La Cucina del Mese: Un Veloce Upcycling col Cuore per 200 Euro
Un progetto a cavallo fra arredo e sentimento, nel recupero fai da te di un’antica cucina piena di ricordi
Una spesa davvero contenuta per un progetto nato e portato avanti con il cuore: sono queste le due caratteristiche che hanno guidato l’architetto Benedetta Graziani nel recupero di una mini cucina a Pescara.
Il piccolo spazio – che era la vecchia cucina della casa della nonna – è stato da lei completamente rimodernato con un attento lavoro di recupero e riadattamento. E così i vecchi mobili anni 60 in formica sono rinati grazie a un attento upcycling con uso del colore, un lavoro meticoloso e paziente che ben descrive un’inedita, ma in grande crescita, tendenza di affrontare i progetti di ristrutturazione puntando principalmente sul recupero.
Una soluzione molto amata all’estero e in forte crescita anche in Italia che punta a un approccio meno consumistico e guarda più al recupero e al mantenimento, anche affettivo, di oggetti e cose che spesso fanno parte del bagaglio di una vita.
Il piccolo spazio – che era la vecchia cucina della casa della nonna – è stato da lei completamente rimodernato con un attento lavoro di recupero e riadattamento. E così i vecchi mobili anni 60 in formica sono rinati grazie a un attento upcycling con uso del colore, un lavoro meticoloso e paziente che ben descrive un’inedita, ma in grande crescita, tendenza di affrontare i progetti di ristrutturazione puntando principalmente sul recupero.
Una soluzione molto amata all’estero e in forte crescita anche in Italia che punta a un approccio meno consumistico e guarda più al recupero e al mantenimento, anche affettivo, di oggetti e cose che spesso fanno parte del bagaglio di una vita.
PRIMA. La cucina in precedenza era uno spazio datato, funzionale, ma non particolarmente bello, oltre che molto buio nonostante le due grandi finestre che lo illuminavano.
La volontà, fin dall’inizio, è stata quella di mantenere alcuni dei vecchi mobili in formica riadattandoli alla nuova cucina. Un’idea nata non soltanto per una questione di budget, ma anche per il valore affettivo che questi avevano. Alla cucina e ai mobili di questo spazio erano infatti legati tanti ricordi della nonna.
Alleggerire è stata la prima regola, essendo lo spazio non particolarmente ampio, tutto ciò che appesantiva è stato tolto: i pensili, per esempio sono stati eliminati per lasciare spazio a delle più pratiche e funzionali mensole. Il lavoro di risistemazione ha interessato sia i mobili bassi della cucina sia le pareti che sono state ridipinte di bianco, ad esclusione della zona lavabo e della parete sopra la cappa entrambe arricchite da un delicato azzurro tenue.
Recupero nel recupero, il vecchio lavabo in acciaio è stato sostituito da un modello in ceramica bianca recuperato da una vecchia casa di campagna.
Recupero nel recupero, il vecchio lavabo in acciaio è stato sostituito da un modello in ceramica bianca recuperato da una vecchia casa di campagna.
I mobili base, quasi tutti in formica, sono quelli della precedente cucina. Ridipinti a rullo con degli smalti ad acqua appositi per questo ambiente sono stati poi corredati con nuovi pomelli e piedini ed è stato dato un nuovo colore. Inoltre sono stati disposti uno di fianco all’altro così da creare un piano continuo di lavoro (circa 1 m di lunghezza).
La scelta del grigio nasce da una volontà di seguire i tradizionali colori dello spazio, come lo stesso architetto Graziani racconta: «desideravo qualcosa che fosse innovativo, ma che al tempo stesso rispettasse la preesistente palette cromatica dell’ambiente, da qui è nata la scelta di puntare sul grigio».
Sopra il top è stata ideata una bacheca aperta a giorno dove disporre i vari utensili. Creata completamente a mano è realizzata con incastri a coda di rondine. Si tratta di un elemento funzionale e decorativo, pensato per colmare e chiudere la piccola nicchia che si trova proprio sopra il top.
La scelta di risistemare ciò che c’era e di non acquistare nuovi elementi nasce da una volontà di non dimenticare: «mi è più volte capitato di entrare in una casa e di vedere che dentro questa c’era una storia. Azzerare tutto e rifondare ex novo significa in un certo senso annullare, per me questa cucina aveva un racconto da mantenere, per questa ragione piuttosto che entrare in una grande catena e comprare tutto nuovo ho preferito rinnovare quello che già c’era. Facendolo ho mantenuto anche molti dei miei ricordi d’infanzia».
Così l’architetto ci racconta la sua filosofia e modalità di lavoro, che sempre più spesso applica anche con i suoi clienti, portando avanti quelle che lei stessa chiama “micro-ristrutturazioni”.
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Dove: Pescara
Superficie: circa 6 m²
Architetto: Benedetta Graziani di Benegoodsdesign
Tempo per la realizzazione: circa 20 giorni
Budget: 200 euro (elettrodomestici esclusi)
Materiali: formica e legno
Il particolare interessante: il concetto contemporaneo di micro ristrutturazione e di recupero intelligente. Un’idea che parte da pochi gesti mirati e dalla salvaguardia di alcuni elementi “del cuore” per dare vita a uno spazio nuovo che non dimentica la sua storia.