Architettura e design
La Lampada Cesta, un Classico Spagnolo (che Sembra Giapponese)
Parliamo con il progettista, Miguel Milá, di questa mitica lampada da poco lanciata in versione senza fili e autonoma
L’origine di questa nota lampada risale a un’epoca preindustriale, anche se il design è così attuale che potrebbe sembrare una novità dei nostri tempi. Fu progettata nel 1962 dal designer spagnolo Miguel Milá, utilizzando rattan e un paralume di plastica. Oggi viene prodotta con una struttura di legno di ciliegio curvato e un paralume di vetro opalino. Nonostante ciò, l’essenza dell’oggetto non è cambiata molto e sia in origine che ora viene realizzato totalmente a mano. Inoltre è stata appena presentata una versione autonoma con batteria.
Approfittiamo per ripassare la sua storia insieme a Miguel Milá e a Nina Masó: una delle fondatrici di Santa & Cole, la ditta che la vende.
Approfittiamo per ripassare la sua storia insieme a Miguel Milá e a Nina Masó: una delle fondatrici di Santa & Cole, la ditta che la vende.
«A quell’epoca lavoravo nello studio di mio fratello Alfonso, che era architetto, insieme a Federico Correa. Ci mancavano elementi per dare agli ambienti un’estetica più attuale. Un giorno ho trovato questa sfera (fa riferimento al paralume) e mi è piaciuta. Non l’ho disegnata io, esisteva già. Quindi ho cercato di trovarle un’applicazione: ho deciso di metterla in un cesto per poterla trasportare da una parte all’altra. Ho progettato subito anche la versione piccola, ma di questa ho dovuto far realizzare il paralume», ricorda Miguel Milá.
Questa è una delle prime versioni della lampada Cesta. Era fatta di rattan, senza legno curvato. Prima che la ditta spagnola Santa & Cole la inserisse nel suo catalogo, veniva elaborata artigianalmente con questa fibra vegetale.
«Abbiamo istituito Santa & Cole nel 1985 e tre anni dopo siamo andati a parlare con Miguel, dapprima per inserire la lampada TMM nel nostro catalogo», racconta Nina Masó. «Da lì è iniziata una collaborazione che dura fino a oggi, con la quale anno dopo anno abbiamo incluso altri progetti di Miguel. Alcuni erano nuovi, come la lampada Diana (un progetto realizzato con suo fratello Alfonso e Federico Correa), altri sono stati recuperati dalle creazioni dei primi anni, come la M68 e la Cesta».
«Abbiamo istituito Santa & Cole nel 1985 e tre anni dopo siamo andati a parlare con Miguel, dapprima per inserire la lampada TMM nel nostro catalogo», racconta Nina Masó. «Da lì è iniziata una collaborazione che dura fino a oggi, con la quale anno dopo anno abbiamo incluso altri progetti di Miguel. Alcuni erano nuovi, come la lampada Diana (un progetto realizzato con suo fratello Alfonso e Federico Correa), altri sono stati recuperati dalle creazioni dei primi anni, come la M68 e la Cesta».
«Nella versione originale, le lampade Cesta e Cestita avevano il paralume di plastica. La lampadina era a incandescenza. Ciò presentava un problema: era un pezzo che pesava poco per avere una struttura di rattan, cadeva abbastanza facilmente. Dato che il diffusore era di plastica, la lampadina a incandescenza la bruciava. Quando abbiamo inserito il progetto in Santa & Cole abbiamo lavorato con Miguel per vedere come risolvere questo problema. Per prima cosa abbiamo cambiato il diffusore di plastica con uno di vetro», spiega Nina Masó.
«Di conseguenza abbiamo dovuto sostituire il rattan con il legno, poiché questa fibra vegetale non supportava bene un paralume di vetro; risultava molto instabile. Inoltre, c’erano sempre meno artigiani del rattan ed era un materiale che incideva molto sul prezzo finale. Tutto ciò ci ha portati a sostituire questa struttura con il legno curvo», racconta Nina Masó. «A quell’epoca avevamo un laboratorio di falegnameria a Santa & Cole, quindi producevamo in azienda. Abbiamo cercato di realizzare una versione il più fedele possibile a quella originale. Quando l’abbiamo mostrata a Miguel ne è rimasto entusiasta. L’abbiamo lanciata nel 1996».
«Io partecipo a tutti questi processi, mi reco in fabbrica e decido con loro. A volte però devo solo complimentarmi per il loro lavoro. Altre volte, invece, intervengo con qualche soluzione», racconta il designer Miguel Milá che oggi ha 86 anni. «Credo che questo aggiornamento sia una parte importante del successo attuale della lampada Cesta».
Qui lo vediamo circondato da molte versioni della lampada Cesta. Anche quella con struttura metallica è un progetto del 1962, ma Santa & Cole l’ha lanciata molto più tardi, nel 2015. «Si tratta di un modello più sofisticato, al quale abbiamo aggiunto anche un nastro di cuoio come manico», sottolinea Miguel Milá.
Qui lo vediamo circondato da molte versioni della lampada Cesta. Anche quella con struttura metallica è un progetto del 1962, ma Santa & Cole l’ha lanciata molto più tardi, nel 2015. «Si tratta di un modello più sofisticato, al quale abbiamo aggiunto anche un nastro di cuoio come manico», sottolinea Miguel Milá.
Tuttavia, l’applique è stata recuperata nel 2013. Il progetto è stato rivisto per fare in modo che potesse essere collocata anche all’esterno.
La novità più recente nella famiglia Cesta è la versione senza cavi, ricaricabile tramite USB come un cellulare e con un’autonomia di 8 ore. Anche la sua fonte di luce è stata ammodernata con la tecnologia LED. Si chiama Cestita Batería (Cestita a batteria) e porta a un livello superiore la libertà di movimento con la quale il progettista l’ha concepita originariamente nel 1962.
La novità più recente nella famiglia Cesta è la versione senza cavi, ricaricabile tramite USB come un cellulare e con un’autonomia di 8 ore. Anche la sua fonte di luce è stata ammodernata con la tecnologia LED. Si chiama Cestita Batería (Cestita a batteria) e porta a un livello superiore la libertà di movimento con la quale il progettista l’ha concepita originariamente nel 1962.
«È stata sempre ideata per essere mobile e per essere posizionata su diverse superfici: a metà di una scala, sul pavimento, sopra un tavolino basso… Non ho mai pensato che potesse essere anche appesa, per questo ho realizzato una versione applique», spiega Miguel Milá.
«Quando abbiamo lanciato la Cesta nel 1996, non ha avuto successo dal punto di vista commerciale fino a cinque anni dopo. Il pubblico la trovava cara. Tuttavia, circa otto anni fa abbiamo notato un’importante crescita nelle vendite. È curioso perché la maggior parte della gente che la compra ha circa trent’anni, non sono persone più grandi che conoscevano il design precedente. E continua a non essere una lampada economica, dato che la produzione è completamente artigianale. Per noi è un mistero», dice Nina Masó.
«Credo che il suo successo attuale possa essere dovuto, da un lato, alla sua forma e al fatto che è un oggetto che trasmette serenità, adatto a qualsiasi tipo di interni», sostiene Nina Masó.
«Dall’altro lato, credo che i giovani probabilmente cerchino pezzi artigianali, semplici e “caldi” per le proprie case, in reazione all’esposizione permanente che hanno alle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni e nel lavoro. Quindi per la propria casa desiderano l’esatto opposto», riflette Nina Masó.
Ti piace la lampada Cesta? Dove la metteresti in casa tua? Ne hai già una?
La Classifica di Houzz delle 12 Lampade da Tavolo più Famose
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Qui la vediamo con la sorellina, la lampada Cestita, e con la nuova versione autonoma senza fili, a sinistra.