Ispirazioni dal Bosco: 10 Piante e Fiorellini da Conoscere
Quanto è gratificante una passeggiata in montagna a metà febbraio e quante fioriture! Ecco una guida per conoscere fiori e muschi
Lidia Zitara
2 febbraio 2022
Giornalista
Nelle zone in cui la neve si sofferma fino a marzo e oltre, bisognerà avere pazienza, ma dove febbraio e marzo sono mesi che regalano autentiche giornate di sole, frizzanti ed energetiche, una passeggiata in montagna, armati di macchina fotografica o del semplice cellulare, vi cambierà la mattinata. Sarete sorpresi di vedere quanti fiorellini costellano il sottobosco già all’inizio dell’anno!
Piccoli, timidi e un po’ sparpagliati: ricordano tanto i dipinti vittoriani delle fate dell’illustratrice Cicley Mary Baker o le assurde follie di Alice nel paese delle meraviglie. La montagna è sempre una ricchezza: chi cerca un po’ di magia, chi un po’ di solitudine, chi qualche rarità botanica. A volte, quando il silenzio è profondo, e si sente il respiro del bosco, ci si immagina che questo inizi a ruotare attorno a noi, e che ci parli.
Una raccomandazione: nel bosco sempre meglio guardare, fotografare, ma non raccogliere e portare a casa!
Trova un esperto di giardini nella tua zona!
Piccoli, timidi e un po’ sparpagliati: ricordano tanto i dipinti vittoriani delle fate dell’illustratrice Cicley Mary Baker o le assurde follie di Alice nel paese delle meraviglie. La montagna è sempre una ricchezza: chi cerca un po’ di magia, chi un po’ di solitudine, chi qualche rarità botanica. A volte, quando il silenzio è profondo, e si sente il respiro del bosco, ci si immagina che questo inizi a ruotare attorno a noi, e che ci parli.
Una raccomandazione: nel bosco sempre meglio guardare, fotografare, ma non raccogliere e portare a casa!
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1. Ajuga reptans
Sono moltissime le piante da sottobosco montano o pedemontano che utilizziamo in giardino: in genere sono quelle che amano terreni soffici e con molta sostanza organica, ma non di derivazione animale. Spesso prediligono suoli a pH da neutro ad acido, e, ovviamente, amano l’ombra e un terreno umido.
L’Ajuga è una di queste (quella azzurra nella foto), anche se tra le più facili da gestire in giardini non boschivi. Bassissima, si comporta come coprisuolo, crescendo anche tra le fessure dei selciati, e creando dei veri e propri tappeti di fogliame. Esistono cultivar a foglia bronzea e a fiore rosa o bianco, che possono anche essere mescolate tra loro.
Quando tende a diventare troppo fitta, come tutte le piante stolonifere, deve essere divisa. Ottime accostate anche a piante eduli come la Fragolina di bosco.
Sono moltissime le piante da sottobosco montano o pedemontano che utilizziamo in giardino: in genere sono quelle che amano terreni soffici e con molta sostanza organica, ma non di derivazione animale. Spesso prediligono suoli a pH da neutro ad acido, e, ovviamente, amano l’ombra e un terreno umido.
L’Ajuga è una di queste (quella azzurra nella foto), anche se tra le più facili da gestire in giardini non boschivi. Bassissima, si comporta come coprisuolo, crescendo anche tra le fessure dei selciati, e creando dei veri e propri tappeti di fogliame. Esistono cultivar a foglia bronzea e a fiore rosa o bianco, che possono anche essere mescolate tra loro.
Quando tende a diventare troppo fitta, come tutte le piante stolonifere, deve essere divisa. Ottime accostate anche a piante eduli come la Fragolina di bosco.
2. La lettiera di foglie
C’è un intero mondo sotto i nostri piedi quando calpestiamo la lettiera dei boschi. Funghi, ife, muschi, organismi microscopici, dialogano tra loro con misteriosi segnali biochimici che oggi ci sono ancora per la maggior parte sconosciuti.
Senza cadere nel misticismo (e tenendo sempre bene a mente che le piante non possiedono un sistema nervoso), la lettiera di foglie è ciò che garantisce il nutrimento a quelle piante e animali che crescono e vivono nel bosco, e agli alberi stessi. Perciò in molti boschi italiani è severamente vietato raccoglierla, così come anche la terra di montagna (che per la verità è molto buona, specie in castagneti e querceti).
In alcuni ecosistemi, come quello tropicale, la lettiera di foglie è appena uno strato sottile, ma garantisce il nutrimento a specie vegetali e animali innumerevoli.
C’è un intero mondo sotto i nostri piedi quando calpestiamo la lettiera dei boschi. Funghi, ife, muschi, organismi microscopici, dialogano tra loro con misteriosi segnali biochimici che oggi ci sono ancora per la maggior parte sconosciuti.
Senza cadere nel misticismo (e tenendo sempre bene a mente che le piante non possiedono un sistema nervoso), la lettiera di foglie è ciò che garantisce il nutrimento a quelle piante e animali che crescono e vivono nel bosco, e agli alberi stessi. Perciò in molti boschi italiani è severamente vietato raccoglierla, così come anche la terra di montagna (che per la verità è molto buona, specie in castagneti e querceti).
In alcuni ecosistemi, come quello tropicale, la lettiera di foglie è appena uno strato sottile, ma garantisce il nutrimento a specie vegetali e animali innumerevoli.
3. Galanthus nivalis
Tra la le foglie cadute e i residui di neve non è difficile imbattersi, anche a febbraio, nei bucaneve. Timidi all’apparenza, dall’aspetto così fragile e tenero, minuscoli e bianchi. Ma di una rusticità a tutta prova: la loro resistenza deriva da una sorta di foglia protettiva, che come una guaina, gli consente di farsi strada attraverso lo strato di neve.
Da sempre il fiore è simbolo di purezza per via del suo colore virginale, ed è dedicato a Maria.
La loro fioritura è importantissima poiché sono ricchi di nettare che attira le api e consente l’impollinazione.
Tra la le foglie cadute e i residui di neve non è difficile imbattersi, anche a febbraio, nei bucaneve. Timidi all’apparenza, dall’aspetto così fragile e tenero, minuscoli e bianchi. Ma di una rusticità a tutta prova: la loro resistenza deriva da una sorta di foglia protettiva, che come una guaina, gli consente di farsi strada attraverso lo strato di neve.
Da sempre il fiore è simbolo di purezza per via del suo colore virginale, ed è dedicato a Maria.
La loro fioritura è importantissima poiché sono ricchi di nettare che attira le api e consente l’impollinazione.
4. I muschi
Visti da vicino appaiono quasi come una strana moquette tutta attorcigliata.
I muschi sono dei forti indicatori della qualità dell’aria: infatti se l’aria è inquinata non crescono. La loro collocazione nell’insieme di un ecosistema del sottobosco è complessa, e raccoglierli è spesso vietato in ambiente montano. Tuttavia alcuni vivaisti, colpiti dalla bellezza un po’ aliena di queste piante, iniziano a offrirle sul mercato, specie alle fiere più importanti.
Per assicurarvi a casa vostra un ambiente adatto, siate certi di umidità costante e temperatura non alta, ombra filtrata o piena, e terriccio ricco di humus creato dalla decomposizione di sostanze vegetali. Perciò niente stallatico o sangue di bue.
Visti da vicino appaiono quasi come una strana moquette tutta attorcigliata.
I muschi sono dei forti indicatori della qualità dell’aria: infatti se l’aria è inquinata non crescono. La loro collocazione nell’insieme di un ecosistema del sottobosco è complessa, e raccoglierli è spesso vietato in ambiente montano. Tuttavia alcuni vivaisti, colpiti dalla bellezza un po’ aliena di queste piante, iniziano a offrirle sul mercato, specie alle fiere più importanti.
Per assicurarvi a casa vostra un ambiente adatto, siate certi di umidità costante e temperatura non alta, ombra filtrata o piena, e terriccio ricco di humus creato dalla decomposizione di sostanze vegetali. Perciò niente stallatico o sangue di bue.
4. Ciuffi di fiori tra i sassi
La flora montana ha modi curiosi di crescere: laddove finisce un seme, se trova le condizioni giuste, si sviluppa la pianta: anche in verticale e tra i sassi.
La flora montana ha modi curiosi di crescere: laddove finisce un seme, se trova le condizioni giuste, si sviluppa la pianta: anche in verticale e tra i sassi.
5. Le piccole viole selvatiche
Le violette selvatiche che si possono trovare in Italia sono numerosissime, non sempre di facile identificazione.
Con tutta probabilità, questa deliziosa, minuscola bomboniera è una Viola canina.
Le violette selvatiche che si possono trovare in Italia sono numerosissime, non sempre di facile identificazione.
Con tutta probabilità, questa deliziosa, minuscola bomboniera è una Viola canina.
6. La comune Viola odorata
Violette e pratoline (Bellis perennis) sono le piante che più facilmente, forse assieme alle aquilegie, troveremo nel sottobosco. Crescono in gruppi, macchiando la lettiera marrone di un bell’azzurro intenso.
La Viola odorata contiene una sostanza detta “ionina” che anestetizza il senso dell’odorato per qualche minuto, per cui alla prima annusata il profumo vi apparirà celestiale, poi non lo sentirete più. L’effetto permane se tenete il mazzolino vicino a voi, se invece lo allontanate per una decina di minuti, tornerete a sentirne il profumo.
Violette e pratoline (Bellis perennis) sono le piante che più facilmente, forse assieme alle aquilegie, troveremo nel sottobosco. Crescono in gruppi, macchiando la lettiera marrone di un bell’azzurro intenso.
La Viola odorata contiene una sostanza detta “ionina” che anestetizza il senso dell’odorato per qualche minuto, per cui alla prima annusata il profumo vi apparirà celestiale, poi non lo sentirete più. L’effetto permane se tenete il mazzolino vicino a voi, se invece lo allontanate per una decina di minuti, tornerete a sentirne il profumo.
7. Ciclamino di bosco
In Italia sono principalmente tre le specie di ciclamino diffuse nei boschi: il Cyclamen repandum, l’hederifolium (sin. Cyclamen neapolitanum) e il C. purpurascens (sin. C. europaeum). È proprio questo a fiorire in estate, profumando l’aria di un un odore dolce e penetrante, e anche il solo a fiorire dopo la maturazione delle foglie.
Raccogliere i fiori di ciclamini non è un atto commendevole, men che meno scavare per prendere i bulbi: distruggereste un insieme di funghi sotterranei che garantiscono il buon funzionamento dell’ecosistema montano. Meglio è attendere il momento giusto e raccogliere due o tre capsule di semi (non di più).
In Italia sono principalmente tre le specie di ciclamino diffuse nei boschi: il Cyclamen repandum, l’hederifolium (sin. Cyclamen neapolitanum) e il C. purpurascens (sin. C. europaeum). È proprio questo a fiorire in estate, profumando l’aria di un un odore dolce e penetrante, e anche il solo a fiorire dopo la maturazione delle foglie.
Raccogliere i fiori di ciclamini non è un atto commendevole, men che meno scavare per prendere i bulbi: distruggereste un insieme di funghi sotterranei che garantiscono il buon funzionamento dell’ecosistema montano. Meglio è attendere il momento giusto e raccogliere due o tre capsule di semi (non di più).
8. Ranunculus ficaria
Nei luoghi umidi, nei pantani, o alle sponde di un ruscello, non è raro imbattersi nel bellissimo Rancunculus ficaria che gareggia con la violetta per tingere i boschi di un color giallo lucido. Riprodurli senza disturbarli è molto facile: all’ascella delle foglie portano spesso dei bulbilli (che un tempo erano usati come alimento e come cura per la scrofula). Basta disseminarli in giardino con terreno adatto.
Il poeta Wordsworth li amava tanto che gli dedicò una poesia (all’epoca il fiore veniva chiamato “celidonia minore”) .
Scopri altre specie che fioriscono in questa stagione: 10 Piante Fiorite Perfette per l’Inverno
Nei luoghi umidi, nei pantani, o alle sponde di un ruscello, non è raro imbattersi nel bellissimo Rancunculus ficaria che gareggia con la violetta per tingere i boschi di un color giallo lucido. Riprodurli senza disturbarli è molto facile: all’ascella delle foglie portano spesso dei bulbilli (che un tempo erano usati come alimento e come cura per la scrofula). Basta disseminarli in giardino con terreno adatto.
Il poeta Wordsworth li amava tanto che gli dedicò una poesia (all’epoca il fiore veniva chiamato “celidonia minore”) .
Scopri altre specie che fioriscono in questa stagione: 10 Piante Fiorite Perfette per l’Inverno
9. Helleborus bocconei
Specie molto diffusa nei boschi, con corolla pendula e portamento generalmente basso e tondeggiante.
Essendo una pianta appartenente alla famiglia delle ranuncolacee è piuttosto tossica e si deve evitare che i bambini la tocchino o la ingeriscano.
Specie molto diffusa nei boschi, con corolla pendula e portamento generalmente basso e tondeggiante.
Essendo una pianta appartenente alla famiglia delle ranuncolacee è piuttosto tossica e si deve evitare che i bambini la tocchino o la ingeriscano.
10. Scilla bifolia
Piccola e delicata fioritura di un timido azzurro celestino, la Scilla bifolia è veramente una pianta fatata.
Questa storia è stata pubblicata il 7 febbraio 2016 e poi aggiornata
Potrebbe interessarti leggere anche: I Lavori di Febbraio in Giardino e in Terrazzo
Piccola e delicata fioritura di un timido azzurro celestino, la Scilla bifolia è veramente una pianta fatata.
Questa storia è stata pubblicata il 7 febbraio 2016 e poi aggiornata
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bell'articolo,Per me le piccole bulbose che fioriscono alla fine dell'inverno tra le foglie secche e gli arbusti ancora spogli sono come dei piccoli gioielli, miniature preziose che ci annunciano la primavera, è uno dei momenti più belli dei nostri boschi
Lidia, sei proprio brava a descrivere con competenza e passione il sorprendente mondo dei fiori e delle piante!