Il 2018 Sarà l’Anno degli Assistenti Vocali?
Gli smart speaker sono l’ultima frontiera della casa hi-tech: negli USA non ne possono già più fare a meno. Ma qui?
Kayla Matthews
6 febbraio 2018
Chi vorrebbe uno smart speaker alzi la mano! Tutti ne parlano, certo, ma chi sa davvero a cosa servono? Gli altoparlanti intelligenti sono un’innovazione tecnologica entrata da poco a far parte della vita delle persone. Amazon Echo, apparecchio che nel settore occupa un posto di rilievo, è stato lanciato negli Stati Uniti nel 2014. Nel 2016 è arrivato nel Regno Unito e da fine 2017 la seconda generazione di dispositivi è disponibile in sempre più paesi del mondo (anche se non ancora in Italia). Ma l’uso degli smart speaker è destinato ad affermarsi o è soltanto una moda passeggera?
In questo Ideabook troverete una breve panoramica del mercato degli smart speaker e delle loro funzioni, per capire la loro utilità nel quotidiano.
In questo Ideabook troverete una breve panoramica del mercato degli smart speaker e delle loro funzioni, per capire la loro utilità nel quotidiano.
Che cos’è uno smart speaker?
Gli smart speaker riproducono musica come i classici altoparlanti, ma le similitudini finiscono qui. Infatti uno smart speaker è un apparecchio in grado di recepire e reagire ai suoni provenienti dall’ambiente circostante: grazie a questa sua funzionalità, l’utente può chiedergli di riprodurre una melodia, annunciare le previsioni del tempo, compiere una ricerca su internet o eseguire altri ordini impartiti a voce. Alcuni modelli più avanzati sono addirittura dotati di scheda video e sono in grado di scattare fotografie.
Vi è mai capitato di rivolgervi al vostro telefono dicendo «Ciao Siri» oppure «Okay, Google» per fargli eseguire un comando? Con gli smart speaker si applica lo stesso principio. Questi sistemi, tuttavia, sviluppano ulteriormente il concetto di assistente virtuale, in quanto sono dotati di un proprio apparecchio. Così, invece di parlare a Siri, Google o Alexa
soltanto attraverso il vostro telefono, ora potrete farlo mediante uno smart speaker.
Tra i sistemi attualmente in commercio rientrano anche Amazon Echo e Google Home.
Gli smart speaker riproducono musica come i classici altoparlanti, ma le similitudini finiscono qui. Infatti uno smart speaker è un apparecchio in grado di recepire e reagire ai suoni provenienti dall’ambiente circostante: grazie a questa sua funzionalità, l’utente può chiedergli di riprodurre una melodia, annunciare le previsioni del tempo, compiere una ricerca su internet o eseguire altri ordini impartiti a voce. Alcuni modelli più avanzati sono addirittura dotati di scheda video e sono in grado di scattare fotografie.
Vi è mai capitato di rivolgervi al vostro telefono dicendo «Ciao Siri» oppure «Okay, Google» per fargli eseguire un comando? Con gli smart speaker si applica lo stesso principio. Questi sistemi, tuttavia, sviluppano ulteriormente il concetto di assistente virtuale, in quanto sono dotati di un proprio apparecchio. Così, invece di parlare a Siri, Google o Alexa
soltanto attraverso il vostro telefono, ora potrete farlo mediante uno smart speaker.
Tra i sistemi attualmente in commercio rientrano anche Amazon Echo e Google Home.
Come sono usati gli smart speaker dall’utente?
Gli smart speaker hanno ormai ampiamente varcato la soglia delle case americane, il primo paese dove sono stati introdotti. Secondo un rapporto stilato dal network televisivo statunitense National Public Media, il 42% circa di chi li possiede sostiene che avere a disposizione questi device nelle proprie attività quotidiane sia fondamentale, e ben il 65% non potrebbe più farne a meno.
Dalla ricerca emerge che il 7% della popolazione statunitense possiede uno smart speaker: il tasso di adozione di questa nuova tecnologia sta superando quello di smartphone e tablet.
Gli smart speaker hanno ormai ampiamente varcato la soglia delle case americane, il primo paese dove sono stati introdotti. Secondo un rapporto stilato dal network televisivo statunitense National Public Media, il 42% circa di chi li possiede sostiene che avere a disposizione questi device nelle proprie attività quotidiane sia fondamentale, e ben il 65% non potrebbe più farne a meno.
Dalla ricerca emerge che il 7% della popolazione statunitense possiede uno smart speaker: il tasso di adozione di questa nuova tecnologia sta superando quello di smartphone e tablet.
«Sono stato tra i primi utilizzatori dell’Amazon Echo, avendolo pre-ordinato con grande anticipo», racconta David Berkowitz, utente di New York, possessore di diversi smart speaker.
A casa Berkowitz troviamo un Echo originale in soggiorno, un Amazon Tap* nella camera da letto della figlia, un Echo Dot* nella camera matrimoniale, un Google Home in sala da pranzo.
Tutti in famiglia usano gli smart speaker per sbrigare faccende quotidiane, ascoltare la musica, redigere la lista della spesa e tenersi aggiornati sulle condizioni del tempo.
«Ogni volta che posso fare a meno di usare uno schermo sono felice!», sottolinea Berkowitz.
*varianti di dimensioni più piccole e con meno funzioni di Amazon Echo
A casa Berkowitz troviamo un Echo originale in soggiorno, un Amazon Tap* nella camera da letto della figlia, un Echo Dot* nella camera matrimoniale, un Google Home in sala da pranzo.
Tutti in famiglia usano gli smart speaker per sbrigare faccende quotidiane, ascoltare la musica, redigere la lista della spesa e tenersi aggiornati sulle condizioni del tempo.
«Ogni volta che posso fare a meno di usare uno schermo sono felice!», sottolinea Berkowitz.
*varianti di dimensioni più piccole e con meno funzioni di Amazon Echo
David Erickson, che lavora per l’agenzia Creative PR, possiede sia un Amazon Echo, sia un Google Home, e spiega che entrambi i dispositivi gli servono per sentire le notizie, regolare il timer in cucina, ascoltare musica in streaming, farsi ricordare la lista delle incombenze e farsi leggere audiolibri.
«Secondo me gli smart speaker sono apparecchi incredibilmente pratici e utili!», riassume Erickson.
«Secondo me gli smart speaker sono apparecchi incredibilmente pratici e utili!», riassume Erickson.
Il mercato degli smart speaker
Amazon e Google sono gli operatori principali del settore, anche se non gli unici.
Lo scorso ottobre Sonos ha immesso sul mercato una serie di smart speaker, compreso il diffusore PLAY:1 (ritratto nella foto). Una caratteristica particolare di questi apparecchi è la capacità di controllare più assistenti virtuali. Attualmente i dispositivi Sonos funzionano con il sistema Alexa di Amazon, ma nel 2018, come ha annunciato l’azienda, supporteranno anche l’assistente vocale di Google.
Amazon e Google sono gli operatori principali del settore, anche se non gli unici.
Lo scorso ottobre Sonos ha immesso sul mercato una serie di smart speaker, compreso il diffusore PLAY:1 (ritratto nella foto). Una caratteristica particolare di questi apparecchi è la capacità di controllare più assistenti virtuali. Attualmente i dispositivi Sonos funzionano con il sistema Alexa di Amazon, ma nel 2018, come ha annunciato l’azienda, supporteranno anche l’assistente vocale di Google.
Oltre a Sonos, Apple ha lanciato il suo HomePod, che si candida a essere il vostro smart speaker preferito nel caso abbiate una particolare predilezione per Siri.
Nel frattempo, Amazon ha aggiornato la sua famiglia Echo con una versione aggiornata di dispositivi in nuovi colori e modelli, dal quercia (oak, ritratto in questa foto), all’argento (silver), al tessuto grigio (heather gray fabric).
Google ha invece allargato la sua offerta di smart speaker con i modelli Google Mini e Google Max.
Altre grandi aziende, da Facebook a Microsoft e Samsung, sono pronte a lanciarsi nella produzione di smart speaker.
Ciò significa che possiamo aspettarci ancora una grande varietà di offerte commerciali sul mercato. Tutto questo porterà a saturazione e disinteresse o a una produzione di prodotti di nicchia per ogni tipo di utenza? Sarà il tempo a dirlo.
Google ha invece allargato la sua offerta di smart speaker con i modelli Google Mini e Google Max.
Altre grandi aziende, da Facebook a Microsoft e Samsung, sono pronte a lanciarsi nella produzione di smart speaker.
Ciò significa che possiamo aspettarci ancora una grande varietà di offerte commerciali sul mercato. Tutto questo porterà a saturazione e disinteresse o a una produzione di prodotti di nicchia per ogni tipo di utenza? Sarà il tempo a dirlo.
Non proprio chiunque è pronto a spendere centinaia di dollari per uno smart speaker, e non è necessario farlo per procurarsi un prodotto di qualità. Un Echo Dot, per esempio, costa circa 50 dollari e una tale offerta di opzioni e prezzi attirerà sicuramente sempre più persone verso questi prodotti.
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Trova un esperto di domotica e impianti multimediali su Houzz
Dicci la tua: ti piace la tecnologia? Vorresti uno smart speaker in casa? Raccontaci cosa ne pensi nei Commenti qui sotto!
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È una cosa interessantissima è approfondirò immediatamente
Personalmente trovo ancora aberrante (e sarà presto inquietante) l'idea di mettersi a dialogare con una macchina per sapere il meteo, mettere il timer in cucina o scegliersi la musica da ascoltare. Direi che è l'ennesima prova che la tecnologia sviluppata pensando ad individui "soli" produce più danni che vantaggi, accentuando l'isolamento e la dipendenza informatica... a tutto vantaggio di chi li vende.
Allo stato attuale delle cose avere un apparecchio che ti dice il meteo o mette il timer è davvero superfluo ma se la domotica prendesse effettivamente piede anche in Italia le cose cambierebbero. Attualmente si usa una centralina a muro o lo smartphone per gestire i programmi del riscaldamento, dei sensori per ridurre gli sprechi energetici, delle luci programmabili (come i led che cambiano colore o intensità secondo le richieste), ecc... Ma entrambe le soluzioni non sono molto comode: penso che in questo ruolo, nel ruolo di interfaccia di controllo di una casa domotica, gli assistenti vocali hanno davvero motivo di esistere; non c'è neppure bisogno di avere le mani libere per usarli.
Un deterrente per me resta il fatto che si tratta di un apparecchio, collegato anche ad internet, che è perennemente in ascolto di quel che succede in casa. Non sono affatto tecnofobica ma di certo è un po' inquietante, specialmente quelli dotati di fotocamera (ma a che serve poi?).