La Fotocatalisi Potrebbe Combattere l'Inquinamento in Casa
Che cos'è? Una semplice reazione chimica, innescata dalla luce, permette di combattere l'inquinamento indoor
Antonia Solari
7 maggio 2018
Houzz Italia Contributor, sono architetto e giornalista professionista
Particelle attive, applicabili su piastrelle, vetri e pitture, permettono di dare ai materiali che le ospitano proprietà autopulenti e disinquinanti. Succede grazie alla fotocatalisi. Che cos’è? Un processo chimico attivato dalla luce e che permette ad alcune sostanze di avere reazioni virtuose. Ai vantaggi legati alla lotta contro l’inquinamento indoor si affiancano quelli relativi al risparmio energetico, visto che un’aria salubre permette un minor uso degli impianti di ventilazione, al ciclo di vita dei materiali e alla bassa necessità di manutenzione.
Cosa significa
Dal significato del termine, una prima spiegazione. Fotocatalisi significa catalisi prodotta per azione della luce, dove catalisi sta per reazione chimica. Per chiarire il concetto usando le parole del ricercatore Alberto Strini, del CNR, la fotocatalisi è una reazione che deriva «dalla capacità di alcune sostanze semiconduttrici, ad esempio il Biossido di Titanio, di assorbire la luce e, grazie alla loro particolare struttura, ai attivare in seguito specifiche reazioni chimiche. Tra queste ultime una classe molto interessante è senz’altro l’ossidazione di composti inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria o nell’acqua, aprendo la possibilità di realizzare superfici con proprietà disinquinanti».
Una volta ossidati questi composti, sarà sufficiente dell’acqua per rimuoverli dalle superfici, siano esse interne, quindi piastrelle o intonaci, o esterne, quindi prospetti di edifici a piccola o grande scala.
Inoltre, allo studio ci sono finiture fotocatalitiche attivabili anche dalla luce artificiale e non unicamente dal sole.
Dal significato del termine, una prima spiegazione. Fotocatalisi significa catalisi prodotta per azione della luce, dove catalisi sta per reazione chimica. Per chiarire il concetto usando le parole del ricercatore Alberto Strini, del CNR, la fotocatalisi è una reazione che deriva «dalla capacità di alcune sostanze semiconduttrici, ad esempio il Biossido di Titanio, di assorbire la luce e, grazie alla loro particolare struttura, ai attivare in seguito specifiche reazioni chimiche. Tra queste ultime una classe molto interessante è senz’altro l’ossidazione di composti inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria o nell’acqua, aprendo la possibilità di realizzare superfici con proprietà disinquinanti».
Una volta ossidati questi composti, sarà sufficiente dell’acqua per rimuoverli dalle superfici, siano esse interne, quindi piastrelle o intonaci, o esterne, quindi prospetti di edifici a piccola o grande scala.
Inoltre, allo studio ci sono finiture fotocatalitiche attivabili anche dalla luce artificiale e non unicamente dal sole.
I punti di forza
I vantaggi conseguenti all’applicazione di finiture fotocatalitiche, già sviluppate per intonaci, piastrelle, vetro e cemento, sono innumerevoli.
Primo fra tutti, la capacità di combattere l’inquinamento indoor attraverso l’assorbimento e la successiva, e semplice, rimozione di polveri e inquinanti organici e inorganici.
Diretta conseguenza di un microclima interno più salubre, la possibilità di contenere il consumo energetico, perché avvalersi degli impianti di ventilazione forzata sarà meno tassativo e la dispersione termica, legata all’apertura delle finestre, si potrà contenere.
Il contenimento dell’inquinamento indoor, inoltre, terrà lontana la diffusione di muffe, funghi e altri microorganismi, aumentando la prospettiva di vita di ciascun materiale e riducendo la richiesta di manutenzione.
I vantaggi conseguenti all’applicazione di finiture fotocatalitiche, già sviluppate per intonaci, piastrelle, vetro e cemento, sono innumerevoli.
Primo fra tutti, la capacità di combattere l’inquinamento indoor attraverso l’assorbimento e la successiva, e semplice, rimozione di polveri e inquinanti organici e inorganici.
Diretta conseguenza di un microclima interno più salubre, la possibilità di contenere il consumo energetico, perché avvalersi degli impianti di ventilazione forzata sarà meno tassativo e la dispersione termica, legata all’apertura delle finestre, si potrà contenere.
Il contenimento dell’inquinamento indoor, inoltre, terrà lontana la diffusione di muffe, funghi e altri microorganismi, aumentando la prospettiva di vita di ciascun materiale e riducendo la richiesta di manutenzione.
La convenienza
Essendo il frutto dell’intenso lavoro degli uffici di Ricerca e Sviluppo delle aziende più innovatrici si tratta di finiture e materiali con costi molto più alti rispetto a quelli tradizionali? Risponde la professoressa Federica Bondioli, del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Parma: «I costi di produzione del fotocatalizzatore o del coating, considerato che il materiale deve essere nanometrico e di dimensioni molto controllate, può essere elevato, ma bisogna considerare che la quantità di materiale che rende la superficie attiva è molto bassa e quindi l’aumento di prezzo del processo può risultare, per metro quadrato di superficie, totalmente irrisorio».
A seguire, alcuni esempi di applicazione dei materiali fotocatalitici in casa.
Essendo il frutto dell’intenso lavoro degli uffici di Ricerca e Sviluppo delle aziende più innovatrici si tratta di finiture e materiali con costi molto più alti rispetto a quelli tradizionali? Risponde la professoressa Federica Bondioli, del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Parma: «I costi di produzione del fotocatalizzatore o del coating, considerato che il materiale deve essere nanometrico e di dimensioni molto controllate, può essere elevato, ma bisogna considerare che la quantità di materiale che rende la superficie attiva è molto bassa e quindi l’aumento di prezzo del processo può risultare, per metro quadrato di superficie, totalmente irrisorio».
A seguire, alcuni esempi di applicazione dei materiali fotocatalitici in casa.
Intonaci
Fra i primi ad essere sviluppati dai ricercatori, gli intonaci con proprietà fotocatalitiche sono fra i prodotti più diffusi ed efficaci per combattere l’inquinamento indoor, visto che vengono distribuiti su ampie superfici negli ambienti residenziali. Secondo le stime diffuse da Airlite, frutto della start up Advanced Materials dedicata all’innovazione in edilizia, la pittura fotocatalitica per interni e per esterni cattura ed elimina gli agenti inquinanti nell’aria, riducendoli fino all’88,8% ed eliminando, contemporaneamente, il 99.9% di muffe e batteri, impedendone lo sviluppo in modo permanente.
Fra i primi ad essere sviluppati dai ricercatori, gli intonaci con proprietà fotocatalitiche sono fra i prodotti più diffusi ed efficaci per combattere l’inquinamento indoor, visto che vengono distribuiti su ampie superfici negli ambienti residenziali. Secondo le stime diffuse da Airlite, frutto della start up Advanced Materials dedicata all’innovazione in edilizia, la pittura fotocatalitica per interni e per esterni cattura ed elimina gli agenti inquinanti nell’aria, riducendoli fino all’88,8% ed eliminando, contemporaneamente, il 99.9% di muffe e batteri, impedendone lo sviluppo in modo permanente.
Piastrelle
Un altro materiale che si presenta come ospite perfetto per le finiture di questo tipo è il gres, sempre più spesso risultato di un percorso di innovazione relativo sia al processo che al prodotto in sé. Oltretutto la finitura non pregiudica la varietà estetica delle mattonelle e può essere applicata alle diverse collezioni. Nello specifico, il Biossido di Titanio viene applicato, sotto forma di Anatasio, sulle superfici e dà inizio al processo di disgregazione delle sostanze responsabili dell’inquinamento.
Un altro materiale che si presenta come ospite perfetto per le finiture di questo tipo è il gres, sempre più spesso risultato di un percorso di innovazione relativo sia al processo che al prodotto in sé. Oltretutto la finitura non pregiudica la varietà estetica delle mattonelle e può essere applicata alle diverse collezioni. Nello specifico, il Biossido di Titanio viene applicato, sotto forma di Anatasio, sulle superfici e dà inizio al processo di disgregazione delle sostanze responsabili dell’inquinamento.
Vetro
Allo studio da oltre 15 anni e oggi arrivati a standard di efficacia elevatissimi, i vetri con finiture attive sfruttano uno dei punti di forza della fotocatalisi in modo più determinante rispetto agli altri materiali. Le superfici di questo tipo, infatti, «diventano anche super idrofiliche, ovvero l’acqua forma sulla superficie un film che permette la rimozione dei residui o dello sporco eventualmente rimasto sulla superficie», racconta Federica Bondioli. Un’ottima notizia, perché la diretta conseguenza è una maggiore semplicità nelle operazioni di pulizia, tanto nelle vetrate interne quanto, aumentando la scala, nel caso delle superfici finestrate dei grattacieli.
Allo studio da oltre 15 anni e oggi arrivati a standard di efficacia elevatissimi, i vetri con finiture attive sfruttano uno dei punti di forza della fotocatalisi in modo più determinante rispetto agli altri materiali. Le superfici di questo tipo, infatti, «diventano anche super idrofiliche, ovvero l’acqua forma sulla superficie un film che permette la rimozione dei residui o dello sporco eventualmente rimasto sulla superficie», racconta Federica Bondioli. Un’ottima notizia, perché la diretta conseguenza è una maggiore semplicità nelle operazioni di pulizia, tanto nelle vetrate interne quanto, aumentando la scala, nel caso delle superfici finestrate dei grattacieli.
Cemento
Anche in questo caso l’innovazione parte da lontano, le prime realizzazioni con cemento attivo risalgono a oltre dieci anni fa e, al tempo, si trattava di progetti di grande richiamo proprio per le loro prospettive di innovazione.
Oggi la proposta di cementi sviluppati per contribuire alla tutela dell’ambiente sono una costante. Italcementi, da oltre 150 anni attiva nel mondo del cemento e della ricerca su avanguardie di prodotto e di filiera, fornisce alcuni numeri, relativi al suo i.Active coat: rivestire una superficie di 1000 metri quadrati con un prodotto fotocatalitico equivale a eliminare l’inquinamento di 30 veicoli a benzina.
Anche in questo caso l’innovazione parte da lontano, le prime realizzazioni con cemento attivo risalgono a oltre dieci anni fa e, al tempo, si trattava di progetti di grande richiamo proprio per le loro prospettive di innovazione.
Oggi la proposta di cementi sviluppati per contribuire alla tutela dell’ambiente sono una costante. Italcementi, da oltre 150 anni attiva nel mondo del cemento e della ricerca su avanguardie di prodotto e di filiera, fornisce alcuni numeri, relativi al suo i.Active coat: rivestire una superficie di 1000 metri quadrati con un prodotto fotocatalitico equivale a eliminare l’inquinamento di 30 veicoli a benzina.
Piano di lavoro
I più recenti materiali spesso usati per la realizzazione dei piani di lavoro in cucina, dal Fenix al Corian, sono affiancati da nuove alternative che vedono il moltiplicarsi delle proprietà legate alla fotocatalisi. Perché gli attivatori possono essere aggiunti in tutta la massa del prodotto e non solo come finitura superficiale. Un traguardo ulteriore per il mondo dei materiali fotocatalitici!
Tocca a te: conoscevi questa proprietà e la sua applicazione nei materiali per l’architettura? Dicci cosa ne pensi nei Commenti qui sotto!
Altro
I Materiali Tradizionali per l’Edilizia Sono Già nel Futuro
I più recenti materiali spesso usati per la realizzazione dei piani di lavoro in cucina, dal Fenix al Corian, sono affiancati da nuove alternative che vedono il moltiplicarsi delle proprietà legate alla fotocatalisi. Perché gli attivatori possono essere aggiunti in tutta la massa del prodotto e non solo come finitura superficiale. Un traguardo ulteriore per il mondo dei materiali fotocatalitici!
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