Il Giardino del Mese, Dall'Ombra alla Luce
L'abbattimento di un grande abete ha consentito la realizzazione di un giardino in stile inglese e facile da mantenere
Nel cuore di uno dei più bei borghi medievali della Montagnola senese, abbiamo visitato un incantevole giardino nascosto. Ma la sua veste così fatata e armoniosa è recente, fino a un anno fa infatti questo spazio era poco funzionale e i proprietari, una coppia in pensione, ha deciso di rinnovarlo per renderlo più vivibile.
«La presenza di un grosso abete nel mezzo del giardino impediva la fruizione dello spazio intorno, creando inoltre una grande ombra che non era necessaria in quanto era possibile goderla da altre zone dello stesso spazio esterno», racconta Vito Depalo, l’architetto del paesaggio che si è occupato dell’intervento.
Trova architetti del paesaggio nella tua zona!
«La presenza di un grosso abete nel mezzo del giardino impediva la fruizione dello spazio intorno, creando inoltre una grande ombra che non era necessaria in quanto era possibile goderla da altre zone dello stesso spazio esterno», racconta Vito Depalo, l’architetto del paesaggio che si è occupato dell’intervento.
Trova architetti del paesaggio nella tua zona!
Prima. Il giardino era sopraffatto dalla presenza di un grosso albero di abete e le forme delle aiuole risultavano di difficile manutenzione.
Questa foto ante operam ci offre una vista ravvicinata dell’abete centrale e delle aiuole disposte lungo il perimetro.
Per l’abbattimento dell’abete l’architetto ha dovuto fare apposita richiesta al Comune di appartenenza, spiegando che si trattava di una pianta non idonea al contesto per tipologia e per eccessiva distanza all’abitazione. «Molti comuni hanno all’interno dei regolamenti edilizi delle norme sull’abbattimento di grandi piante ornamentali e spesso richiedono un rimpiazzo con un’altra pianta. In questo caso ho proposto la sostituzione con una pianta di susino (più piccola) in una varietà antica toscana (var. Regina Claudia)», racconta l’architetto Depalo.
Per l’abbattimento dell’abete l’architetto ha dovuto fare apposita richiesta al Comune di appartenenza, spiegando che si trattava di una pianta non idonea al contesto per tipologia e per eccessiva distanza all’abitazione. «Molti comuni hanno all’interno dei regolamenti edilizi delle norme sull’abbattimento di grandi piante ornamentali e spesso richiedono un rimpiazzo con un’altra pianta. In questo caso ho proposto la sostituzione con una pianta di susino (più piccola) in una varietà antica toscana (var. Regina Claudia)», racconta l’architetto Depalo.
Hai bisogno di un professionista per il tuo progetto di ristrutturazione della casa?
Troviamo i professionisti più adatti a te
Troviamo i professionisti più adatti a te
Dopo. Oltre all’abbattimento dell’albero, l’intervento ha compreso il rialzamento delle aiuole con delimitazioni in corten, il rifacimento dell’impianto di irrigazione e le piantagioni di diverse specie.
Con l’eliminazione dell’albero si è creato un vuoto che ha dilatato lo spazio e lo ha reso più luminoso. «Quello che fa la differenza in un buon progetto è il giusto equilibrio di vuoti e pieni», racconta l’architetto Depalo. «La presenza di una zona di filtro con una vegetazione arbustiva e la creazione di un arco fiorito rende interessante la fruizione dello spazio, in quanto si creano più “stanze” e non si abbraccia con un unico sguardo l’insieme del giardino».
Con l’eliminazione dell’albero si è creato un vuoto che ha dilatato lo spazio e lo ha reso più luminoso. «Quello che fa la differenza in un buon progetto è il giusto equilibrio di vuoti e pieni», racconta l’architetto Depalo. «La presenza di una zona di filtro con una vegetazione arbustiva e la creazione di un arco fiorito rende interessante la fruizione dello spazio, in quanto si creano più “stanze” e non si abbraccia con un unico sguardo l’insieme del giardino».
Un’altra difficoltà che i paesaggisti hanno dovuto affrontare era l’assenza di terreno fertile, perché il piano dello spazio terrazzato era stato ricavato con scavi in un suolo molto sassoso. «La soluzione di creare aiuole rialzate con lamiere di corten ci ha aiutato molto per risolvere questo problema».
Tuttavia, i proprietari avevano ripetutamente richiesto di provvedere a un riparo per una coppia di tartarughe che avrebbero trovato impossibile scavalcare la barriera delle aiuole rialzate. «Abbiamo dovuto creare un’apertura per loro».
Tuttavia, i proprietari avevano ripetutamente richiesto di provvedere a un riparo per una coppia di tartarughe che avrebbero trovato impossibile scavalcare la barriera delle aiuole rialzate. «Abbiamo dovuto creare un’apertura per loro».
La coppia desiderava inoltre un giardino facile da mantenere, per questa ragione è stata semplificata la forma delle aiuole creando una zona di prato facilmente accessibile da un robot tagliaerba.
«Abbiamo coinvolto i proprietari per l’aspetto generale del giardino con una visualizzazione al computer del possibile risultato finale». Per quanto riguarda la scelta della vegetazione, gli architetti hanno assecondato il gusto della cliente che ama molto i paesaggi inglesi. «Abbiamo voluto dare un tocco in questo senso con una panchina “Lutyens” in legno».
Piante da fiore come rose, geranei, clematidi, ma anche aromatiche tra cui lavanda e rosmarino… Il giardino conta una cinquantina di specie diverse che compongono un’incredibile oasi di contrasti cromatici e note olfattive. Un vero e proprio Eden per i proprietari, dove rilassarsi ed emozionarsi giorno dopo giorno.
Schema delle piantagioni
Guarda tutte le foto del progetto
Ti è piaciuto questo giardino? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Guarda tutte le foto del progetto
Ti è piaciuto questo giardino? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Dove: Montagnola senese (SI)
Superficie: 120 m²
Architetto del paesaggio: Vito Depalo e Riccardina Burdo, architetti di Citerastudio
Durata lavori: circa 3 mesi
Budget: 15.000 euro
Il particolare interessante: Le richieste particolari della coppia erano di un giardino in stile inglese e a bassa manutenzione. «Il tema del giardino potrebbe essere riassunto così: “Un albero non fa un giardino”», sottolinea l’architetto.