Sala da pranzo
Illuminare il Tavolo da Pranzo Grazie alle Regole dei Pro
6 suggerimenti e trucchi del mestiere provati sul campo per non sbagliare luce
Il tavolo da pranzo è il vero centro della vita della famiglia, soprattutto per noi italiani, che amiamo chiacchierare mentre gustiamo un buon pasto. Che sia colazione, pranzo o cena, è il momento in cui si condividono le proprie giornate, e ci si rilassa. Vedere ciò che si mangia è parte del processo di degustazione dei pasti, quindi è molto importante illuminare al meglio il piatto e ogni pietanza in tavola, senza ostacolare le conversazioni e la vista tra i commensali.
Spesso però si tende a sottovalutare la posizione e l’intensità delle luci. Mentre scegliamo il corpo illuminante a volte siamo talmente catturati dalla bellezza dei materiali e dal design dell’oggetto che non ci rendiamo conto se il nostro acquisto sarà funzionale o meno. Capiamo quali sono gli errori che più facilmente si commettono quando si illumina la sala da pranzo.
Spesso però si tende a sottovalutare la posizione e l’intensità delle luci. Mentre scegliamo il corpo illuminante a volte siamo talmente catturati dalla bellezza dei materiali e dal design dell’oggetto che non ci rendiamo conto se il nostro acquisto sarà funzionale o meno. Capiamo quali sono gli errori che più facilmente si commettono quando si illumina la sala da pranzo.
2. L’altezza ottimale
Utilizzare la luce diretta spesso crea problemi di abbagliamento; è importante studiare l’altezza delle lampade in funzione della conformazione della lampada stessa.
A volte si posiziona una lampada senza tenere conto che le lampadine non sono schermate e vi ritrovate con la luce negli occhi per tutta la cena, o peggio il lampadario è posizionato sulla linea visiva delle persone sedute impedendo di vedersi e parlarsi.
Anzitutto non sbagliate l’altezza della posizione del lampadario: considerate che un’altezza tra i 70 e i 90 cm dal piano del tavolo protegge gli occhi dalla luce e dal fastidio di avere un lampadario davanti al naso.
Una volta scelta la posizione del lampadario, per evitare l’abbagliamento delle lampadine, affidatevi alle istruzioni che vengono inserite all’interno della confezione, in cui, normalmente, si specificano i coni di illuminazione della luce, ossia il suo raggio di azione.
Utilizzare la luce diretta spesso crea problemi di abbagliamento; è importante studiare l’altezza delle lampade in funzione della conformazione della lampada stessa.
A volte si posiziona una lampada senza tenere conto che le lampadine non sono schermate e vi ritrovate con la luce negli occhi per tutta la cena, o peggio il lampadario è posizionato sulla linea visiva delle persone sedute impedendo di vedersi e parlarsi.
Anzitutto non sbagliate l’altezza della posizione del lampadario: considerate che un’altezza tra i 70 e i 90 cm dal piano del tavolo protegge gli occhi dalla luce e dal fastidio di avere un lampadario davanti al naso.
Una volta scelta la posizione del lampadario, per evitare l’abbagliamento delle lampadine, affidatevi alle istruzioni che vengono inserite all’interno della confezione, in cui, normalmente, si specificano i coni di illuminazione della luce, ossia il suo raggio di azione.
3. ll colore della luce
Quando si scelgono le lampadine spesso si fanno delle considerazioni di dimensioni e voltaggio, dimenticando l’aspetto del comfort luminoso.
La luce non è tutta uguale, ci sono toni caldi e toni freddi; se per un guardaroba è meglio scegliere una luce fredda per distinguere esattamente il colore dei tessuti dei vestiti, per il tavolo da pranzo meglio optare per un corpo illuminante con toni caldi, è l’ingrediente segreto per ogni piatto.
La luce calda dona al cibo un aspetto più appetitoso e rende i visi dei commensali più rilassati.
Attenzione però a non esagerare con la luminosità, per avere la quantità di luce perfetta, dovrete rimanere tra i 300 e 700 lux circa, questo vi permetterà di riconoscere con facilità colori e avere un alto livellodi comfort visivo.
Quando si scelgono le lampadine spesso si fanno delle considerazioni di dimensioni e voltaggio, dimenticando l’aspetto del comfort luminoso.
La luce non è tutta uguale, ci sono toni caldi e toni freddi; se per un guardaroba è meglio scegliere una luce fredda per distinguere esattamente il colore dei tessuti dei vestiti, per il tavolo da pranzo meglio optare per un corpo illuminante con toni caldi, è l’ingrediente segreto per ogni piatto.
La luce calda dona al cibo un aspetto più appetitoso e rende i visi dei commensali più rilassati.
Attenzione però a non esagerare con la luminosità, per avere la quantità di luce perfetta, dovrete rimanere tra i 300 e 700 lux circa, questo vi permetterà di riconoscere con facilità colori e avere un alto livellodi comfort visivo.
4. Proporzione tra altezza del soffitto e dimensione della lampada
Non ci sono limitazioni a forma, stili e colori, ricordatevi però di proporzionare la fonte luminosa alla dimensione della vostra stanza. Non potete inserire un lampadario gigante in una stanza con un soffitto di altezza normale, sarete costretti a tenerlo troppo vicino al soffitto, snaturando completamente la sua funzione.
Un soffitto standard è alto 270 cm, mentre il piano del tavolo tra 70 e 80 cm, quindi lo spazio a disposizione per la lampada, decurtata dello spazio visivo tra i commensali, varia dai 100 ai 130 cm.
Non ci sono limitazioni a forma, stili e colori, ricordatevi però di proporzionare la fonte luminosa alla dimensione della vostra stanza. Non potete inserire un lampadario gigante in una stanza con un soffitto di altezza normale, sarete costretti a tenerlo troppo vicino al soffitto, snaturando completamente la sua funzione.
Un soffitto standard è alto 270 cm, mentre il piano del tavolo tra 70 e 80 cm, quindi lo spazio a disposizione per la lampada, decurtata dello spazio visivo tra i commensali, varia dai 100 ai 130 cm.
5. Equilibrare il tavolo, la stanza e la luce
Non sempre vale la regola stanza piccola-lampadario piccolo, stanza grande-lampadario grande, ogni arredo deve essere soppesato attentamente.
Ad esempio a volte si considera una lampada a grappolo scomposta in tanti elementi piccoli come poco ingombrante, ma in realtà l’insieme di tutti i piccoli elementi tenderà a occupare molto spazio dando l’impressione di un lampadario grande.
Altre volte tendiamo a scegliere un lampadario per la sua forma adattando la dimensione alla nostra stanza, ma il risultato non soddisfa le nostre aspettative perché quella determinata forma non può essere rimpicciolita o ingrandita, meglio farsi consigliare da chi si acquista per scegliere la dimensione più adatta.
Non sempre vale la regola stanza piccola-lampadario piccolo, stanza grande-lampadario grande, ogni arredo deve essere soppesato attentamente.
Ad esempio a volte si considera una lampada a grappolo scomposta in tanti elementi piccoli come poco ingombrante, ma in realtà l’insieme di tutti i piccoli elementi tenderà a occupare molto spazio dando l’impressione di un lampadario grande.
Altre volte tendiamo a scegliere un lampadario per la sua forma adattando la dimensione alla nostra stanza, ma il risultato non soddisfa le nostre aspettative perché quella determinata forma non può essere rimpicciolita o ingrandita, meglio farsi consigliare da chi si acquista per scegliere la dimensione più adatta.
6. Luce soffusa, ma mai troppo buio
La moda delle lampadine vintage con luce tenue a volte scappa un po’ di mano e ci porta a ritrovarci quasi al buio. L’idea di una cena romantica è sempre piacevole, ma non può essere la regola per tutti i giorni. Meglio scegliere delle lampadine luminose ma collegate a un dimerizzatore (un sistema che regola l’intensità della luce) in modo da poter variare l’intensità luminosa di volta in volta.
Raccontaci: come hai illuminato il tuo tavolo da pranzo? Condividi esperienze e consigli nei Commenti.
Foto di sale da pranzo
Arredare con le Strisce Led
La moda delle lampadine vintage con luce tenue a volte scappa un po’ di mano e ci porta a ritrovarci quasi al buio. L’idea di una cena romantica è sempre piacevole, ma non può essere la regola per tutti i giorni. Meglio scegliere delle lampadine luminose ma collegate a un dimerizzatore (un sistema che regola l’intensità della luce) in modo da poter variare l’intensità luminosa di volta in volta.
Raccontaci: come hai illuminato il tuo tavolo da pranzo? Condividi esperienze e consigli nei Commenti.
Foto di sale da pranzo
Arredare con le Strisce Led
Nel caso si scelga di utilizzare una lampada con luci direzionali o faretti, non deve essere posizionata sopra la testa dei commensali o si creeranno delle fastidiose ombreggiature sul viso delle persone senza illuminare i piatti.
La posizione ideale è esattamente al centro del tavolo, anche disposti in linea nel caso di un tavolo particolarmente lungo. Per poter avere la possibilità di spostare il tavolo, magari allungarlo o rimpicciolirlo, scegliete dei faretti direzionabili e non fissi, potrete cambiare quando lo desiderate senza rimanere al buio.