Architettura e design
Houzz per i Pro
Il Futuro dell'Architettura di Interni si Chiama Biofilia?
La progettazione degli interni fa spazio alla biofilia per comporre ambienti ispirati alla natura
Ai termini bioarchitettura e bioedilizia, ormai di uso comune quando si considerano i criteri progettuali sviluppati nel rispetto dell’ambiente, si affianca un altro concetto in linea con la progettazione ‘eco-sensibile’: la biofilia.
La prima definizione del termine è stata proposta dal biologo statunitense Edward O. Wilson che, negli anni Novanta, la descrisse così: “la biofilia è la tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”.
A partire da questa prima traccia, ha preso avvio il movimento del biophilic design.
Vediamo, anche grazie al contributo di professionisti sul campo, cosa significano, oggi, i termini biofilia e biophilic design.
La prima definizione del termine è stata proposta dal biologo statunitense Edward O. Wilson che, negli anni Novanta, la descrisse così: “la biofilia è la tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”.
A partire da questa prima traccia, ha preso avvio il movimento del biophilic design.
Vediamo, anche grazie al contributo di professionisti sul campo, cosa significano, oggi, i termini biofilia e biophilic design.
Se la biofilia non viene stimolata, se abbiamo poche possibilità di interagire con il mondo vivente, perdiamo la capacità di sviluppare alcune aree della corteccia cerebrale. Con conseguenze importanti per le nostre funzioni cognitive (in particolare, tende a ridursi la capacità di attenzione diretta e sostenuta) ed emozionali (in particolare, tende a ridursi la capacità di recupero dallo stress)».
Definito il concetto di biofilia, il passo successivo riguarda la connessione fra l’amore per la natura e la progettazione architettonica e degli interni. Come si può trasportare concretamente in casa la natura per beneficiarne?
Definito il concetto di biofilia, il passo successivo riguarda la connessione fra l’amore per la natura e la progettazione architettonica e degli interni. Come si può trasportare concretamente in casa la natura per beneficiarne?
Cos’è la progettazione biofilica
La progettazione biofilica sta diventando un modello progettuale preciso, legato a protocolli e standard di applicazione.
Ma cos’è, nello specifico, la progettazione biofilica? A spiegarlo, ancora una volta Giuseppe Barbiero: «La progettazione biofilica è il deliberato tentativo di creare ambienti che stimolino la biofilia ispirandosi alla Natura. Si applica a spazi artificiali come case private, scuole, ospedali, uffici e luoghi pubblici in generale e risponde a precisi modelli (pattern) di applicazione».
La progettazione biofilica sta diventando un modello progettuale preciso, legato a protocolli e standard di applicazione.
Ma cos’è, nello specifico, la progettazione biofilica? A spiegarlo, ancora una volta Giuseppe Barbiero: «La progettazione biofilica è il deliberato tentativo di creare ambienti che stimolino la biofilia ispirandosi alla Natura. Si applica a spazi artificiali come case private, scuole, ospedali, uffici e luoghi pubblici in generale e risponde a precisi modelli (pattern) di applicazione».
Un protocollo del biophilic design è stato sviluppato da Bettina Bolten, biophilic design consultant, che ha creato un sistema di classificazione dei pattern capace di guidare il progettista nelle varie fasi di scelta e di sviluppo della progettazione.
Fra i parametri fondamentali, privilegiare l’illuminazione naturale e la vista verso aree verdi, porre la massima attenzione alla qualità dell’aria e alla ventilazione naturale, scegliere con cura quali piante inserire – fra tipologia e densità –, preferire materiali di origine naturale per arredi e finiture, oltre a tonalità cromatiche ispirate ai colori della natura.
Fra i parametri fondamentali, privilegiare l’illuminazione naturale e la vista verso aree verdi, porre la massima attenzione alla qualità dell’aria e alla ventilazione naturale, scegliere con cura quali piante inserire – fra tipologia e densità –, preferire materiali di origine naturale per arredi e finiture, oltre a tonalità cromatiche ispirate ai colori della natura.
Che differenza c’è fra biofilia e bioarchitettura
Come anticipato poco fa, i concetti di bioedilizia e bioarchitettura sono ormai parte integrante del mondo della progettazione. Come si inserisce, in questo contesto, la biofilia? Quali sono le differenze fra le varie discipline?
Secondo Giuseppe Barbieri si tratta di studi complementari, la bioarchitettura riguarda il rapporto con gli esterni, la biofilia con gli interni: «La bioarchitettura ha sviluppato un interesse per la sostenibilità verso l’esterno. In termini strettamente tecnici si può dire che la bioarchitettura è interessata a prodotti e processi che siano il più possibile rispettosi dei cicli biogeochimici di Gaia. Per esempio, se sappiamo che le emissioni di CO2 alterano il ciclo biogeochimico del carbonio, allora la bioarchitettura sviluppa prodotti e processi il più vicini possibili alle emissioni zero.
Come anticipato poco fa, i concetti di bioedilizia e bioarchitettura sono ormai parte integrante del mondo della progettazione. Come si inserisce, in questo contesto, la biofilia? Quali sono le differenze fra le varie discipline?
Secondo Giuseppe Barbieri si tratta di studi complementari, la bioarchitettura riguarda il rapporto con gli esterni, la biofilia con gli interni: «La bioarchitettura ha sviluppato un interesse per la sostenibilità verso l’esterno. In termini strettamente tecnici si può dire che la bioarchitettura è interessata a prodotti e processi che siano il più possibile rispettosi dei cicli biogeochimici di Gaia. Per esempio, se sappiamo che le emissioni di CO2 alterano il ciclo biogeochimico del carbonio, allora la bioarchitettura sviluppa prodotti e processi il più vicini possibili alle emissioni zero.
La progettazione biofilica ha sviluppato un interesse per la sostenibilità verso l’interno, verso coloro che abitano gli ambienti. In particolare, la progettazione biofilica è interessata a prodotti e processi che siano il più possibile rigenerativi delle capacità di attenzione, che facilitino il recupero dallo stress e che rispettino la cronofisiologia umana».
La mensa della scuola biofilica di Gressoney-la-Trinité
Un esempio virtuoso
Seguire la progettazione biofilica porta ad un miglioramento della qualità della vita all’interno degli ambienti: un’affermazione che poggia su esempi concreti. Fra questi, il progetto per la prima scuola biofisica realizzzata in Italia, a Gressoney-la-Trinité, in Val d’Aosta.
Secondo i progettisti del Laboratorio di Ecologia Affettiva dell’Università della Valle d’Aosta, “In una scuola biofilica i bambini riducono di oltre il 30% i loro tempi di recupero dell’attenzione diretta e sostenuta dopo una fatica mentale. La riduzione dei tempi di rigenerazione dalla fatica mentale e di recupero dallo stress si traduce, su un piano didattico, in un aumento del “tempo utile” perle attività scolastiche. Senza contare che un ambiente biofilico è sicuramente più sano e più adatto alla crescita dei bambini”.
Cosa ne pensi della biofilia? Scrivici nei Commenti le tue osservazioni.
Altro
Architettura e Paesaggio: Quando Sostenibilità fa Rima con Felicità
Una Casa Ecosostenibile è Anche Biocompatibile (e Viceversa)?
Un esempio virtuoso
Seguire la progettazione biofilica porta ad un miglioramento della qualità della vita all’interno degli ambienti: un’affermazione che poggia su esempi concreti. Fra questi, il progetto per la prima scuola biofisica realizzzata in Italia, a Gressoney-la-Trinité, in Val d’Aosta.
Secondo i progettisti del Laboratorio di Ecologia Affettiva dell’Università della Valle d’Aosta, “In una scuola biofilica i bambini riducono di oltre il 30% i loro tempi di recupero dell’attenzione diretta e sostenuta dopo una fatica mentale. La riduzione dei tempi di rigenerazione dalla fatica mentale e di recupero dallo stress si traduce, su un piano didattico, in un aumento del “tempo utile” perle attività scolastiche. Senza contare che un ambiente biofilico è sicuramente più sano e più adatto alla crescita dei bambini”.
Cosa ne pensi della biofilia? Scrivici nei Commenti le tue osservazioni.
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Una Casa Ecosostenibile è Anche Biocompatibile (e Viceversa)?
Giuseppe Barbiero, docente di Biologia e di Ecopsicologia e direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva all’Università della Valle d’Aosta (LEAF/UniVDA), ci spiega cosa significa concretamente il termine biofilia: «La biofilia è il nostro amore per la Natura vivente. Tutto ciò che è vivo ci attrae e può suscitare in noi emozioni di affiliazione (biofilia) o di repulsione (biofobia). La biofilia è innata, ma non è istintiva. È una predisposizione genetica che tutti noi possediamo, ma che dobbiamo stimolare ed educare se vogliamo che fiorisca.