La Manutenzione del Prato in Autunno
Taglio, arieggiatura, concimazione e trasemina. Come prendersi cura del tappeto erboso per prepararlo all’inverno
In autunno, il prato necessita di attenzioni che non riguardano solo la manutenzione ordinaria, ha infatti bisogno di cure che lo prepareranno all’inverno, affinché sia di un verde brillante in primavera. Le operazioni da fare non sono molte, ma occorre farle con cura. Alcune richiedono la consulenza o l’appoggio di un professionista del verde.
Feltro e scarificazione
Una volta tagliato il prato va pulito dal feltro. Si tratta di un accumulo di sostanze organiche che danneggia l’erba. Per togliere bene il feltro si passa uno speciale rastrello a denti fissi o mobili, oppure uno scarificatore a motore (spesso questi attrezzi sono sia scarificatori che arieggiatori). Se lo fate a mano mettete in conto che è un’operazione faticosa, e che potreste andare troppo in fondo col taglio (che deve rimanere tra gli 8 e i 10 cm), favorendo così la proliferazione di infestanti.
La scarificazione rimuove o comunque rende difficile l’insediamento di vari funghi microscopici, come la fusariosi, ruggine, dollar spot, ecc.
Una volta tagliato il prato va pulito dal feltro. Si tratta di un accumulo di sostanze organiche che danneggia l’erba. Per togliere bene il feltro si passa uno speciale rastrello a denti fissi o mobili, oppure uno scarificatore a motore (spesso questi attrezzi sono sia scarificatori che arieggiatori). Se lo fate a mano mettete in conto che è un’operazione faticosa, e che potreste andare troppo in fondo col taglio (che deve rimanere tra gli 8 e i 10 cm), favorendo così la proliferazione di infestanti.
La scarificazione rimuove o comunque rende difficile l’insediamento di vari funghi microscopici, come la fusariosi, ruggine, dollar spot, ecc.
Arieggiatura
Successivamente va eseguita l’operazione di arieggiatura, sempre attraverso un mezzo meccanico (farla a mano è molto pesante e va bene solo in appezzamenti molto piccoli come nei giardini in città). Arieggiare consente lo scambio gassoso tra terreno e ossigeno, migliorando le funzioni radicali.
Dopo l’arieggieatura si fa il cosiddetto top dressing, cioè si coprono i piccoli fori con un miscuglio in parti precise di sabbia silicea e torba, che devono essere determinate in base al suolo e al tipo di erbe presenti. Come abbiamo avuto modo di dire più volte, la torba non è una risorsa rinnovabile, ma pare che nulla possa sostituirla, specie in questi casi.
Il top dressing diventa indispensabile se è stata fatta un’operazione di carotatura, cioè se sono stati asportati dei “tubetti” di terra per consentire la massima aerazione possibile perché il terreno è asfittico e drena lentamente.
Successivamente va eseguita l’operazione di arieggiatura, sempre attraverso un mezzo meccanico (farla a mano è molto pesante e va bene solo in appezzamenti molto piccoli come nei giardini in città). Arieggiare consente lo scambio gassoso tra terreno e ossigeno, migliorando le funzioni radicali.
Dopo l’arieggieatura si fa il cosiddetto top dressing, cioè si coprono i piccoli fori con un miscuglio in parti precise di sabbia silicea e torba, che devono essere determinate in base al suolo e al tipo di erbe presenti. Come abbiamo avuto modo di dire più volte, la torba non è una risorsa rinnovabile, ma pare che nulla possa sostituirla, specie in questi casi.
Il top dressing diventa indispensabile se è stata fatta un’operazione di carotatura, cioè se sono stati asportati dei “tubetti” di terra per consentire la massima aerazione possibile perché il terreno è asfittico e drena lentamente.
Il terriccio così mescolato deve essere sparso sulla superficie in modo uniforme con un carrello apposito o con uno spandiconcime. Successivamente bisogna rullare e irrigare in modo abbondante così da eliminare le bolle d’aria tra le radici e il terriccio nuovo.
Tutte queste operazioni richiedono mezzi meccanici, farle a mano non dà buoni risultati e spesso la differenza tra un prato ben tenuto e uno malaticcio sono le buone attrezzature.
Tutte queste operazioni richiedono mezzi meccanici, farle a mano non dà buoni risultati e spesso la differenza tra un prato ben tenuto e uno malaticcio sono le buone attrezzature.
Concimazione
Per il prato l’autunno è un buon periodo: temperature più miti, minor bisogno d’acqua. Bisogna incoraggiarlo con una corretta concimazione che lo prepari all’inverno.
Usate un concime specifico per prati, non uno qualunque. Può essere organico, ma ne occorre un maggiore quantitativo. Ciò che bisogna considerare è la quantità di azoto (che leggerete come “N” sull’etichetta), che deve essere di due tipi: a rapida e a lenta cessione. Quello a rapida cessione deve essere basso, mentre quello a lenta cessione deve essere più alto.
Preferite un concime granulare perché più facile da distribuire. Il concime va distribuito esattamente secondo le dosi prescritte sull’etichetta, con un carrello e non a mano. Ovviamente dopo la concimazione bisogna irrigare.
Per il prato l’autunno è un buon periodo: temperature più miti, minor bisogno d’acqua. Bisogna incoraggiarlo con una corretta concimazione che lo prepari all’inverno.
Usate un concime specifico per prati, non uno qualunque. Può essere organico, ma ne occorre un maggiore quantitativo. Ciò che bisogna considerare è la quantità di azoto (che leggerete come “N” sull’etichetta), che deve essere di due tipi: a rapida e a lenta cessione. Quello a rapida cessione deve essere basso, mentre quello a lenta cessione deve essere più alto.
Preferite un concime granulare perché più facile da distribuire. Il concime va distribuito esattamente secondo le dosi prescritte sull’etichetta, con un carrello e non a mano. Ovviamente dopo la concimazione bisogna irrigare.
Continuare a tagliare
Non pensate che in autunno il prato si addormenti come i ghiri! Il prato va tagliato. L’ideale è una volta a settimana per un comune prato ornamentale, adatto al calpestio.
Se pensate di non riuscire a farcela, potete passare la falciatrice solo sui vialetti o dove necessario per camminare: anche in questo modo sarà molto gradevole, come potete vedere in foto.
Non pensate che in autunno il prato si addormenti come i ghiri! Il prato va tagliato. L’ideale è una volta a settimana per un comune prato ornamentale, adatto al calpestio.
Se pensate di non riuscire a farcela, potete passare la falciatrice solo sui vialetti o dove necessario per camminare: anche in questo modo sarà molto gradevole, come potete vedere in foto.
La trasemina
Se il vostro prato ha delle zone ingiallite o dove l’erba è diradata, sia per stress meccanici che per carenza nutrizionali, si può rendere necessaria la trasemina, cioè seminare nelle aree danneggiate lo stesso miscuglio usato in precedenza. Se non sapete di cosa è fatto il vostro prato (ahi!), usate il Lolium perenne, che è la graminacea più usata per la trasemina, perché ha una buona percentuale di germinazione.
Dopo la trasemina dovete ricoprire con sabbia e passare un rullo leggero. Il seme germoglia se è coperto.
La trasemina si effettua anche su quei prati creati con gramigne o altre poacee che tendono a ingiallire con il freddo (le cosiddette macroterme, o warm-season). La trasemina di Lolium manterrà verde il tappeto erboso anche durante l’inverno, in questo caso potete farla anche all’inizio di ottobre. Prima di falciare attendete che i ciuffi siano alti e e ben attecchiti.
Se il vostro prato ha delle zone ingiallite o dove l’erba è diradata, sia per stress meccanici che per carenza nutrizionali, si può rendere necessaria la trasemina, cioè seminare nelle aree danneggiate lo stesso miscuglio usato in precedenza. Se non sapete di cosa è fatto il vostro prato (ahi!), usate il Lolium perenne, che è la graminacea più usata per la trasemina, perché ha una buona percentuale di germinazione.
Dopo la trasemina dovete ricoprire con sabbia e passare un rullo leggero. Il seme germoglia se è coperto.
La trasemina si effettua anche su quei prati creati con gramigne o altre poacee che tendono a ingiallire con il freddo (le cosiddette macroterme, o warm-season). La trasemina di Lolium manterrà verde il tappeto erboso anche durante l’inverno, in questo caso potete farla anche all’inizio di ottobre. Prima di falciare attendete che i ciuffi siano alti e e ben attecchiti.
Raccontaci la tua esperienza con il prato: quali sono le maggiori difficoltà che hai dovuto affrontare? Hai altri consigli da condividere con la nostra Community?
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Non appena gli ardori dell’estate si spengono si può iniziare con le operazioni di manutenzione del prato.
Ovviamente la prima cosa da fare è la rimozione delle foglie degli alberi, se ci sono, anche perché il prato trae giovamento dall’essere lavorato già a partire da settembre, quando ancora le foglie non sono cadute.
La prima cosa da fare è un taglio, piuttosto basso, specie se il vostro prato è un po’ trascurato. Se avete un prato completamente lasciato andare, effettuate un primo taglio per dimezzare l’altezza, e successivamente un secondo, regolando le lame all’altezza minima possibile nel vostro caso. Questo serve a non far ingolfare la falciatrice e a consentire un taglio più pulito possibile.
Ricordate che foglie ed erba possono andare nel compost, purché quest’ultima sia fatta asciugare al sole una settimana.