si interrogano e non si informano , quindi sono incapaci causa vagabondaggine . Torniamo sempre li .